L’Ue si prepara a un 2023 di supporto finanziario “costante” all’Ucraina: “Potrà contare su 1,5 miliardi di euro al mese”
Bruxelles – La parola ‘ricostruzione’ inizia a prendere contorni più definiti. L’ultimo vertice dei 27 leader Ue conclusosi oggi (21 ottobre) ha iniziato a gettare le basi per il sostegno finanziario dell’Ucraina non più solo per i bisogni immediati di fronte all’aggressione russa, ma anche e soprattutto per il progetto di rinascita di un Paese parzialmente distrutto dai missili e dall’invasione dell’esercito del Cremlino, ormai arrivata all’ottavo mese.
“Ascoltiamo quanto ci chiedono le autorità di Kiev, hanno bisogno di 3/4 miliardi di euro al mese per avere abbastanza risorse di base, che arriveranno da finanziamenti dell’Ue, degli Stati Uniti e delle istituzioni finanziarie internazionali”, ha puntualizzato al termine del Consiglio Europeo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Ma a questo si sommeranno “1,5 miliardi di euro al mese nel 2023 da parte dell’Unione Europea, per un totale di 18 miliardi“, ha annunciato per la numero uno dell’esecutivo comunitario: “L’Ucraina può contare su questo supporto”.
Il flusso di denaro “stabile e prevedibile” per il progetto di ricostruzione dell’Ucraina, sostenuto dalla Piattaforma gestita da Bruxelles, sarà un “importante segnale a Kiev, per far capire che ci rendiamo conto di quanto sia importante” per il partner aggredito militarmente. I fari sono tutti puntati sulla Conferenza internazionale di esperti sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Berlino martedì prossimo (25 ottobre), ospitata congiuntamente dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz (in qualità di presidente di turno del G7) e dalla presidente della Commissione von der Leyen. Il compito è “immane”, ha confessato von der Leyen, ma proprio la presenza dei “massimi esperti di tutto il mondo” offrirà la possibilità di “gestire al meglio gli aspetti tecnici e finanziari”.
Nelle conclusioni del Consiglio i leader Ue hanno voluto mettere nero su bianco che “l’Unione Europea è determinata a sostenere i soccorsi, la riabilitazione e la ricostruzione dell’Ucraina” e hanno esortato la stessa Commissione a “presentare opzioni in linea con il diritto dell’Ue e internazionale volte a utilizzare i beni congelati per sostenere la ricostruzione” del Paese invaso dalle truppe russe. Tutto questo dovrà spingere il processo con “massicci investimenti e l’allineamento alle riforme richieste, gettando le basi per l’adesione all’Unione Europea“, ha tracciato la strada la numero uno della Commissione, facendo riferimento all’inizio del percorso di allargamento dell’Ue all’Ucraina.
Nel frattempo va conclusa l’erogazione dei 9 miliardi di euro in assistenza macro-finanziaria entro la fine dell’anno, così come accordata al vertice dei leader Ue di fine maggio. Al momento è arrivato il via libera definitivo a due terzi del pacchetto – un miliardo ad agosto e cinque a settembre – e nelle conclusioni del Consiglio viene sottolineata la richiesta di “fornire tempestivamente i restanti 3 miliardi di euro“. Nel frattempo viene rinnovato l’invito al gabinetto von der Leyen a “lavorare su una soluzione più strutturale” per il programma 2023, i cui dettagli saranno discussi nelle prossime settimane a Bruxelles.
I 27 leader dell’Unione hanno discusso delle linee di sviluppo per il sostegno per la ricostruzione del Paese sul medio termine, oltre i 3 miliardi in arrivo come assistenza macrofinanziaria. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, dà appuntamento a Berlino il 25 ottobre