More stories

  • in

    Accordo sui membri del cda Rai, ma restano tensioni

    Accordo raggiunto tra le forze politiche, ma restano forti malumori tra i parlamentari. Dopo i mugugni sui nomi di Carlo Fuortes come ad e Marinella Soldi per la presidenza, annunciati da Palazzo Chigi, anche l’elezione dei quattro membri del consiglio di amministrazione Rai provoca turbolenze tra Montecitorio e Palazzo Madama, sia nel centrodestra, dove potrebbe restare escluso il candidato di Fratelli d’Italia, che tra Pd e M5S per le scelte di nomi non condivise da tutti. I dem hanno confermato l’indicazione di Francesca Bria, presidente del Fondo Nazionale Innovazione ed esperta di nuove tecnologie, per il voto di questa sera alla Camera insieme a M5S e Leu. Un nome definito da tempo che non accontenta però tutti, viste le preferenze per il giornalista Stefano Menichini di una parte del Pd, oltre che di Italia Viva, che ha lasciato libertà di voto per protesta contro il metodo scelto. M5S ha invece optato per Alessandro Di Majo, che è stato eletto al Senato con 78 voti, ma è una scelta che diversi esponenti del Movimento giudicano come “calata dall’alto”. L’indicazione dei membri della commissione di Vigilanza, infatti, non era stata quella per l’avvocato romano, che secondo diverse fonti del Movimento sarebbe particolarmente gradito a Giuseppe Conte. Nel corso delle audizioni in Vigilanza Di Majo non aveva convinto i deputati e senatori del Movimento, che avevano invitato i vertici a indicare Antonio Palma, attuale presidente dell’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. Tensione anche nel centrodestra, dove il candidato di Fratelli d’Italia rischia di rimanere escluso. Lega e Forza Italia hanno intenzione di appoggiare i propri candidati nei due rami del Parlamento, finendo così con l’escludere l’unico rappresentante dell’opposizione in cda, il candidato di Fdi, l’uscente Giampaolo Rossi. Non sono mancati i voti per l’altro uscente, Igor De Biasio, indicato dalla Lega per il Senato, che ha ottenuto 102 preferenze. E’ alla Camera che non si escludono sorprese. L’accordo prevede infatti che a passare dovrebbe essere il candidato di Forza Italia, Simona Agnes, figlia di Biagio, storico dg Rai, ma non è detto che alla fine non la spunti Rossi. All’orizzonte c’è il voto della commissione di Vigilanza sul prossimo presidente, che dovrebbe essere Marinella Soldi. Servono 27 voti su 40 per il via libera e se le tensioni non dovessero essere ripianate il rischio di uno stallo sarebbe dietro l’angolo. Giovedì è in programma l’assemblea dei soci della Rai, rinviata a inizio settimana, con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio e la proposta di nomina di Fuortes che, presumibilmente domani pomeriggio, dovrebbe ricevere, insieme alla Soldi, anche il via libera del consiglio dei ministri. “Non è il caso che io risponda alle polemiche sulla Rai – ha detto Fuortes agli Stati generali della Cultura del Sole 24Ore -. Ho avuto una designazione, è prematuro rispondere a domande sul mio futuro incarico. E’ ovvio che tutto il mio background possa essere molto utile alla Rai che, al di là delle polemiche politiche, è la più grande azienda culturale italiana e questo deve rimanere. E’ importante ragionare sul prodotto, su quello che fa, tutto il resto è un problema che non mi sto ponendo”.

  • in

    Mafia: Falcone su delitto Mattarella, voluto da Cosa nostra

    (ANSA) – PALERMO, 14 LUG – “Nell’omicidio Mattarella vi era
    una concordia di fondo di tutta la commissione sull’eliminazione
    di questo personaggio, nel senso che non interessava a tutti più
    di tanto che rimanesse in vita; però nel momento più acuto della
    crisi, che poi sarebbe sfociata l’anno successivo in una guerra
    di mafia molto cruenta, ognuno aveva paura di fare il primo
    passo, e Stefano Bontade, per la parte che ci è stata riferita,
    aveva preferito stare alla finestra nel senso di disinteressarsi
    delle vicende di Cosa nostra per poter poi contestare
    dall’opposizione certe vicende all’interno dell’organizzazione.   
    Se per l’omicidio Mattarella, e questo ci è stato ampiamente
    confermato da Buscetta, fossero stati utilizzati killer mafiosi,
    in due secondi chiunque all’interno di Cosa nostra avrebbe
    saputo chi aveva ordinato l’omicidio del presidente Mattarella”.   
    Un omicidio di mafia eseguito, però, da sicari non mafiosi: era
    la conclusione sul delitto dell’ex presidente della Regione
    siciliana Piersanti Mattarella a cui era giunto il giudice
    Giovanni Falcone. Le sue rivelazioni alla commissione Antimafia
    il 22 giugno del 1990 sono state desecretate oggi dalla stessa
    commissione. (ANSA).   

  • in

    Il Papa dimesso dall'ospedale e rientrato a Casa Santa Marta: “Ringrazio chi mi è stato vicino nei giorni del ricovero”

    Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Gemelli di Roma dove era ricoverato da domenica 4 luglio. Il Papa ha utilizzato la sua consueta auto, come si vede dalla foto ANSA. 
    Bergoglio era stato operato il 4 luglio, giorno del suo ingresso in ospedale, per una diverticolite. Domenica 11 l’Angelus dall’ospedale, oggi il ritorno a casa, dove proseguirà la convalescenza.
    Dopo essere uscito dal Policlinico Gemelli di Roma, e prima di fare rientro in Vaticano, Francesco si è recato, secondo quanto si apprende, a Santa Maria Maggiore e prima di entrare a Casa Santa Marta, passando dalla Porta del Perugino, è sceso dall’auto, aiutato dal suo assistente, per salutare il personale di polizia che lo ha scortato nel ritorno dal Gemelli e i soldati dell’esercito che presidiano l’ingresso laterale del Vaticano.
    Il passaggio di Francesco a Santa Maria Maggiore, dopo la dimissione dall’ospedale è stato confermato anche dal direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Nella Basilica, davanti all’icona della Vergine Salus populi romani, il Papa “ha ringraziato per il buon esito del suo intervento chirurgico, rivolgendoLe una preghiera per tutti i malati, in particolare quelli incontrati durante i giorni della sua degenza”, riferisce il portavoce. Poco prima delle 12.00 ha fatto rientro a Casa Santa Marta.
    “Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini con la preghiera e l’affetto nei giorni di ricovero in ospedale. Non dimentichiamoci di pregare per i malati e per chi li assiste”. Lo dice Papa Francesco in un tweet dopo le dimissioni dal Policlinico Gemelli di Roma e il ritorno in Vaticano.
       

  • in

    Salvini: Comunali a ottobre, riforma giustizia entro estate

    “Far le elezioni a settembre vuol dire fare le liste a ferragosto. Dai, non scherziamo. Si vota il 10 ottobre”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, commenta la proposta di alcuni sindaci, sostenuta dal Pd, di anticipare a settembre la finestra elettorale. Con Mario Draghi “c’è una sostanziale sintonia su tutto”. Lo dice il segretario della Lega Matteo Salvini al termine del colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Chiunque si metterà di traverso sulle riforme, che sia Conte, che sia Grillo o che sia qualche corrente del Pd, avrà nella Lega un avversario perché la situazione economica è positiva, la situazione sportiva è positiva, e la smettano gli allarmisti di professione. La Lega c’è”. “Bisogna correre e accelerare sulle riforme, c’è quella della giustizia da portare in Parlamento e approvare entro l’estate, e i referendum su cui stiamo raccogliendo le firme per coprire temi che la riforma Cartabia non affronta. Poi riforma fiscale, Pa e avvio dei cantieri fermi”, sottolinea il segretario della Lega. “Ho sottoposto al presidente ciò che è stato avanzato dalle regioni: cambiare i criteri di colori ed eventuali chiusure, quindi passare dal numero dei contagi a quello dei ricoveri e delle terapie intensive, che fortunatamente è sotto controllo. “Ci potranno essere più contagi? Sì, ma questo non vuol dire che ci saranno più ricoverati e morti”, afferma.
    Salvini: ‘No a obbligo vaccini, sì a Green pass stadi’ – “Nessun modello francese, non devi tirare fuori la siringa o un tampone per andarti a bere un cappuccino o mangiare una pizza. Se ci sono eventi particolarmente affollati, lo stadio, ci possono essere una richiesta di controlli sacrosanta. Il modello francese non è un modello. E il vaccino deve essere una scelta consapevole, non un obbligo”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo il suo incontro con Draghi, parlando del green pass. Non serve obbligo di vaccini a scuola? “Tutti i fragili hanno tutta la convenienza di mettersi in sicurezza con il vaccino. Il vaccino deve essere una scelta non può essere un obbligo”.
    Allarmisti la smettano, l’estate è positiva – La situazione economica è positiva. E’ un’estate con crescita a doppia cifra, i dati economici e del turismo sono positivi. Spero che gli allarmisti di professione la smettano di preannunciare sciagure”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini all’uscita da Palazzo Chigi. “Ho chiesto la riapertura di locali da ballo e discoteche, sono disponibili a riaprire già da questo fine settimana rispettando i protocolli del caso”. 
    Ho parlato con Draghi ritorno a scuola per tutti – “Incontro molto utile, totale condivisione su come andare avanti nei prossimi mesi: bisogna accelerare sulle riforme, la riforma della giustizia è da approvare entro l’estate”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo l’incontro con il premier Mario Draghi. “Un tema di cui abbiamo parlato lungamente è la riapertura delle scuole per tutti, in sicurezza, con tutti gli insegnanti in classe e con tutti bambini e gli studenti in classe senza preclusioni e senza esclusioni”. Il Green pass sul modello francese? “Ne abbiamo parlato ma non metto in bocca opinioni al presidente. Diciamo che le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi. Noi non siamo per gli estremismi. Il modello francese non è un modello, è fuori discussione. Ovviamente bisogna continuare con il rispetto delle regole per situazioni di grande assembramento”. 
    Letta non affossi il Ddl Zan, se media ok in estate – “Se Letta si ostina a non ascoltare niente e nessuno affossa la legge. La Lega ha raccolto le indicazioni di associazioni, del Santo Padre, di gay, lesbiche, insegnanti… votiamo tutti insieme, sarebbe un bel segnale. Togliamo dal testo quello che divide: bambini, gender nelle scuole, censura, bavaglio, negazione della libertà di pensiero e parola, e la legge viene approvata al Senato e alla Camera entro l’estate”. Lo dice Matteo Salvini rispondendo a una domanda sul ddl Zan davanti a palazzo Chigi, dopo l’incontro con il premier Mario Draghi. “Se Letta insiste con l’ideologia non fa il bene di gay, lesbiche e trans che dice di voler difendere: lo abbiamo visto oggi in Aula sul voto su una sospensiva, 136 a 135, immaginatevi cosa succede al primo emendamento che verrà votato. Noi continuiamo a ripetere: c’è una mediazione che mette d’accordo il 99 per cento del Parlamento, approviamo questa legge e passiamo ad altro”, conclude.

  • in

    Migliaia di 'figli dell'Isis' rinchiusi nelle carceri curdo-siriane

    Migliaia di bambini di numerose nazionalità occidentali e asiatiche affrontano una vita di reclusione nei campi e nelle carceri nel nord-est della Siria, con poche speranze di essere rilasciati dalle autorità curdo-siriane appoggiate dagli Stati Uniti. E’ quanto denuncia oggi la Bbc con un reportage condotto da uno dei suoi inviati nelle regioni nord-orientali siriane, amministrate dai curdi e dove sorgono campi profughi e ‘centri di riabilitazione per minori’ che assomigliano a prigioni.
    L’Isis è stato formalmente sconfitto in Siria nel 2019 ma in varie regioni siriane del centro e dell’est continua a fare proseliti presso segmenti della popolazione locale, e a operare come una insurrezione armata. L’Isis è anche presente di fatto nel campo di al Hol, il più affollato agglomerato di profughi e sfollati nel nord-est della Siria gestito dalle forze curdo-siriane. Ad al Hol risiedono in condizioni igienico-sanitarie molto precarie circa 60mila persone, per lo più siriane e irachene ma tra cui si contano anche migliaia di stranieri, di 55 nazionalità diverse.
    Secondo l’inchiesta britannica, alcuni dei bambini e adolescenti di genitori che hanno in passato sostenuto l’Isis in Siria e in Iraq, vengono trasferiti dai campi, come al Hol o al Roj, in ‘centri di riabilitazione’ da cui non possono uscire. Quando compiono 18 anni, se nessuno chiede il rimpatrio verso il loro paese d’origine, questi ragazzi vengono trasferiti nelle prigioni, sempre gestite dalle forze curdo-siriane. Queste sono espressione locale del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) anti-turco e fondato da Abdullah Ocalan.
    Le autorità curde dal canto loro da tempo insistono nel ricordare alla comunità internazionale che la questione dei prigionieri dell’Isis e dei loro familiari, donne e bambini, rinchiusi nelle carceri e nei campi del nord-est della Siria non è un problema che possono affrontare da soli ma che deve coinvolgere tutti i paesi da cui provengono questi individui.
    Fino a quando queste donne e bambini stranieri, affermano le autorità curde citate dalla Bbc, rimarranno nei campi del nord-est siriano, l’Isis continuerà a sopravvivere. 

  • in

    E' scontro sul Ddl Zan ma il testo va avanti in Aula

    Il ddl Zan è arrivato finalmente in Aula al Senato e dopo una seduta piuttosto movimentata il primo round se lo sono aggiudicano i sostenitori del testo che non torna in commissione e va avanti nel suo iter in Assemblea. Respinte infatti le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, con 124 sì, 136 no e 4 astenuti.
    Il provvedimento, dunque prosegue, ma lo stallo politico permane e gli schieramenti sono sempre gli stessi: Fi, FdI, Lega contro il provvedimento, Pd, M5s, LeU a favore del testo approvato dalla Camera, con Italia viva e Autonomie a fare da ago della bilancia. Nessun accordo sembra possibile e si va allo scontro diretto. Quella di ieri è stata solo una battaglia vinta perché la guerra vera è solo rimandata.
    “O si va a scrutinio segreto ed è un rischio per tutti o ci si assume la responsabilità politica di trovare un accordo che sarebbe ad un passo”, avverte Matteo Renzi che invoca un “patto politico” affinché alla Camera questa legge, ove venisse modificata al Senato, sia approvata in due settimane”. “Se si va allo scontro avrete distrutto la vita di quei ragazzi”, conclude riferendosi alle vittime di violenze omofobe.
    Un invito ai pasdaran del provvedimento a cedere qualcosa per portare a casa un risultato sicuro arriva anche dal leader della Lega Matteo Salvini “chiedo di superare steccati ideologici e in un mese approviamo una norma di civiltà”. In sostanza quello che viene chiesto è la modifica degli articoli 1, 4 e 7. Esattamente quelli che Pd e M5s non vogliono toccare e che riguardano la definizione di genere, la libertà di espressione e l’educazione gender nelle scuole con l’istituzione della giornata contro l’omotransfobia.  
    “Bocciate le pregiudiziali di costituzionalità, entriamo nel merito del Ddl Zan. Ostruzionismo sconfitto, da adesso in poi ognuno si assume le proprie responsabilità” afferma soddisfatta la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando.
    Dalle 9.30 l’Aula prosegue con il voto delle sospensive al termine inizierà la discussione generale, mentre il 20 luglio è la deadline per presentare gli emendamenti. Sedute di 4 ore e trenta, specifica il presidente Casellati, con sanificazioni di 70 minuti. I tempi si allungano e il rischio di slittare a settembre è reale, anche se il pentastellato Ettore Licheri scandisce “Stiamo provando a scongiurarlo”.    

  • in

    Suppletive: Letta accetta candidatura a Siena

    Enrico Letta ha accettato la proposta di candidatura alle elezioni suppletive della Camera nel collegio uninominale Toscana 12. Lo rende noto, al termine della direzione, il Pd di Siena. “Sono felice del vostro affetto e onorato per la vostra richiesta – ha detto Letta in collegamento con la direzione senese -. La voglio fare sul serio questa campagna elettorale”, “c’è una missione nazionale: dobbiamo vincere per dare un messaggio forte alla Toscana e al Paese e per avere un segretario in Parlamento dove i nostri gruppi parlamentari sono usciti falcidiati dal disastro delle elezioni del 2018 e dalle fughe successive”. 
    “In pratica – ha sottolineato Letta – come Pd noi siamo forti nel Paese e nella proposta politica, ma siamo purtroppo esigui in Parlamento”. Per il segretario Dem, che domani completerà il suo percorso ascoltando la direzione di Arezzo, quello di Siena “è un territorio con molte sfaccettature, eccellenze e fragilità, problemi e enormi potenzialità. Per ciascuno di queste questione dobbiamo costruire una proposta politica seria e all’insegna della prossimità”.

  • in

    Finanziamento illecito, indagati Renzi e Lucio Presta

    L’ex premier Matteo Renzi è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni insieme al manager dei vip Lucio Presta. Lo rende noto un’anticipazione del quotidiano ‘Domani’, secondo cui “la procura di Roma ha iscritto il leader di Italia Viva nel registro degli indagati qualche settimana fa, in merito a un’inchiesta sui rapporti economici tra Renzi e l’agente televisivo”.    Al centro dell’indagine, secondo il giornale, i bonifici del documentario “Firenze secondo me”, che finirono nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio della Uif. 
    L’Espresso segnalò due anni fa come Presta, per il progetto televisivo andato in onda su Discovery, “girò a Renzi quasi mezzo milione di euro, una cifra che appariva fuori mercato. Non solo – sottolinea il ‘Domani’ – se rapportata alle somme pagate da conduttori di fama come Alberto Angela, ma anche messa a confronto con quanto incassato dai Presta da Discovery: se al tempo fonti interne all’emittente rivelarono che il documentario presentato dal politico era stato comprato per poche migliaia di euro, oggi si scopre che l’Arcobaleno Tre (la società di Presta e del figlio Niccolò – anche lui indagato) ha fatto a Discovery una fattura da appena mille euro, che tra l’altro non risulta ancora incassata”.
    In pratica, afferma il quotidiano, “il documentario, costato quasi un milione di euro tra compenso per Renzi e spese di produzione, ad oggi non ha incassato nulla. I soldi ottenuti dall’amico Presta, già organizzatore della Leopolda, servirono invece a Renzi, nell’autunno del 2018, a restituire parte del prestito da 700mila euro che aveva ricevuto dalla famiglia Maestrelli per l’acquisto della villa di Firenze. Un prestito anomalo che finì nelle maglie dell’antiriciclaggio (i soldi furono bonificati dai Maestrelli attraverso il conto corrente dell’anziana madre, e da qui finirono su quelli dei Renzi), ma in quel caso la procura di Firenze non ravvisò gli estremi del finanziamento illecito, nonostante nel bilancio 2018 dell’azienda dei Maestrelli da cui partì la provvista il destinatario finale del prestito (un politico) non era stato segnalato come vuole la legge sul finanziamento alla politica”.
    “Presta, al tempo – scrive sempre il quotidiano – si giustificò dicendo che per lui l’operazione ‘Firenze secondo me’ era un investimento nel tempo, e che i diritti sul documentario (che fece meno del 2 per cento di share) avevano a suo giudizio un valore economico di rilievo, e insindacabile. Renzi dal canto suo ha sempre spiegato al suo entourage che non è affar suo se Presta vuole pagarlo come una star del cinema al pari di Benigni o Giancarlo Giannini”. La procura di Roma, però, rileva il giornale, “vuole vederci chiaro sulla regolarità dell’operazione. I sospetti maggiori non riguardano tanto il documentario, visto che il prodotto – al di là dei compensi anomali e fuori mercato per il conduttore-autore – è certamente stato realizzato e messo in onda. I dubbi toccano soprattutto – scrive ‘Domani’ – altri due contratti e relativi bonifici da centinaia di migliaia di euro a favore di Renzi, scoperti dopo una verifica fiscale nella sede dell’Arcobaleno Tre. Denaro versato dalla società del manager all’ex premier per la cessione dei diritti d’immagine e per alcuni progetti televisivi che i due avrebbero dovuto fare insieme”. Nel decreto di perquisizione ai Presta e alla loro Arcobaleno Tre, i pm Alessandro Di Taranto e Gennaro Varone “parlano infatti di ‘rapporti contrattuali fittizi, con l’emissione e l’annotazione di fatture relative a operazioni inesistenti, finalizzate anche alla realizzazione di risparmio fiscale, consistente nell’utilizzazione quali costi deducibili inerenti all’attività d’impresa costi occulti del finanziamento della politica’. I programmi ipotizzati non sono infatti mai stati fatti, e soprattutto – conclude il quotidiano – i pagamenti al politico non sono stati iscritti al bilancio”.