Il Consiglio nomina quattro nuovi rappresentanti speciali Ue. Per la Bosnia c’è Luigi Soreca
Bruxelles – Nella nuova mandata di rappresentanti speciali Ue appena approvata dal Consiglio dell’Unione Europea ci sono anche due diplomatici italiani, uno con un nuovo ruolo e una confermata nel suo incarico a servizio degli interessi dei Ventisette in Paesi e regioni chiave del mondo. Luigi Soreca è stato nominato rappresentante speciale Ue per la Bosnia ed Erzegovina, mentre Emanuela Claudia Del Re si è vista confermare fino al 30 novembre per la regione del Sahel. La quota di italiani sui 11 rappresentanti speciali Ue complessivi sale così a tre, considerato anche l’incarico assunto nel maggio dello scorso anno da Luigi Di Maio per la regione del Golfo.I nuovi rappresentanti speciali Ue, da sinistra: Johan Borgstam (per i Grandi Laghi), Magdalena Grono (per la Georgia), Aivo Orav (per il Kosovo) e Luigi Soreca (per la Bosnia ed Erzegovina)Sono quattro i nuovi nomi e tre le proroghe che hanno ricevuto oggi (26 luglio) il semaforo verde del Consiglio dell’Ue. Oltre a Soreca per la Bosnia ed Erzegovina (con un mandato di due anni) e Del Re per la regione del Sahel (confermata per altri quattro mesi), dal primo settembre lo svedese Johan Borgstam sarà destinato alla regione dei Grandi Laghi africani (per un anno), la ceca Magdalena Grono si occuperà di Caucaso meridionale e crisi in Georgia (per un anno) e l’estone Aivo Orav del Kosovo (per due anni), mentre rimarrà lo slovacco Miroslav Lajčák fino al 31 gennaio 2025 per il dialogo Belgrado-Pristina e altre questioni regionali dei Balcani Occidentali, e la tedesca Annette Weber fino al 31 agosto 2026 per il Corno d’Africa.“Sono orgoglioso di essere stato nominato dal Consiglio dell’Unione Europea come rappresentante speciale per la Bosnia ed Erzegovina”, è il commento di Soreca in un post su X, ricordando il “momento cruciale del percorso di integrazione Ue” per il Paese balcanico dopo la decisione del Consiglio Europeo dello scorso 21 marzo di avviare i negoziati di adesione (anche se la strada rimane costellata di numerosi ostacoli istituzionali). Il diplomatico e avvocato italiano, alla Commissione Europea dal 1998, nel 2016 è stato nominato inviato speciale Ue in Italia per l’avvio del processo di ricollocazione di persone rifugiate e migranti, tra il 2018 al 2022 è stato capo della delegazione Ue in Albania e negli ultimi due anni ha ricoperto l’incarico di inviato speciale Ue per la dimensione esterna della migrazione, presso il Servizio europeo per l’azione esterna a Bruxelles. Dal primo settembre succederà all’austriaco Johann Sattler nel mandato di “garantire continui progressi nel processo di stabilizzazione e associazione” di una Bosnia ed Erzegovina “stabile, vitale, pacifica, multietnica e unita, che cooperi pacificamente con i suoi vicini e che si avvii verso l’adesione all’Ue”, si legge nella nota del Consiglio.Cosa fanno i rappresentanti speciali UeI rappresentanti speciali Ue promuovono le politiche e gli interessi dell’Unione “in regioni e Paesi specifici” e svolgono un ruolo “attivo” negli sforzi per consolidare la pace, la stabilità e lo Stato di diritto, è quanto si legge nella pagina del Servizio Europeo per l’Azione Esterna (Seae) dedicato alle figure che sostengono il lavoro dell’alto rappresentante Ue nelle regioni interessate. Si tratta di rappresentanti che forniscono all’Unione una “presenza politica attiva” in Paesi e regioni considerati chiave per i Ventisette, agendo come “voce e volto” delle politiche comunitarie.A oggi esistono 10 rappresentanti speciali che sviluppano la politica estera e di sicurezza dell’Ue, ma saliranno fra poco più di un mese a 11 con la riapertura della posizione nella regione dei Grandi Laghi africani: in Bosnia ed Erzegovina (Johann Sattler, dal primo settembre Luigi Soreca), per l’Asia centrale (Terhi Hakala), per il Corno d’Africa (Annette Weber), per i diritti umani (Eamon Gilmore), per il Kosovo (Tomáš Szuyog, dal primo settembre Aivo Orav), per il processo di pace in Medio Oriente (Sven Koopmans), per il Sahel (Emanuela Claudia Del Re), per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia (Toivo Klaar, dal primo settembre Magdalena Grono), per i Grandi Laghi (dal primo settembre Johan Borgstam), per il dialogo Belgrado-Pristina e altre questioni regionali dei Balcani Occidentali (Miroslav Lajčák) e per il Golfo (Luigi Di Maio). LEGGI TUTTO