More stories

  • in

    Il Parlamento Ue vuole maggiori relazioni con Taiwan

    Bruxelles – Stabilire nuove, maggiori relazioni con Taiwan, con condanna per le manovre militari di Pechino nello stretto che separa continente e isola di Formosa. Dal Parlamento europeo arriva un voto che rischia di creare nuovi motivi di tensioni e frizioni politiche nella già tese relazioni Ue-Cina. La risoluzione approvata a larga maggioranza dall’Aula (424 favorevoli, 14 contrari e 46 astenuti) è una presa di posizione chiara, netta, sullo scacchiere internazionale. I deputati europei si schierano con la Repubblica di Cina (ROC), che l’altra Repubblica, quella Popolare, non riconosce come tale e considera, da sempre, parte integrante della PRC.
    “Nell’isola democratica di Taiwan, spetta al popolo decidere come vivere”, recita il testo adottato. Una frase, con la sottolineatura della natura democratica dell’isola, che suona come critiche al regime di Pechino, già oggetto di critiche e censure da parte dell’Eurocamera per le repressioni degli uighuri. Un passaggio che, soprattutto chiarisce che il Parlamento non riconosce le pretese annessionistiche della Cina.
    La mozione che chiede maggiori relazioni con Taipei rafforza inoltre l’alleanza tra Unione europea e Stati Uniti per Taiwan. A inizio agosto la visita ufficiale della presidente della Camera dei rappresentanti USA, Nancy Pelosi, nella capitale della ROC, ha prodotto un terremoto diplomatico. Alle reazioni di Pechino è seguito il richiamo degli ambasciatori, inclusi quelli dell’Ue. Adesso l’Aula chiedono alla Commissione europea di ravvivare il dialogo Unione europea-Taiwan e “avviare senza indugio” una valutazione d’impatto, una consultazione pubblica e un esercizio di definizione dell’ambito di un accordo bilaterale di investimento con le autorità taiwanesi. Un altro modo per riconoscere che non c’è un’unica Cina, come invece sostiene Pechino.

    L’Aula approva a larga maggioranza una risoluzione che fa prendere una posizione chiara, in senso anti-Pechino

  • in

    Dialogo UE-Taiwan: investimenti, catene di approvvigionamento e microchip

    Bruxelles – “Vogliamo sviluppare il partenariato per il commercio e gli investimenti con Taiwan nelle aree dove i nostri interessi si intersecano, in linea con la strategia europea per l’Indo-Pacifico”. Lo ha comunicato Miriam Garcia Ferrer, portavoce della Commissione Europea, in occasione del dialogo annuale UE-Taiwan sul commercio e gli investimenti di oggi (2 giugno), per la prima volta di alto livello e su nuovi temi, per quanto un accordo bilaterale sugli investimenti con Taipei resti fuori dal tavolo.
    Il dialogo è stato co-presieduto da Sabine Weyand, direttrice generale della DG TRADE, la direzione generale Commercio della Commissione Europea, e dalla ministra degli Affari economici taiwanese Wang Meihua. Negli appuntamenti degli anni precedenti, erano i loro vice a guidare gli incontri che, quest’anno, si sono focalizzati anche su nuove questioni commerciali – come il controllo delle esportazioni e degli investimenti diretti esteri – e sull’industria dei semiconduttori.
    Questo passo è stato definito in una nota dall’ex isola di Formosa “un’importante pietra miliare” per i rapporti tra l’UE e Taipei. “La DG TRADE e l’Ufficio per il commercio estero di Taiwan hanno lavorato insieme per modernizzare il loro dialogo annuale, riflettendo il ruolo di Taiwan come leader nel settore dell’high-tech”, ha detto invece Garcia Ferrer a Eunews.
    L’isola, il primo produttore al mondo di microchip – la sola TSMC copre il 63 per cento del mercato globale –, si è impegnata a collaborare con l’UE per monitorare le catene di approvvigionamento, nell’ambito della strategia europea sui semiconduttori, con l’obiettivo di anticipare eventuali future interruzioni delle forniture e mitigarne gli effetti, dopo quelli della crisi di inizio 2020. Oltre alla tecnologia, i temi dell’incontro hanno spaziato da un migliore accesso dei prodotti agricoli europei sul mercato di Taipei agli investimenti nell’eolico offshore, fino a un incremento di progetti di ricerca e innovazione.
    “L’UE e Taiwan sono partner affini con valori condivisi, uniti nella risposta all’aggressione della Russia all’Ucraina, condannando in maniera congiunta la Russia e adottando sanzioni”, riporta inoltre una nota rilasciata dalla Commissione. Un funzionario europeo ha tuttavia escluso la possibilità che si vada oltre: “Credo che abbiamo chiarito con Taiwan che non riteniamo che un accordo bilaterale sia al momento in programma”. “Siamo piuttosto soddisfatti con la situazione degli investimenti a Taiwan. Siamo già la fonte più grande di investimenti diretti esteri sull’isola. Gli investimenti taiwanesi sono ancora bassi in Europa, ma sono aumentati negli ultimi mesi”, ha continuato il funzionario: “Ciò che abbiamo discusso oggi cerca di focalizzarsi su iniziative più concrete da poter prendere in certi settori”.
    Il dialogo UE-Taiwan arriva dopo il lancio dell’iniziativa USA-Taiwan sul commercio di ieri, pensata per “sviluppare modalità concrete per approfondire le relazioni economiche e commerciali, promuovere priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi e promuovere l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i nostri lavoratori e le nostre imprese”, come riporta una nota.

    In mattinata la Commissione Europea e l’Ufficio per il commercio estero dell’ex isola di Formosa al lavoro per lo sviluppo di un partenariato. Resta fuori dal tavolo l’idea di un accordo bilaterale