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    La Germania blocca Nord Stream 2

    Bruxelles – La Germania ha adottato misure per fermare il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2, progettato per portare gas dalla Russia. Lo ha annunciato oggi (22 febbraio) il cancelliere Olaf Scholz, mentre l’Occidente inizia a varare sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
    Scholz, riporta l’agenzia statunitense AP ha detto ai giornalisti a Berlino che il suo governo sta prendendo la misura “in risposta alle azioni di Mosca in Ucraina”. Il gasdotto che porta il gas naturale dalla Russia alla Germania è stato a lungo criticato dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei che sostengono che aumenta la dipendenza dell’Europa dalle forniture energetiche russe. Il presidente USA Joe Biden aveva chiesto nei giorni scorsi a Scolz di bloccarlo in caso di invasione russa dell’Ucraina. Scholz ha affermato che il governo ha deciso di “rivalutare” la certificazione del gasdotto, che non è ancora entrato in funzione, alla luce degli ultimi sviluppi. “Ci vorrà sicuramente del tempo, se così posso dire”, ha detto.
    La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, non ha mai nascosto che il Nord Stream 2 è sempre stato sul tavolo quando si parla “di risposta alle aggressioni della Russia nei confronti dell’Ucraina”, ha detto il capo dei portavoce della Commissione Europea, Eric Mamer, nel briefing quotidiano con la stampa, sottolineando che per il momento la Commissione non è a conoscenza della decisione della Germania di bloccare il processo di certificazione del gasdotto ancora non in attività che dovrebbe trasportare il gas dalla Russia direttamente in Germania. Mamer ha spiegato che Berlino in questo caso “ha esercitato la sua posizione in qualità di regolatore della certificazione ed è qualcosa di cui prendiamo nota: il Nord Stream 2 è un progetto politico e commerciale e va guardato in questa ottica”.
    Il gasdotto è stato completato a settembre dello scorso anno, ma non era ancora entrato in attività non avendo ricevuto l’autorizzazione a entrare in funzione da parte del regolatore tedesco delle reti, l’Agenzia federale (BNA -Bundesnetzagentur) che a novembre ne ha sospeso temporaneamente l’iter di autorizzazione perché non in linea con la legislazione europea. Nei piani del progetto, Nord Stream 2 dovrebbe replicare il percorso del gasdotto gemello Nord Stream che è già in attività: si parla di circa 55 miliardi di metri cubi all’anno di gas verso la Germania a capacità massima, da raddoppiare fino a 110 miliardi di metri cubi di gas che consentono a Mosca di trasportare il gas in Europa senza passare per via terrestre attraverso l’Ucraina, indebolendone la posizione strategica.
    Il gasdotto Nord Stream 2
    La costruzione del gasdotto, voluta dal presidente russo Vladimir Putin e dall’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, ha incontrato sin dall’inizio l’opposizione degli Stati Uniti ma anche di molti Paesi europei, Italia compresa, per i timori di una maggiore influenza di Mosca sul vecchio Continente che ne dipende energeticamente (quasi il 40 per cento dell’approvvigionamento di gas europeo arriva da Mosca). Solo a fine luglio 2021, Berlino e Washington hanno raggiunto un accordo di principio per portare a termine i lavori del progetto, promettendo sanzioni alla Russia in caso di nuove pressioni territoriali sull’Ucraina dopo l’annessione della penisola di Crimea del 2014.
    Scholz ha confermato la linea di Berlino, bloccando per il momento il progetto. Poco dopo l’annuncio, Dmitry Medvedev, l’ex presidente della Russia e ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ha scritto su Twitter: “Benvenuti nel nuovo mondo in cui gli europei molto presto pagheranno 2.000 euro per 1.000 metri cubi di gas naturale”, a voler suggerire che i prezzi del gas sarebbero raddoppiati bloccando la messa in funzione di Nord Stream 2. Anche prima dell’attuale escalation di tensione, la Commissione Europea ha sempre considerato Nord Stream 2 “non necessario per l’approvvigionamento energetico dell’Unione Europea”. Non è un progetto di interesse comune (PIC) europeo e nell’ultimo decennio Bruxelles ha mobilitato investimenti in altri gasdotti, terminali di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) e interconnettori in Europa che assicurano forniture sufficienti.
    “La Germania ha ragione sul Nord stream 2. Il gasdotto deve essere valutato alla luce della sicurezza dell’approvvigionamento energetico per l’intera Europa”, ha detto von der Leyen in una dichiarazione stampa. “Siamo ancora troppo dipendenti dal gas russo. Dobbiamo diversificare strategicamente i nostri fornitori e investire massicciamente nelle energie rinnovabili”.

    Germany is right on Nordstream2.⁰The pipeline has to be assessed in light of the security of energy supply for the whole of Europe.⁰We are still too dependent on Russian gas.⁰We have to strategically diversify our suppliers and massively invest in renewables. pic.twitter.com/RrKUZyCTSx
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 22, 2022

    Il cancelliere Scholz spiega ai giornalisti che è una “risposta alle azioni di Mosca in Ucraina”. Per la Commissione europea l’ipotesi di sanzionare il controverso gasdotto “è stata sempre sul tavolo quando si parla di rispondere all’aggressione di Mosca verso Kiev”, ha detto il capo portavoce dell’Esecutivo

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    Nord Stream 2, la Germania frena sull’iter di certificazione e salgono i prezzi del gas

    Bruxelles – L’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2 subisce una nuova battuta d’arresto. Questa mattina (16 novembre) il regolatore tedesco delle reti, l’Agenzia federale (BNA -Bundesnetzagentur), ha sospeso temporaneamente l’iter di autorizzazione all’attivazione (la cosiddetta certificazione) del discusso gasdotto che collega la Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Secondo l’autorità tedesca il consorzio che opera l’infrastruttura, Nord Stream 2 Ag, deve essere “organizzato secondo forma giuridica di diritto tedesco” per poter dare il suo ok.
    Il punto sollevato dal regolatore tedesco è che Nord Stream 2 AG ha sede in Svizzera e ha deciso di non convertire ancora la società esistente, ma di costruire una filiale secondo le norme di diritto tedesco. Questa filiale diventerà proprietaria e gestirà la sezione tedesca del gasdotto, ma il processo di certificazione rimarrà sospeso fino a quando il consorzio trasferirà “importanti risorse e budget per il personale” a una vera e propria filiale tedesca.
    Il gasdotto Nord Stream 2 collegherà la Germania alla Russia
    Anche se non è ancora chiaro di quanto, lo stallo dovrebbe ritardare l’immissione dei primi flussi di gas nel gasdotto appena completato, che andrà a raddoppiare il volume di gas naturale trasportato da Mosca a Berlino replicando, nei fatti, il percorso del gasdotto gemello Nord Stream che è già in attività. Si parla di circa 55 miliardi di metri cubi all’anno di gas verso la Germania a capacità massima, raddoppiati a 110.
    Alla notizia della sospensione, questa mattina i prezzi del gas, già in rialzo nelle ultime settimane a causa di una più ampia crisi dei prezzi dell’energia, sono balzati del 9 per cento. Nord Stream 2 ha commentato di non essere in grado attualmente “di commentare i dettagli della procedura, la sua possibile durata e gli impatti sui tempi di avvio delle operazioni del gasdotto”. Così la Commissione Europea, che dovrà dare infine un parere sulla decisione del regolatore tedesco, ha confermato oggi al regolare briefing con la stampa di essere a conoscenza dei fatti ma di non potersi pronunciare oltre. Il gasdotto non è un progetto di interesse comune a livello europeo ma riguarda solo la Germania e il diritto nazionale tedesco, che deve essere in linea con la direttiva UE sul mercato del gas.
    Il contestato gasdotto ha affrontato una dura opposizione da parte degli Stati Uniti e di alcuni stati dell’Unione Europea, compresa l’Italia, che temono una ulteriore dipendenza strategica dell’UE dal gas russo, di cui è dipendente per il 90 per cento della sua fornitura di gas. Per Mosca l’importanza strategica del gasdotto è che finora la maggior parte del suo gas è stato trasportato in Europa attraverso l’Ucraina, mentre il percorso del Nord Stream 2 consente di bypassarla, togliendole rilevanza. Kiev ha accolto con favore la decisione del regolatore tedesco – che resta solo una temporanea sospensione – e nel merito è entrato oggi anche il premier britannico Boris Johnson, sottolineando l’opposizione del Regno Unito al gasdotto Nord Stream 2 che dirotterebbe le forniture dall’Ucraina e potrebbe avere “significative implicazioni per la sicurezza della regione”, mentre Londra continua a sposare l’integrità territoriale dell’Ucraina, dopo l’annessione illegale della penisola di Crimea da parte di Mosca del 2014.

    Nuova battuta d’arresto per il controverso gasdotto che arriva dalla Russia attraverso il Mar Baltico. Il regolatore tedesco chiede una modifica della “forma giuridica” del consorzio che opera l’infrastruttura, la Nord Stream 2 Ag

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    Nord Stream 2, la costruzione del gasdotto è finita. Per Mosca sarà in funzione “nei prossimi giorni”

    Bruxelles – Sono giunti al termine ieri (6 settembre) i lavori di costruzione del controverso gasdotto da 11 miliardi di dollari Nord Stream 2, che raddoppierà la capacità di gas naturale (metano) in arrivo dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Ad annunciarlo è la compagnia energetica russa Gazprom, che ne controlla le attività, a cui si aggiungono le parole del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov secondo cui il gasdotto Nord Stream 2 entrerà in funzione nei prossimi giorni, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax.
    Il gasdotto Nord Stream 2 collegherà la Germania alla Russia
    L’ultima sezione del gasdotto è stata saldata e ora dovrà essere calato nel collegamento sottomarino sotto al Mar Baltico. Secondo Reuters, il gasdotto deve ancora ricevere la certificazione che potrebbe richiedere fino a quattro mesi di tempo. Entro fine anno dovrebbe essere pienamente operativo.
    Il percorso di Nord Stream 2 andrà a replicare quello del gemello Nord Stream che è già in attività. Si parla di circa 55 miliardi di metri cubi all’anno di gas verso la Germania a capacità massima, da raddoppiare fino a 110 miliardi di metri cubi di gas che consentono a Mosca di trasportare il gas in Europa senza passare per via terrestre attraverso l’Ucraina, come faceva prima, indebolendone la posizione strategica.
    La costruzione del gasdotto è stata fin dall’inizio osteggiata da molti Paesi, primi tra tutti gli Stati Uniti, per i timori di una maggiore influenza di Mosca sul vecchio Continente che ne dipende energeticamente. Solo a fine luglio, Berlino e Washington hanno raggiunto un accordo di massima per ultimare i lavori del progetto, promettendo sanzioni alla Russia in caso di pressioni sull’Ucraina, come l’annessione illegale della penisola di Crimea nel 2014.
    Un’opposizione che il progetto ha trovato anche in Europa, guidata in particolare dai Paesi dell’Europa orientale. Solo la cancelliera Angela Merkel ha sposato la causa, impegnandosi a portarla a termine. Da quando a fine agosto di un anno fa l’oppositore russo Alexei Navalny è stato avvelenato su iniziativa del presidente russo Vladimir Putin sono però aumentate di molto le pressioni su Merkel per abbandonare il progetto. Pressioni che sono aumentate ancora con l’ulteriore incrinarsi dei rapporti di Bruxelles con Mosca, con i Paesi dell’Europa centrale e orientale che temono l’ulteriore dipendenza energetica dei Ventisette dal gas russo.

    Saldata l’ultima sezione del gasdotto da 11 miliardi di dollari che raddoppierà la capacità di gas naturale in arrivo dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Per il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov sarà in funzione nei prossimi giorni

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    Nord Stream 2, arriva la sentenza tedesca: al controverso gasdotto si applicano le regole antitrust dell’UE

    Bruxelles – La Russia dovrà applicare le regole europee antitrust al gasdotto Nord Stream 2, dividendone la gestione tra i proprietari del gasdotto e fornitori del gas che vi scorre per garantire una concorrenza leale. A stabilirlo, mercoledì 25 agosto è stata l’Alta Corte Regionale di Düsseldorf, in Germania, respingendo il ricorso presentato dalla principale società che si occupa della costruzione Nord Stream 2 AG contro il regolatore di rete tedesco (BNA -Bundesnetzagentur) che ha rifiutato di concederle un’esenzione dalle regole di concorrenza dell’Unione Europea.
    Questo significa che al controverso gasdotto destinato a collegare la Russia alla Germania attraverso il mar Baltico devono applicarsi le regole di diritto comunitario, inscritte nella direttiva UE sul mercato del gas. Nulla di nuovo, perché già la Commissione europea aveva chiarito che pur essendo un progetto “soggetto al diritto nazionale” tedesco, si inscrive nel quadro di diritto europeo di cui deve rispettare la conformità. L’unica competenza che spetta a Bruxelles sul futuro gasdotto è controllare il rispetto da parte degli Stati membri, e quindi in questo caso della Germania, della direttiva Ue sul mercato interno del gas.
    Il gasdotto Nord Stream 2 collegherà la Germania alla Russia
    La sentenza può essere impugnata dalla Nord Stream 2 AG, anche se potrebbe significare, come suggerisce Reuters, un ritardo nel completamento della rete e anche un aumento dei costi. Il controverso gasdotto guidato dalla compagnia energetica russa Gazprom, raddoppierà il volume di gas naturale trasportato dalla Russia alla Germania attraverso il mar Baltico. Replicando, nei fatti, il percorso del gasdotto gemello Nord Stream che è già in attività. Si parla di circa 55 miliardi di metri cubi all’anno di gas verso la Germania a capacità massima, raddoppiati a 110.
    Dopo varie tensioni tra Unione Europea e Stati Uniti – dovuta ai timori statunitensi di una maggiore influenza di Mosca sul vecchio Continente – a fine luglio Berlino e Washington hanno raggiunto un accordo di massima per ultimare i lavori del progetto, ormai quasi completo, promettendo sanzioni alla Russia in caso di pressioni sull’Ucraina, come l’annessione illegale della penisola di Crimea nel 2014. Il progetto vale almeno undici miliardi di dollari, e ha incontrato la resistenza non solo oltreoceano ma anche in Europa.
    La cancelliera Angela Merkel ha sposato la causa, impegnandosi a portarla a termine. Da quando a fine agosto di un anno fa l’oppositore russo Alexei Navalny è stato avvelenato sono però aumentate di molto le pressioni su Merkel per abbandonare il progetto. Pressioni che sono aumentate ancora con l’ulteriore incrinarsi dei rapporti di Bruxelles con Mosca, con i Paesi dell’Europa centrale e orientale che temono l’ulteriore dipendenza energetica dei Ventisette dal gas russo. Diversi Paesi europei, tra cui l’Italia, si sono opposti al progetto perché temono l’ulteriore influenza geopolitica di Putin attraverso il gas naturale.

    Proprietari del gasdotto e fornitori del gas che vi scorre devono essere diversi per garantire una concorrenza leale, in linea con la direttiva europea sul mercato del gas. A stabilirlo è l’alta corte di Düsseldorf respingendo il ricorso della società Nord Stream 2 AG contro il regolatore di rete tedesco che ha rifiutato di concederle un’esenzione dalle regole di Bruxelles. La sentenza può essere impugnata ma rischia di rallentare il completamento del progetto

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    Charles Michel: “Kiev non è sola, la Crimea è Ucraina”

    È iniziato a Kiev l’incontro internazionale Crimea Platform. Lo scopo del meeting è quello di coordinare gli sforzi internazionali per garantire il ritorno della Crimea all’Ucraina.
    All’evento prendono parte rappresentanti di tutti i Paesi UE, di Stati Uniti, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Turchia, Georgia e Moldova, nonché dell’Unione Europea e della NATO.
    Le autorità ucraine si aspettano che sia adottata una dichiarazione nella quale i partecipanti confermeranno la volontà di aderire alla politica di non riconoscimento dei tentativi di annessione della Crimea.
    Le parole di Charles Michel
    “L’Unione Europea continuerà a sostenere il popolo ucraino nel suo cammino per un futuro migliore. L’Ucraina non sarà mai sola e la Crimea è Ucraina”. Con queste parole nel suo discorso di apertura il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha chiarito quale sia la posizione dell’UE sulla vicenda.
    “Sfortunatamente, la Russia continua una politica che continua a moltiplicare gli impatti negativi dell’annessione della Crimea. La continua militarizzazione della penisola incide pesantemente sulla situazione della sicurezza nel Mar Nero. La situazione dei diritti umani, inoltre, resta grave: i tatari di Crimea continuano a essere perseguitati e sottoposti a pressioni”, ha concluso Michel.
    Le richieste dell’Ucraina
    Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato da parte sua l’inizio del “conto alla rovescia” per recuperare la Crimea. “Oggi annunciamo il conto alla rovescia per il giorno nel quale la Crimea non sarà più occupata”, ha detto Zelensky aprendo i lavori del summit. “Non si può perdere nemmeno un giorno: dobbiamo iniziare a scrivere una nuova pagina nella storia dell’Ucraina e nella storia della Crimea ucraina”.
    Per raggiungere questo obiettivo con mezzi politici, Kiev ha sviluppato una “strategia di deoccupazione” della penisola. Ma ha bisogno dello “sforzo congiunto” della comunità internazionale per fare fronte alla Russia.
    “L’occupazione della Crimea solleva dubbi sul sistema di sicurezza internazionale, in particolare per quel che riguarda l’inviolabilità delle frontiere”, ha proseguito il presidente ucraino, “nessuna nazione può sentirsi al sicuro”.
    “La sinergia dei nostri sforzi deve obbligare la Russia a sedersi al tavolo delle trattative per la restituzione della nostra penisola”, ha proseguito Zelensky. “L’Ucraina da sola non potrà recuperare la Crimea, abbiamo bisogno di un sostegno efficace a livello internazionale”, nello specifico, ha spiegato, “sanzioni più forti contro Mosca”.
    L’ira della Russia
    “Valutiamo questo evento come estremamente ostile nei confronti del nostro paese”, ha commentato Dmitry Peskov, il portavoce del presidente Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Già venerdì scorso la Russia aveva sanzionato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, probabilmente proprio come “vendetta” per l’organizzazione del summit.
    La Russia ha annesso di fatto la Crimea nel 2014, strappandola all’Ucraina con un’invasione di uomini armati e senza insegne di riconoscimento e con un controverso referendum.
    In realtà i rapporti tra Russia e Ucraina sono tesi da tempo, non solo per la Crimea ma anche per il conflitto nel Donbass, dove il Cremlino è accusato di sostenere militarmente i separatisti.
    Il gasdotto Nord Stream 2
    C’è un’altra questione calda sul tavolo che ha caratterizzato le relazioni del meeting: il gasdotto Nord Stream 2.
    Kiev vorrebbe entrare nella NATO, ma a preoccupare la repubblica ex-sovietica è anche l’ormai quasi completato gasdotto Nord Stream 2, che dovrebbe raddoppiare il flusso di gas russo verso la Germania. L’Ucraina teme che Mosca possa portare il proprio metano in Europa aggirando i gasdotti ucraini e infliggendole un grave colpo economico.
    L’incontro tra Zelensky e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, è stato segnato dalla tensione su questo tema. Il presidente ucraino ha definito il gasdotto “una pericolosa arma geopolitica del Cremlino”. Da parte sua, la cancelliera tedesca ha cercato di rassicurare il governo di Kiev affermando che Berlino e Washington prevedono “sanzioni” se il gas dovesse in effetti essere “usato come un’arma”.
    Per questo motivo, a margine del Crimea Platform si è tenuto un incontro tra i ministri dell’Energia di Ucraina, Stati Uniti e Germania. I ministri hanno discusso di come fornire garanzie all’Ucraina sul suo futuro come Paese di transito in seguito alla costruzione del gasdotto russo Nord Stream 2.
    Il ministro tedesco dell’Economia e dell’Energia, Peter Altmaier, ha ribadito che Berlino vuole sostenere la transizione dell’Ucraina verso le energie rinnovabili.
    La posizione dell’Italia
    Per l’Italia, ha partecipato al meeting il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. ”A oltre sette anni dall’annessione illegale della Crimea, siamo ancora preoccupati per il rispetto dei diritti umani e per i possibili impatti avversi sulla situazione regionale”, ha detto Della Vedova. “Siamo al corrente delle sofferenze che il popolo tartaro di Crimea affronta. Sottolineiamo l’importanza del rispetto pieno e della protezione dei diritti fondamentali e delle libertà di tutte le minoranze”.
    Della Vedova ha quindi reiterato il sostegno dell’Italia all’integrità territoriale dell’Ucraina e alla sua sovranità e indipendenza. Ferma è stata la condanna dell’annessione illegale della Crimea e la determinazione a mantenere la politica di non-riconoscimento concordata a livello UE. L’obiettivo è quello di una fine pacifica dell’occupazione.
    Gli stessi concetti, riferisce la Farnesina, Della Vedova li ha ribaditi negli incontri bilaterali avuti con il viceministro degli Esteri ucraino, Viktor Bodnar, e con il ministro degli Interni, Denys Monastyrskiy. Con loro è stato fatto anche il punto sull’eccellente rapporto bilaterale tra Italia e Ucraina e sulle opportunità per incrementare ulteriormente le già fruttuose relazioni economico-commerciali.

    Questo contributo è stato pubblicato nell’ambito di “Parliamo di Europa”, un progetto lanciato da
    Eunews per dare spazio, senza pregiudizi, a tutti i suoi lettori e non necessariamente riflette la
    linea editoriale della testata.

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    Nord Stream 2, da USA e Germania sì al completamento del gasdotto ma previste sanzioni alla Russia in caso di pressioni sull’Ucraina

    Bruxelles – Il Nord Stream 2 si farà, ma saranno previste sanzioni se la Russia dovesse usare il suo gas per fare pressioni sui Paesi dell’Europa centrale e orientale e in particolare sull’Ucraina. Dopo anni di posizioni inconciliabili, gli Stati Uniti e la Germania hanno rivelato mercoledì 21 luglio un accordo per portare a termine i lavori del gasdotto Nord Stream 2, ormai completo quasi al 98 per cento, ma contro cui gli USA si erano detti molto contrari per i timori di una maggiore influenza geopolitica e dipendenza energetica dell’Europa dal presidente russo Vladimir Putin, attraverso il gas naturale. Mosca è uno dei più grandi esportatori di gas naturale al mondo.
    Il gasdotto Nord Stream 2 collegherà la Germania alla Russia
    Il controverso gasdotto guidato dalla compagnia energetica russa Gazprom, raddoppierà il volume di gas naturale trasportato dalla Russia alla Germania attraverso il mar Baltico. Replicando, nei fatti, il percorso del gasdotto gemello Nord Stream che è già in attività. Si parla di circa 55 miliardi di metri cubi all’anno di gas verso la Germania a capacità massima. In una nota congiunta pubblicata ieri in serata, Berlino si è impegnata a rispondere a qualsiasi tentativo della Russia di usare l’energia come arma geopolitica contro l’Ucraina e altri paesi dell’Europa centrale e orientale.
    “Ci impegniamo a lavorare insieme per garantire che gli Stati Uniti e la Unione Europea possano rispondere insieme all’aggressione russa e alle attività maligne, compresi gli sforzi russi per usare l’energia come arma”, si legge nel comunicato. Se la Russia tenterà di utilizzare l’energia come arma o “commetterà ulteriori atti aggressivi contro l’Ucraina” come l’annessione illegale della penisola di Crimea nel 2014 “la Germania agirà a livello nazionale e premerà per misure efficaci a livello europeo, comprese sanzioni, per limitare le capacità di esportazione russa in Europa nel settore energetico, compreso il gas. “Questo impegno”, conclude la nota, “è progettato per garantire che la Russia non utilizzi impropriamente alcun gasdotto, incluso il Nord Stream 2, per raggiungere obiettivi politici aggressivi utilizzando l’energia come arma”.
    L’accordo tra Berlino e Washington cerca di rassicurare chi teme – anche negli Stati Uniti – i pericoli strategici del gasdotto da 11 miliardi di dollari. In caso di sanzione, Berlino promette dunque di limitare il flusso di gas russo in arrivo in Germania ed eventualmente trascinare il caso a Bruxelles per chiedere misure comuni europee. Le Istituzioni di Bruxelles per ora se ne sono chiamate fuori, il progetto è nazionale e riguarda solo la Germania e soprattutto l’UE ritiene che un nuovo gasdotto non sia necessario per l’approvvigionamento energetico del Continente. Negli ultimi dieci anni ha investito “in altri gasdotti, terminali di importazione di gas naturale liquefatto (GNL) e interconnettori in Europa che assicurano forniture sufficienti per soddisfare le esigenze energetiche del Continente”, ha chiarito Ditte Juul Jorgensen, direttore generale del dipartimento per l’energia della Commissione europea in audizione in Parlamento Ue qualche mese fa.
    Berlino prevede di nominare inoltre un inviato speciale incaricato di sostenere progetti energetici bilaterali con l’Ucraina, con un budget di 70 milioni di dollari e anche un Fondo verde per l’Ucraina per sostenere la transizione energetica, l’efficienza energetica e la sicurezza energetica dell’Ucraina con una dotazione iniziale di almeno 170 milioni di dollari. Nonostante le promesse, l’Ucraina non sembra aver preso bene la notizia definendo il Nord Stream 2 “un’arma geopolitica che sarà senz’altro usata contro l’Ucraina e contro l’Europa”, ha detto Andriy Yermak, il capo di gabinetto del presidente ucraino.

    Washington cede alla cancelliera Merkel e dà il suo via libera a completare la costruzione del controverso gasdotto per portare il gas naturale russo in Europa. Per rassicurare gli alleati, Berlino promette di limitare il flusso di gas russo in arrivo in Germania in caso di pressioni sull’Europa orientale e centrale ed eventualmente trascinare il caso a Bruxelles per chiedere misure comuni europee

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    Nord Stream 2 continua a dividere l’UE. Tusk: “Va fermato”. E Gazprom fa notare che la domanda di gas aumenta

    Bruxelles – L’Europa deve fare i conti con la realpolitik. Una volta di più, dopo la questione turca di sedie mancanti e opportunità mancate, sulla Russia l’Unione degli Stati si perde. Nessuna sanzione contro Mosca per le rinnovate tensioni in Ucraina, nonostante – parole dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josepp Borrell – la Russia abbia concentrato più di 150mila truppe sul confine ucraino e in Crimea. Una provocazione e forse qualcosa di più che vede l’UE impreparata e forse incapace di contromisure.
    La  riunione dei ministri degli Esteri ha prodotto poco. Appelli e richiami, nulla di più. Un esito che visibilmente non piace a Donald Tusk. “Se davvero vuoi fermare l’aggressione russa contro l’Ucraina, devi fermare Nord Stream 2“, dice il presidente del Partito popolare europeo sul nuovo corridoio del gas euro-russo. “Semplice”. A dirsi, ma non certo a farsi, perché il progetto di conduttura sottomarina serve alla Germania e pure all’Europa, ma in misura assai minore e forse anche meno ancora. Nord Stream 2, collegherebbe Russia e Germania al termine della sua corsa negli abissi attraverso golfo di Finlandia, repubbliche baltiche, Kaliningrad e Polonia, prima di riafforare su suolo tedesco. Una conduttura da affiancare al già operante Nord Stream. Il progetto prevede una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
    Con la conduttura la Germania diventerebbe l’hub europeo del nord Europa, e l’Unione potrebbe vedere le emissioni di gas a effetto serra ridotte del 14% rispetto ai livelli attuali. Nell’ottica di una conversione verso un modello produttivo sostenibile e l’abbandono delle fonti fossili più inquinanti il progetto ha una sua valenza. Ma andare avanti vuol dire legarsi mani e piedi al fornitore russo, che nel gas non presente su suolo comunitario e di cui l’Europa ha bisogno ha una potente arma di ricatto. Del resto già in passato Putin ha utilizzato l’arma della risorsa energetica per cercare di scompaginare il club a dodici stelle. La linea morbida dell’Europa si spiega anche in ragione di questa dipendenza strategica.

    pic.twitter.com/VpeuhmwzbU
    — Gazprom (@GazpromEN) April 19, 2021

    Tusk affida la sua linea politica ai canali sociali, esternando le divisioni interne ad un partito – il PPE – i cui membri non sono del tutto unanimi a procedere, Anche gli stessi tedeschi del PPE sono divisi. Addirittura il 56% degli europarlamentari del CDU/CSU, la truppa di Angela Merkel a Bruxelles e Strasburgo, è favorevole. Ciò nonostate Tusk si prende la briga di sfidare pubblicamente Merkel su un tema delicato. Nel dibattito europeo interviene Gazprom, ricordando come stanno le cose. Il colosso energetico russo diffonde un comunicato in cui ricorda che le temperature rigide di un aprile più freddo degli ultimi anni la domanda di gas di Unione europea e Ucraina non si è ancora fermata. Comunicazione di servizio a ricordare che c’è un grande bisogno di Russia e del suo fornitore.
    Quando si parla di Russia l’Europa si scontra con i suoi limiti geopolitici. La Commissione von der Leyen che pure in pù di un’occasione ha dichiarato la volontà di essere per l’appunto una Commissione geopolitica, di fronte agli Stati membri che tentennano e alle dipendenze economiche con Mosca si mostra remissiva. Intanto Putin sposta gli uomini e ammassa le truppe.

    Il presidente del Partito popolare europeo irritato da mancate sanzioni contro la Russia per le tensioni in Ucraina. Il fornitore energetico russo ricorda i limiti geopolitici dell’Europa

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    Gasdotto Nord Stream 2: la Polonia multa Gazprom

    Ansip_EURT @Reuters: Roger Federer surprised two young girls in Italy who had staged a remarkable rally from the rooftops of neighboring buildings…

    MichelBarnierDentro de 5 meses, termina o período de transição do #Brexit: o ?? deixa o mercado único e a União Aduaneira da ??.… https://t.co/lsHH7ad4wW

    euobs”As the police, we take action not because somebody hung a flag, but because by so doing they insulted religious fe… https://t.co/jOllgUBU2j

    luigidimaioBisogna puntare a fermare le partenze. La questione migranti va risolta alla radice, dialogando con la Tunisia e ra… https://t.co/68BUGSlzTl

    nomfupSoundtrack of the Day: https://t.co/n39VfsHDB4 #SOTD20

    nomfupSoundtrack of the Day: https://t.co/d5Z5QfddGI #SOTD20

    nomfupSoundtrack of the Day: https://t.co/c8KgXHPwEJ #SOTD20

    CSpillmannRT @JPvanYpersele: Il faut lire ce thread:

    straneuropaRT @LaStampa: #Zavoli architetto della migliore tv pubblica e socio indiscusso del club dei padri dell’inchiesta, televisiva e no. Ci manch…

    straneuropaZavoli, il socialista di Dio e “quella falsa sensazione di essere immortale” Era una sera fredda e trasparente… https://t.co/4G2yhXcwG5

    euobs”The measure will apply to all Chinese exporters, with the exception of one cooperating company,” says the European… https://t.co/QuAUBsSck8

    euobsBulgaria’s troubled prime minister has not ruled out stepping down, following weeks of anti-government protests https://t.co/xzaWECTRsx

    euobsSweden’s economy slumped by 8.6 percent in the April-to-June period from the previous three months. https://t.co/CRQoC8CTIc

    RebHarmsGuten Morgen! Und Tschüss Lauenburg ? https://t.co/Mot17WAxQF

    euobs[Stakeholder] ‘These women need our help. Their safety is the surest sign of European values in real life: When the… https://t.co/plPnHYguIq

    euobs[Opinion] ‘I hate to break it to you, but excuses have run out. You have to look at the images of sobbing journalis… https://t.co/ARHydJwqgd

    EU_CoRWe will work for: ✅Bringing Europe closer to people #EUlocal ✅Building resilient local communities #EUGreenDeal ✅Pu… https://t.co/pZ6jhILeXQ

    nomfupRT @AOC: Two years ago, three out of the four women running grassroots campaigns in @knockdownmovie lost their primary election. Today, 3…

    nomfupRT @nytopinion: Big Tech companies insist that their rise to power has been “a saga of ingenuity and courage, and that their market dominan…

    nomfupUna delle – non so se poche o molte – chances che ha Trump di rivincere la Casa Bianca: la guerra totale dei social… https://t.co/LUa3gN7Sqp