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    Bielorussia, UE verso chiusura dello spazio aereo. La misura che evita brutte figure

    Bruxelles – Agire sull’aviazione civile per rispondere ad un’aggressione su un aereo civile.  I capi di Stato sembrano aver trovato la soluzione che mette tutti d’accordo sulla Bielorussia e che consente di lasciare il vertice straordinario del Consiglio europeo con una risposta concreta e decisa. La chiusura dello spazio aereo dell’UE a Belavia, la compagnia di bandiera bielorussa, è la misura, tra quelle allo studio, su cui sembra aver converso l’unanimità dei Ventisette.
    “Stiamo preparando diverse opzioni, diversi tipi possibili di sanzioni”, annuncia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, prima dell’inizio dei lavori. Tra queste anche la guerra dell’aria. Ed è proprio questa la chiave del possibile successo del vertice. Per evitare che l’operato di Minsk resti impunito “una possibilità è il divieto o la chiusura dello spazio aereo europeo per la Bielorussia” e il divieto per le compagnie europee di attraversare i cieli bielorussi “riconoscendoli non sicuri per i voli civili“, confida e il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, Il leader baltico che sembra indicare la conclusione del vertice, quella almeno più probabile.
    Per il dirottamento dell’aereo Ryanair in volo da Atene a Berlino operato dalle autorità bielorusse e considerato “inaccettabile” da tutti i leader europei, c’è anche la richiesta di “sanzioni contro le persone responsabili” e “sanzioni contro le entità economiche che finanziano questo regime“, spiega la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ma qui trovare una sintesi rischia di essere meno scontato.
    Avanti quindi con l’interdizione dello spazio aereo. La soluzione alla fine premierebbe tutti, soprattutto quelli più critici e desiderosi di risposte. E le critiche non mancano. Nauseda censura “l’azione del terrorismo di stato contro la comunità europea” operata dal governo di Alexandar Lukashenko, il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, condanna di “atto equivalente a un dirottamento sponsorizzato dallo stato”. Il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, non esita a parlare di “una follia inaudita di un dittatore“.

    Si ragiona anche a sanzioni mirate contro persone ed entità economiche, ma il consenso sembra convergere sullo stop a Belavia

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    Bielorussia, Sassoli ai leader europei: “Dimostrate che UE non è tigre di carta. Punite responsabili del dirottamento Ryanair”

    Bruxelles – Si prepara la risposta europea al dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius su Minsk, e, stando alle dichiarazioni dei leader europei alla stampa, quello che si è aperto stasera sarà un Consiglio Europeo infuocato. Sul banco degli imputati c’è il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, e l’ultimo capo d’accusa per un probabile inasprimento delle sanzioni è da thriller: l’arresto di un giornalista e oppositore politico, dopo la deviazione di un aereo di linea internazionale che stava sorvolando lo spazio aereo della Bielorussia.
    “Stasera avete la grande responsabilità di dimostrare che l’Unione non è una tigre di carta“, ha tuonato il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, durante il vertice con i capi di Stato e di governo dell’UE. Leader europei che sono stati invitati ad “agire senza esitazioni e punire i responsabili“, dal momento in cui serve una risposta “forte, immediata e unitaria”.
    Per il presidente del Parlamento UE, “i fatti di Minsk sono di una gravità inaudita“. L’ex-direttore di Nexta (canale bielorusso di informazione Telegram), Roman Protasevich, e la sua compagna, Sophia Sapega, sono al momento detenuti in un carcere della capitale e per questo Sassoli ha invocato con forza “l’immediato rilascio di entrambi senza condizioni e la possibilità per loro di lasciare il Paese”. Non si ferma qui l’atto di accusa, che comprende la richiesta di aprire un’indagine internazionale, “per verificare se la sicurezza del trasporto aereo e dei passeggeri è stata messa a repentaglio da uno Stato sovrano”, secondo la Convenzione di Chicago (base dell’aviazione civile e del trasporto aereo mondiale).
    L’incontro tra il presciente del Parlamento Europeo, David Sassoli, e il primo ministro italiano, Mario Draghi, prima del Consiglio UE (24 maggio)
    Si parla di inasprimento delle sanzioni verso il regime di Lukashenko, ma quello delle misure restrittive è un filo rosso che collega la Bielorussia con la Russia e riguarda direttamente il presidente Sassoli: “Risulta evidente che le ultime sanzioni della Russia non erano dirette soltanto contro la mia persona e quella della vicepresidente [della Commissione UE, ndr] Věra Jourová, ma anche contro le nostre rispettive istituzioni“. Tuttavia, “anziché intimidirci, questo ci incoraggia a non fermarci” nella richiesta di rilascio di Alexei Navalny, l’oppositore del presidente russo, Vladimir Putin. “La democrazia non è incisa nella pietra, è fragile e se non la proteggiamo può sgretolarsi più velocemente di quanto osiamo immaginare”, ha poi avvertito i leader UE affrontando il tema della disinformazione e delle provocazioni dirette agli Stati membri da parte del Cremlino.
    Gli altri temi sul tavolo
    Dopo un incontro con il premier Mario Draghi, il presidente del Parlamento Europeo ha affrontato anche con gli altri leader europei i temi in agenda per questo Consiglio. Uno su tutti, quello dell’immigrazione (prioritario proprio per il primo ministro italiano). “Dobbiamo fare delle scelte coraggiose”, è stata l’esortazione di Sassoli, fissando l’obiettivo: “Possiamo presentarci come attore globale solo se mostriamo di essere capaci di gestire uniti un fenomeno strutturale come quello della mobilità umana“. Dai drammi nel Mar Mediterraneo, all’arrivo a nuoto di persone sulle coste spagnole, fino alle “tragedie umane” lungo la rotta balcanica, l’Unione deve dimostrare che “questa non è la nostra carta d’identità”.
    La proposta è quella di “agire su tre versanti”. Salvare vite umane, “un obbligo giuridico e morale” e una “responsabilità che non possiamo lasciare solo alle ONG, che svolgono una funzione di supplenza”. Ecco perché “dobbiamo tornare a pensare a una grande operazione comune nel Mediterraneo” con un meccanismo europeo di ricerca e salvataggio in mare. Secondo, canali umanitari sicuri: “Le persone bisognose di protezione devono poter arrivare nell’Unione Europea senza rischiare la vita”, potendo contare su “un sistema di reinsediamento” e sul loro “contributo per la ripresa delle nostre società”. Infine, una politica europea di accoglienza sull’immigrazione, definendo “criteri di un permesso unico di ingresso e di soggiorno”.
    Altra questione all’ordine del giorno è il certificato europeo COVID-19: “Siamo particolarmente soddisfatti per il lavoro svolto insieme al Consiglio”, è stato il commento di Sassoli sul risultato del trilogo dello scorso giovedì (20 maggio). Tuttavia, “per il Parlamento, il certificato non può essere una condizione ostativa per la libera circolazione” ed è stato “indicato chiaramente che nessuno deve essere discriminato per le sue condizioni di salute o le scelte sanitarie”. La vera svolta sarà determinata dalla rapidità della campagna vaccinale dentro e fuori l’UE, motivo per cui è necessario che “tutti seguano l’esempio dell’Unione, esportando i vaccini e donando le dosi in sovrannumero ai Paesi a basso e medio reddito”. Sulla questione della sospensione dei brevetti, “è giusto esplorare tutte le opzioni che possono consentire la vaccinazione della popolazione mondiale in breve tempo”.
    È caldo anche il fronte della risorse proprie: “L’anno scorso ha dimostrato di cosa siamo capaci quando restiamo uniti”, ha sottolineato Sassoli davanti ai leader europei. “Adesso dobbiamo concentrarci sull’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza” e sull’adozione della decisione sulle risorse proprie, “necessaria per dare impulso alla nostra ripresa”.
    E infine, la questione della lotta ai cambiamenti climatici e le misure sugli impegni presi dall’UE nel quadro dell’accordo di Parigi. Il presidente Sassoli ha avvertito che “i nostri cittadini si aspettano che vengano rispettate quelle promesse”, mentre il Parlamento Europeo sta negoziando insieme al Consiglio la legge sul clima. C’è determinazione nelle parole di Sassoli nel ricordare che “il Parlamento non può essere chiamato solo ad apporre il suo timbro d’approvazione a fatti compiuti” e che è necessario ascoltare l’impegno degli eurodeputati, per arrivare a un “ambizioso pacchetto sul clima e l’energia prima dell’estate“.

    Nel suo discorso al Consiglio, il presidente del Parlamento Europeo ha invocato un’azione “forte, immediata e unitaria” nei confronti del regime di Lukashenko. Ma con la stessa decisione ha chiesto uno sforzo maggiore sull’immigrazione, la lotta contro il COVID-19 e l’accordo sulla legge sul clima

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    Bielorussia, volo Ryanair dirottato per arrestare giornalista. Sanzioni per “terrorismo di Stato” sul tavolo del Consiglio UE

    Bruxelles – Terrorismo di Stato, pirateria aerea, inasprimento delle sanzioni. Tornano a scaldarsi gli animi dei capi di Stato europei nei confronti del presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, dopo il dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius di ieri (domenica 23 maggio) verso Minsk, per arrestare il giornalista e oppositore politico, Roman Protasevich. Sul tavolo del Consiglio UE – convocato per oggi e domani – si ripresenta il dossier Bielorussia. Potrebbero essere inasprite le sanzioni nei confronti del regime, considerato il continuo deterioramento della situazione nel Paese, tra proteste pacifiche represse con la violenza e giornalisti arrestati e condannati arbitrariamente.
    Il giornalista e oppositore bielorusso Roman Protasevich, ex-direttore del canale bielorusso di informazione Telegram, Nexta
    Il caso di Protasevich è l’ultimo in ordine cronologico e senza dubbio quello più appariscente a livello internazionale. Il volo FR4978 operato dalla compagnia aerea low cost irlandese è stato deviato dalla sua rotta verso la capitale della Lituania e scortato da un jet da combattimento bielorusso all’aeroporto di Minsk, a seguito di una comunicazione dei controllori del traffico aereo nazionale di una “possibile minaccia di bomba a bordo“. Una volta che l’aereo è stato fatto atterrare d’emergenza alle ore 12.25, due passeggeri sono stati arrestati: oltre all’ex-direttore di Nexta (canale bielorusso di informazione Telegram), inserito dal regime nell’elenco delle “persone coinvolte in attività terroristiche”, anche la compagna Sophia Sapega, studentessa russa 23enne di un master all’Università Europea di Scienze Umanistiche di Vilnius.
    Le istituzioni europee, attive a sostegno dell’opposizione bielorussa dall’inizio delle proteste nel Paese il 9 agosto dello scorso anno, hanno subito denunciato con forza l’accaduto. L’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha sottolineato che “TUTTI i passeggeri devono essere in grado di continuare il loro viaggio immediatamente”, mentre il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha preteso “spiegazioni immediate”. La leader dell’esecutivo UE, Ursula von der Leyen, è stata invece la prima a far trapelare quali saranno le prossime mosse di Bruxelles: dopo aver definito l’azione “oltraggiosa e illegale”, che “avrà delle conseguenze”, su Twitter ha riferito che “i responsabili del dirottamento devono essere sanzionati” e che il Consiglio Europeo “discuterà le azioni da intraprendere”.

    The outrageous and illegal behaviour of the regime in Belarus will have consequences.
    Those responsible for the #Ryanair hijacking must be sanctioned.
    Journalist Roman Protasevich must be released immediately.
    EUCO will discuss tomorrow action to take.
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 23, 2021

    La conferma è arrivata dal Consiglio Europeo. Il portavoce Barend Leyts ha riferito che oggi i leader europei discuteranno di “possibili sanzioni”, dopo i tre pacchetti già adottati dall’UE, mentre il presidente Charles Michel in una nota ha messo in chiaro che sarà affrontato “questo incidente senza precedenti”, che “non rimarrà senza conseguenze”. Una decisione che parte dalle reazioni molto dure nelle capitali europee (e non solo). Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha definito il dirottamento e gli arresti un “atto di terrorismo di Stato”, mentre da Berlino all’Italia, passando per Parigi, Vilnius, Dublino e Londra, sono arrivati moniti a Minsk per il rilascio del giornalista e della compagna.
    L’accaduto è stato condannato “fermamente” anche da Washington: “Questo atto scioccante perpetrato dal regime di Lukashenko ha messo in pericolo la vita di oltre 120 passeggeri, compresi i cittadini statunitensi”, ha reso noto in un comunicato il segretario di Stato, Antony Blinken. “Stiamo coordinando da vicino la risposta con i nostri partner”, che riguarderà in primo luogo un’indagine da parte del Consiglio dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale, ma anche la denuncia delle “continue molestie e la detenzione arbitraria di giornalisti”.
    Le reazioni in Italia
    Anche dall’Italia sono arrivate dure condanne per l’azione intrapresa ieri dal regime bielorusso. “È un atto violento che l’Europa unita non può accettare e che non può restare senza conseguenze”, ha denunciato su Twitter il sottosegretario per gli Affari Europei, Enzo Amendola. “Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i passeggeri del volo Ryanair dirottato”, concludendo con #freebelarus. Lo stesso hashtag è stato utilizzato dal segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, dopo aver ribadito che “dirottare un aereo è un atto terroristico e come tale va trattato”.
    Per il presidente della commissione Esteri della Camera dei Deputati, Piero Fassino, si tratta di un “atto di pirateria aerea, illegale, arrogante e in dispregio di ogni diritto”, ma anche “la conferma di quanto il regime di Lukashenko rappresenti un pericolo per la Bielorussia e la sicurezza internazionale”. L’eurodeputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Parlamento Europeo, Fabio Massimo Castaldo, si è unito al coro di denunce, chiedendo che Protasevich e gli altri passeggeri siano liberati “immediatamente”, oltre al fatto che “questa violenza non può rimanere impunita“.

    È inaccettabile che il volo Ryanair da Atene a Vilnius sia stato dirottato con la forza su Minsk: Roman #Protasevich e tutti gli altri passeggeri illegalmente detenuti dal regime di #Lukashenka devono essere immediatamente liberati, e questa violenza non può rimanere impunita!
    — Fabio Massimo Castaldo (@FMCastaldo) May 23, 2021

    L’aereo scortato all’aeroporto di Minsk da un jet da combattimento per “possibile minaccia di bomba a bordo”. In manette l’oppositore Protasevich e la compagna Sapega. Il vertice dei leader europei discuterà oggi della risposta dell’Unione