La commissaria Johansson in visita in Tunisia ad aprile. Con lei anche un ministro italiano
Bruxelles – La Commissione europea cerchia la Tunisia sull’atlante geografico: dopo il titolare per l’economia dell’esecutivo Ue, Paolo Gentiloni, che dovrebbe recarsi a Tunisi il 26-27 marzo, anche la commissaria per gli Affari Interni, Ylva Johansson, ha annunciato una visita nel Paese nordafricano in aprile. Roma sarà ancora diretta interessata: ad accompagnare Johansson sarà infatti un ministro italiano. Anche se non è stato confermato, si tratta probabilmente dell’inquilino del Viminale, Matteo Piantedosi.
Foto di gruppo al Meeting del Pse, 23/03/23
Questa mattina (23 marzo) i vertici del Partito dei Socialisti europei (Pse) si sono incontrati a Bruxelles in preparazione al Consiglio europeo, in corso nella capitale belga oggi e domani. In un Consiglio incentrato prima di tutto sull’economia e sulla geopolitica, il dossier migrazioni rimane comunque sullo sfondo, in particolare per quanto riguarda le relazioni diplomatiche tra l’Unione e i Paesi del vicinato meridionale: Libia, Egitto e Tunisia in prima linea. Nell’unico punto dedicato alle migrazioni nella bozza finale delle conclusioni, si legge infatti che la presidente von der Leyen informerà i 27 leader Ue sui “progressi compiuti nell’attuazione delle sue conclusioni” del vertice straordinario del 9 febbraio, che lo stesso Consiglio chiederà alla Commissione “rapidi progressi su tutti i punti concordati” e soprattutto che si tornerà “regolarmente” sulla questione.
“Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Italia, c’è buona cooperazione”, ha dichiarato Johansson a margine della kermesse socialista. La commissaria ha ribadito la linea del gabinetto von der Leyen, su cui insiste anche Giorgia Meloni, che predilige la prevenzione delle partenze irregolari attraverso una stretta cooperazione con i Paesi d’origine e di transito. Inevitabilmente, i riflettori puntano dritto sulla Tunisia, Paese colpito da una durissima crisi economica e sociale e da cui le partenze verso le spiagge italiane sono aumentate vertiginosamente. Dai dati del Viminale, risulta che almeno 12 083 persone sono partite dalle coste tunisine da inizio anno fino a metà marzo, con un’impennata del 788 per cento rispetto ai 1360 arrivi nello stesso periodo dell’anno precedente.
A Tunisi è in corso un preoccupante braccio di ferro tra il presidente Kais Saied e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi): dopo aver trovato un accordo per un maxi prestito da 1,9 miliardi di dollari in cambio dell’attuazione di una serie di riforme economiche nel Paese, Saied si è rimangiato l’impegno e ha costretto il Fmi a bloccare l’erogazione dei fondi. Vista la situazione drammatica in cui versa la Tunisia, in cui da diversi mesi scarseggiano beni di prima necessità come burro, latte e zucchero, l’Italia si è messa all’opera per provare a convogliare risorse in soccorso al partner mediterraneo.
La visita di Gentiloni va letta in questo contesto, la possibilità cioè di negoziare un supporto finanziario da Bruxelles. Anche l’Alto commissario Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, ha ipotizzato una visita a Saied, probabilmente per convincerlo a rispettare l’accordo preso con il Fmi e inaugurare la stagione di riforme. Parallelamente, il viaggio di Johansson, Piantedosi e dell’omologo francese, Gérald Darmanin, potrebbe portare a un rafforzamento della cooperazione in materia di gestione delle partenze e dei rimpatri delle persone migranti. Nel pieno compimento del principio che va per la maggiore in Ue, riassumibile con un datato ma mai così attuale “aiutiamoli a casa loro”.
La titolare per gli Affari interni dell’Ue non ha specificato chi la accompagnerà, ma dovrebbe trattarsi di Matteo Piantedosi e del suo omologo francese, Gerald Darmanin. “Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Italia” per prevenire le partenze irregolare, ha dichiarato Johansson a margine del vertice dei socialisti europei LEGGI TUTTO