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    Bruxelles e Seul serrano i rapporti in chiave anti-Pyongyang

    Bruxelles – Se la Corea del Nord si allinea con la Russia, l’Unione europea si tiene stretta la Corea del Sud. In un intreccio di alleanze e contrasti internazionali, l’asse che si è ormai saldato tra Pyongyang e Mosca sta portando a rafforzarsi anche il legame tra Bruxelles e Seul, già importanti partner commerciali e presto anche militari. La goccia che sta facendo traboccare il vaso è la presenza, ormai confermata, di soldati nordcoreani affianco alle truppe russe contro l’esercito di Kiev.La presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, ha sentito al telefono il capo dello Stato sudcoreano Yoon Sul Yeol lunedì (28 ottobre), per discutere dei progressi sul partenariato di sicurezza e difesa tra Ue e Repubblica di Corea annunciato nel maggio 2023 e prossimo all’avvio. L’accordo, si legge sul sito della Commissione europea, “sottolinea la natura interconnessa della sicurezza dell’Europa e dell’Asia orientale” e mira a rafforzare “l’impegno comune dell’Ue e della Repubblica di Corea a promuovere la pace e la stabilità in entrambe le regioni”.Fuor di metafora, significa che Bruxelles e Seul vogliono unire gli sforzi per far fronte ad un’alleanza politico-militare che sta preoccupando l’intero Occidente, dentro e fuori la Nato: quella tra la Federazione Russa e la Corea del Nord. Da mesi ormai i media internazionali e le agenzie di intelligence di mezzo mondo hanno messo in evidenza come la dittatura guidata da Kim Jong-un stia aiutando l’autocrazia di Vladimir Putin nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Dapprima con la fornitura di materiale bellico (soprattutto balistico) e, recentemente, anche con l’invio di soldati.Le prime segnalazioni che personale militare della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) era giunto sul suolo russo per essere addestrato dall’esercito di Mosca erano arrivate da Kiev, che intorno al 23 ottobre scorso aveva registrato la presenza di soldati nordcoreani nell’oblast’ di Kursk, il territorio della Federazione dove ad agosto sono penetrati gli ucraini con un’incursione a sorpresa. Poi le conferme sono arrivate anche da Washington e da Bruxelles.Oggi, la presidente von der Leyen ha denunciato la fornitura di “sempre più assistenza letale alla Russia” da parte della Rpdc, culminato nel fatto che “per la prima volta i soldati della Corea del Nord sono schierati a sostegno della guerra di aggressione russa”, il che “rappresenta una significativa escalation della guerra contro l’Ucraina e minaccia la pace globale”. Sull’impiego delle truppe nordcoreane in Russia, il vicedirettore dell’agenzia di spionaggio sudcoreana, Hong Jang-won, ha aggiornato i diplomatici di Ue e Nato a Bruxelles: secondo le stime dei servizi di Seul, entro il mese di dicembre si sarà raggiunta quota 10mila unità pronte al combattimento.Il capo dell’esecutivo Ue ha assicurato al presidente sudcoreano che la risposta europea a tali sviluppi “sarà incentrata sulla cooperazione con la Repubblica di Corea e con altri partner” della regione, come ad esempio il Giappone – col quale, pure, Bruxelles è in procinto di avviare un partenariato in materia di sicurezza e difesa. Del resto, ha notato von der Leyen, l’intensificarsi della cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang rischia di spingere l’Rpdc ad “aumentare ulteriormente le tensioni nella penisola coreana” minacciando più da vicino Seul. La situazione nell’area è già tesa dopo che, a metà ottobre, alcuni collegamenti stradali tra le due Coree sono stati fatti letteralmente saltare in aria dai militari nordcoreani.

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    Truppe nord-coreane in Russia, l’Ue “profondamente allarmata”. E Putin non nega le immagini satellitari

    Bruxelles – L’hanno rivelato gli Stati Uniti attraverso delle immagini satellitari, lo confermano da giorni da Kiev. E nemmeno Vladimir Putin lo nega: in Russia ci sarebbero circa tre mila soldati dispiegati dalla Corea del Nord (Rpdc), pronti a un intervento in Ucraina. “Profondamente allarmata” l’Unione europea, che lo definisce “un atto ostile unilaterale da parte della Rpdc” e una “grave violazione del diritto internazionale”.In una nota a nome dei 27 Paesi membri, l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ha esortato per l’ennesima volta il leader autoritario Kim Jong-un a “cessare di sostenere gli sforzi bellici illegali della Russia” e ha “condannato fermamente” l’intensificarsi della cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca. Con il dispiegamento di truppe sul suolo russo – come rivelato dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin -, si arriva a un punto di non ritorno.Secondo Washington i soldati nordcoreani sarebbero sbarcati via nave nella prima metà di ottobre dalla regione nordcoreana di Wonsan alla città russa di Vladivostok, prima di essere portati in tre siti di addestramento militare nella Russia orientale. “Se si schierano per combattere contro l’Ucraina, sono bersagli giusti e le forze armate ucraine si difenderanno dai soldati nordcoreani nello stesso modo in cui si difendono dai soldati russi”, ha avvertito il portavoce della Casa Bianca, John Kirby. Secondo l’intelligence ucraina, “il 23 ottobre è stata registrata la loro presenza nella regione di Kursk“, territorio russo dove le forze ucraine sono penetrate quest’estate. In un post sul suo account X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che – secondo le informazioni in possesso di Kiev – “i primi soldati nordcoreani dovrebbero essere schierati dalla Russia nelle zone di combattimento già dal 27-28 ottobre“.Zelensky ha lanciato un appello per “una risposta forte e di principio da parte dei leader mondiali”. Per i 27 Ue, “l’intensificarsi della cooperazione militare della Russia con la Rpdc invia un chiaro messaggio: nonostante la dichiarata disponibilità a negoziare, la Russia non è sinceramente interessata a una pace giusta, globale e duratura“. Al contrario, prosegue la nota di Bruxelles, il Cremlino starebbe “intensificando e cercando disperatamente qualsiasi aiuto per la sua guerra”.Il vertice dei Brics a Kazan, in Russia (Photo by MAXIM SHIPENKOV / POOL / AFP)Per uscire dall’isolamento diplomatico, Vladimir Putin ha riunito per tre giorni a Kazan, in Russia, i leader dei Brics. Al vertice hanno partecipato 36 Paesi, risultato che ha permesso a Mosca di definirlo “il più grande evento di politica estera mai organizzato” dalla Russia. In una conferenza stampa a margine del summit, Putin ha accusato l’Occidente di aver inasprito la guerra in Ucraina e – come riportato dal The Guardian – alla domanda di un giornalista sulle immagini satellitari che apparentemente mostrano i movimenti delle truppe nordcoreane, Putin ha risposto: “Le immagini sono una cosa seria. Se ci sono immagini, allora riflettono qualcosa”. Il presidente russo ha poi contrattaccato, accusando gli ufficiali e istruttori della Nato direttamente coinvolti nell’addestramento delle truppe in Ucraina.La lettura dell’Unione europea è che, in cambio del supporto sempre maggiore al suo sforzo bellico, la Russia abbia cambiato posizione sulla denuclearizzazione della Corea del Nord. “In questo modo, la Russia compromette le sue responsabilità come membro permanente del Consiglio di Sicurezza e come Stato membro delle Nazioni Unite”, sottolinea Borrell, che annuncia che Bruxelles “si coordinerà con i partner internazionali per quanto riguarda le risposte”.

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    I missili balistici nordcoreani utilizzati dalla Russia in Ucraina preoccupano Bruxelles e Washington

    Bruxelles – Tra il 29 dicembre e il 2 gennaio, la Russia ha lanciato più di 500 droni e missili contro obiettivi ucraini. Come ricostruito dalle forze di intelligence americane, in quei cinque giorni Mosca avrebbe utilizzato diversi missili acquistati dalla Corea del Nord. Un patto, quello sulle armi tra Vladimir Putin e Kim Jong-un, che “preoccupa profondamente” l’Occidente.La condanna è arrivata in una dichiarazione congiunta, firmata dall’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell, in nome dei 27 Paesi membri e dal segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, insieme ad Albania, Andorra, Argentina, Australia, Canada, Georgia, Guatemala, Islanda, Israele, Giappone, Liechtenstein, Moldavia, Monaco, Nuova Zelanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Palau, Repubblica di Corea, San Marino, Ucraina e Regno Unito.Zona residenziale nel centro di Kharkiv colpita da un missile lanciato dalla Russia il 2 gennaio 2024 (Photo by SERGEY BOBOK / AFP)“Il trasferimento di queste armi aumenta la sofferenza del popolo ucraino, sostiene la guerra di aggressione della Russia e mina il regime globale di non proliferazione“, denunciano i ministri degli Esteri dei 49 Paesi uniti in una “risoluta opposizione” alla compravendita tra Mosca e Pyongyang. È una “palese violazione” di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – la risoluzione 1718 nel 2006, la risoluzione 1874 nel 2009 e la risoluzione 2270 nel 2016 – che imponevano alla Repubblica Popolare Democratica di Corea (Rpdc) un percorso di demilitarizzazione. Risoluzioni “che la stessa Russia ha sostenuto”, sottolineano nella dichiarazione congiunta.Perché a preoccupare l’Occidente non è solo l’effetto che il supporto militare di Pyongyang può avere sulla guerra di aggressione russa in Ucraina, ma anche le possibili azioni unilaterali di un leader inaffidabile come Kim Jong-un. “Stiamo monitorando da vicino ciò che la Russia fornisce alla Corea del Nord in cambio di queste esportazioni di armi”, assicurano Borrell e Blinken. Il patto stretto tra Mosca e Pyongyang in occasione della visita di Kim Jong-Un in Russia lo scorso settembre prevederebbe infatti uno scambio reciproco di armamenti. A Putin i missili balistici, al leader supremo della Corea del Nord aerei, veicoli blindati, attrezzature per la produzione degli stessi missili e altre tecnologie avanzate.Inoltre “l’uso da parte della Russia di missili balistici della Rpdc in Ucraina fornisce anche preziose informazioni tecniche e militari” alla Corea del Nord. Nel momento più basso delle relazioni con i vicini della Corea del Sud degli ultimi decenni, con Kim Jong-Un che proprio oggi ha dichiarato che “se la Corea del Sud userà le sue forze armate contro la Corea del Nord o ne minaccerà la sovranità e sicurezza, non esiteremo ad annientarla”, la comunità internazionale teme il rischio che questo rafforzamento dell’arsenale militare possa deflagrare in un conflitto vero e proprio.“Siamo profondamente preoccupati per le implicazioni sulla sicurezza che questa cooperazione ha in Europa, nella penisola coreana, nella regione dell’Indo-Pacifico e in tutto il mondo“, avvertono i leader occidentali. Che concludono la dichiarazione congiunta esortando “tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, compresi tutti i membri del Consiglio di sicurezza, a unirsi a noi nel condannare le flagranti violazioni delle risoluzioni Onu da parte della Russia e della Rpdc”.