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    Energia, sanzioni e politica estera, se l’India complica i piani dell’UE nei confronti di Mosca (e non solo)

    Bruxelles – Unione europea e India, due attori diversi per diverse strategie che rischiano di scontrarsi tra loro. A cominciare dall’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia. L’UE ha adottato sanzioni senza precedenti per rispondere all’aggressione in Ucraina, e ha intrapreso la via della riduzione di acquisti energetici da Gazprom e Rosfnet, i giganti di gas e petrolio facenti capo al Cremlino. Non solo. Il blocco a dodici stelle ha anche decretato la messa al bando del carbone russo. Al 28esimo parallelo si tende ad agire in modo diametralmente opposto. Da parte indiana c’è “interesse ad acquistare petrolio e carbone russi a basso costo colpiti dalle sanzioni occidentali imposte in risposta all’invasione russa dell’Ucraina”. Questo recita un documento di lavoro del Parlamento europeo, da cui emerge la complessità di relazioni bilaterali e un partner che complica i piani del vecchio Continente.
    Il nodo indiano è legato alla Nazione stessa e alle sue traiettorie di sviluppo. Ci sono livelli di crescita importanti, a ritmi serrati. “Si prevede che l’India diventerà la terza economia più grande del mondo entro la metà degli anni Trenta” di questo secolo. Un processo che richiede un decennio, anno più, anno meno. A patto che ci siano le condizioni energetiche necessarie. Il nodo è economico e politico. L’India ha bisogno di crescere per poter diventare una potenza e accrescere il proprio peso sullo scacchiere internazionale. In prospettiva, “il consumo energetico indiano è destinato a crescere più rapidamente di quello di qualsiasi altra grande economia“, rileva il documento dell’Europarlamento. “Ma il Paese dipende dalle importazioni di energia”.
    Anche l’Unione europea è fortemente dipendente dall’energia, ma ha scelto di fare a meno del mercato russo. Ha avviato una corsa a nuovi fornitori, innescando una domanda e mettendo in moto il mercato. In questa corsa agli approvvigionamenti ha liberato l’offerta di Mosca, lasciando campo libero ai concorrenti. L’India pensa di approfittarne. Non sfugge a Bruxelles che “l‘India, non ha condannato la guerra della Russia all’Ucraina“. Si considera questa linea come il proseguimento “non allineamento in stile Nehru”.Secondo questa lettura, “è proprio questo approccio multipolare che consente all’India di giocare una parte contro l’altra per massimizzare i propri interessi”.
    Conprensibile che il governo indiano voglia agire in nome delle proprie strategie e delle proprie necessità, ma se è vero che da parte indiana c’è “interesse ad acquistare petrolio e carbone russi a basso costo colpiti dalle sanzioni occidentali imposte in risposta all’invasione russa dell’Ucraina”, allora la strategia dell’UE rischia di indebolirsi. Non è chiaro, perché cifre non ve ne sono nel documento dell’Europarlamento, se gli acquisti indiani siano in grado di compensare i mancati introiti europei, ma la voglia di isolare Mosca e fiaccarla da un punto di vista economico rischia di saltare.
    Così come rischiano di saltare le già complicate relazioni con il partner asiatico, membro del G20. L’UE sta faticosamente cercando di negoziare accordi commerciali con Nuova Delhi. Congelati nel 2013, sono stati rilanciati solo quest’anno. Se è la Commissione europea a negoziare a nome degli Stati i partenariati commerciali, il Parlamento ha comunque voce in capitolo. La procedura di “approvazione”, in cui è richiesto il consenso dell’Aula, si applica in caso di adesione di nuovi Stati membri dell’UE e negli accordi commerciali internazionali tra l’UE e i paesi terzi o i gruppi di paesi. 
    Prima della pausa estiva, il 5 luglio 2022, l’Eurocamera ha adottato una risoluzione sulla futura cooperazione commerciale e di investimento UE-India in cui si sottolinea la necessità che le due parti cooperino per affrontare le ripercussioni che la guerra della Russia all’Ucraina”. Nella stessa risoluzione, se da una parte il Parlamento UE “riconosce la posizione neutrale dell’India fin dalla sua indipendenza”, dall’altra parte “deplora la titubanza dell’India nel condannare l’aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina”.
    L’India dunque complica i piani dell’UE, sotto diversi aspetti. La risposta all’aggressione russa dell’Ucraina, la portata delle sanzioni, le relazioni bilaterali, i rapporti inter-istituzionali tutti comunitari.

    Un documento di lavoro del Parlamento europeo rileva come da parte indiana c’è “interesse ad acquistare petrolio e carbone russi a basso costo colpiti dalle sanzioni occidentali imposte in risposta all’invasione russa dell’Ucraina”

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    Partenariato strategico UE-India, cosa prevede l’accordo sulla connettività firmato al vertice di Porto

    Bruxelles – Solo una settimana fa veniva annunciata la ripresa dei contatti per un partenariato strategico tra Bruxelles e Nuova Delhi, in pompa magna durante il vertice UE-India di Porto. Un nuovo capitolo nelle relazioni tra “le due democrazie più grandi al mondo” (parola del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel), inclusa un’intesa sulla connettività su cui si sta lavorando intensamente anche dietro alle quinte.
    Non si è parlato solo di commercio e della possibilità di spianare la strada ai negoziati sul libero scambio interrotti nel 2017, ma anche di come promuovere regole “trasparenti, praticabili, inclusive e sostenibili” nell’approccio alla tecnologia. Il vertice si è concluso con la firma di un documento specifico, il Partenariato strategico sulla connettività, con cui Unione Europea e India hanno concordato una convergenza sulla “connettività resiliente, sostenibile e globale”, ha sottolineato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Reso pubblico dal Consiglio dell’UE, è ora possibile analizzarne il contenuto, oltre le dichiarazioni della politica (qui il testo integrale).
    I principi
    Il partenariato sulla connettività UE-India si fonda sui “valori condivisi” di democrazia, libertà, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani. A partire da questi presupposti, possono essere stabilite le regole comuni nell’approccio alla connettività, in particolare a livello di sostenibilità ambientale (tra gli altri, si fa riferimento all’accordo di Parigi e all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile) e sociale (con valutazioni d’impatto non solo economico sulle comunità interessate).
    Il vertice UE-India a Porto (8 maggio 2021)
    Attraverso il partenariato si vogliono sostenere reti digitali, di trasporto ed energetiche, ma anche sviluppare il flusso di persone, beni, servizi, dati e capitali equi e inclusivi. L’obiettivo finale è “contribuire agli sforzi di sviluppo globale” e per questo motivo si cercherà di incentivare investimenti anche con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e le istituzioni degli Stati membri UE e dell’India.
    Ma a livello finanziario “entrambe le parti concordano sul fatto che la connettività richiede la partecipazione attiva del settore privato“. Ecco perché il documento cita esplicitamente la necessità di “garantire parità di condizioni per le aziende e assicurare l’accesso reciproco ai mercati“. In questo modo si andrà a sostenere un ecosistema globale competitivo e la doppia transizione verde e digitale, stimolando la ripresa economica post-COVID, posti di lavoro “di qualità” e “catene del valore resilienti”. A livello pratico, si andrà a incentivare la cooperazione tra imprese europee e indiane, oltre a quella delle camere di commercio, banche e fondi di promozione e sviluppo nazionale e di agenzie di finanziamento all’esportazione.
    Il contenuto
    Quando si parla di connettività non si può non considerare “l’aumento del traffico di dati” che impone una migliore collaborazione digitale tra Paesi, a partire dalle infrastrutture. “Per esempio, tramite cavi sottomarini e reti satellitari”, Bruxelles e Nuova Delhi hanno fissato degli obiettivi per intervenire con “reti resilienti, sicure e conformi agli standard comuni” in diversi campi.
    Primo tra tutti, lo spazio informatico, il cyberspazio. Nel testo viene esplicitato che sarà necessario “promuovere una rapida ed efficace implementazione del 5G” e tecnologie che lo superino, per supportare “lo sviluppo rurale, l’agricoltura di precisione e l’assistenza sanitaria”. A questo proposito si inserisce un accesso ai servizi cloud “aperto, sicuro, sostenibile e inter-operabile”. Posto l’accento sulla necessità di implementare l’ambiente imprenditoriale, tra gli obiettivi fissati c’è quello di “migliorare la digitalizzazione dei pagamenti trans-frontalieri, comprese le rimesse”, ma anche la convergenza tra i quadri normativi sulla protezione dei dati personali per “facilitare flussi trans-frontalieri sicuri e protetti”.
    (8 maggio 2021)
    Spazio anche per la connettività sul fronte energetico. Il partenariato punta a sostenere gli obiettivi di energia pulita e di lotta ai cambiamenti climatici, sviluppando sistemi elettrici “modernizzati, efficienti e intelligenti” per aumentare le interconnessioni regionali per la produzione di energia rinnovabile su larga scala. All’orizzonte c’è la cooperazione in aree all’avanguardia, come il solare galleggiante, l’eolico offshore, l’idrogeno e lo stoccaggio dell’energia.
    A livello di trasporti, esiste un “reciproco interesse” per la decarbonizzazione e digitalizzazione del sistema ferroviario (sull’esempio del Sistema Europeo di Gestione del Traffico Ferroviario) e per la riduzione delle emissioni attraverso uno scambio più efficiente dei dati nei settori dell’aviazione e marittimo. Ma all’interno di questa sezione del testo c’è anche il dialogo tra le due parti sulla mobilità intelligente e sostenibile.
    Per lo sviluppo della connettività c’è bisogno dell’essere umano e per questo motivo è stata trovata un’intesa sulla promozione della cooperazione nel campo della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica. In altre parole, significa sostenere con più forza la mobilità dei ricercatori attraverso i programmi europei e indiani, oltre al coinvolgimento di start-up e piccole e medie imprese nel processo di sviluppo di soluzioni innovative in ambito accademico. Sinergie che però vanno alimentare già dalla mobilità di studenti e docenti tra le università europee e gli Istituti di Istruzione Superiore indiani.
    È poi necessario uno sforzo congiunto per aiutare Paesi terzi nelle loro azioni di connettività sostenibile. Focus particolare su Africa, Asia centrale e l’Indo-Pacifico – per contrastare l’influenza cinese sempre crescente – con l’obiettivo dichiarato di sostenere queste regioni “nella digitalizzazione per lo sviluppo sostenibile e l’inclusione finanziaria digitale”.
    Investimenti pubblici privati
    (8 maggio 2021)
    L’ultima sezione del documento programmatico riguarda il rafforzamento dell’integrità dei sistemi finanziari e lo sviluppo degli investimenti privati nel partenariato UE-India. Partendo dalla Piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile (IPSF), come base per lo scambio continuo di informazioni sulle migliori pratiche, viene indicata la possibilità di promuovere joint venture europee e indiane attraverso la National Infrastructure Pipeline indiana.
    Per gli investimenti verdi esistono già partnership tra la BEI e l’Agenzia indiana per lo sviluppo delle energie rinnovabili, su cui innestare investimenti azionari delle istituzioni finanziarie europee. Ma allo stesso tempo è possibile sfruttare fondi pubblici e flussi di capitale globali (compresi fondi sovrani e fondi pensione) per veicolare gli investimenti privati ​​verso progetti sostenibili. Anche per quanto riguarda l’infrastruttura di connettività, si potrà sviluppare una cooperazione nel sostegno governativo al finanziamento delle esportazioni.
    Ultimo punto – ma non certo per importanza – l’incoraggiamento della cooperazione del settore privato tra le due parti. Questo obiettivo si potrà realizzare attraverso reti di imprese dell’UE e dell’India, sfruttando Invest India ed Enterprise Europe come piattaforme di lancio di progetti congiunti tra start-up e piccole e medie imprese delle due potenze mondiali.

    Il vertice di Porto ha stabilito la necessità di definire regole “trasparenti, praticabili, inclusive e sostenibili” nell’approccio comune alla tecnologia tra Bruxelles e Nuova Delhi. Non solo valori condivisi, ma anche collaborazione nel cyberspazio, nell’energia e nei trasporti, oltre a stimoli per investimenti privati

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    Transizione digitale, si rafforza la collaborazione UE-India su intelligenza artificiale e sicurezza informatica

    Bruxelles – La collaborazione digitale prende sempre più spazio all’interno del partenariato tra Unione Europea e India, attraverso un confronto più serrato su intelligenza artificiale, investimenti nei settori tecnologici all’avanguardia e lo sviluppo del calcolo ad alte prestazioni. Sono queste le linee di sviluppo del dialogo tra Bruxelles e Nuova Delhi, in vista del vertice UE-India del prossimo 8 maggio, nel tentativo dell’Unione di stringere rapporti con i partner mondiali che condividono gli obiettivi di un futuro verde, digitale e più equo.
    Durante la riunione del gruppo di lavoro congiunto sulle TIC (tecnologie dell’informazione e telecomunicazioni), alla presenza di Roberto Viola, direttore generale di DG Connect (Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie), e di Ajay Prakash Sawhney, segretario del ministero indiano dell’Elettronica e dell’informatica, è stato concordato un piano per la creazione della task force congiunta sull’intelligenza artificiale (IA) e la necessità di raggiungere una forte sinergia nell’ambito digitale. I piani di collaborazione hanno spaziato dalle piattaforme digitali alla governance e protezione dei dati, fino alla sicurezza informatica e delle reti.
    In particolare, il rafforzamento del partenariato potrà essere raggiunto attraverso un Forum sugli investimenti digitali, che riunirà i leader del settore per promuovere impegni reciproci nella produzione industriale e per sfruttare i rispettivi punti di forza nell’economia digitale. La base di partenza potrebbe essere rappresentata da eventi per start-up e imprese europee e indiane, che aprano la strada a una conferenza di alto livello sugli investimenti digitali entro la fine del 2021.

    In vista del vertice del prossimo 8 maggio, Bruxelles e Nuova Delhi pianificano la creazione di una task force congiunta sull’IA e un Forum sugli investimenti digitali, con un focus su calcolo ad alte prestazioni, piattaforme online e protezione dei dati

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    Climate change, l’UE punta a rafforzare la cooperazione con l’India su rinnovabili e clima

    Ursula von der Leyen e Charles Michel in conferenza stampa al 15° Summit UE-India [Bruxelles, 15 luglio]
    Per fare la differenza a livello globale “all’UE serve lavorare con partner internazionali” dice Ursula von der Leyen al termine del 15° Summit bilaterale e avverte il premier indiano: “Servirà compiere scelte difficili” come rinunciare al carbone