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    In Medio Oriente l’Ue mette pezze dove può: via libera a un pacchetto da 500 milioni per il Libano

    Bruxelles – Prosegue lo sforzo dell’Ue per assicurare un cuscinetto di stabilità attorno alla polveriera in Medio oriente. In linea con quanto annunciato da Ursula von der Leyen durante la sua visita a Beirut lo scorso maggio, la Commissione europea ha adottato oggi (1 agosto) un pacchetto di assistenza finanziaria da 500 milioni di euro per il Libano.Si tratta di una prima sostanziosa tranche del più ampio supporto da un miliardo fino al 2027 stipulato tra Bruxelles e Beirut e auspicato dai capi di Stato e di governo dell’Ue nelle conclusioni del Consiglio europeo del 17-18 aprile, in cui l’Unione europea ha ribadito il suo forte sostegno al Libano e ha riconosciuto le “difficili circostanze che il Paese sta attraversando a livello nazionale e a causa delle tensioni regionali”. Tensioni che nel frattempo sono aumentate in modo esponenziale, per culminare nei raid a Beirut e a Teheran con cui Israele ha ucciso Fuad Shukr, uno dei comandanti di Hezbollah, e il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh.Con i 500 milioni per il biennio 2024-25, la Commissione europea spera di innescare un percorso di riforme nel Paese dei Cedri, una più fiorente attività economica e di sostenere le misure sociali per la fetta di popolazione più vulnerabile. Come annunciato da von der Leyen a maggio, in occasione dell’incontro con il primo ministro libanese Najib Mikati, il pacchetto di assistenza ha almeno altri due obiettivi prioritari: la sicurezza e la gestione dei flussi migratori e dei rifugiati nel Paese. “Sosterremo le forze armate libanesi e le forze di sicurezza generali e interne”, aveva dichiarato la leader Ue, fornendo “attrezzature, formazione e le infrastrutture necessarie per la gestione delle frontiere”. In cambio, Bruxelles “conta sulla vostra (del Libano, ndr) buona cooperazione per prevenire la migrazione illegale e combattere il traffico di migranti”.Oltre ai rifugiati provenienti dalla Siria – quasi un milione di persone, secondo i dati dell’Unhcr -, il Libano in profonda crisi economica e sociale deve affrontare l’impatto del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. E gli scambi di cortesie sempre più gravi tra lo Stato ebraico ed Hezbollah, l’organizzazione politica e militare filo-iraniana che controlla ampi territori del sud del Libano. In cui per altro sono presenti contingenti militari  importanti da Francia, Italia e Spagna, nell’ambito della missione di pace dell’Onu Unifil.  “Siamo profondamente preoccupati per l’instabilità della situazione nel Libano meridionale, la posta in gioco è la sicurezza del Libano e di Israele”, aveva sottolineato von der Leyen a Mikati, aggiugendo: “Anche in questo caso, le forze armate libanesi sono fondamentali e l’Unione Europea è pronta a lavorare su come rafforzarne le capacità”.

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    Le tensioni tra Israele e Libano preoccupano l’Ue. Netanyahu sposta truppe verso nord

    Bruxelles – Il rischio che la guerra di Israele a Gaza coinvolga anche il sud del Libano “diventa ogni giorno più grande”. È l’allarme lanciato da un preoccupatissimo Josep Borrell, l’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera, al suo arrivo a Lussemburgo per la riunione con i ministri dei 27. Le tensioni sempre più forti tra l’esercito israeliano e Hezbollah saranno affrontate anche dai capi di stato e di governo dell’Ue nel vertice del 27-28 giugno.Nel documento delle conclusioni del Consiglio europeo, su cui le i corpi diplomatici nazionali stanno lavorando, ci sarà nuovamente spazio per un corposo capitolo dedicato al Medio Oriente. Secondo la bozza più recente visionata da Eunews, i leader non si concentreranno solo sull’offensiva israeliana a Gaza e sulla catastrofica situazione umanitaria nell’enclave, ma esprimeranno preoccupazione “per le crescenti tensioni nella regione, in particolare lungo la Linea Blu, e per la crescente distruzione e lo sfollamento forzato di civili su entrambi i lati del confine israelo-libanese“.Le inquietudini dell’Ue – condivise dall’alleato americano – trovano conferma nell’annuncio fatto ieri dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. In un’intervista televisiva, ha dichiarato che la “fase intensa” della guerra a Gaza sarebbe ai titoli di coda e che questo permetterebbe lo spostamento di truppe verso al confine con il Libano. “Per scopi difensivi”, ha dichiarato Netanyahu, e “per riportare a casa i nostri residenti”, i cittadini israeliani dei villaggi del Nord evacuati a causa dei missili lanciati dal gruppo armato libanese. “Se potremo, lo faremo diplomaticamente. In caso contrario, lo faremo in un altro modo”, ha minacciato il premier israeliano.Non proprio in linea con l’invito “a dar prova di moderazione, a prevenire ulteriori tensioni e a impegnarsi negli sforzi diplomatici internazionali” che dovrebbe arrivare a entrambe le parti dal Consiglio europeo. Anche Washington sta cercando di far ragionare Israele, insistendo che un conflitto con Hezbollah rischierebbe a sua volta di trascinare attivamente nelle ostilità anche il ben più pericoloso Iran. Da parte sua, a Bruxelles aleggia invece il timore che un’invasione israeliana nel sud del Libano provochi una nuova crisi di rifugiati verso l’Europa.Il capo della diplomazia europea è in collisione con Netanyahu da mesi e anche oggi ha denunciato la catastrofe in atto a Gaza, dove “la distribuzione di aiuti umanitari è diventata impossibile“. Nonostante le pause tattiche quotidiane annunciate da Israele, i convogli “non entrano, il cibo rimane bloccato al confine e marcisce”. E questo fine settimana “è stato un dei più sanguinosi”: oltre 100 palestinesi vittime degli attacchi israeliani nel centro e nel sud della Striscia, che hanno colpito ancora una volta presidi dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.Anche su questi punti torneranno i governi Ue, invitando innanzitutto Israele a “fermare la sua offensiva militare, in linea con l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia del 24 maggio 2024″. Esortando “l’urgente accesso di un accesso pieno, rapido e sicuro agli aiuti umanitari” per affrontare “i livelli catastrofici di fame e l’imminente rischio di carestia a Gaza”. Condannando “qualsiasi tentativo di etichettare un’agenzia dell’Onu (l’Unrwa, ndr) come un’organizzazione terroristica” e “le decisioni del governo israeliano di espandere ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata”.Ma Israele è sorda alle condanne della comunità internazionale da mesi. Anzi, il governo di Tel Aviv ha pubblicato ieri uno studio condotto da diverse università israeliane sulla quantità di cibo distribuito a Gaza durante il mese di maggio: “La quantità e la qualità degli aiuti alimentari consegnati a Gaza sono migliorate costantemente dal gennaio 2024 e forniscono energia, proteine e grassi sufficienti per il fabbisogno della popolazione”, è la sorprendente conclusione dell’analisi condivisa da Israele.

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    Dall’Ue un miliardo al Libano per rafforzare i servizi di base

    Bruxelles – L’Unione europea fornirà al Libano un pacchetto di assistenza finanziaria del valore di 1 miliardo di euro per il periodo 2024-2027. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la sua visita odierna a Beirut, accompagnata dal Presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, durante la quale, spiega una nota, “ha discusso delle importanti sfide interne e regionali che il Libano deve affrontare e di come l’Ue possa sostenere al meglio il Paese e la sua popolazione”.Questo sostegno continuo dell’Ue è teso a rafforzare i servizi di base come l’istruzione, la protezione sociale e la sanità per la popolazione libanese. Accompagnerà le urgenti riforme economiche, finanziarie e bancarie. Inoltre, verrà fornito sostegno alle Forze armate libanesi e ad altre forze di sicurezza con attrezzature e formazione per la gestione delle frontiere e la lotta al contrabbando.Von der Leyen ha spiegato che la sua visita “è una forte testimonianza del continuo sostegno dell’Ue al Libano e al suo popolo”. Questo è stato anche il messaggio dei leader europei durante il nostro ultimo vertice, quando si sono impegnati a fornire un forte sostegno finanziario al Paese in vista delle importanti sfide che deve affrontare. Il miliardo di euro fino al 2027, ha aggiunto la presidente, “fornirà l’assistenza tanto necessaria alla popolazione libanese e contribuirà alla sua sicurezza e stabilità”.

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    La missione di Borrell in Libano per capire come allentare le tensioni in Medio Oriente

    Bruxelles – Inizia oggi (5 gennaio) la missione di tre giorni di Josep Borrell in Libano, dove incontrerà il presidente del Parlamento Nabih Berri, il primo ministro Najib Mikati, il ministro degli Affari esteri, Abdallah Bou Habib, e il comandante delle Forze armate libanesi, il generale Joseph Aoun.La visita – che durerà fino a domenica – vedrà inoltre l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza impegnato a colloquio con il capo della missione e il comandante della forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), il generale Aroldo Lazaro.Secondo una nota del Servizio europeo per l’azione esterna, la missione sarà un’occasione per “discutere tutti gli aspetti della situazione a Gaza e dintorni, compreso il suo impatto sulla regione, in particolare la situazione al confine israelo-libanese, nonché l’importanza di evitare un’escalation regionale e di sostenere il flusso di assistenza umanitaria ai civili, che l’Unione Europea ha quadruplicato portandola a 100 milioni di euro”. Borrell – si legge ancora – sottolineerà nuovamente la necessità di portare avanti gli sforzi diplomatici con i leader regionali al fine di creare le condizioni per raggiungere “una pace giusta e duratura tra Israele, Palestina e nella regione”.Allentare le tensioni. La missione del capo della diplomazia europea arriva in un momento particolarmente delicato delle tensioni in Medio Oriente tra Israele e Hamas, dopo che nel pomeriggio di martedì in una grossa esplosione a Beirut, la capitale del Libano, attribuita a un bombardamento israeliano mirato contro un ufficio del gruppo armato palestinese Hamas, è rimasto ucciso Saleh al-Arouri, vice capo di Hamas. L’uccisione di Arouri ha acuito le tensioni tra Hezbollah, stretto alleato di Hamas in Libano, e Israele. La guerra tra Israele e Hamas e l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza vanno avanti dallo scorso 7 ottobre, dopo un attacco di Hamas considerato da molti senza precedenti in territorio israeliano in cui hanno perso la vita oltre mille civili e oltre 200 sono stati rapiti, in risposta al quale Israele ha lanciato bombardamenti e assedio via terra della Striscia di Gaza, in cui si contano oltre 20 mila persone uccise.

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    Dall’UE aiuti per 20 milioni di euro al Libano, colpito dalla guerra in Ucraina

    Bruxelles – La Commissione Europea ha annunciato l’invio di aiuti umanitari per un valore complessivo di 20 milioni di euro al Libano, già in crisi economico-finanziaria, politica, sociale e oggi colpito da un ulteriore aumento dei prezzi causato dalla guerra in Ucraina. Lo Stato medio-orientale importa il 96 per cento delle sue scorte di grano da Kiev e da Mosca.
    Dal default finanziario dichiarato nel marzo 2020, l’80 per cento della popolazione del Paese dei Cedri si trova sotto la soglia di povertà, pari, secondo le Nazioni Unite, a meno di 1,90 dollari al giorno (1,73 euro). Tra dicembre 2019 e ottobre 2021, il tasso di inflazione ha raggiunto in Libano il 519 per cento, con picchi del 1.874 per cento nei prezzi del cibo e delle bevande.
    Questa situazione, già difficile, si è aggravata con il COVID-19 prima e con l’esplosione al porto della capitale, Beirut, nell’agosto 2020. Tra i danni dell’esplosione al Paese, materiali e psicologici, anche la diminuzione di magazzini per lo stoccaggio del grano. I silos, distrutti dallo scoppio nel porto, potevano immagazzinare fino a 120mila tonnellate di grano, pari a tre mesi di consumi.
    Gli aiuti verranno utilizzati per contrastare l’insicurezza alimentare, ma anche per garantire l’accesso alle cure delle fasce di popolazione più a rischio. La distribuzione avverrà, come già per le risorse europee inviate nel Paese – 742 milioni di euro dal 2011 – tramite le agenzie dell’ONU, le ONG e altre organizzazioni internazionali che operano sul territorio.
    “Negli ultimi due anni, le crisi politiche, economiche e finanziarie hanno messo milioni di persone in Libano nel bisogno di assistenza”, ha dichiarato la commissaria per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič. “Il Covid-19 e l’esplosione al porto di Beirut hanno aggravato le sofferenze sia dei libanesi più fragili, che dei rifugiati siriani”, ha continuato la commissaria. “Ora, le persone sono messe alla prova dall’impatto globale che l’invasione russa ha avuto sul cibo e i combustibili. L’UE è con il popolo libanese e le comunità di rifugiati nel momento del bisogno”.
    Secondo le stime delle Nazioni Unite, sarebbero circa 2,5 milioni le persone ad aver bisogno all’interno del Paese. Di questi, 2,2 milioni sono cittadini libanesi, 208mila rifugiati palestinesi e 78mila migranti. A questi si aggiungono 1,5 milioni di rifugiati siriani.

    Il Paese dei Cedri importa il 96 per cento delle sue scorte di grano da Kiev e da Mosca

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    COVID: l’UE riapre ai viaggi non essenziali dagli Stati Uniti, anche ai turisti non vaccinati

    Bruxelles – Gli Stati Uniti entrano nella lista dei Paesi extra UE per i quali le restrizioni ai viaggi in Unione Europea dovrebbero essere revocate. Oggi (18 giugno) il Consiglio dell’UE ha aggiornato l’elenco – che viene rivisto ogni 14 giorni – sulla base dell’accordo degli ambasciatori dei 27, trovato durante la riunione del Coreper di mercoledì 16 giugno.
    I viaggi non essenziali sono stati vietati nell’UE dopo lo scoppio della pandemia di Coronavirus per evitare ulteriori contagi. Tuttavia, la situazione migliora e i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti possono essere ammessi nell’UE, anche per ragioni non essenziali e se non vaccinati grazie alla migliorata situazione epidemiologica interna. Per essere nella lista un paese deve registrare meno di 75 casi di Covid-19 al giorno ogni 100 mila abitanti registrati negli ultimi 14 giorni.
    Insieme agli USA, nella lista sono stati aggiunti anche Albania, Libano, Nord Macedonia, Serbia, Taiwan, Hong Kong e Macao, che si vanno ad aggiungere a quelli già inclusi (Giappone, Australia, Israele, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del sud e Thailandia e Cina, che è l’unico Paesi extra UE con asterisco perché è richiesta una condizione di reciprocità). Gli Stati Ue devono consentire l’accesso dentro i confini europei, ma possono continuare ad applicare e richiedere a chi entra in UE ulteriori restrizioni per entrare come tamponi, quarantene o isolamento.

    Le condizioni epidemiologiche migliorano e il Consiglio aggiorna lista Paesi terzi per i quali togliere gradualmente le restrizioni a viaggi, anche per viaggi non essenziali e per chi non è ancora vaccinato. Insieme agli USA aggiunti anche Albania, Libano, Nord Macedonia, Serbia, Taiwan, Hong Kong e Macao

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    Investimenti e più cooperazione, ora l’UE vuole il controllo del bacino del Mediterraneo

    Il commissario per l’Allargamento e le politiche di vicinato, Oliver Varhely, mentre illustra la nuova agenda per il Mediterraneo [Bruxelles, 9 febbraio 2020]
    Presentata la nuova proposta di agenda per il vicinato meridionale, che implica affermare presenza e sfera d’influenza in nord Africa e Medio Oriente. Si parte con 30 miliardi di euro. Sfida a Russia e Turchia. Borrell: “Agire a stretto contatto come partner, nell’interesse di tutti noi”

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    Libano, da Europa e comunità internazionale 252 milioni di euro di aiuti d’emergenza

    CSpillmannRT @ChristopherJM: Lithuania FM @LinkeviciusL tells local media about Tikhanovskaya’s situation: “The night was really tense, she was detai…

    CSpillmannRT @ChristopherJM: Tikhanovskaya’s team says she was forced to leave Belarus in order for authorities to release her chief of staff Maria M…

    CSpillmannRT @lemondefr: « Comme le gouvernement ne veut pas que l’Apple Daily survive, nous autres, Hongkongais, devons le sauver nous-mêmes » : la…

    CSpillmannRT @UdrescuMaria: A découvrir @lalibrebe, dans un excellent dossier #Bielorussie, le portrait signé @SabVt “#Loukachenko, le petit père don…

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    euobsTurkey’s decision to send ships to disputed waters near Cyprus was a “serious escalation” which showed Turkey’s “de… https://t.co/QxJCYnyxQF

    eu_eeasRT @eu_echo: The EU’s response to the tragic explosion in #Beirut would not be possible without the brave first respondents on the ground.…

    euobs”Our response will be robust,” Lukashenko said after a second night of violence in Minsk, as EU ponders response https://t.co/b7njp80a9V

    euobs”There had been an abuse of visas issued at the Slovak general consulate in St Petersburg, and in this connection a… https://t.co/BZlTYesnCu

    euobsOver 1.8 million confirmed cases have so far been reported across the European Union, including Liechtenstein, Icel… https://t.co/P1oNwCELnU

    euobsGermany, France, Italy are reportedly drawing up a sanction list of companies and individuals to stem the flow of w… https://t.co/0YT5jyLlAK

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    euobsAt least five Italian MPs earning some €13,000 a month have pocketed Covid-19 relief funds meant to help the self-e… https://t.co/PBXObAsrLe

    CSpillmannRT @mariaramirezNY: España multiplica casi por ocho los casos de Italia en el último mes. ¿Qué ha hecho Italia? Mantener el estado de alarm…

    CSpillmannRT @afpfr: La Chine cherche à faire du territoire démocratique qu’est Taïwan “le prochain Hong Kong”, a accusé aujourd’hui le ministre taïw…

    PES_PSERT @SPDEuropa: Beim ??-Hilfspaket gegen die Pandemie hat er’s bewiesen. ?? #Scholz2021 @PES_PSE https://t.co/phieMSB5jO

    CSpillmannRT @EnricoLetta: Non sono elezioni quelle “vinte” da #Lukashenko. Non c’è democrazia in #Bielorussia. Ai confini dell’UE non c’è posto per…

    CSpillmannRT @grosfilley: Vous voulez savoir comment et pourquoi PS et N-VA ont fini par de retrouver et négocier ? Petite enquête dans les coulisses…

    nomfupRT @lemondefr: Gabrielle Deydier, autrice d’« On ne naît pas grosse » : « Quand on sort de la norme, comme c’est le cas pour les personnes…

    CSpillmannRT @lucdebarochez: La candidate de l’opposition en #Biélorussie s’est réfugiée en Lituanie