More stories

  • in

    Il Parlamento Ue approva il prestito di 4 miliardi per l’Egitto, i Verdi: “La Commissione butta al vento democrazia e diritti umani”

    Dall’inviato a Strasburgo – Quando il gioco si fa duro i partner vanno tenuti stretti, anche quando non promuovono lo Stato di diritto. Questa sembra la ratio alla base dell’approvazione, da parte del Parlamento europeo riunito in seduta plenaria, delle due proposte di assistenza macro-finanziaria (Mfa) per la Giordania e l’Egitto, avanzate dalla Commissione Europea.Questo pomeriggio (1 aprile) gli eurodeputati si sono espressi sull’appoggio agli aiuti Ue. Con 571 voti a favore, 59 contrari e 46 astensioni, il quarto Mpa per il Regno hashemita di Giordania è stato approvato: il Paese riceverà 500 milioni di euro sotto forma di prestiti agevolati, per coprire i residuali bisogni finanziari, supportare riforme strutturali e mettere in sicurezza i propri sforzi di consolidamento finanziario. Già a gennaio la Commissione aveva annunciato un pacchetto finanziario addizionale per sostenere le sfide della Giordania, ed anche in questo caso i prestiti sono stati legati ad un’importante precondizione, ovvero il rispetto di meccanismi democratici effettivi, il raggiungimento di un sistema parlamentare multipartitico, il sostegno allo Stato di diritto, e la garanzia del rispetto dei diritti umani.Nessuna traccia di condizionalità per il prestito di 4 miliardi di euro approvato a larga maggioranza (452 voti a favore, 182 contrari, 40 astensioni) a favore dell’Egitto, che sarà erogata in tre tranche. Durante la votazione, un’alleanza tra i gruppi Conservatori e riformisti, Partito popolare europeo e Patrioti per l’Europa, ha portato alla bocciatura degli emendamenti dei Verdi volti a vincolare gli aiuti ai progressi compiuti dall’Egitto in materia di diritti umani e standard democratici. Le proteste da parte dei Verdi non si sono fatte attendere: “È evidente che la Commissione sta preparando il terreno per un losco accordo con l’Egitto sulla migrazione, anche in relazione alla drammatica situazione a Gaza”, ha criticato in un comunicato il francese Mounir Satouri, denunciando la soppressione del progetto iniziale e ricordando come “le autorità egiziane attaccano regolarmente i giornalisti, la società civile e i diritti dei cittadini”.L’Ue e le autorità egiziane avevano siglato un accordo di partenariato globale nel marzo 2024, che prevedeva un aiuto economico europeo di 5 miliardi di euro, compreso un prestito a breve termine di 1 miliardo di euro versato a il Cairo alla fine del 2024. Nonostante il memorandum comprendesse diversi obiettivi, come la cooperazione nel settore energetico, il dialogo politico e gli investimenti nel commercio, la componente di contrasto alla migrazione era ben evidenziata, specialmente se si considerano gli accordi analoghi stretti con Tunisia e Mauritania nello stesso periodo.“Aiutare i nostri partner significa favorire gli interessi europei in una zona instabile, questo voto sottolinea il supporto del Parlamento”, ha dichiarato Céline Imart (Ppe, Francia), relatrice del Parlamento europeo. “Il denaro destinato alla Giordania potrà essere erogato senza indugio, mentre andremo con un mandato forte al trilogo sull’Egitto per concludere rapidamente anche lì”, ha aggiunto. Le negoziazioni tra il Parlamento e il Consiglio per il pacchetto Mfa per l’Egitto sono attese “a breve”.

  • in

    La Commissione europea adotta un piano da 500 milioni per aiutare la Giordania

    Bruxelles – La Commissione europea ha adottato oggi (8 aprile) una proposta per un nuovo finanziamento da 500 milioni di euro alla Giordania. I soldi andrebbero al governo di Amman sottoforma di prestiti a lungo termine con condizioni vantaggiose condizionati al raggiungimento di obbiettivi prestabiliti. L’Ue con questo nuovo prestito vuole aiutare la Giordania nel suo processo di modernizzazione cercando anche di stabilizzare il Paese, vista la complicata situazione geopolitica dell’area. Ora spetta a Parlamento e Consiglio dare il via libera al finanziamento.Non sono i primi finanziamenti che l’Ue vara verso la Giordania: a partire dal 2011 Amman ha già ricevuto più di 4 miliardi di euro dall’Ue. I nuovi fondi serviranno per sostenere l’ambizioso programma di riforme, promuovendo l’occupazione e la crescita degli investimenti. Il finanziamento è parte della MFA, l’assistenza macro-finanziaria, che l’Unione europea concede ai Paesi vicini (geograficamente e politicamente) che attraversano una crisi della bilancia dei pagamenti.Per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen il prestito sosterrà “Gli sforzi della Giordania nel proseguire riforme che garantiscono crescita, lavoro e investimenti continuino”. Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha sottolineato l’utilità del piano di finanziamenti: “Riflette l’importanza del nostro rapporto con la Giordania, un partner importante e un attore chiave in Medio Oriente.”

  • in

    Investimenti e più cooperazione, ora l’UE vuole il controllo del bacino del Mediterraneo

    Il commissario per l’Allargamento e le politiche di vicinato, Oliver Varhely, mentre illustra la nuova agenda per il Mediterraneo [Bruxelles, 9 febbraio 2020]
    Presentata la nuova proposta di agenda per il vicinato meridionale, che implica affermare presenza e sfera d’influenza in nord Africa e Medio Oriente. Si parte con 30 miliardi di euro. Sfida a Russia e Turchia. Borrell: “Agire a stretto contatto come partner, nell’interesse di tutti noi”

  • in

    Il re di Giordania chiede all’Europa una politica estera comune, a partire dal Medio Oriente

    Il re di Giordania, Abdullah II, nel suo discorso al Parlamento europeo [Strasburgo, 15 gennaio 2020] – Emanuele Bonini Abdallah II al Parlamento europeo ricorda che la sicurezza del mondo passa per la stabilità della regione, dove l’Europa fa fatica a imporsi. Critiche a Israele, avvertimenti agli europei: il rischio terrorismo e immigrazione sullo sfondo […]