La crisi in Medio Oriente ridisegna l’agenda del Vertice Ue. Michel richiama i Ventisette all’unità
Bruxelles – Garantire “con urgenza” la fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari, “impegnarci, in un fronte unito e coerente” con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto e “rilanciare il processo di pace basato sulla soluzione dei due Stati”. Tre le linee di azione che domani e venerdì (26 e 27 ottobre) orienteranno le discussioni tra i capi di stato e governo al Vertice Ue sul conflitto in Medio Oriente tra Hamas e Israele.Un dibattito che, senza alcun dubbio, prenderà le mosse dalle tensioni in Medio Oriente e dal conflitto tra Hamas e Israele, che ha restituito ancora una volta l’immagine di un’Unione europea poco unita di fronte alla politica estera e di sicurezza. “Il nostro incontro avviene in un momento di grande instabilità e insicurezza globale, esacerbata più recentemente dagli sviluppi in Medio Oriente”, ammette il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella tradizionale lettera di invito ai capi di stato e governo dell’Ue pubblicata questa mattina.Non è difficile immaginare che i leader dell’Ue passeranno ore a discutere cosa includere e cosa no nel testo finale delle conclusioni, se chiedere una “pausa umanitaria” (come si legge nell’ultima bozza di conclusioni) per garantire un accesso “umanitario continuo, rapido e senza ostacoli o inserire qualcosa di più incisivo. Se da un lato la crisi mediorientale sarà di certo centrale nel dibattito tra i leader, Michel si impegna a non “distrarci dal nostro continuo sostegno all’Ucraina. La nostra responsabilità è restare uniti e coerenti e agire in linea con i nostri valori sanciti dai trattati”, si legge nella lettera che anticipa i temi che saranno trattati. Quanto all’Ucraina, i capi di stato e governo affronteranno in particolare il problema di come accelerare la fornitura di sostegno militare, i progressi nei piani sull’uso delle risorse immobilizzate della Russia e l’intensificazione del contatto diplomatico per garantire il più ampio sostegno internazionale per un una pace globale, giusta e duratura. Alla riunione spazio anche per un aggiornamento sulla revisione del quadro finanziario pluriennale (Qfp), nell’ottica di raggiungere rapidamente un accordo e sulla competitività dell’industria europea. “Il capo del Consiglio europeo non cita la Cina, ma il riferimento è quello. “La competitività dell’UE si è sempre basata sulla sua economia di mercato aperta, con al centro il mercato unico. Ora dobbiamo posizionarci collettivamente in un mondo in cui altri attori e partner internazionali sovvenzionano pesantemente la loro industria e le loro aziende”, si legge nella lettera d’intenti. Bruxelles ha da poco avviato un’indagine anti sussidi sulle batterie per i veicoli elettrici prodotti in Cina.La seconda giornata di venerdì sarà dedicata principalmente al Vertice dell’area euro, a cui “si uniranno a noi i presidenti della Banca centrale europea e dell’Eurogruppo”, ricorda Michel, “per discutere della situazione economica e finanziaria e del continuo stretto coordinamento e governance delle nostre politiche macroeconomiche. I leader dei Ventisette insieme a Christine Lagarde e Paschal Donohoe valuteranno inoltre i progressi compiuti nell’Unione dei mercati dei capitali e nell’Unione bancaria, nonché i lavori avviati sull’euro digitale.
Garantire “con urgenza” la fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari, “impegnarci, in un fronte unito e coerente” con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto e “rilanciare il processo di pace basato sulla soluzione dei due Stati”. La tradizionale lettera di invito del presidente del Consiglio europeo prima del Vertice Ue che si terrà domani e venerdì a Bruxelles LEGGI TUTTO