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    L’UE è pronta a cooperare con la Corea del Sud su semiconduttori e trasferimento dei dati personali

    Bruxelles – Se la questione della carenza dei semiconduttori è stato uno dei temi cruciali della riunione inaugurale del Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-Stati Uniti (TCC) di Pittsburgh, la partita della catena di approvvigionamento dei microchip per Bruxelles si gioca anche dall’altra parte del mondo: in Corea del Sud.
    Il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, in questi giorni è in visita a Seul, dove sta tenendo colloqui con i ministri del governo coreano sulle prospettive di cooperazione tecnologica e digitale tra l’Unione Europea e il partner orientale. Nel corso del confronto con la ministra della Scienza, Lim Hyesook, è stato affrontato il tema della ricerca comune sul fronte delle “tecnologie critiche”, come l’intelligenza artificiale, lo sviluppo del 6G, l’Open RAN (creazione di reti aperte e indipendenti dallo stretto legame) e i computer quantistici.
    Ma sono i microchip il vero nodo cruciale. “L’epicentro della geopolitica dei semiconduttori è qui, in Asia“, ha commentato su Twitter dopo un colloquio con il ministro del Commercio, l’industria e l’energia, Moon Sung-wook, ricordando il focus sulla “resilienza della nostra filiera di microchip e sulla ricerca”. Concetto ribadito anche durante la visita al campus della Samsung a Pyeongtaek, la più grande fabbrica di semiconduttori a 5 nanometri al mondo: “Con l’imminente Atto europeo dei microchip, assicureremo la nostra catena di approvvigionamento con alleanze di fiducia in tutto il mondo”, ha confermato Breton.

    Impressive visit to @Samsung Pyeongtaek Campus 🇰🇷
    The largest 5 nanometers #semiconductors factory in the world 🔬
    With the upcoming 🇪🇺 EU Chips Act, we will secure our supply chain in partnership with #trusted players across the globe.#TechAndChipsTour pic.twitter.com/UA3HxOqgY8
    — Thierry Breton (@ThierryBreton) September 30, 2021

    Che si tratta di una settimana cruciale per le relazioni tra l’UE e la Corea del Sud sul fronte della tecnologia l’ha confermato anche il parere del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), che ha sancito il “sostanziale allineamento” tra le politiche di protezione dei dati personali tra i due partner. In questo modo è stato possibile per l’EDPB dare un parere positivo alla decisione di adeguatezza sul trasferimento dei dati tra Bruxelles e Seul.
    “Questa decisione di adeguatezza è di fondamentale importanza, in quanto coprirà i trasferimenti sia nel settore pubblico sia in quello privato”, ha spiegato la presidente del Comitato europeo, Andrea Jelinek. “Un alto livello di protezione dei dati è essenziale per sostenere i nostri legami di lunga data con la Corea del Sud e per salvaguardare i diritti e le libertà degli individui“, ha aggiunto la presidente, ribadendo che “gli aspetti fondamentali del quadro coreano di protezione dei dati sono essenzialmente equivalenti” a quelli del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Unione Europea.
    Secondo l’EDBP, l’allineamento coinvolge i concetti di protezione dei dati (informazioni personali, trattamento e persone interessate), i motivi di trattamento legittimo, la limitazione delle finalità di uso, la conservazione dei dati, la sicurezza la trasparenza. Rimane però necessario continuare a “monitorare attentamente la situazione” e la Commissione Europea è stata invitata a  “fornire ulteriori informazioni” sui requisiti sostanziali e procedurali (come l’onere della prova) in caso di ricorso all’autorità per la protezione dei dati coreana.

    Visita a Seul del commissario per il Mercato interno, Thierry Breton, per rinsaldare il legame sul fronte digitale. Intanto il Comitato europeo per la protezione dei dati da l’ok alla decisione di adeguatezza sulla privacy

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    Privacy, Commissione UE avvia il processo per libero trasferimento dei dati con la Corea del Sud

    Bruxelles – Con la pubblicazione da parte della Commissione UE del suo progetto di adozione della decisione di adeguatezza, è iniziato oggi (mercoledì 16 giugno) il processo per il trasferimento dei dati personali con la Repubblica di Corea. Se adottata, la decisione di adeguatezza proteggerà i cittadini europei quando le informazioni personali saranno trasferite verso gli operatori commerciali e le autorità pubbliche di Seul, integrando l’accordo di libero scambio UE-Corea del Sud e sostenendo una relazione commerciale dal valore di quasi 90 miliardi di euro.
    La legislazione e le pratiche della Corea del Sud in materia di protezione dei dati personali sono state valutate “attentamente” negli ultimi mesi dalla Commissione Europea, per accertare che garantiscano un livello di protezione “sostanzialmente equivalente” a quello del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Criteri soddisfatti, secondo l’esecutivo UE, grazie alla riforma dell’agosto del 2020 che ha rafforzato i poteri di indagine e di esecuzione della Commissione per la protezione delle informazioni personali (autorità coreana indipendente per la privacy).
    “Nell’economia digitalizzata, flussi di dati liberi e sicuri non sono un lusso, ma una necessità“, ha sottolineato con forza la vicepresidente della Commissione UE per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová. “Questo accordo migliorerà la protezione dei dati personali per i nostri cittadini e sosterrà le imprese in relazioni commerciali dinamiche”. Il commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha voluto ricordare che “due anni fa abbiamo creato con il Giappone la più grande area al mondo di flussi di dati liberi e sicuri” e “presto dovrebbe seguire la Repubblica di Corea, un altro importante partner in Asia orientale“.
    Dopo il progetto di adozione della Commissione Europea, si attende il parere del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) e l’approvazione di un comitato composto dai rappresentanti degli Stati membri UE. Solo una volta completati questi due passaggi, il gabinetto von der Leyen potrà procedere all’adozione della decisione di adeguatezza. 

    La decisione di adeguatezza da parte dell’esecutivo UE è arrivata dopo la valutazione degli standard del partner. Ora servirà il parere positivo del Comitato europeo per la protezione dei dati e dei Ventisette