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    Salpano verso Gaza le navi italiane della Global Sumud Flotilla. Scuderi: “La popolazione ci ringrazia, i governi si attivino”

    Bruxelles – Dopo giorni di attesa, sciolgono gli ormeggi le decine di imbarcazioni che dall’Italia si uniranno alla Global Sumud Flotilla nel tentativo di rompere il blocco israeliano e consegnare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Raggiunta da Eunews a Siracusa, l’eurodeputata Benedetta Scuderi, del gruppo dei Verdi, ha raccontato le fasi concitate prima della partenza: “Le persone ci ringraziano, speriamo che i governi si attivino se i nostri diritti verranno violati”.Il primo gruppo di barche, ancorate al porto di Sidi Bou Said, nei pressi di Tunisi, ha issato le vele ieri. Tra loro, le due imbarcazioni colpite da ordigni incendiari lanciati da piccoli droni nelle scorse notti. In un comunicato, gli equipaggi della Flotilla si dicono “ancora più determinati nel portare avanti” la missione dopo questi attacchi intimidatori. Dopo una conferenza stampa  – prevista alle 14:00 – ed un presidio alla marina di Ortigia, sarà il turno di tutte le barche riunitesi in Sicilia nei giorni scorsi da vari porti d’Italia.La Family Boat e altre imbarcazioni della Global Sumud Flotilla ancorate a Sidi Bou Said, Tunisi (Photo by FETHI BELAID / AFP)“Imbarcazioni abbastanza piccole, dagli 11 ai 15 metri, a vela, civili e non commerciali”, che in sostanza “hanno la possibilità di navigare in acque territoriali”, spiega Scuderi. Sulla sua, a bordo saranno in 11. Oltre agli aiuti umanitari caricati ieri al porto di Augusta. “L’obiettivo è quello di far arrivare gli aiuti, c’è la volontà effettiva di creare il corridoio umanitario“, aggiunge. Per questo le due eurodeputate italiane – Scuderi e la dem Annalisa Corrado – e i due parlamentari nazionali – Marco Croatti (M5S) e Arturo Scotto (Pd) – a bordo, hanno chiesto “fin dall’inizio il supporto del governo e del ministero degli Esteri”.Da Roma, finora “quel che è stato detto è stato detto a singhiozzi”, denuncia Scuderi. La premier Meloni ha affermato inizialmente che “tutelerà i cittadini”, il ministro degli Esteri Tajani ha chiesto oggi al suo omologo israeliano, Gideon Sa’ar, di garantire i diritti degli italiani sulla Flotilla. “Siamo ben lontani dalla protezione diplomatica” annunciata da Madrid per i cittadini spagnoli a bordo, ammette l’eurodeputata, ma “spero che il governo si attivi se dovesse succedere qualcosa”.Gli scenari sono diversi, alcuni molto rischiosi, e gli equipaggi ne sono stati messi al corrente prima della partenza. Nel 2010, i militari israeliani avevano aperto il fuoco su un’imbarcazione della Freedom Flotilla e ucciso 10 attivisti. Negli ultimi due tentativi, a giugno e luglio del 2025, le navi Madleen e Handala sono state intercettate e abbordate dalla marina israeliana, e i membri dell’equipaggio trattenuti ed in seguito espulsi da Tel Aviv.Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, l’estremista religioso Itamar Ben-Gvir, ha avvertito che Israele “tratterà gli attivisti alla stregua di terroristi“. Vuol dire che saranno trattenuti in celle d’isolamento, senza accesso a privilegi speciali come tv, radio e cibo specifico. “È un altro tentativo di intimidazione”, commenta Scuderi, sottolineando che “trattare persone che vogliono portare aiuti umanitari come terroristi sarebbe un comportamento gravissimo”.Pochi giorni fa, un portavoce della Commissione europea ha negato il supporto di Bruxelles alla missione civile, affermando anzi che “azioni di questo genere rischiano di portare a un’escalation”. Ieri, di fronte al Parlamento europeo, per la prima volta dopo due anni di conflitto Ursula von der Leyen ha annunciato che proporrà una sospensione parziale dell’accordo di Associazione Ue-Israele e sanzioni contro i ministri israeliani più estremisti (tra cui Ben-Gvir) . “Un ritardo che non ha giustificazioni“, sottolinea Scuderi, e proposte “inferiori a quanto si dovrebbe fare. Proposte in ogni caso figlie di “tutta la pressione della Flotilla, della mobilitazione dal basso, e di una mozione di sfiducia nei suoi confronti” anche a causa della complicità con Israele.

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    La Global Sumud Flotilla naviga verso Gaza, Israele prepara una reazione muscolare

    Bruxelles – Il maltempo non ferma la Global Sumud Flotilla. Seppur con qualche ritardo sulla tabella di marcia iniziale, i partecipanti all’iniziativa transnazionale hanno ripreso il mare e stanno navigando verso le coste di Gaza. Nei prossimi giorni altre imbarcazioni si uniranno alla spedizione umanitaria per fornire sollievo ai palestinesi della Striscia, che Israele sta massacrando indiscriminatamente da oltre 22 mesi. Sui ponti della “flotta resistente” anche diversi politici italiani.Continua ad allargarsi il sostegno internazionale alla missione di solidarietà della Global Sumud Flotilla, la più grande mobilitazione della società civile mai messa in piedi nella storia recente appena salpata alla volta di Gaza. Obiettivo: spezzare il blocco illegale imposto da Israele e aprire un corridoio umanitario marittimo, nel tentativo di far entrare nella Striscia gli aiuti di cui la popolazione palestinese ha un disperato bisogno dopo quasi due anni di bombardamenti incessanti e una carestia creata artificialmente da Tel Aviv.Nelle ultime ore si sono “arruolati” volontariamente svariati politici di diversi Paesi, inclusi quattro italiani. Ci sono le europarlamentari Benedetta Scuderi (Avs) e Annalisa Corrado (Pd), il senatore Marco Croatti (M5s) e il deputato Arturo Scotto (Pd). Con loro anche altri due membri del gruppo della Sinistra all’Eurocamera di Strasburgo, la francese Emma Fourreau e l’irlandese Lynn Boylan (quest’ultimo a bordo di una nave indipendente che monitorerà lo svolgimento delle operazioni).L’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi (foto: Andrea Panegrossi via Imagoeconomica)“Questo governo è complice”, ha denunciato Scuderi additando Palazzo Chigi, rinnovando gli appelli per “fare pressioni” su Benjamin Netanyahu – ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità – e “smettere di inviare armi” a Tel Aviv. L’eurodeputata lamenta peraltro il silenzio di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen sulla Flotilla: né Roma né Bruxelles hanno offerto alcuna copertura politico-istituzionale agli attivisti, che pure stanno cercando di colmare coi loro corpi un vuoto lasciato aperto dalle cancellerie dell’Europa e del mondo.Corrado invoca la “protezione” del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sottolinea come nella Striscia non siano morti “solo 65mila esseri umani, in gran parte civili e bambini” ma anche “la democrazia, la fiducia nella politica e nelle istituzioni internazionali, tra silenzi e inazione”. “A Gaza stiamo morendo tutte e tutti noi”, osserva, paragonando la Flotilla ad una “arca di Noè del nostro tempo“.La partenza della Flotilla non è stata delle più semplici. A causa delle condizioni meteorologiche avverse, una trentina di navi con oltre 300 attivisti salpate la notte del 31 agosto da Barcellona sono dovute rientrare nel porto catalano poche ore dopo essersi messe in mare, all’alba del primo settembre. Da lì sono ripartite la sera stessa, ma per una seconda volta nella giornata di ieri (2 settembre) cinque piccole imbarcazioni hanno dovuto tornare indietro per riparare i danni.Le altre 24 hanno proseguito, meno sette che hanno fatto tappa alle Baleari per sostenere ulteriori riparazioni e aspettare i natanti che nel frattempo sono ripartiti da Barcellona. Il convoglio si sarebbe dovuto riunire domani (4 settembre) col resto della Flotilla al largo delle coste tunisine, ma a quanto pare l’appuntamento è stato rimandato al 7 settembre. A quel punto si congiungeranno anche i naviganti salpati da Genova, dalla Sicilia e dalla Grecia per veleggiare tutti insieme verso Gaza. L’organizzazione Emergency ha annunciato che si unirà alla missione con la sua nave Life support.Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (foto: Shaul Golan/Afp)Nel frattempo si intensifica la pressione politica su Israele, anche se continuano a mancare azioni concrete da parte dei governi occidentali per porre fine allo sterminio dei gazawi e assicurare la consegna degli aiuti umanitari nella martoriata exclave costiera. All’Eurocamera di Strasburgo ha raccolto un centinaio di firme la richiesta di interrogazione scritta all’Alta rappresentante Kaja Kallas sulla strage dei cronisti palestinesi a Gaza – oltre 240 dall’ottobre 2023, stando ai dati Onu – avanzata dal dem Sandro Ruotolo, secondo cui “chi colpisce i giornalisti colpisce il diritto a conoscere la verità”.Ieri il Belgio si è aggiunto al novero dei Paesi che si dichiarano pronti a riconoscere lo Stato di Palestina all’imminente Assemblea generale dell’Onu, seguendo le più recenti orme di Francia, Malta e Regno Unito. Solo qualche giorno prima, l’Associazione internazionale degli studiosi di genocidio (Iags) ha certificato che Tel Aviv sta perpetrando il “crimine dei crimini” nella Striscia, come già rilevato dalle stesse ong israeliane.Lo Stato ebraico risponde in maniera muscolare. La marina israeliana ha condotto un’esercitazione nelle acque antistanti Gaza, mentre un numero di droni non identificati sorvola le imbarcazioni della Flotilla, probabilmente per sorvegliarle. Erano senza dubbio israeliani, invece, i droni che hanno colpito le strutture in cui sono stanziati i caschi blu dell’Unifil, così come i velivoli dell’aeronautica di Tel Aviv che nelle scorse ore sono atterrati all’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver sorvolato la Sicilia. Quanto agli attivisti della Flotilla, il ministro ultraortodosso della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir li ritiene dei “terroristi” e dice di volerli trattare di conseguenza.