More stories

  • in

    Tajani, sul ponte sullo Stretto andremo fino in fondo

    (ANSA) – ROMA, 25 MAG – Sul progetto del ponte sullo Stretto
    “andremo fino in fondo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro
    degli Esteri Antonio Tajani parlando a Mattino 5.   
    “I turisti potranno viaggiare dal Brennero fino alla Sicilia
    con l’alta velocità. E’ un progetto prioritario del governo. Il
    centrodestra ha sempre puntato su questo, l’idea di Berlusconi
    era attuale quando propose il progetto e lo è anche oggi. Ieri
    Berlusconi ha fatto una dichiarazione di grande soddisfazione, è
    una vittoria storica delle idee di modernizzazione e
    rinnovamento del Paese”, ha concluso Tajani. (ANSA).   

  • in

    Schlein, pronti a lavorare col governo per l’emergenza maltempo

    (ANSA) – ROMA, 25 MAG – “Voglio ribadire anche da qui la
    piena disponibilità sia ai territori colpiti sia al governo a
    lavorare insieme in uno spirito di unità nazionale. Stiamo
    parlando di un fenomeno di una portata mai vista. Stiamo
    parlando di un territorio molto fragile. La prima cosa che
    dobbiamo fare è metterci a disposizione per trovare delle
    risorse, per le imprese, per l’agricoltura, per le famiglie.   
    Tutti meritano risposte veloci. Il Pd c’è”. Lo ha detto la
    segretaria del Partito Democratico Elly Schlein al Festival
    dell’Economia di Trento.   
    “C’è da lavorare – prosegue Schlein – su un grande piano di
    prevenzione del dissesto idrogeologico. Una piaga che il Paese
    ha da sempre. Non è un momento di strumentalizzazione politica.   
    Serve un’azione trasversale”. (ANSA).   

  • in

    Pd, Bonaccini il più adatto per la ripartenza dopo l’alluvione

    (ANSA) – ROMA, 25 MAG – “Credo che la scelta del commissario
    per il maltempo in Emilia Romagna debba e possa essere dettata
    solo ed esclusivamente dalla conoscenza del territorio, dalla
    capacità di essere riconosciuto dallo stesso e, soprattutto,
    dalla possibilità di agire immediatamente. Non possiamo perdere
    tempo. Per questo mi auguro che il governo metta da parte chi,
    in queste ore, è mosso solo da calcoli elettorali o posizioni
    ideologiche che fanno male all’Emilia Romagna e al Paese, e
    proceda spedito nella nomina di Stefano Bonaccini, la persona
    più adatta in questo momento a svolgere il ruolo di
    commissario”. Lo dichiara in una nota la senatrice Vincenza
    Rando, responsabile legalità, trasparenza e contrasto alle mafie
    della segreteria nazionale del Partito Democratico. (ANSA).   

  • in

    “Gli Italiani, un patrimonio di valori per la Repubblica”

    “Gli Italiani, un patrimonio di valori per la Repubblica”: è questo il tema scelto per la 77^ edizione della Festa della Repubblica, a sottolineare che l’Italia è l’insieme dei valori che i suoi cittadini esprimono.
    Gli italiani, in sintesi, sono l’Italia e rappresentano il valore più grande per la nostra Repubblica – afferma il ministero della Difesa -. Un messaggio contenuto anche nel manifesto rappresentativo della Festa che l’Italia celebrerà tra pochi giorni. 
    Oltre al Tricolore, emblema del nostro Paese, caratterizza il manifesto la frase: “L’Italia siamo noi”.
    Poche parole a simboleggiare che la Repubblica non esisterebbe senza la coesistenza di differenti sogni, provenienza, età, professioni, condizioni sociali che senza alcuna distinzione si identificano in una unità che affratella tutti i cittadini e le cittadine del nostro Paese.
    L’Anniversario della Repubblica sarà celebrato con una serie di iniziative che si terranno in tutta Italia per commemorare il 2 giugno 1946, giorno in cui si svolse il referendum sulla forma istituzionale dello Stato che, con il voto popolare, condusse alla nascita della Repubblica italiana e pose le basi della Costituzione repubblicana.
    A Roma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e dalle più alte cariche dello Stato, si recherà all’Altare della Patria per deporre una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto. A seguire, lo sfilamento lungo via dei Fori Imperiali.

  • in

    Il Papa: ‘Poniamo fine all’insensata guerra al creato’

    Il Papa lancia un appello per la salvaguardia dell’ambiente e chiede di “porre fine a questa insensata guerra al creato”. “In questo Tempo del Creato, soffermiamoci su questi battiti del cuore: il nostro, quello delle nostre madri e delle nostre nonne, il battito del cuore creato e del cuore di Dio. Oggi essi non sono in armonia, non battono insieme nella giustizia e nella pace. A troppi viene impedito di abbeverarsi a questo fiume possente. Ascoltiamo pertanto l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”, afferma il Papa nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato, che si celebra il 1° settembre.  Il Papa chiede di trasformare “i nostri stili di vita” e aggiunge: “pentiamoci dei nostri ‘peccati ecologici’, come avverte il mio fratello, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Questi peccati – sottolinea Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato (1° settembre) – danneggiano il mondo naturale e anche i nostri fratelli e le nostre sorelle. Con l’aiuto della grazia di Dio, adottiamo stili di vita con meno sprechi e meno consumi inutili, soprattutto laddove i processi di produzione sono tossici e insostenibili. Cerchiamo di essere il più possibile attenti alle nostre abitudini e scelte economiche, così che tutti possano stare meglio: i nostri simili, ovunque si trovino, e anche i figli dei nostri figli”. Papa Francesco prosegue: “Collaboriamo alla continua creazione di Dio attraverso scelte positive: facendo un uso il più moderato possibile delle risorse, praticando una gioiosa sobrietà, smaltendo e riciclando i rifiuti e ricorrendo ai prodotti e ai servizi sempre più disponibili che sono ecologicamente e socialmente responsabili”.   

  • in

    Il governo pone la fiducia al Senato sul decreto bollette

    (ANSA) – ROMA, 25 MAG – Il governo ha posto la questione di
    fiducia sul cosiddetto decreto bollette, all’esame del Senato
    “senza emendamenti né articoli aggiuntivi” e nel testo identico
    a quello approvato alla Camera. A chiederlo in Aula è stato il
    ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.   
    In base agli accordi presi ieri tra i gruppi parlamentari,
    il voto per la conversione in legge è previsto entro le 14.   
    L’aula del Senato è stata quindi sospesa per convocare la
    conferenza dei capigruppo, come da prassi. (ANSA).   

  • in

    Emilia-Romagna, Meloni e von der Leyen sui luoghi dell’alluvione

    In Emilia Romagna il centrodestra si è espresso compatto contro la nomina di Stefano Bonaccini a commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione. Si è trattato solo di un voto contrario a una mozione del Pd in Consiglio regionale, ma manifesta il malumore montato anche a Roma nei giorni scorsi di fronte all’ipotesi che Palazzo Chigi volesse affidare l’incarico al governatore. Uno scenario sempre più difficile, ammettono fonti dell’esecutivo. È un braccio di ferro che tutti volevano evitare e che invece sta alzando la tensione sull’asse Roma-Bologna, mentre in Regione iniziano a fare una conta dei danni, “oltre i 7 miliardi”, e si preparano ad accogliere la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che oggi sorvolerà le aree alluvionate con Giorgia Meloni e lo stesso Bonaccini.
    Decolleranno da Bologna nel primo pomeriggio e al ritorno è previsto un punto stampa. Poi, mentre Bonaccini e von der Leyen proseguiranno in elicottero verso Cesena e Forlì, la premier (che anche domenica era stata nelle zone alluvionate) tornerà nella Capitale per un Consiglio dei ministri convocato alle 18.
     Due giorni dopo quello che ha varato misure e aiuti per “oltre due miliardi di euro”. Quel testo è ancora in via di definizione, nelle ultime bozze diversi articoli sono in fase di verifica. Saranno assegnati fino a 900 euro per le famiglie sfollate, ha annunciato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. La nuova riunione “dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo”, ha reso noto Palazzo Chigi. All’ordine del giorno al momento ci sono solo “varie ed eventuali”. Dovrebbe essere esteso lo stato di emergenza ai comuni di Marche e Toscana colpiti dall’ondata di maltempo, ma c’è chi non esclude nuove misure.
    Difficile, se non impossibile, che si proceda già con la nomina del commissario per la ricostruzione, anche se si diffonde nel centrodestra l’idea che alla fine si opterà per un tecnico di area. “Non è all’ordine del giorno, siamo ancora nella fase dell’emergenza – ha chiarito in Parlamento Musumeci -. Di solito la fase di emergenza dura un anno, almeno questo è il periodo che ho previsto nell’ordinanza”. Dal territorio, invece, è forte il pressing, una richiesta di fare in fretta, come dopo il sisma del 2012, quando il governo Monti impiegò dieci giorni per incaricare l’allora governatore Vasco Errani, all’indomani della seconda scossa distruttiva.
    La vicepresidente dell’Emilia Romagna Irene Priolo, che ha la delega alla protezione civile, in attesa di una stima precisa ha parlato di danni per “oltre 7 miliardi”. I 2 miliardi stanziati dal governo vanno soprattutto alle imprese, ma presto bisognerà pensare alle infrastrutture. Dopo aver ascoltato Meloni ieri a Palazzo Chigi, con al fianco sindaci e parti sociali della regione, esprimendo soddisfazione per le prime risposte fornite dal governo, Bonaccini oggi a Bologna in Consiglio regionale ha usato toni decisamente più perentori. “Servono risorse nell’immediato per ricostruire le strade, bloccare le frane, ripristinare gli argini. Bisogna fare queste cose prima dell’autunno, altrimenti – ha avvertito – non un evento straordinario ma uno ordinario ci metterà nei guai. Con questi tempi e questi livelli di dettaglio è possibile che queste opere possano essere progettate, appaltate e realizzate da un commissario a Roma?”. Poi il presidente del Pd ha sottolineato che “come commissario in genere viene nominato un presidente di Regione, come dicono colleghi del centrodestra come Zaia, Occhiuto, Toti”. E ha aggiunto: “Bisogna occuparsi della Romagna, non degli equilibri politici delle nomine”.
    Dalla Lega assicurano che non c’è “nessun veto o antipatia nei confronti di alcuno” e si auspica “che la nomina avvenga al più presto”. Ma più fonti della maggioranza raccontano che è proprio il partito di Matteo Salvini quello più freddo verso Bonaccini, in linea con il fronte romagnolo di FdI. Di certo non la pensano così i governatori di centrodestra. Per quello della Liguria, Giovanni Toti, “i poteri commissariali devono andare a chi ha un mandato popolare per poterlo esercitare con piena legittimità”.  

  • in

    Alluvione: tensione sul commissario, centrodestra contro Bonaccini

    In Emilia Romagna il centrodestra si è espresso compatto contro la nomina di Stefano Bonaccini a commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione. Si è trattato solo di un voto contrario a una mozione del Pd in Consiglio regionale, ma manifesta il malumore montato anche a Roma nei giorni scorsi di fronte all’ipotesi che Palazzo Chigi volesse affidare l’incarico al governatore. Uno scenario sempre più difficile, ammettono fonti dell’esecutivo. È un braccio di ferro che tutti volevano evitare e che invece sta alzando la tensione sull’asse Roma-Bologna, mentre in Regione iniziano a fare una conta dei danni, “oltre i 7 miliardi”, e si preparano ad accogliere la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che giovedì sorvolerà le aree alluvionate con Giorgia Meloni e lo stesso Bonaccini.
    Decolleranno da Bologna nel primo pomeriggio e al ritorno è previsto un punto stampa. Poi, mentre Bonaccini e von der Leyen proseguiranno in elicottero verso Cesena e Forlì, la premier (che anche domenica era stata nelle zone alluvionate) tornerà nella Capitale per un Consiglio dei ministri convocato alle 18. Due giorni dopo quello che ha varato misure e aiuti per “oltre due miliardi di euro”. Quel testo è ancora in via di definizione, nelle ultime bozze diversi articoli sono in fase di verifica.
    Saranno assegnati fino a 900 euro per le famiglie sfollate, ha annunciato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci. La nuova riunione “dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo”, ha reso noto Palazzo Chigi. All’ordine del giorno al momento ci sono solo “varie ed eventuali”. Dovrebbe essere esteso lo stato di emergenza ai comuni di Marche e Toscana colpiti dall’ondata di maltempo, ma c’è chi non esclude nuove misure. Difficile, se non impossibile, che si proceda già con la nomina del commissario per la ricostruzione, anche se si diffonde nel centrodestra l’idea che alla fine si opterà per un tecnico di area. “Non è all’ordine del giorno, siamo ancora nella fase dell’emergenza – ha chiarito in Parlamento Musumeci -. Di solito la fase di emergenza dura un anno, almeno questo è il periodo che ho previsto nell’ordinanza”.
    Dal territorio, invece, è forte il pressing, una richiesta di fare in fretta, come dopo il sisma del 2012, quando il governo Monti impiegò dieci giorni per incaricare l’allora governatore Vasco Errani, all’indomani della seconda scossa distruttiva. La vicepresidente dell’Emilia Romagna Irene Priolo, che ha la delega alla protezione civile, in attesa di una stima precisa ha parlato di danni per “oltre 7 miliardi”. I 2 miliardi stanziati dal governo vanno soprattutto alle imprese, ma presto bisognerà pensare alle infrastrutture. Dopo aver ascoltato Meloni ieri a Palazzo Chigi, con al fianco sindaci e parti sociali della regione, esprimendo soddisfazione per le prime risposte fornite dal governo, Bonaccini a Bologna in Consiglio regionale ha usato toni decisamente più perentori. “Servono risorse nell’immediato per ricostruire le strade, bloccare le frane, ripristinare gli argini. Bisogna fare queste cose prima dell’autunno, altrimenti – ha avvertito – non un evento straordinario ma uno ordinario ci metterà nei guai. Con questi tempi e questi livelli di dettaglio è possibile che queste opere possano essere progettate, appaltate e realizzate da un commissario a Roma?”.
    Poi il presidente del Pd ha sottolineato che “come commissario in genere viene nominato un presidente di Regione, come dicono colleghi del centrodestra come Zaia, Occhiuto, Toti”. E ha aggiunto: “Bisogna occuparsi della Romagna, non degli equilibri politici delle nomine”. Dalla Lega assicurano che non c’è “nessun veto o antipatia nei confronti di alcuno” e si auspica “che la nomina avvenga al più presto”. Ma più fonti della maggioranza raccontano che è proprio il partito di Matteo Salvini quello più freddo verso Bonaccini, in linea con il fronte romagnolo di FdI. Di certo non la pensano così i governatori di centrodestra. Per quello della Liguria, Giovanni Toti, “i poteri commissariali devono andare a chi ha un mandato popolare per poterlo esercitare con piena legittimità”.

    Agenzia ANSA

    Informativa del ministro Musumeci alla Camera. Sulla questione del Commissario la Lega precisa: ‘Nessun veto o antipatia per alcuno’ (ANSA)