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    500 milioni dal bilancio e risorse da reindirizzare dai Pnrr, il piano Ue per produrre un milione di munizioni all’anno

    Bruxelles – Cinquecento milioni di euro dal bilancio fino a giugno 2025 per aumentare la capacità dell’industria europea di produrre munizioni, con l’obiettivo di produrre almeno un milione di pezzi all’anno. La Commissione europea ha svelato oggi (3 maggio) il piano per rafforzare l’industria della difesa europea e aumentare la capacità di produzione di artiglieria per la difesa.
    Thierry Breton
    ‘ASAP’, che non è l’acronimo inglese di ‘as soon as possible’ (prima possibile) ma di ‘Act in support of ammunition production‘. Un piano in due pilastri (uno ‘programmatico’ e uno ‘normativo’) messo nero su bianco dal commissario per il mercato interno, Thierry Breton, a valle di un vero e proprio ‘tour della difesa’ che lo ha visto tra marzo e aprile impegnato a visitare gli undici Paesi dell’Unione europea con l’industria della difesa più avanzata, tra cui anche l’Italia. “Domani sarò in Germania e poi lunedì in Spagna”, ha indicato il commissario in conferenza stampa presentando oggi a Bruxelles il piano, spiegando che così si concluderà il tour delle Capitali industriali.
    Bulgaria, Francia poi ancora in Repubblica ceca e l’Italia: è con questi undici Paesi che il commissario ha messo a punto il disegno per accelerare la produzione di armamenti, munizioni e anche missili, intervenendo principalmente per garantire le catene di approvvigionamento, agevolando le procedure di appalto e anche ponendo rimedio alle carenze di capacità produttiva, promuovendo gli investimenti nel settore che sono mes. “Sono fiducioso che entro 12 mesi saremo in grado di aumentare la nostra capacità produttiva a 1 milione di milioni all’anno per l’Ucraina”, ha assicurato il commissario.

    Gli Stati membri al Consiglio hanno dato mandato alla Commissione europea di presentare una proposta per potenziare con urgenza l’aumento della capacità produttiva dell’industria europea della difesa. Ultimo di tre pilastri di un più ampio e complesso ‘Piano per la difesa’ proposto ai Ventisette da Breton e dall’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, che si articola in tre fasi: un miliardo di euro mobilitato attraverso lo strumento europeo per la pace (strumento fuori bilancio comunitario) per la consegna immediata di munizioni a Kiev attraverso le scorte degli Stati membri; un altro miliardo di euro per gli acquisti congiunti di armi e infine un aumento della capacità di produzione bellica a livello europeo, dal momento che per assicurare le promesse fatte a Kiev è necessario potenziare la capacità industriale dell’Ue. Per fornire urgentemente munizioni e missili all’Ucraina e ad aiutare gli Stati membri a ricostituire le proprie scorte introducendo, la Legge proposta oggi interviene per aumentare la sua capacità di produzione Made in Europe.
    La proposta di regolamento – su cui ora dovranno pronunciarsi Stati membri ed Europarlamento – prevede in concreto l’introduzione di un meccanismo per mappare, monitorare e anticipare meglio l’esistenza di colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento; uno strumento per sostenere finanziariamente il rafforzamento delle capacità di produzione industriale dell’Unione; e l’introduzione di un quadro normativo temporaneo per far fronte alla crisi dell’approvvigionamento di munizioni. Sul fronte finanziario, Bruxelles mette a disposizione programma di sostegno da 500 milioni di euro in sovvenzioni (di cui 260 milioni dal Fondo europeo per la difesa e 240 milioni dal regolamento che istituisce il rafforzamento dell’industria europea della difesa attraverso l’atto comune in materia di appalti pubblici (EDIRPA), proposto dalla Commissione Ue a luglio 2022 e su cui ancora i colegislatori devono raggiungere un accordo) per sostenere progetti industriali o anche partenariati transfrontalieri, oppure ottimizzare o espandere ammodernamento le capacità produttive esistenti, crearne di nuove o ancora incentivare progetti transfrontalieri.

    Lo strumento prevede il co-finanziamento di Bruxelles per il 40 per cento dei costi delle iniziative che saranno considerate ammissibili, il restante 60 per cento dovrà provenire dagli Stati membri. La proposta fa leva però anche sulla possibilità per gli Stati membri di reindirizzare risorse da altri fondi o programmi (come la politica di coesione) ma sopratutto di utilizzare parte delle risorse dei loro Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr), sfruttando l’iter di modifica che i governi possono fare. “Nel proporre piani di ripresa e resilienza modificati o nuovi, gli Statimembri dovrebbero poter proporre misure che contribuiscano anche agli obiettivi di questo strumento”, si legge nella proposta di regolamento.
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    In conferenza stampa Breton ha incalzato i co-legislatori di Parlamento e Consiglio ad approvare il regolamento a stretto giro, entro fine giugno.”L’Ucraina sta resistendo eroicamente al brutale invasore russo. Manteniamo la nostra promessa di sostenere l’Ucraina e il suo popolo, fino a quando sarà necessario, ma i coraggiosi soldati ucraini hanno bisogno di un equipaggiamento militare sufficiente per difendere il loro Paese”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ha ricordato ancora che l’Europa sta intensificando il suo sostegno su tre fronti: attingendo alle scorte esistenti, con un nuovo sostegno del Fondo europeo per la pace di un miliardo di euro; con gli acquisti congiunti di altre munizioni per l’Ucraina, mettendo a disposizione un ulteriore miliardo di euro. “E oggi stiamo realizzando la terza fase. L’incremento e l’accelerazione della produzione industriale di munizioni per la difesa in Europa”, ha aggiunto von der Leyen riassumendo il piano europeo per aumentare la fornitura di munizioni all’Ucraina”, ha concluso la presidente.

    1. Member States supply ammunition from their existing stocks 2. We will procure jointly more ammunition for Ukraine
    3. We are ramping up and speeding up industrial production of ammunition in Europe
    To supply more ammunition for Ukraine and strengthen our EU defence… pic.twitter.com/HjKFl43Gf0
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 3, 2023

    La Commissione svela il piano per aumentare la capacità di produzione industriale della difesa in Europa entro dodici mesi, per rifornire l’Ucraina e le scorte degli Stati membri

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    Pronto il piano di Bruxelles per aumentare la capacità di produzione di munizioni con i fondi Ue

    Bruxelles – La Commissione europea è pronta a svelare il piano per aumentare la capacità industriale della difesa dell’Unione europea. Portato a termine un vero e proprio ‘tour della difesa’ in oltre dieci capitali degli Stati membri, il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, presenterà domani (3 maggio) i dettagli della proposta per rafforzare la capacità dell’Ue di produzione di munizioni, portandola ad almeno un milione di munizioni su base annuale.
    “Dobbiamo urgentemente intensificare la produzione, l’approvvigionamento e la consegna di munizioni. Per questo domani la Commissione Ue presenterà il piano a sostegno della produzione di munizioni”, ha confermato in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in visita in Repubblica ceca.

    Glad to meet with @prezidentpavel in Prague.
    I thanked him for Czechia’s staunch support to Ukraine.
    We need to urgently step up production, procurement, delivery of ammunition.
    This is why the @EU_Commission will present the Act in Support of Ammunition Production tomorrow. pic.twitter.com/irJzLKIIog
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 2, 2023

    Nel contesto della guerra di Russia in Ucraina, gli Stati membri Ue hanno invitato la Commissione europea a presentare una proposta per potenziare con urgenza l’aumento della capacità produttiva dell’industria europea della difesa, garantendo le catene di approvvigionamento, agevolando le procedure di appalto e anche ponendo rimedio alle carenze di capacità produttiva e promuovere gli investimenti. L’idea – che dovrebbe essere confermata domani dopo la riunione del collegio dei commissari – è quella di ricorrere anche ai fondi comuni del bilancio comunitario per dare una spinta all’industria comune della difesa. “Questa legge sosterrà l’aumento della produzione di munizioni in Europa”, ha spiegato ancora von der Leyen. A detta della presidente, prevederà una regolamentazione più snella con una procedura di autorizzazione rapida. “La proposta prevede un finanziamento dell’Ue di 500 milioni di euro, che si aggiunge a circa un miliardo di euro in totale, con gli Stati membri che cofinanziano il finanziamento della Commissione europea di 500 milioni di euro”, ha spiegato ancora.

    Dopo i vaccini e il gas, a luglio dello scorso anno la Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio attraverso un regolamento di impegnare 500 milioni di euro dal bilancio europeo (per gli anni 2022-2024) per facilitare l’acquisto congiunto di armi a livello europeo, con il doppio obiettivo di ristabilire il livello di scorte, in parte ridimensionate a causa del sostegno dato all’Ucraina nella guerra provocata dalla Russia, e contribuire alla costruzione di una industria europea della difesa. Parte del piano che sarà svelato nelle prossime ore potrebbe essere finanziato attraverso queste risorse. 
    Nei mesi di marzo e aprile, Breton ha fatto tappa in Bulgaria il 15 marzo, in Francia il 20 marzo, poi ancora in Repubblica ceca e la Slovacchia il 22 marzo, in Polonia il 27 marzo, in Romania il 12 aprile. Il 13 aprile scorso Breton ha visitato anche l’Italia, incontrando il ministro della difesa, Guido Crosetto, e la premier Giorgia Meloni. In Italia Breton ha visitato la sede di Colleferro dell’azienda Simmel Difesa, poi quella di Leonardo a La Spezia. E’ poi stata la volta della Svezia il 19 aprile e Slovenia e Croazia il 20 aprile e infine la Grecia il 28. Il tour europeo di Breton – che dovrebbe concludersi nei prossimi giorni – serve a valutare le esigenze dell’industria della difesa e considerare eventualmente un ulteriore sostegno finanziario, possibilmente anche attraverso fondi dell’Ue, e affrontare possibili colli di bottiglia della catena di approvvigionamento.
    Il problema si è posto da quando è iniziata la guerra in Ucraina e diversi Stati hanno iniziato a inviare munizioni a Kiev per la difesa. A Bruxelles è finora mancata l’idea di una vera e propria industria europea della difesa, che rimane una competenza nazionale. L’obiettivo di aumentare la capacità industriale della difesa è uno dei tre pilastri del piano concordato dai ministri degli Esteri lo scorso 20 marzo per consegnare all’Ucraina nei prossimi dodici mesi almeno un milione di munizioni di armi per difendersi dall’aggressione della Russia cominciata il 24 febbraio di un anno fa.
    Il piano stabilito a marzo dai ministri dell’Ue si articola in tre fasi: un miliardo di euro mobilitato per la consegna immediata di munizioni attraverso le scorte degli Stati membri, un altro miliardo di euro per gli acquisti congiunti di armi e infine un aumento della capacità di produzione bellica a livello europeo. La prima fase del piano prevede di fornire munizioni di emergenza all’Ucraina, che sta affrontando carenze, attingendo alle scorte esistenti degli eserciti europei. Per compensare le risorse militari mobilitate per Kiev, i ministri hanno deciso di mobilitare il miliardo di euro citato da Borrell mobilitando i fondi dello strumento europeo per la pace (European Peace Facility), un fondo fuori dal bilancio europeo e utilizzato dall’inizio della guerra per rifornire di armi l’Ucraina. La svolta storica riguarda però la seconda componente del piano, che prevede di far acquistare agli Stati congiuntamente le munizioni, sul modello degli acquisti di vaccini e ora di riserve di gas. Mentre sul primo pilastro, secondo Borrell, l’Ue sta procedendo spedita e ha consegnato a Kiev “più di mille missili e un numero di munizioni che sta crescendo”, sugli acquisti congiunti e sulla produzione bellica europea le cose procedono a passo meno spedito, anche a causa di qualche attrito tra i Paesi membri.

    Mercoledì il collegio von der Leyen svelerà i piani per aumentare la capacità dell’industria della difesa a livello comunitario. “La legge sosterrà l’aumento della produzione di munizioni in Europa” con regole più snelle. “La proposta prevede un finanziamento dell’Ue di 500 milioni di euro, che si aggiunge a circa un miliardo di euro in totale”, ha anticipato von der Leyen