More stories

  • in

    Nell’aggiornamento delle sanzioni Ue contro Mosca ci sarà il bando dell’oro russo e l’aggiunta di Sberbank nella lista nera

    Bruxelles – Non un settimo pacchetto di sanzioni vero e proprio, ma un rafforzamento delle misure restrittive finora adottare nei quasi cinque mesi di guerra russa in Ucraina. Secondo quanto trapela da fonti diplomatiche, entro domani (mercoledì 20 luglio) dovrebbe essere approvata la proposta definitiva sulle nuove sanzioni contro Mosca, anche detta “sesto pacchetto e mezzo”, che includeranno la messa al bando delle importazioni di oro russo e l’inserimento di Sberbank, una delle più grandi banche del Paese, nella lista nera dell’Ue.
    Il pacchetto di sanzioni denominato maintenance and alignement (aggiornamento e allineamento) è stato discusso ieri (lunedì 18 luglio) al Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio) e, come sottolineano le stesse fonti, ha fatto registrare un “sostanziale” consenso tra i Ventisette. A questo punto la proposta definitiva della Commissione dovrebbe arrivare nel pomeriggio, per ricevere il via libera del Coreper di domani. Se il calendario sarà rispettato, la presidenza di turno ceca del Consiglio dell’Ue farà scattare “immediatamente” una procedura scritta con scadenza giovedì (21 luglio), con l’obiettivo di pubblicare l’aggiornamento delle misure restrittive nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea “a stretto giro”.
    A un mese e mezzo dall’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni, l’Unione è pronta dunque a prendere una serie di nuove misure per implementare il regime già in vigore contro Mosca dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina: tra queste, oltre al divieto di importazione dell’oro russo (con eccezione per quello contenuto negli articoli di gioielleria) un’altra cinquantina di individui ed entità russe nella lista nera dell’Ue, compresa Sberbank. In questo modo sarà previsto il divieto della quasi totalità di transazioni e il congelamento degli asset sul territorio comunitario per una delle maggiori banche russe. Nel corso della riunione del Coreper di ieri Ungheria, Austria e Croazia hanno chiesto una fase di adattamento prima dell’ingresso di Sberbank – presente nei tre Paesi membri – nella lista nera dell’Ue, richiesta di aggiustamento definita “non particolarmente rilevante” dalle fonti diplomatiche.

    Entro il 20 luglio dovrebbe essere approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) l’aggiornamento delle misure restrittive. A una delle più grandi banche del Paese sarà vietata la quasi totalità delle transazioni e congelati gli asset

  • in

    Le sanzioni oltre l’embargo al petrolio. Cosa ci sarà nel sesto pacchetto contro Mosca approvato dai leader UE

    Bruxelles – Banche, media di regime, oligarchi e ufficiali delle forze armate. Se l’embargo al petrolio russo è la portata principale sul tavolo del sesto pacchetto di sanzioni UE contro la Russia, il contorno continua a colpire a fondo la cerchia stretta di Vladimir Putin e la propaganda di regime. Con le conclusioni approvate nella notte tra ieri (lunedì 30 maggio) e oggi, i leader UE hanno dato il via libera al nuovo round di misure restrittive contro Mosca, con l’obiettivo di tenere alta la pressione sul regime russo.
    L’esecutivo comunitario ha previsto di inserire nella lista delle sanzioni altri 58 tra militari e responsabili di crimini di guerra a Bucha e nell’assedio “disumano” della città di Mariupol (in aggiunta ai 1.093 individui e 80 entità già inserite), come aveva sottolineato la numero uno della Commissione, Ursula von der Leyen, al momento della proposta. Il nome più caldo nella lista è quello del capo della Chiesa ortodossa russa e patriarca di Mosca, Kirill, a cui la Commissione vorrebbe estendere il congelamento dei beni e la revoca del visto. Il nome era stato inserito nella proposta per il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, ma dai palazzi delle istituzioni comunitarie ancora non filtrano certezze: “Anche Kiril dovrebbe esserci, se me lo aveste chiesto una settimana fa avrei risposto sicuramente di sì”, ha lasciata aperta la questione l’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, entrando questa mattina al Consiglio Europeo.
    Quello che invece è certo è l’aggiunta di altre tre banche nella lista di quelle scollegate dal sistema dei pagamenti internazionali SWIFT, facendo salire il numero a dieci. Ci sarà sicuramente Sberbank, una delle più grandi banche russe, mentre le altre due – secondo quanto riferiscono fonti UE – dovrebbero essere Credit Bank of Moscow and Russian Agricultural Bank. Il gabinetto von der Leyen per ora non tocca Gazprombank, la banca controllata del gigante energetico russo Gazprom, che serve all’UE per continuare a pagare le forniture di gas e nonostante le recenti complessità legate all’apertura di un secondo conto in rubli. L’obiettivo rimane quello di colpire le banche “critiche” per il sistema finanziario russo, isolandole sul piano finanziario. Inoltre, considerato il fatto che il Cremlino si affida a contabili, consulenti e spin-doctor europei, Bruxelles vieterà la fornitura di questi servizi alle società russe e sta puntando a rafforzare il regime di sanzioni con la proposta di confiscare e riutilizzare i beni degli oligarchi nel caso di violazione delle misure restrittive (anche attraverso contabili e consulenti dei Ventisette).
    Infine, il sesto pacchetto di sanzioni UE contro la Russia colpisce tre grandi emittenti statali russe, ovvero Rossiya RTR/RTR Planeta, Rossiya 24 e TV Centre International. Come già accade da inizio marzo con Russia Today e Sputnik, le tre emittenti non saranno più autorizzate a distribuire i loro contenuti nei Paesi membri dell’Unione Europea via cavo, satellite, Internet o tramite app per smartphone. “Abbiamo identificato questi canali come organi che amplificano la disinformazione e la propaganda di Putin in modo aggressivo, non dobbiamo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie”, aveva attaccato von der Leyen a Strasburgo.

    Nel nuovo round di misure restrittive che i 27 leader dell’Unione hanno approvato saranno colpiti anche 58 tra oligarchi e ufficiali militari che si sono macchianti di crimini di guerra in Ucraina. Sberbank scollegata dal sistema di pagamenti SWIFT e banditi altre tre media di regime