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    La presidente del Parlamento UE Roberta Metsola è in viaggio per Kiev

    Bruxelles – Cinque parole e una fotografia, che hanno un valore pesantissimo sul piano diplomatico. On my way to Kiev, “sulla strada per Kiev“. La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha annunciato così – con un tweet in inglese e ucraino alle ore 22.33 di giovedì 31 marzo – la sua partenza per la capitale dell’Ucraina, sotto bombardamento russo dal 24 febbraio.
    Nessun dettaglio né indiscrezione sul viaggio di Metsola in Ucraina era trapelato prima del tweet, per questioni di sicurezza. La numero uno dell’Eurocamera era presente mercoledì (30 marzo) a Bruxelles per la cerimonia d’inaugurazione del ritratto di David Sassoli nella galleria degli ex-presisdenti del Parlamento Europeo, mentre lunedì prossimo (4 aprile) è prevista la sua presenza a Strasburgo per presiedere la sessione plenaria in programma fino a giovedì (7 aprile), come confermano a Eunews fonti del Parlamento UE.

    On my way to Kyiv 🇺🇦
    На шляху до Києва 🇺🇦 #StandWithUkraine pic.twitter.com/8fz43BkapJ
    — Roberta Metsola (@EP_President) March 31, 2022

    Metsola è la prima alta carica UE a fare visita nell’Ucraina invasa e bombardata dall’esercito di occupazione russo, mentre i presidenti di Commissione, Ursula von der Leyen, e Consiglio Europeo, Charles Michel, non si sono ancora esposti sulla possibilità di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky ‘in trasferta’ a Kiev per portare un messaggio di sostegno e solidarietà diplomaticamente incisivo nei confronti del Cremlino. A intraprendere lo stesso viaggio erano stati lo scorso 15 marzo i primi ministri di Slovenia, Janez Janša, Polonia, Mateusz Morawiecki, e Repubblica Ceca, Petr Fiala, che si erano presentati a Kiev come “rappresentanti del Consiglio Europeo” (ma senza “alcun mandato” da parte dei leader UE, avevano smentito fonti europee).
    Il viaggio in territorio ucraino e la presenza a Kiev della leader del Parlamento Europeo comporta senza dubbio dei rischi sul piano della sicurezza personale, nonostante sia anche nell’interesse di Mosca assicurarsi che non sia violata la sua incolumità. La decisione di Metsola si inserisce in linea con la richiesta avanzata da diversi eurodeputati (in particolare socialdemocratici) di una delegazione europea a Kiev per mediare un negoziato tra Russia e Ucraina attraverso il dialogo, la diplomazia e la presenza fisica dei leader UE nel territorio assediato, per tentare di far tacere le armi. La speranza è che l’esempio della presidente Metsola venga raccolto anche da altre altre cariche dell’Unione e dei Ventisette.

    I capi dei governi e delle istituzioni europee in #Ucraina per sostenere un popolo aggredito e per chiedere l’apertura di un vero negoziato.Continuo a dirlo, continuo a scriverlo. Un gesto straordinario in un momento terribile.
    — Pierfrancesco Majorino (@pfmajorino) March 16, 2022

    La numero uno dell’Eurocamera è la prima alta carica UE a recarsi in Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa (dopo il viaggio dei premier polacco, sloveno e ceco). Lo ha annunciato con un breve tweet in inglese e ucraino: “Sulla strada per Kiev”

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    Le sanzioni UE contro la Russia sono in vigore. Domani vertice straordinario leader UE sulla crisi in Ucraina

    Bruxelles – Ora le sanzioni dell’UE contro la Russia e le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk nel Donbass ucraino sono in vigore. Oggi (mercoledì 23 febbraio) gli ambasciatori dei Ventisette riuniti nel Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) hanno completato “con successo” la procedura scritta sulle misure restrittive e sono stati adottati gli atti giuridici con applicazione diretta. Ora si aspetta solo la pubblicazione (a breve) in Gazzetta Ufficiale dell’UE.
    L’adozione del pacchetto di sanzioni da parte del Consiglio è stato accompagnato dall’attacco diretto dell’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, contro la Russia di Vladimir Putin: “Il riconoscimento delle zone non controllate dal governo ucraino a Donetsk e Luhansk come entità indipendenti e la successiva decisione di inviare truppe russe in queste zone sono illegali e inaccettabili”, dal momento in cui “violano il diritto internazionale, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina e gli impegni internazionali della Russia”.
    Come emerso dall’accordo tra i ministri degli Esteri UE ieri a Parigi, nel quadro delle sanzioni già esistenti contro la Russia, l’Unione estenderà le misure restrittive a tutti i 351 membri della Duma di Stato russa che hanno votato il 15 febbraio a favore dell’appello al presidente Putin di riconoscere l’indipendenza dei due territori separatisti in Ucraina. Le misure saranno imposte anche ad altri 27 individui ed entità di alto profilo, “che hanno avuto un ruolo nel minare o minacciare l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”: ne fanno parte membri del governo, banche, uomini d’affari e oligarchi “che sostengono finanziariamente o materialmente le operazioni russe nei territori di Donetsk e Luhansk”, alti ufficiali militari “che hanno avuto un ruolo nell’invasione e nelle azioni di destabilizzazione” e individui responsabili della guerra di disinformazione contro l’Ucraina.
    Nei confronti di tutti questi soggetti (il cui numero sale ora a 555 individui e 52 entità) è previsto il congelamento dei beni e il divieto di mettere fondi a loro disposizione, oltre al divieto di viaggio che impedisce l’ingresso o il transito attraverso il territorio dell’UE. Il Consiglio ha deciso di introdurre anche un “divieto settoriale” di finanziamento alla Federazione Russa, al governo e alla Banca Centrale. In questo modo si limita la capacità dello Stato e del governo russo di accedere ai capitali, ai mercati e ai servizi finanziari dell’UE, per cercare di porre fine alle politiche aggressive di Mosca.
    Previste poi restrizioni alle relazioni economiche con le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk: “Le nuove misure prenderanno di mira il commercio dalle due regioni, per assicurare che i responsabili sentano chiaramente le conseguenze economiche delle loro azioni illegali e aggressive”, si legge nel testo. In particolare, sarà introdotto il divieto d’importazione di merci da queste aree nel Donbass ucraino, di investimenti, di fornire servizi turistici e di esportazione di beni e tecnologie.
    Nella settimana più concitata sul fronte orientale si aggiunge anche la convocazione da parte del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, di un vertice straordinario dei capi di Stato e di governo UE sulla crisi Russia-Ucraina per domani sera (giovedì 24 febbraio). “L’uso della forza e della coercizione per cambiare i confini non può avere luogo nel ventunesimo secolo“, si legge nella lettera d’invito del numero uno del Consiglio. Michel ha sottolineato “l’unità dimostrata negli ultimi giorni, in particolare attraverso la rapida adozione del pacchetto di sanzioni”.
    Sul tavolo delle discussioni dei leader UE ci saranno gli ultimi sviluppi della crisi scoppiata in Ucraina per le azioni intraprese dalla Russia negli ultimi due giorni, le modalità di protezione dell’ordine internazionale, il rapporto con la Russia, “ritenendola responsabile delle sue azioni” e il sostegno al popolo e al governo ucraino. Il Consiglio UE straordinario si inserisce proprio nella logica del “continuare a essere uniti e determinati, per definire insieme l’approccio e le azioni collettive“, scrive Michel.
    Sempre per domani è stata convocata dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, una riunione straordinaria con i leader dei gruppi politici all’Eurocamera. All’incontro – che ha al centro i recenti sviluppi della crisi in Ucraina – parteciperanno anche Michel e la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. “L’Unione Europea rimane forte e unita”, ha sottolineato con forza la presidente Metsola.

    Just called an extraordinary meeting with leaders of political groups of @Europarl_EN for tomorrow.
    With @eucopresident @CharlesMichel & President of @EU_Commission @vonderleyen, we will discuss latest developments in #Ukraine 🇺🇦.
    EU 🇪🇺 remains strong & united.
    — Roberta Metsola (@EP_President) February 23, 2022

    Il Consiglio ha adottato formalmente il pacchetto di misure contro Mosca dopo il riconoscimento delle autoproclamate Repubbliche nel Donbass. In programma per domani anche la riunione dei leader dei gruppi politici all’Eurocamera

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    Metsola: “Dalla parte dell’Ucraina”. Parlamento UE lavora a dichiarazione politica

    dall’inviato a Strasburgo – L’Ucraina ridisegna l’ordine dei lavori del Parlamento europeo. Le crescenti tensioni lungo la frontiera, con la Russia che ammassa truppe e minaccia azioni militari, hanno indotto la presidente Roberta Metsola ad aprire la sessione plenaria con una dichiarazione, non prevista in precedenza. Una dichiarazione che serve a ribadire la solidarietà e la vicinanza dell’UE con Kiev, e l’occasione per annunciare che “i presidenti dei gruppi politici sono al lavoro per preparare una dichiarazione comune“. Per questo motivo la tradizionale conferenza dei presidenti del giovedì è stata anticipata a mercoledì (16 febbraio).
    “Le preoccupazioni per quanto sta accadendo in Ucraina caratterizzerà i nostri lavori”, riconosce Metsola. “Stiamo assistendo ad una seria minaccia per la pace” e la stabilità. Nel rinnovare l’invito a “ridurre la tensione”, la presidente dell’Eurocamera invita la comunità internazionale tutta a tenersi pronta “se le cose dovessero precipitare”. Ribadisce la vicinanza e il sostegno per “un Paese indipendente e sovrano” di cui l’Europa riconosce “integrità territoriale”. Un nuovo riferimento alla Crimea, annessa illegalmente e non riconosciuta come parte della federazione russa. “La posizione di quest’Aula è chiara: siamo al fianco dell’Ucraina”.
    Mercoledi mattina l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, è atteso in Aula per discutere degli ultimi sviluppi sul terreno, con i parlamentari europei chiamati a decidere se approvare in via prioritaria il pacchetto di aiuti da 1,2 miliardi di euro per sostenere la crisi economica che deriverebbe da un eventuale attacco da parte della Russia e accrescere la capacità di resistenza delle autorità ucraine.

    Le tensioni crescenti inducono la presidente dell’Eurocamera ad aprire i lavori con un intervento non previsto. Agenda riscritta