Von der Leyen vuole scippare a Kallas l’intelligence europea
Bruxelles – La Commissione europea ha avviato la creazione di un nuovo organismo di intelligence sotto la presidenza di Ursula von der Leyen. Il leak, diffuso questa mattina dal Financial Times, è già stato confermato da palazzo Berlaymont: il piano c’è, è già più di un’idea, anche se “ancora allo stadio embrionale”. L’obiettivo non è una novità, è quello di migliorare la condivisione e l’utilizzo delle informazioni raccolte dai servizi segreti nazionali. Ma si inscrive in una tendenza all’accentramento di potere nelle mani di von der Leyen, che svuoterebbe il Servizio di Azione esterna (SEAE) di un’altra delle sue prerogative.Secondo il quotidiano britannico, la mossa sarebbe osteggiata dagli alti funzionari del SEAE, all’interno del quale esiste già il Centro di situazione e di intelligence dell’Unione europea – l’INTCEN -, posto sotto la diretta autorità dell’Alto rappresentante per gli Affari esteri, oggi l’estone Kaja Kallas. Inoltre il piano – che mira a coinvolgere funzionari distaccati dalle agenzie di intelligence nazionali – non sarebbe stato ancora comunicato formalmente a tutti i 27 Stati membri, storicamente reticenti quando si tratta di investire nell’integrazione delle proprie agenzie di spionaggio. Due fonti avrebbero ammesso al Financial Times che con ogni probabilità le cancellerie europee si opporranno al progetto.“Siamo nella fase iniziale”, ha confermato oggi Balazs Ujvari, portavoce della Commissione europea, spiegando che “si sta valutando la creazione di una cellula dedicata all’interno del Segretariato Generale“, che “integrerà il lavoro della Direzione per la sicurezza della Commissione e collaborerà strettamente con i rispettivi servizi del Servizio europeo per l’azione esterna”. Qualche indicazione in più l’ha data Paula Pinho, portavoce capo dell’esecutivo: l’unità “sarà piuttosto piccola”, ha affermato, il numero di persone che ne faranno parte “sta più probabilmente in una mano che in due o tre”, e punta a “rafforzare le strutture che già esistono” nel SEAE.La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e l’Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas [Credits: European Commission]La condivisione di informazioni di intelligence è un argomento estremamente delicato per i Paesi membri. D’altra parte, le operazioni di guerra ibrida condotte da Russia e Bielorussia contro il blocco UE e la minaccia di disimpegno americano dal continente europeo – Trump questa primavera aveva sospeso temporaneamente il supporto di intelligence all’Ucraina -, rivelano l’urgenza di migliorare la risposta a livello UE. “I servizi segretidegli Stati membri dell’Ue sanno molto. La Commissione sa molto. Abbiamo bisogno di un modo migliore per mettere insieme tutte queste informazioni ed essere efficaci e utili ai nostri partner. Nel campo dell’intelligence, per ottenere qualcosa bisogna dare qualcosa in cambio”, ha confidato una fonte al quotidiano britannico.Parallelamente, da quando Josep Borrell ha lasciato a Kaja Kallas la guida del SEAE, von der Leyen ha rosicchiato a poco a poco diverse competenze al capo della diplomazia UE, responsabile insieme agli Stati membri della politica estera dell’Unione. Ha nominato un commissario per la Difesa all’interno del suo collegio e ha creato una Direzione generale per il Mediterraneo che spazia fino al Golfo persico, a capo della quale ha messo Stefano Sannino, ex Segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna. Spostare al Berlaymont anche il servizio di intelligence sarebbe un ulteriore passo nella definizione del ‘gabinetto di guerra’ di von der Leyen. L’unica donna al comando. LEGGI TUTTO
