More stories

  • in

    E’ ufficiale, DeSantis lancia la sfida a Trump per il 2024

    Il governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis ha presentato la documentazione alla commissione elettorale federale per la corsa alla Casa Bianca.Il governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis, che aspira a diventare il primo presidente italoamericano degli Usa strappando la nomination a Donald Trump, esce alla scoperto, dopo aver atteso a lungo come quell’alligatore nella palude pronto ad azzannare che compare nella pagina nera del sito RonDeSantis.com. E lo fa con una mossa controversa ma che gli garantisce un’ampia platea di potenziali elettori, scegliendo per l’annuncio della sua discesa in campo una conversazione su Twitter Spaces, piattaforma audio di Twitter, insieme al Ceo della società che cinguetta Elon Musk, suo ammiratore e sostenitore con oltre 140 milioni di follower (oltre ai 4,2 dello stesso DeSantis): un’audience ben più ampia di quella delle tv americane.
    “Penso che sia piuttosto rivoluzionario che un annuncio del genere avvenga sui social media”, ha sottolineato il patron di Twitter, che spera così anche di risollevare le sorti della piattaforma dopo averla terremotata, anche riabilitando account cospirativi di destra, compreso quello di Donald Trump, che però ha preferito rimanere su Truth.
    In effetti è la prima volta che un candidato presidenziale lancia la sua corsa su internet, anche se subito dopo il leader della Florida ha promesso un’intervista a Fox News, il network conservatore che ha voltato le spalle a Trump stendendo il tappeto rosso a quello che è considerato – anche nei sondaggi – il suo principale rivale. Non è ancora noto invece se DeSantis annuncerà personalmente la sua campagna ai donatori che ha riunito al Four Season di Miami il 24 e 25 maggio o la prossima settimana nella città dove è cresciuto, Dunedin, nella baia di Tampa, in Florida. La sua campagna comunque è pronta a decollare, con un super Pac (‘Never back down’) che ha in cassa 200 milioni di dollari e sta reclutando un esercito di persone per bussare porta a porta agli elettori degli Stati dove partiranno le primarie repubblicane.
    La scelta dell’annuncio su Twitter con Musk gli ha già attirato molte critiche. A partire dall’entourage del tycoon. “Questo è uno dei lanci di campagne più fuori dal comune nella storia moderna. L’unica cosa peggiore del lancio di una campagna di nicchia su Twitter è l’after party ultra-elite di DeSantis al lussuoso resort Four Seasons di Miami”, ha attaccato Karoline Leavitt, portavoce di Make America Great Again, il comitato elettorale che sostiene Trump. “L’annuncio su Twitter è perfetto per DeSantis, in questo modo non deve interagire con le persone e i media non possono fargli domande”, gli ha fatto eco un consigliere del tycoon. L’ex presidente ha sparato a raffica su Truth, accusando ‘Ron DeSanctus’ di essere “sleale”, di non poter vincere le elezioni generali e di non avere carisma: “Ha disperatamente bisogno di un trapianto di personalità e, da quanto ne so, non è ancora disponibile da un punto di vista medico”.
    La mossa del governatore della Florida ha i suoi vantaggi, a partire dall’ampia platea social fino al coinvolgimento dell’uomo più ricco del mondo (benché sia anche uno dei più controversi), pronto a dargli il suo endorsement dopo essersi convertito dal voto a Joe Biden (“me ne sono pentito”) al sostegno del partito repubblicano. Ma lo espone agli strali di chi gli rimprovera di tenersi lontano dal confronto pubblico, soprattutto con il quarto potere: nella sua ultima trionfale campagna per la rielezione non ha concesso una sola intervista ad alcun media mainstream.
    Avvocato con studi ad Harvard e Yale, ex ufficiale di Marina inviato anche (come legale) in Iraq e a Guantanamo (dove non mancano le ombre), tre figli e una ex reporter tv come moglie-consigliera con ambizioni da first lady, il 44enne DeSantis è considerato una versione giovane, colta e disciplinata di Trump ma più ideologica. Per The Atlantic è il governatore più autoritario degli Stati Uniti. Finora ha amministrato a colpi di crociate pro armi e contro le restrizioni della pandemia, gli immigrati (spediti in bus negli Stati dem), l’aborto, i diritti Lgbtq+, l’insegnamento agli studenti della teoria critica della razza (oggi una scuola ha bandito il poemetto ‘The hill we climb’, scritto dalla  poetessa afroamericana Amanda Gorman) e dell’orientamento sessuale, fino a scontrarsi in tribunale con Disney sulla legge ‘don’t say gay’. E con qualche scivolata in politica estera, come quando ha derubricato la guerra in Ucraina a “disputa territoriale”. La sua ricetta è proporre il modello che ha plasmato nel suo Stato, insomma ‘make America Florida’. Da vedere cosa ne pensa il resto del Paese. 

  • in

    Ok del Senato al dl sul Ponte sullo Stretto, è legge. Salvini: ‘Decisione storica attesa da più di 50 anni’

    Via libera alla conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto di Messina. L’aula del Senato l’ha approvato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti. Presente il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Dai banchi del centrodestra e’ partito un applauso.    Il provvedimento, che era stato approvato alla Camera lo scorso 16 maggio, definisce, tra l’altro, l’assetto della società Stretto di Messina Spa e riavvia le attività di programmazione e progettazione. 
    “E’ una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo il voto finale sul Decreto Ponte in Senato ribadendo che sarà un’opera green, che darà 100.000 posti di lavoro. “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani”, ha sottolineato il ministro. “Nel Def la cifra” per il Ponte “è intorno ai 14 miliardi, ovviamente sono in corso gli studi aggiornati da parte di società”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo il voto finale sul Decreto Ponte in Senato

    “Approvato il decreto per il Ponte sullo Stretto di Messina. Giusto realizzarlo”. Lo scrive su Facebook Ettore Rosato, deputato di Azione-Italia Viva. “Sarà una straordinaria occasione di sviluppo per tutto il Sud, va accompagnato da tante infrastrutture da troppo tempo bloccate, e sarà anche una straordinaria opportunità di mostrare le capacità italiane nel mondo. Noi faremo la nostra parte, vigilando affinché le parole si concretizzino, si aprano i cantieri, i tempi vengano rispettati e i soldi pubblici non vadano sprecati”, conclude.
    “Il via libera definitivo da parte del Parlamento al decreto Ponte è una buona notizia. Mi congratulo con il ministro Salvini che tanto ha creduto in questo provvedimento. La nostra Regione avrà grande giovamento dalla realizzazione di questa grande opera e dall’ammodernamento delle infrastrutture connesse, che avranno una decisa accelerazione: dalla Strada Statale 106 all’Autostrada del Mediterraneo, fino all’Alta velocità e all’Alta capacità ferroviaria. Il Mediterraneo è il futuro – i traffici commerciali passeranno sempre più dal nostro mare – e avere un collegamento tra Calabria e Sicilia e tra quest’ultima e l’Europa sarà fondamentale per cogliere le opportunità che arriveranno nei prossimi anni”. Così Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria.   

  • in

    Alluvione: giovedì nuovo Cdm alle 18, Bonaccini: ‘Il commissario non può stare a Roma’

    Domani alle 18 è prevista “una riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo”. Lo rende noto Palazzo Chigi, spiegando che la premier, Giorgia Meloni, proprio per questo appuntamento tornerà a Roma dopo il sorvolo sulle zone alluvionate dell’Emilia Romagna con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
    Intanto il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini torna sull’emergenza nell’aula dell’assemblea legislativa. . “Servono risorse nell’immediato per ricostruire le strade, bloccare le frane, ripristinare gli argini. Bisogna fare queste cose prima dell’autunno, altrimenti non un evento straordinario ma uno ordinario ci metterà nei guai. Con questi tempi e questi livelli di dettaglio è possibile che queste opere possano essere progettate, appaltate e realizzate da un commissario a Roma?”.
    “O le persone e le imprese hanno presto il 100% dei rimborsi o molti non riapriranno più. Indipendentemente da chi sarà il commissario, le risorse devono arrivare presto”. E’ il nuovo appello di Bonaccini. “Come commissario in genere viene nominato un presidente di Regione, come dicono colleghi del centrodestra come Zaia, Occhiuto, Toti”. “Della polemica politica non me ne frega nulla, io voglio che vengano aiutate le persone che hanno subito danni devastanti, il prima possibile. Chi ha la responsabilità di rifondare lo faccia per dare mano a gente disperata. Il problema non è Stefano Bonaccini. Bisogna occuparsi della Romagna, non degli equilibri politici delle nomine”, aggiunge. 
    “Domani, quando è prevista la visita in Emilia-Romagna della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, tornerà nella regione colpita dalle alluvioni anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni”, conclude il presidente della Regione Emilia-Romagna. 
    Intanto sul dibattito interviene la Lega: “Sull’emergenza in Emilia-Romagna, a proposito del futuro commissario, nessun veto o antipatia nei confronti di alcuno: la Lega, a tutti i livelli, è impegnata per risolvere i problemi e auspica che la nomina avvenga al più presto”. Lo riferiscono fonti del partito di Matteo Salvini.
    Nell’aula del consiglio regionale dell’Emilia Romagna, però, il centrodestra ha votato compatto contro una mozione del Pd, approvata con i voti della maggioranza e del M5s, nella quale si chiedeva al governo di nominare commissario alla ricostruzione per i danni del maltempo il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Dopo l’intervento del presidente in aula, sono arrivati, infatti, i voti contrari di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Rete civica. 

    Agenzia ANSA

    Informativa del ministro Musumeci alla Camera. Sulla questione del Commissario la Lega precisa: ‘Nessun veto o antipatia per alcuno’ (ANSA)

  • in

    Maltempo, Musumeci alla Camera: ‘Fino a 900 euro alle famiglie sfollate’

    “È prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati”.
    Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia Romagna. Gli eventi hanno interessato zone limitrofe delle regioni Marche e Toscana. Musumeci ha anche fatto riferimento al provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali.
    “Dal punto di vista idrogeologico diverse sono state le aste fluviali che hanno avuto criticità e che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, oltre 30 frane e 500 strade chiuse per allagamenti o smottamenti. Sono state evacuate 23mila persone. Il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore e restano chiuse 622 strade, molte delle quali secondarie. La maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno”. Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia Romagna.

    Agenzia ANSA

    Con il ministero del Lavoro uno strumento di sostituzione salariale (ANSA)

    “Il ministero della Cultura sta valutando i possibili danni ai beni culturali, anche per i danni di beni di tipo archivistico che in parte è stato duramente compromesso”. Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia Romagna.
    “Per il ripristino di numerosi ammanchi di alimentazioni di energia elettrica, gli allagamenti non consentono alle squadre tecniche di intervenire e si confida che nei prossimi giorni tutto possa tornare alla normalità”. Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, secondo il quale “per quanto riguarda i servizi essenziali si registrano, a fronte del picco dei disservizi dello scorso 17 maggio, le 54mila utenze rimaste senza energia elettrica, alcune decine migliaia utenti senza il servizio di telefonia mobile, 14.600 unità per la fissa”. “Dobbiamo fare della messa in sicurezza del territorio nazionale la priorità dell’agenda politica di governo di questo Esecutivo e di tutte le sue articolazioni nel territorio”. Così il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa sull’alluvione in Emilia Romagna. “La nostra – ha aggiunto – è una nazione più propensa a ricostruire che a prevenire. Eventi come quello in Emilia Romagna non si possono prevedere, ma si possono ridurre gli effetti disastrosi che produce. Serve un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria finora mancata, stiamo anche predisponendo progetti normativi per semplificare le procedure nella fase post-emergenziale che è quella della ricostruzione”.
    “Quando parlo di prevenzione strutturale non mi riferisco solo alla lotta al dissesto idrico e idrogeologico ma anche al rischio terremoti. Quante sono le infrastrutture strategiche che potrebbero resistere a una determinata sollecitazione sismica? Quanti sono i Comuni in Italia che in caso di sisma potrebbero essere raggiunti dai mezzi di soccorso? Sono domande che dobbiamo tutti porre nella considerazione che oltre la metà del territorio nazionale ricade in zona sismica e quasi totalmente il 94%, ricade in zona rischio frane o dissesto idrico o idrogeologico”, ha precisato Musumeci.
    Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, con delega alla protezione civile, ha detto che “non c’è ancora una stima precisa, ma i danni saranno oltre 7 miliardi”. “I due miliardi messi a disposizione dal Governo – ha detto all’ANSA – sono importanti e sono stati messi sulle imprese. Ma il conto complessivo sarà molto più alto, anche perché abbiamo molte infrastrutture danneggiate e un fronte mai visto di frane”.
    E sulla questione del Commissario la Lega spiega. “Sull’emergenza in Emilia-Romagna, a proposito del futuro commissario nessun veto o antipatia nei confronti di alcuno: la Lega, a tutti i livelli, è impegnata per risolvere i problemi e auspica che la nomina avvenga al più presto”. Lo riferiscono fonti del partito di Matteo Salvini.

  • in

    Bonaccini, domani Meloni torna in Emilia Romagna

    (ANSA) – BOLOGNA, 24 MAG – Domani, quando è prevista la
    visita in Emilia-Romagna della presidente della Commissione Ue
    Ursula Von Der Leyen, tornerà nella regione colpita dalle
    alluvioni anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo
    ha detto Stefano Bonaccini, intervenendo nell’aula
    dell’Assemblea legislativa della Regione. (ANSA).   

  • in

    Rai: Chiocci proposto per il Tg1, Preziosi per il Tg2

    Gian Marco Chiocci al Tg1, Antonio Preziosi al Tg2, Francesco Pionati al Gr Radio, Giuseppe Carboni a Rai Parlamento. Queste le nomine alle testate che – secondo quanto si apprende – l’Ad Rai Roberto Sergio sottoporrà domani al parere del cda.
    Per i generi Jacopo Volpi a Raisport, Marcello Ciannamea all’Intrattenimento Prime Time, Angelo Mellone all’Intrattenimento Day Time, Paolo Corsini all’Approfondimento, Adriano De Maio a Cinema e serie Tv. Per i canali radio, a Radio 2 Simona Sala. Infine, Monica Maggioni indicata per la direzione per l’Offerta informativa, Stefano Coletta per la Distribuzione.

  • in

    Lega, nessun veto sul commissario in Emilia-Romagna

    (ANSA) – ROMA, 24 MAG – “Sull’emergenza in Emilia-Romagna, a
    proposito del futuro commissario, nessun veto o antipatia nei
    confronti di alcuno: la Lega, a tutti i livelli, è impegnata per
    risolvere i problemi e auspica che la nomina avvenga al più
    presto”. Lo riferiscono fonti del partito di Matteo Salvini.   
    (ANSA).   

  • in

    Stoltenberg, sull’ingresso di Kiev nella Nato alleati divisi

    “Sarò onesto: sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato ci sono punti di vista diversi tra gli alleati e le cose si decidono per consenso”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al Brussels Forum, la conferenza annuale organizzata dal German Marshall Fund degli Stati Uniti. “Ci sono negoziati in corso per capire su come andare in contro alle ambizioni ucraine di entrare nella Nato ma tutti gli alleati sono d’accordo sul fatto che Kiev un giorno farà parte dell’Alleanza. Ma tutti capiscono che l’ingresso non può avvenire nel mezzo di una guerra e la priorità deve essere quella di far sì che l’Ucraina possa sopravvivere come Stato sovrano e indipendente”.
    “La guerra – ha aggiunto – certamente rende l’Ucraina più vicina all’Alleanza, dato l’aumento dell’equipaggiamento di standard occidentale. Al summit di Vilnius sono fiducioso che sarà approvato un programma pluriennale per incoraggiare la transizione verso la piena interoperabilità con le forze Nato e sarà molto più ambizioso di quanto fatto sinora: tutto ciò farà sì che l’Ucraina sarà in grado di difendersi da altre possibili minacce”. 
    Stoltenberg ha sottolineato poi che “le forze ucraine hanno avuto successi straordinari nelle regioni di Kharkiv e di Kherson, ma ora la situazione è diversa, è statica da tempo, e i russi hanno fortificato pesantemente il fronte, scavando trincee, posando denti di drago e piazzando diversi strati di mine: adesso Kiev deve penetrare queste linee difensive, serve un immenso sforzo logistico e spesso si sottovalutano le alte capacità ingegneristiche necessarie in un compito del genere”.