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    L’Ue reagisce al “modello di comportamento provocatorio” della Russia nella regione baltica

    Bruxelles – Un’altra provocazione russa nell’arco di pochi giorni nell’area baltica, a dimostrazione dell’aumento delle preoccupazioni dei Paesi membri Ue e Nato, dall’Estonia alla Finlandia. Ma questa volta interviene anche l’Unione Europea, per mettere in chiaro che gli occhi di Bruxelles sono vigili sulle mosse del Cremlino e delle sue mire espansionistiche. “Questo incidente di confine fa parte di un più ampio modello di comportamento provocatorio e di azioni ibride da parte della Russia, anche ai suoi confini marittimi e terrestri nella regione del Mar Baltico”, è l’attacco dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in una dichiarazione in risposta alla rimozione “unilaterale” delle boe luminose poste dall’Estonia sul fiume Narva per delimitare il confine nord-orientale con la Russia.La prima ministra dell’Estonia, Kaja KallasA rendere nota l’azione “compiuta nell’ombra della notte” – alle 3 del mattino di ieri (23 maggio) – dalla Guardia di frontiera russa è stato il ministero degli Affari esteri estone con una nota, in cui ha definito l’azione “un incidente di confine provocatorio“. Da Tallinn la risposta “rimane calma e lucida” in contatto con alleati e partner Ue e Nato, a partire dalla richiesta ufficiale a Mosca di spiegazioni attraverso i rappresentanti di frontiera e i canali diplomatici e “l’immediata restituzione” delle boe luminose. La premier estone, Kaja Kallas, ha rincarato la dose con un post su X: “L’azione della Russia si inserisce nel più ampio schema del suo comportamento provocatorio in tutta Europa, anche ai confini con i Paesi vicini“.L’autocrate russo, Vladimir Putin (credits: Natalia Kolesnikova / Afp)Il riferimento implicito è a quanto accaduto all’inizio della settimana, con il giallo della bozza di documento ufficiale del ministero della Difesa russo per rivedere la frontiera marittima della Russia nel Mar Baltico orientale. Una proposta senza alcuna consultazione con i vicini della regione – ma scomparsa dal sito del ministro poche ore più tardi – motivata secondo la Russia dal fatto che la misurazione sovietica del confine del 1985 avrebbe utilizzato carte nautiche della metà del XX secolo e di conseguenza non corrisponderebbe pienamente alle coordinate cartografiche “più moderne”. Le modifiche sarebbero dovute entrare in vigore nel gennaio 2025 ed erano rivolte agli equipaggi delle navi, alle forze dell’ordine e ai funzionari della difesa e della sicurezza che operano nel Golfo orientale della Finlandia.A pochi giorni dalla prima provocazione diplomatica, la nuova azione del Cremlino viene seguita con preoccupazione da tutte le capitali baltiche e scandinave, ma anche dalle istituzioni Ue “in cooperazione e solidarietà con l’Estonia e gli altri Stati membri”, spiega l’alto rappresentante Borrell. “L’Unione Europea ha monitorato attentamente la situazione fin dall’inizio” e ora “si aspetta una spiegazione da parte della Russia” sulle sue azioni “inaccettabili” lungo la frontiera.

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    Il giallo del documento russo (poi sparito) che minaccia di cambiare le frontiere nel Baltico orientale

    Bruxelles – Era il 26 marzo 2022 quando, per un presunto errore di pubblicazione, l’autocrate russo, Vladimir Putin, rendeva nota al mondo la strategia sul lungo termine che aveva spinto l’aggressione della Russia all’Ucraina. Un articolo che per la prima volta dimostrava le mire espansionistiche del Cremlino per superare “la tragedia del 1991, quella terribile catastrofe della nostra storia” e che oggi, più di due anni dopo, trova un’altra conferma in una bozza di documento ufficiale del ministero della Difesa russo.L’autocrate russo, Vladimir Putin (credits: Natalia Kolesnikova / Afp)La nuova proposta è quella di rivedere la frontiera marittima della Russia nel Mar Baltico orientale, dal momento in cui – secondo quanto riportato dallo stesso ministero della Difesa – la misurazione sovietica del confine del 1985 aveva utilizzato carte nautiche della metà del XX secolo e di conseguenza non corrispondeva pienamente alle coordinate cartografiche “più moderne”.Le modifiche proposte – ma prive di indicazioni su come avrebbero effettivamente impattato le frontiere – sarebbero dovute entrare in vigore nel gennaio 2025 ed erano rivolte agli equipaggi delle navi, alle forze dell’ordine e ai funzionari della difesa e della sicurezza che operano nel Golfo orientale della Finlandia. Tuttavia la bozza è stata cancellata nella giornata di ieri (22 maggio) dal sito del ministero senza ulteriori spiegazioni, dopo l’ondata di critiche e irritazione dei vicini nella regione, tutti membri Nato (la Finlandia dal 2023 e la Svezia dal marzo 2024)L’allarme è stato alzato in tutta la regione baltica, con i ministri degli Esteri di Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia e Svezia in contatto tra loro per chiarire la situazione. “Le azioni della Russia sono viste come una provocazione deliberata e mirata per intimidire i Paesi vicini e le loro società”, ha dichiarato a Politico il ministero degli Esteri lituano: “Questa è un’ulteriore prova che la politica aggressiva e revisionista della Russia è una minaccia per la sicurezza dei Paesi vicini e dell’Europa nel suo complesso”. Il premier finlandese, Petteri Orpo, ha chiarito che “non c’è stato alcun contatto” con Mosca sulla questione, mentre l’omologo svedese, Ulf Kristersson, ha ribadito senza sconti che “la Russia non può decidere unilateralmente nuovi confini”.