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    L’Ucraina si unisce ai programmi Euratom e Horizon Europe. Dall’European Innovation Council 20 milioni per le start-up

    Bruxelles – Il supporto e l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione Europea passano anche dalla sfera tecnologica. A partire da oggi (giovedì 9 giugno) i programmi di ricerca e formazione Horizon Europe ed Euratom sono aperti anche all’Ucraina invasa dalla Russia, e a ricercatori, innovatori, università, imprese e PMI ucraine saranno garantite le stesse opportunità di collaborare con i colleghi dell’UE per lavorare su obiettivi comuni in ambito tecnologico e digitale. A questo si aggiunge uno sforzo ulteriore, ovvero un sostegno da 20 milioni di euro complessivi alle start-up ucraine fornito dall’European Innovation Council nell’ambito deep tech (innovazioni tecnologiche basate su sostanziali sfide scientifiche e ingegneristiche).
    La commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel, e la vicepremier ucraina per l’Integrazione europea ed euro-atlantica, Olha Stefanishyna (9 giugno 2022)
    Lo hanno annunciato questa mattina in una conferenza stampa congiunta la commissaria europea per l’Innovazione e la ricerca, Mariya Gabriel, e la vicepremier ucraina per l’Integrazione europea ed euro-atlantica, Olha Stefanishyna. L’accordo sull’associazione dell’Ucraina ai programmi di ricerca Horizon Europe ed Euratom era stato firmato il 12 ottobre dello scorso anno, in occasione del vertice UE-Ucraina a Kiev. In otto mesi è successo l’impensabile, con il Paese che sta affrontando l’aggressione militare russa ininterrottamente dal 24 febbraio: ecco perché, “considerato il nostro impegno a offrire strumenti tangibili di sostegno alla comunità della ricerca e dell’innovazione, l’Ucraina parteciperà ai programmi di ricerca Horizon Europe ed Euratom senza dover contribuire finanziariamente per gli anni 2021 e 2022“, ha specificato la commissaria Gabriel.
    Per quanto riguarda il sostegno finanziario dall’European Innovation Council, i 20 milioni di euro complessivi saranno destinati ad almeno 200 start-up del settore deep tech (per un massimo di 60 mila euro ciascuna), oltre a servizi di consulenza aziendale per rafforzare la capacità delle imprenditrici e degli imprenditori ucraini di interagire con l’ecosistema europeo dell’innovazione e di entrare in nuovi mercati. L’invito a presentare le proposte sarà pubblicato il 23 giugno, con scadenza il 7 settembre. “Non siete soli, vogliamo mobilitare tutte le risorse disponibili anche per preservare la comunità dell’innovazione ucraina“, ha commentato la commissaria Gabriel, anticipando anche che “quando la situazione lo permetterà, aiuteremo gli innovatori che sono fuggiti dalla guerra a tornare nel proprio Paese”.
    Come ricordato dalla vicepremier Stefanishyna, “più del 70 per cento delle start-up è rimasta in Ucraina nonostante l’escalation della guerra, ecco perché siamo sicuri che in tempo di pace aumenterà lo sviluppo del nostro tessuto sociale”. Né il governo di Kiev né i Ventisette possono sapere “in che condizioni troveremo il Paese nel giorno della nostra vittoria, ma sarà comunque innovativo e pieno di persone con alte competenze, non possiamo lasciarle sole”. Mentre Kiev viene sempre più integrata da Bruxelles, la Russia da mesi è stata tagliata fuori da tutte le collaborazioni con l’UE, sia da Horizon Europe ed Euratom, sia dai programmi Erasmus+ e dalle borse di studio Marie Curie e del Consiglio Europeo della Ricerca.

    Lo hanno annunciato in una conferenza stampa congiunta la commissaria per l’innovazione e la ricerca, Mariya Gabriel, e la vicepremier ucraina, Olha Stefanishyna. Esonero per Kiev sul contributo finanziario 2021/2022, mentre si cerca di supportare il tessuto tecnologico nazionale

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    La Russia tagliata dal programma di ricerca UE nello stesso giorno dell’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

    Bruxelles – L’isolamento internazionale della Russia si intensifica e taglia fuori Mosca ormai su tutti i fronti, dallo sport all’industria, dall’economia alla finanza, fino alla ricerca e l’innovazione. Nello stesso giorno dell’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (nel sud-est dell’Ucraina) che ha scatenato un incendio negli edifici secondari della struttura, l’UE ha deciso di sospendere la cooperazione con entità della Russia nell’ambito della ricerca e dell’innovazione sia del programma Horizon Europe sia del precedente Horizon 2020.
    “Ho chiesto ai miei servizi di sospendere qualsiasi pagamento agli enti russi nell’ambito dei contratti esistenti“, ha annunciato la commissaria europea per l’Innovazione e la ricerca, Mariya Gabriel. Inoltre, è stata decisa la “sospensione della preparazione dell’accordo di sovvenzione per quattro progetti del programma Horizon Europe che coinvolgono cinque organizzazioni di ricerca russe”, ha aggiunto la commissaria, specificando che “la firma di qualsiasi nuovo contratto sarà sospesa fino a nuovo avviso“. Durissimo il commento della vicepresidente della Commissione UE per il Digitale, Margrethe Vestager: “La cooperazione nella ricerca dell’UE si basa sul rispetto delle libertà e dei diritti che sono alla base dell’eccellenza e dell’innovazione” e “l’atroce aggressione militare della Russia contro l’Ucraina è un attacco contro questi stessi valori”.
    In quest’ottica è stato però rafforzato il sostegno a scienziati e ricercatori ucraini “che hanno dimostrato eccellenza e leadership nell’innovazione in molti campi”. La commissaria Gabriel ha spiegato che “siamo fortemente impegnati a garantire una continua e proficua partecipazione dell’Ucraina e delle entità ucraine”, da quando Kiev ha firmato l’accordo associazione per il programma UE sulla ricerca e l’innovazione Horizon Europe e per la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom) nell’ottobre 2021. L’accordo di associazione entrerà in vigore quando l’Ucraina notificherà alla Commissione Europea il completamento del processo di ratifica. “Nel frattempo abbiamo adottato misure amministrative per garantire che i beneficiari ucraini possano ricevere finanziamenti dai programmi dell’UE”, ha ricordato la commissaria Gabriel: “Questa cooperazione nella scienza, nella ricerca e nell’innovazione rafforza l’alleanza tra l’UE e l’Ucraina per realizzare le priorità comuni”.
    Nel frattempo, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha tenuto una conversazione telefonica con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sull’attacco alla centrale di Zaporizhzhia: “L’ho informata sul terrorismo nucleare dell’aggressore russo”, si legge in un tweet del presidente ucraino. “Prevenire è il nostro compito comune”, ha sottolineato Zelensky, aggiungendo che “all’ordine del giorno c’è stata anche la questione dell’adesione dell’Ucraina all’UE“.

    Talked to President of the European Commission @vonderleyen. Informed about the aggressor’s nuclear terrorism. Preventing it is our common task. Discussed strengthening sanctions against Russia. The issue of 🇺🇦’s membership in the #EU was also on the agenda. #StopRussia
    — Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 4, 2022

    Bruxelles ha sospeso qualsiasi pagamento a enti di ricerca russi nell’ambito dei contratti esistenti e la firma di nuovi contratti “fino a nuovo avviso”. Parallelamente è stato rafforzato il sostegno a scienziati e ricercatori ucraini

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    Completata l’associazione dei Balcani Occidentali a Horizon Europe: Albania aderisce, Bosnia diventa membro formale

    Bruxelles – Almeno un allargamento ai Balcani Occidentali l’Unione Europea è riuscito a completarlo. Non sarà quello che porta a 33 il numero di Stati membri, ma in termini di integrazione europea ha comunque un valore significativo. Oggi (giovedì 10 febbraio) è stata portata a compimento l’associazione dei Balcani Occidentali a Horizon Europe, grazie alla firma degli accordi da parte dell’Albania e l’applicazione formale di quelli con la Bosnia ed Erzegovina.
    La “pietra miliare per una più stretta cooperazione nella ricerca e nell’innovazione con la regione balcanica” è stata siglata dalla commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel, e dalla ministra dell’Istruzione e dello sport dell’Albania, Evis Kushi. Con questo accordo ricercatori, innovatori ed enti nei sei Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia) possono partecipare a tutti gli effetti a Horizon Europe, il programma UE da 95,5 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione (a prezzi correnti), in condizioni di parità con quelli degli Stati membri dell’Unione.
    “Attraverso la cooperazione reciproca nella ricerca e nell’innovazione possiamo trasformare le sfide attuali in opportunità“, ha commentato la commissaria Gabriel. “L’attuazione dell’Agenda dei Balcani Occidentali e la partecipazione a Horizon Europe avranno un grande impatto nella regione e in Europa in generale”, ha aggiunto, dando il benvenuto all’ultimo Paese balcanico firmatario. L’accordo dimostra l’impegno di Bruxelles a mettere in comune le risorse con i partner strategici per il progresso scientifico e lo sviluppo di ecosistemi innovativi: “Potremo implementare progetti e tecnologie che contribuiranno ad affrontare le sfide globali”.
    Così come Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia, anche l’Albania era stata precedentemente associata al programma Horizon 2020, da cui circa mille organizzazioni balcaniche hanno ricevuto 170 milioni di euro di contributo diretto dell’UE tra il 2014 e il 2020. Il Kosovo è stato invece incluso dal 2021 nel successivo programma Horizon Europe, così come nell‘Agenda dei Balcani Occidentali su innovazione, ricerca, istruzione, cultura, gioventù e sport, la strategia di cooperazione globale e a lungo termine dell’UE e della regione balcanica per promuovere l’eccellenza scientifica e la riforma dei sistemi educativi.
    Per quanto riguarda la Bosnia ed Erzegovina, la commissaria Gabriel e la ministra degli Affari civili, Ankica Gudeljević, hanno firmato l’accordo Horizon Europe che ha permesso all’accordo di entrare in vigore con effetti retroattivi dal primo gennaio 2021. Questo significa che ora il Paese è formalmente associato al programma e che tutte le entità e i rappresentanti bosniaci sono pienamente inclusi nelle strutture di governance e nelle attività della rete.

    A warm welcome to #Albania 🇦🇱 to @HorizonEU!
    Thank you @EvisKushi, Minister for Education and Sports for signing on behalf of @AlbGov
    Through mutual cooperation in #reserach #science & #innovation we can turn current challenges into opportunities!#WesternBalkans pic.twitter.com/NswOxUCBvV
    — Mariya Gabriel (@GabrielMariya) February 10, 2022

    Dopo la firma dei due documenti con Tirana e Sarajevo, il programma UE per la cooperazione nella ricerca e nell’innovazione da 95,5 miliardi di euro si applicherà ai sei Paesi balcanici a pari condizioni di quelli membri UE