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    Dai vaccini alle somministrazioni, l’UE prepara il vertice con i Paesi africani aumentando i finanziamenti alla regione

    Bruxelles – Dalle esportazioni di vaccini anti COVID ai fondi per aiutare i Paesi africani ad aumentare il loro tasso di vaccinazione, ancora troppo basso non tanto per la mancanza di dosi, quanto per il loro mancato assorbimento. La Commissione Europea prepara il terreno per il summit UE-Unione Africana che si terrà il 17 e 18 febbraio a Bruxelles e in visita in Senegal questa settimana ha annunciato un aumento della spesa da parte UE per incrementare il tasso di vaccinazione nei Paesi africani più in ritardo con le somministrazioni. 
    “Dobbiamo compiere sforzi per accelerare le vaccinazioni”, ha affermato mercoledì 9 febbraio la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, in una conferenza a Dakar, in Senegal, che dal 5 febbraio è presidente di turno dell’Unione africana. Da lì ha annunciato che l’UE spenderà ulteriori 125 milioni di euro per aiutare i Paesi africani a garantire la corretta distribuzione delle dosi, formare il personale medico e somministrare le dosi. Bruxelles e gli Stati hanno già stanziato solo a questo scopo 300 milioni di euro, condividendo con i partner africani quasi 145 milioni di dosi di vaccini contro il coronavirus, con l’obiettivo di condividere un totale di almeno 450 milioni di dosi entro questa estate.

    Ma ora lo sforzo per aumentare i tassi di vaccinazione non va concentrato tanto sulla condivisione delle dosi, quanto sulla capacità di assorbimento in loco. I Paesi africani hanno avviato le loro campagne di vaccinazione molto più tardi rispetto agli Stati più ricchi, che hanno concentrato la maggior parte delle dosi di vaccini durante i primi mesi di pandemia.
    Negli ultimi mesi, con maggiore disponibilità di dosi grazie ad un forte aumento della capacità produttiva anche in Europa (Bruxelles è in grado di produrre 300 milioni di dosi al mese), sono aumentate le forniture per i Paesi africani e a basso e medio reddito, che però stanno incontrando difficoltà ad assorbirle e somministrarle. I motivi sono diversi, tra le capacità di stoccaggio limitate nei Paesi in cui arrivano le dosi, le scarse infrastrutture sanitarie o la breve durata di conservazione dei vaccini.
    La lotta alla pandemia in Africa avrà un ruolo di primo piano al vertice della prossima settimana, ma non sarà l’unico investimento di rilievo. Ad appena due mesi dalla pubblicazione della strategia d’investimento globale Global Gateway, von der Leyen ha annunciato ieri la mobilitazione di 150 milioni di euro per il programma Africa-Europa, ovvero il primo piano regionale sotto l’ombrello della Global Gateway. Le iniziative annunciate da von der Leyen in questa settimana anticipano un nuovo pacchetto di investimenti Africa-Europa di cui discuteranno i leader la prossima settimana, che tenga conto delle sfide globali prioritarie come i cambiamenti climatici e la decarbonizzazione dell’economia africana.

    Von der Leyen annuncia 125 milioni di euro per aiutare i partner africani a garantire la corretta distribuzione e somministrazione delle dosi e per formare il personale medico. “Dobbiamo compiere sforzi per accelerare le vaccinazioni”, non tanto con la condivisione delle dosi, quanto aumentando la capacità di assorbimento in loco