Altri 169 generatori di energia elettrica per l’Ucraina. Gli invii coordinati dall’Ue in Polonia (e non) arrivano a 3 mila
Bruxelles – Un ritmo di consegne costante, che negli ultimi quattro mesi è diventato esponenziale. Dall’inizio della guerra russa in Ucraina l’Unione Europea ha coordinato la raccolta e l’invio di 3 mila generatori di energia elettrica per l’Ucraina, per sostenere il Paese invaso da più di un anno dall’esercito russo anche sul piano energetico. Beni fondamentali che permettono a Kiev di fronteggiare le conseguenze dei costanti attacchi alle infrastrutture di base e vitali per la popolazione da parte dell’esercito russo, per cui Bruxelles ha deciso di intervenire, coordinando anche l’aiuto che arriva dall’altra parte del mondo.
Il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, all’inaugurazione dell’hub rescEu in Polonia (26 gennaio 2023)
Lo rende noto la Commissione Europea, dando notizia dell’arrivo di una consegna di aiuti energetici di emergenza dall’Australia: 169 nuovi generatori donati dalla Fondazione Minderoo, dal valore di 1,95 milioni di euro. Una donazione che si aggiunge ad altri mille generatori distribuiti dalla riserva rescEU all’Ucraina, come annunciato all’apertura dell’hub energetico in Polonia lo scorso 26 gennaio.
Un impulso alle donazioni degli Stati membri, del settore privato, di Paesi terzi e della riserva RescEu è arrivato dopo l’annuncio nel dicembre dello scorso anno da parte della presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, della volontà di spingere sulla consegna di beni essenziali sul piano energetico per famiglie, scuole, ospedali nel Paese invaso dal 24 febbraio 2022. Fino ad allora (era il 13 dicembre) erano stati consegnati “oltre 800 generatori”, aveva fatto sapere la stessa presidente von der Leyen. Quattro mesi più tardi il numero è più quasi quadruplicato.
L’hub Ue in Polonia per i generatori all’Ucraina
Una grande spinta è arrivata negli ultimi due mesi e mezzo dall’hub energetico rescEu in Polonia, adibito appositamente a convogliare generatori di emergenza all’Ucraina. A Varsavia è stato anche assegnato uno stanziamento pari a 114,9 milioni di euro per l’acquisti di altri generatori, destinati “non solo a sostenere il settore energetico ucraino, ma anche a rispondere alle eventuali esigenze di altri Paesi colpiti dalla guerra russa”, specifica la Commissione Ue. “In breve tempo la riserva rescEu ospitata dalla Polonia sta diventando l’ancora di salvezza energetica di emergenza per l’Ucraina“, ha dichiarato il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ringraziando Varsavia “per aver svolto un ruolo fondamentale nel fornire assistenza all’Ucraina fin dai primi giorni di questa guerra” e la Fondazione Minderoo “per aver dimostrato che il sostegno arriva da ben oltre i confini europei”.
La bandiera dell’Ucraina proiettata sul Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea
Le donazioni riguardano sia i generatori di dimensioni più piccole, in grado di alimentare singole abitazioni, sia quelli più grandi, adatti a mantenere in funzione edifici pubblici e servizi vitali per le comunità ucraine, come ospedali e punti di riscaldamento centralizzati. Oltre all’hub energetico Varsavia sta anche realizzando un progetto di donazione di energia, raccogliendo attrezzature e generatori di corrente che saranno trasferiti in Ucraina. Un’iniziativa “particolarmente importante quando l’invasore russo prende di mira le infrastrutture critiche del Paese e le interruzioni di corrente sono regolari”, aveva spiegato nel giorno dell’inaugurazione dell’hub rescEu il portavoce del governo polacco, Piotr Müller.
È quanto annuncia la Commissione Europea in occasione di una nuova tranche di aiuti energetici d’emergenza al Paese invaso dall’esercito russo. A Varsavia assegnati 114,9 milioni di euro per rispondere alle esigenze di Kiev e di “altri Paesi colpiti dalla guerra” LEGGI TUTTO