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    Il Papa ha la febbre, cancellate le udienze di oggi

    Il Papa ha la febbre e questa mattina ha rinunciato a tenere delle udienze. Non erano previsti incontri pubblici ma alcune udienze private. L’agenda giornaliera, con gli appuntamenti del Papa, non è però stata diffusa questa mattina ai giornalisti e poco dopo è arrivato il chiarimento da parte del portavoce vaticano Matteo Bruni: “Per via di uno stato febbrile, Papa Francesco non ha ricevuto in udienza questa mattina”. Torna dunque l’apprensione per la salute del Papa che lo scorso marzo era stato alcuni giorni ricoverato al Policlinico Gemelli per una polmonite acuta. Ma il cardinale Pietro Parolin, il Segretario di Stato vaticano e il più stretto collaboratore del Papa, ha successivamente rassicurato: “Il Papa era stanco, ieri ha avuto una giornata molto intensa, ha visto molta gente, c’è stato l’incontro di Scholas Occurrentes, ha voluto salutarli tutti. Ad un certo punto la resistenza”, viene meno. In effetti la giornata di ieri era stata fitta di appuntamenti e, in uno di questi, l’intervista a Telemundo, Papa Francesco aveva anche confidato di avere dolore nel camminare: “Il ginocchio si stava aggiustando” ma “ci sono giorni più dolorosi, come oggi”. Nell’incontro del pomeriggio con Scholas, in molti avevano notato nel suo sguardo un certo affaticamento. La mattina, nell’incontro con i referenti del cammino sinodale italiano, aveva tagliato i tempi dell’udienza e aveva lasciato l’Aula Paolo VI a bordo della sedia a rotelle che invece negli ultimi tempi aveva messo da parte per muoversi con il bastone. Si tratterebbe dunque, almeno secondo quanto dicono in Vaticano, di uno stato febbrile legato solo alla stanchezza e domani Papa Francesco potrebbe tornare ‘operativo’. In ogni caso, pur se a riposo, oggi ha fatto delle nomine importanti tra le quali quella del nuovo arcivescovo di Buenos Aires e di un vescovo ausiliare per la diocesi di Roma. Domenica il Papa, oltre al consueto appuntamento del Regina Caeli, è atteso alle 10 nella basilica vaticana per la Messa di Pentecoste. Mentre lunedì 29 maggio si terrà l’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Papa Francesco conferirà al Capo di Stato il Premio Paolo VI. Un appuntamento che si terrà alle 11.30 nella Sala Clementina e che è stato oggi confermato poco dopo l’annuncio che il Papa era febbricitante. Un segnale che Bergoglio oggi sarebbe a riposo per un momento di defaillance davvero legato alla fatica, e anche alla sua età.

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    Le 100 candeline di Kissinger, il Machiavelli d’America

    Ha finito due libri dallo scoppio del Covid e cominciato a lavorare a un terzo. La scorsa settimana è rientrato dalla Bilderberg Conference di Lisbona in tempo per imbarcarsi per le celebrazioni che lo porteranno da New York a Londra e alla città natale di Fürth, in Baviera.    Henry Kissinger, autore della celebre frase ‘il potere è il massimo afrodisiaco’, il 27 maggio compie cento anni.    Statista o criminale? La legacy del machiavellico ex segretario di Stato americano continua ad essere discussa tra chi lo considera un genio diplomatico e chi un genio del male. Astuto manipolatore e tuttora influente, per l’ex quindicenne ebreo in fuga dall’Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale mondiale, il mondo è un gigantesco puzzle in cui ogni pezzo gioca un ruolo importante e distinto verso un unico fine: gli Usa come superpotenza mondiale anche al prezzo di interventi di realpolitik sullo scacchiere mondiale giudicati da molti brutali ed illegittimi, come il bombardamento e l’invasione della Cambogia e il sostegno al colpo di Stato di Augusto Pinochet in Cile del 1973 che defenestrò Salvador Allende.    Per il politologo Robert Kaplan, Kissinger è stato il più grande statista bismarckiano del Ventesimo Secolo. Con un occhio attento anche sull’Italia, di cui Kissinger, amico intimo di Gianni Agnelli, apprezzava il ruolo nel Patto atlantico pur avendo il Partito comunista più potente d’Occidente.
    Kissinger compie 100 anni

    Sul Washington Post, il figlio David, interrogandosi sulla eccezionale vitalità fisica e mentale di un uomo che ha seppellito ammiratori e detrattori a dispetto di una dieta a base di bratwurst e Wiener schnitzel, ne ha individuato la ricetta nell’inesauribile curiosità paterna per le sfide esistenziali del momento: dalla minaccia delle atomiche negli anni ’50 all’intelligenza artificiale su cui due anni fa ha scritto il penultimo libro, ‘The Age of AI: and Our Human Future’, a cui ha fatto seguito ‘Leadership: Six Studies in World Strategy’.    Da bambino, si diceva, era troppo timido per parlare in pubblico. Straniero nella nuova patria dopo la fuga dalla Germania nel 1938, Heinz divenne Henry e imparò a esprimersi in perfetto inglese conservando sempre l’accento tedesco. Si fece largo prima a Harvard, poi a Washington, fino a raggiungere, complice Nelson Rockefeller, il tetto del mondo al servizio di due presidenti: Richard Nixon e, dopo il Watergate, Gerald Ford.    Kissinger concentrò nelle sue mani ogni negoziato rendendo superfluo il lavoro della rete diplomatica: dalla prima distensione verso l’Urss al disgelo con la Cina, culminato nel viaggio di Nixon a Pechino. Gli accordi di Parigi per il cessate il fuoco in Vietnam dopo quasi 60 mila morti Usa gli valsero un controverso Premio Nobel per la Pace: due giurati si dimisero per protesta.    Kissinger fu di fatto un presidente ombra, anche se la scrivania dell’Ufficio Ovale restò sempre per lui un miraggio impossibile per il fatto di non essere nato negli Usa. La sconfitta di Ford e l’elezione del democratico Jimmy Carter segnarono la fine della sua carriera pubblica, non dell’impegno in politica estera attraverso gruppi come la Trilaterale. Dopo aver lasciato il governo nel 1977, Kissinger fondò il celebre studio di consulenza Kissinger Associates, attraverso la cui porta girevole passarono ministri e sottosegretari e i cui clienti erano governi mondiali grandi e piccoli.    

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    Sindaco Norcia, non immaginavo di subire simile trattamento

    (ANSA) – NORCIA (PERUGIA), 26 MAG – “Mai avrei immaginato di
    dover subire un tale trattamento”: a sottolinearlo è il sindaco
    di Norcia Nicola Alemanno in una dichiarazione all’ANSA con la
    quale annuncia che sarà sospeso dall’incarico dopo la condanna
    per la sede provvisoria della pro loco. “Terminati tutti gli
    accertamenti necessari – si legge nel comunicato di Alemanno –
    il sindaco prende atto della situazione”.   
    “Tutto il mio operato in questi lunghi anni post sisma –
    afferma ancora Alemanno con l’ANSA – è stato improntato solo ed
    esclusivamente al bene della mia comunità che amo e rispetto.   
    Mai, ripeto mai, ho agito per perseguire interessi personali.   
    Ogni cittadino che ha avuto direttamente o indirettamente a che
    fare con la nostra amministrazione sa bene che quanto affermo
    corrisponde alla pura e semplice verità”.   
    “Provo un’amarezza infinita – ha spiegato ancora Alemanno -,
    un senso di ingiustizia che non potrà mai essere ripagato da
    nessuna assoluzione in qualunque grado di giudizio. Questa norma
    – dice ancora Alemanno riferendosi alla Severino – infligge un
    grave vulnus alla democrazia. Presenterò ricorso in Appello, e
    sono certo di poter dimostrare tutta la mia estraneità ai fatti
    che mi vengono contestati”.   
    “Il tema – sottolinea ancora Alemanno – è sempre lo stesso di
    casa Ancarano e del centro Boeri e di tutte le strutture
    costruite per l’emergenza in tutto il cratere. Qui mi si
    contesta di aver favorito la pro loco. Una follia. Non smetterò
    di lottare contro questo accanimento che è ormai manifesto a
    tutti. La nostra amministrazione va avanti, a guidarla resterà
    il vice sindaco Giuliano Boccanera, almeno fin quando non
    riuscirò ad avere la sentenza d’appello; chiederemo che venga
    adottata ogni possibile urgenza”. (ANSA).   

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    Verso lo stop alla parola razza nei documenti della Pubblica Amministrazione

     Il termine “razza” potrebbe scomparire dai documenti ufficiali della PA. Lo prevede un emendamento di Arturo Scotto (Pd) al decreto sulla PA su cui il governo è intenzionato a dare un parere non ostativo, e che dunque dovrebbe essere approvato anche il sostegno della maggioranza di centrodestra.    Dell’emendamento si è parlato ieri sera, in una riunione della maggioranza con il governo dedicato alla decreto, e sarà oggetto dell’ulteriore incontro di lunedì sera tra esecutivo e opposizioni sugli emendamenti al decreto.    ” A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto – afferma l’emendamento di Scotto -, negli atti e nei documenti delle pubbliche amministrazioni il termine: “razza” è sostituito dal seguente: “nazionalità””.    Il decreto è all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera e il voto sugli emendamenti dovrebbe iniziare martedì. In quella sede il governo, chiamato ad esprimere un parere, sirimetterebbe alla Commissione.    

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    Bonaccini, non deve passare molto tempo per nominare commissario

    (ANSA) – BOLOGNA, 26 MAG – “Non mi posso autonominare
    commissario né mi interessa quale sarà il mio ruolo, ho
    dimostrato che la di là dei ruoli sto facendo tutto il possibile
    per questa terra. Dico ai romagnoli che ci sarò al di là del
    ruolo che ricoprirò”. Lo ha detto il presidente
    dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando all’Aria che
    tira su La7.   
    “Non c’è bisogno di farlo in 48 ore, ma non dovrà passare
    molto tempo. Del resto ci sono tre fasi. La prima è bloccare i
    mutui e gli adempimenti fiscali, che il governo ha già fatto.   
    Poi c’è il tema delle risorse da attivare dai fondi europei o
    con altri meccanismi. E poi c’è la ricostruzione”. (ANSA).   

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    E’ morto Roberto Cicciomessere, l’addio di Radicali Italiani

    (ANSA) – ROMA, 26 MAG – “Roberto Cicciomessere è venuto a
    mancare, ci lascia in eredità inestimabili semi di libertà. Ma
    anche di metodo e prassi. Intelligenza ai limiti del genio”.   
    Così Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni,
    segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani
    commentando la scomparsa del radicale storico, avvenuta questa
    mattina a Roma.   
    Cicciomessere è stato due volte segretario del Partito
    Radicale, deputato alla Camera ed europarlamentare. Grazie alle
    sue iniziative nonviolente, in particolare al suo arresto, nel
    1972 l’Italia ha riconosciuto il diritto all’obiezione di
    coscienza al servizio militare. Determinante nella nascita di
    Radio Radicale, è stato poi il precursore dell’utilizzo della
    telematica applicata alla politica, con la creazione di Agorà
    Telematica, uno dei primi Internet service provider in Italia.   
    Successivamente è stato consulente per le politiche del lavoro,
    e l’estensore di importanti proposte di legge sul tema che
    Radicali Italiani continua a portare avanti. “Lo piangiamo con
    vivo affetto, ricordando i tratti di strada che ha percorso con
    noi sempre incarnando il cuore della prassi radicale. Il nostro
    impegno è sempre stato e ancora sarà di far germogliare quei
    semi di libertà che ha voluto condividere con noi”, concludono i
    tre dirigenti radicali. (ANSA).   

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    Meloni, il taglio del cuneo è meglio del salario minimo

    (ANSA) – ROMA, 26 MAG – “Abbiamo salari da fame, il problema
    dell’inflazione, si dice che bisogna immaginare un salario
    minimo legale e poi si dice anche che abbassare il cuneo e
    rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in
    piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo
    legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua
    applicazione rischia di essere un boomerang”. Lo ha detto la
    premier Giorgia Meloni in collegamento con il Festival
    dell’economia di Trento. (ANSA).   

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    Bergamini, il Mes può essere penalizzante per la nostra economia

    (ANSA) – ROMA, 26 MAG – Il Mes “potrebbe essere penalizzante
    per la nostra economia”. Cosí la vicecapogruppo di Forza Italia
    alla Camera, Deborah Bergamini, a SkyTg. E sull’autonomia
    differenziata osserva in un altro passaggio: “Forza Italia
    vigilerà per trovare la giusta armonizzazione fra le regioni del
    Nord e quelle del Sud”. (ANSA).