L’Europarlamento chiede di avviare l’iter di adesione dell’Ucraina alla NATO dopo la fine della guerra
Bruxelles – Spianare la strada all’ingresso dell’Ucraina nella NATO subito dopo la fine della guerra. E’ quanto chiede l’Europarlamento in una risoluzione non legislativa adottata oggi in plenaria a Strasburgo con 425 voti a favore, 38 contrari e 42 astensioni, precisando che il processo di adesione dovrebbe essere avviato dopo la fine della guerra e “ultimato quanto prima”.
Solo di recente, al secondo vertice della Comunità politica europea che si è tenuto a inizio mese in Moldavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a battere sul punto con gli alleati europei e non. “L’Ucraina è pronta per entrare nella Nato” e alla riunione dei capi di stato e di governo della NATO che si terrà l’11 e 12 luglio a Vilnius “è necessario ci sia un chiaro invito per l’Ucraina ad aderire all’Alleanza proprio come sono necessarie garanzie di sicurezza sul cammino verso l’adesione in futuro. Ed è necessaria una chiara decisione positiva sull’adesione dell’Ucraina alla Ue”, ha detto ai 45 capi di Stato e governo del blocco europeo.
Nella risoluzione adottata l’Eurocamera ribadisce il proprio sostegno alla decisione del Consiglio europeo, adottata lo scorso anno, di concedere all’Ucraina lo status di candidato all’adesione e incalza anche ad avviare dopo la fine della guerra anche l’iter di adesione all’Alleanza Atlantica di cui fanno oggi parte 31 Paesi.
Gli eurodeputati riuniti a Strasburgo hanno discusso martedì mattina con la Commissione Ue le conseguenze ambientali e umanitarie dell’esplosione che nelle scorse settimane ha coinvolto la diga idroelettrica di Nova Kakhovka, situata nelle aree occupate dai russi della regione di Kherson, nel sud del Paese, che ha messo a rischio inondazioni i territori costieri di 14 località dove risiedono più di 22.000 persone, tanto da costringere le autorità locali a cominciare l’evacuazione di migliaia di residenti. Gli eurodeputati hanno condannato con fermezza la distruzione, da parte della Russia, della diga, definendola senza mezzi termini un “crimine di guerra” e chiedendo inoltre un pacchetto finanziario di misure per la ripresa dell’Ucraina, che sia incentrato sul “soccorso, la ricostruzione e la ripresa del Paese nell’immediato e a medio e lungo termine”.
L’Aula di Strasburgo incalza con una risoluzione non legislativa adottata con 425 voti a favore, 38 contrari e 42 astensioni ad avviare il processo di adesione di Kiev alla NATO subito dopo la fine della guerra LEGGI TUTTO