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    Scontro su Ius soli, Salvini attacca Lamorgese

    Accelerare sullo ius soli? La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese apre alla proposta lanciata dal presidente del Coni Giovanni Malagò per gli sportivi, auspicando che sull’argomento si arrivi ad “una sintesi politica”. “E’ un tema che si pone e di cui dobbiamo ricordarci non solo quando i nostri atleti vincono delle medaglie – afferma la titolare del Viminale -. Dobbiamo aiutare le seconde generazioni a sentirsi parte integrante della società”. Parole che accendono l’ira di Matteo Salvini ed innescano l’ennesimo scontro nella maggioranza. “Invece di vaneggiare di Ius Soli, il ministro dell’Interno dovrebbe controllare chi entra illegalmente in Italia”, tuona il leader leghista. A lui replica a tono il segretario dem Enrico Letta: “Chi gioca e lucra sullo Ius soli semplicemente è fuori dalla realtà. E’ un tema che non c’entra nulla con la sicurezza e la gestione dei migranti. C’entra con l’equità, l’integrazione, la vitalità di una società che è cambiata a dispetto della lettura faziosa che ne fanno i populisti”.    La querelle tra Salvini e la ministra dell’Interno prosegue su un altro tema caldo: quello dei migranti. “I numeri sono aumentati, certamente, ma non parlerei di invasione…Salvini evidentemente non ha ben chiare quelle che sono le difficoltà che stiamo vivendo quotidianamente, ma se ci sono iniziative che non abbiamo adottato e lui ci può suggerire per bloccare gli arrivi via mare io le raccolgo volentieri”, lo incalza Lamorgese. “Annuncia ‘controlli a campione’ nei bar e nei ristoranti. Quanto dobbiamo aspettare per ‘controlli a campione’ anche nei porti e ai confini?”, ribatte il suo predecessore. A cavalcare l’argomento arrivano anche gli ‘alleati’ del centrodestra. “Ormai sbarcano quasi 1000 migranti al giorno.    Chiediamo un’azione Ue condivisa nella gestione dei flussi e dei rimpatri – afferma il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani -. E poi un piano per l’Africa. Fermiamo questa tratta di esseri umani”. Mentre Giorgia Meloni rilancia l’idea del blocco navale per fermare subito “l’immigrazione illegale di massa”.    Il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, intanto, critica esplicitamente l’uscita del numero uno del Coni definito un “maldestro”: “La cittadinanza è uno status non un diritto. La legge sulla cittadinanza non si cambia. Lo Ius soli non passerà mai – promette -. E la Lega è la garanzia di ciò”.    Per il Nazareno, che incassa l’apertura di Lamorgese, “le Olimpiadi non hanno fatto altro che confermare quanto il Pd ripete da tempo: lo Ius soli è già nei fatti, è nella società, è nelle scuole, è tra i nostri ragazzi. Adesso la politica e le istituzioni hanno il dovere di adeguarsi a queste trasformazioni”. Cerca di smorzare i toni l’azzurra Deborah Bergamini, secondo cui “più che pensare ad introdurre nuove forme di ius soli” servirebbe “far funzionare al meglio il sistema di regole attualmente in vigore. Ad ogni modo, complimenti al Presidente Malagó e a tutto lo sport italiano per questa Italia da record”.    Plaude, invece, alla responsabile del Viminale il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli: “Questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della societa’. Ed è paradossale che Salvini parli di ‘vaneggiamenti’ mentre gioiva delle medaglie olimpiche vinte da atleti non nati in Italia”.    (ANSA).   

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    Reddito di cittadinanza, il centro destra all'attacco

    “L’euforia sul balcone di Palazzo Chigi, i proclami per aver abolito la povertà e poi? Il reddito di cittadinanza si sta rivelando un vero disastro: l’aumento di chi beneficia del sussidio non va di pari passo alla ricollocazione nel mondo del lavoro, infatti solo il 15% degli aventi diritto ha trovato un impiego. Il premier Draghi, che si è ultimamente detto sostenitore del ‘concetto del reddito di cittadinanza’, perché piuttosto non commenta questi dati imbarazzanti?”. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Il Comitato scientifico lavora “in relazione ai dati”, per “migliorare” la misura del Reddito di cittadinanza. Lo dichiara, interpellata al telefono, la professoressa Chiara Saraceno, che presiede il Comitato per la valutazione del Rdc. “Ci siamo dati una prima scadenza per fine settembre o al massimo metà ottobre, in tempo per dare indicazioni al ministro per prime modifiche alla misura da approvare eventualmente in legge di stabilità”, spiega. A chi vorrebbe cancellare il Rdc, Saraceno obietta: “Siamo d’accordo su una misura di sostegno al reddito? Sì. C’è? Sì. Prendiamola e miglioriamola, senza procedere a colpi di machete”. 
    “Sul reddito di cittadinanza non è più tempo di battaglie ideologiche: i numeri forniti da fonti ufficiali sono inequivocabili e dicono che va modificato perché non ha raggiunto in troppi casi le vere povertà e il 38 per cento delle somme è invece andato a chi non ne aveva diritto, per non parlare della percentuale irrisoria di chi ha ottenuto un lavoro attraverso i navigator. L’obiettivo comune, si tratti di sostituirlo o di modificarlo, dovrebbe essere quello di sostenere i più poveri senza alimentare sacche di illegalità e di far funzionare le politiche attive per il lavoro. Tutto il resto, appunto, è solo battaglia ideologica di retroguardia”. Lo afferma in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini.
    “Il primo obiettivo per l’agenda dello sviluppo sostenibile 2030 dell’Onu è la lotta alla povertà. In Italia è stato importante agire con urgenza con il reddito di cittadinanza, perché una politica degna non può voltare le spalle ai più fragili”. Lo scrive in un post su Facebook il deputato del m5s Luigi Gallo. “Uno dei più importanti obiettivi è il conseguimento dei titoli scolastici o di formazione professionale per chi percepisce il reddito (Il 72% dei percettori ha al massimo la licenza media, rileva la Caritas), questo favorirebbe crescita culturale e loro collocazione nel mondo del lavoro con un intervento di medio e lungo termine. In legge di bilancio insieme alla commissione lavoro ho proposto la creazione di progetti nazionali che siano attivabili in ogni comune, garantendo così impiego dei percettori e lo sviluppo di competenze “, conclude. (
    “Per sconfiggere la povertà non serve il Reddito di cittadinanza ma un nuovo modello di welfare. Lotta alla povertà, inclusione sociale, politiche attive, formazione, sconfitta della povertà educativa, sono strettamente legati. Serve il sostegno alle famiglie e alle persone fragili e contemporaneamente percorsi mirati di formazione e inserimento nel mercato del lavoro. Tutto quanto non è accaduto in questi anni”. Così la presidente di Italia Viva, Teresa Bellanova, viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili. “Leggere oggi dell’ipotesi di un’app nazionale per incrociare domanda e offerta è scandaloso”, prosegue Bellanova, “Dà solo la misura del danno prodotto finora da chi, Movimento 5 Stelle in testa ma non solo, ha fatto di tutto perché questo non accadesse e ha osteggiato in tutti i modi, nel passato Governo, chi come la sottoscritta si è sempre battuta in questa direzione. Dire che il Reddito di cittadinanza è stata una misura fallimentare, che ha drenato risorse enormi ma non ha centrato gli obiettivi non è una bestemmia in chiesa, perché constata semplicemente lo stato delle cose. La povertà non è stata sconfitta, la giustizia sociale non è aumentata, i percettori di reddito il lavoro regolare non l’hanno trovato ma sono andati invece a ingrossare le sacche di lavoro nero e irregolare, con un danno enorme per l’economia pulita e le imprese che scelgono la legalità. E’ su questo che l’Anpal targata Parisi ha completamente fallito, tradendo un progetto lungimirante e ambizioso”, continua.   

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    E' morto Nadir Tedeschi, ex deputato Dc fu gambizzato da BR

    (ANSA) – MILANO, 09 AGO – E’ morto all’età di 91 anni Nadir
    Tedeschi, ex dirigente Olivetti, ex segretario milanese della Dc
    e a lungo parlamentare. Lo ha reso noto il Comune di Trezzano
    sul Naviglio (Milano), dove Tedeschi è stato consigliere
    comunale, sulla sua pagina Facebook, con un post del sindaco,
    Fabio Bottero, che di lui ha scritto un lungo ricordo.   
    Nadir Tedeschi il 1º aprile 1980 era stato gambizzato dalle
    Brigate Rosse della Colonna Walter Alasia durante un’incursione
    nella sede della Democrazia Cristiana in via Mottarone a Milano.   
    Nel 2020 aveva ricevuto la Medaglia d’oro come vittima del
    terrorismo.   
    Tedeschi era stato eletto alla Camera già nel 1976 divenendo
    correlatore della legge istitutiva del Servizio Sanitario
    Nazionale. Dirigente della DC provinciale e nazionale, è stato
    segretario della DC milanese. Rieletto deputato nel 1983, è
    rimasto alla Camera fino al 1987. Terminato l’impegno
    parlamentare ha proseguito la sua attività sul territorio, ad
    esempio come consigliere comunale di Trezzano sul Naviglio,
    alle porte di Milano, che era il suo Comune di adozione. (ANSA).   

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    Governo: Todde, allo studio norme antidelocalizzazione imprese

    Sono allo studio da parte della viceministra Todde alcuni strumenti utili per cercare di mettere un argine alle delocalizzazioni che colpiscono il Paese. Proprio la Todde lo scorso anno aveva ideato il Fondo di salvaguardia, che consiste nella possibilità per le aziende in crisi di ricevere un aiuto pubblico fino a 10 milioni tramite Invitalia, a patto però di non delocalizzare per cinque anni. Ora sta prendendo forma l’ipotesi di una norma ad hoc, notevolmente rafforzata rispetto a quella del 2018.
    Le misure ad hoc dovrebbero impedire alle imprese – si apprende da fonti di governo vicine al dossier – di delocalizzare in modo aggressivo. Andrà trovata una sintesi politica dentro la maggioranza, e soprattutto bisognerà capire come configurare i nuovi strumenti per contenere il fenomeno della delocalizzazione. L’obiettivo della stretta, nel pieno rispetto della libertà d’impresa, è stabilire delle regole affinchè l’Italia non sia più per alcuni imprenditori stranieri solo un passaggio, giusto il tempo di usufruire di alcune agevolazioni e contributi per poi chiudere l’attività licenziando lavoratori e danneggiando l’indotto. La nuova legge antidelocalizzazioni, su cui stanno lavorando Todde per il M5S e Orlando per il Pd – si legge sempre nella nota diffusa dall’ufficio stampa della viceministra – potrebbe essere varata a settembre. E non è escluso si trovi il modo di applicarla alle vertenze in corso (GKN, Whirlpool).
    Ecco alcune direttrici di intervento che riprendono in parte la cosiddetta “legge Florange” francese. Tra le proposte quella di comunicare ogni scelta in maniera preventiva alle istituzioni, di convocare un tavolo istituzionale, di redigere un Piano di reindustrializzazione che indichi le potenzialità del sito produttivo ed eventuali riqualificazioni, obbligare le imprese all’utilizzo forzoso degli ammortizzatori nel caso in cui non rispettino la procedura, obbligare a comunicare alle istituzioni con congruo anticipo (circa 6 mesi) se si vuole chiudere. Sarà nominato un “advisor” al quale toccherà esplorare se esistono davvero soluzioni alternative, nuovi investitori interessati. Le aziende che non rispetteranno la procedura dovranno obbligatoriamente accedere agli ammortizzatori sociali. Se nei precedenti cinque anni hanno preso soldi pubblici dovranno restituirli con gli interessi. E se violeranno la nuova procedura dovranno anche pagare una multa salata: il 2% del fatturato. Inoltre, la proprietà deve cercare per almeno tre mesi un potenziale compratore. In caso di violazioni lo Stato può chiedere indietro gli eventuali incentivi pubblici concessi e comminare multe fini al 2% dei ricavi.

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    Draghi, appello agli italiani, vaccinatevi e seguite regole

    “Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera che vadano anche meglio, agli italiani voglio dire: perché vadano meglio vaccinatevi e rispettate le regole”, ha detto il premier Mario Draghi in un saluto informale ai cronisti a Palazzo Chigi. 
    “L’orizzonte” del governo “è nelle mani del Parlamento. Non posso esprimere orizzonti, vedute”, ha detto ancora Draghi rispondendo a chi gli domanda se il governo arriverà fino alla fine della legislatura, nel 2023. 
    “E’ troppo presto per dire se verrà riformato ma il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno”. 
    “Ieri ho ringraziato i ministri per il lavoro e la determinazione avuta in questi sei mesi di governo, nel disegnare e attuare l’agenda. Mentre ci avviamo tutti per prenderci queste due settimane di vacanza, il pensiero che bisogna tener chiaro è che tra due settimane ci vuole la stessa determinazione, se non maggiore, per affrontare sfide e problemi e dare risposte a problemi urgenti e gravi”.
    “Non ci sono lati scuri o lati chiari, quello che conta sono i risultati e i partiti portano risultati, non è che loro hanno in mente obiettivi diversi. Non esiste contrapposizione tra questo governo, il presidente del Consiglio” e i partiti. “Questo governo vive perché c’è il Parlamento”.
    “Cosa temere di più nei mesi a venire? Dobbiamo essere sicuri di aver fatto di tutto per evitare che la pandemia si aggravi: che basti o no non lo sappiamo. Tutto viene fatto sulla base delle evidenze e dei dati di oggi”, ha detto ancora Draghi parlando con i cronisti a Palazzo Chigi prima della pausa ferragostana.
    “L’impegno che abbiamo preso” per l’autunno “è per cominciare la scuola in presenza, assolutamente” e “la continuazione della campagna vaccinale”. Sono gli obiettivi per il rientro dalle vacanze che il premier ha sottolineato.
    “C’è una cosa in particolare che sta a cuore a tutti noi, a me certamente e più di ogni altra cosa. Bisogna fare qualcosa poter migliorare una situazione inaccettabile sul piano della sicurezza sul lavoro – ha poi detto Draghi -. Rivolgo un pensiero commosso e affettuoso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim. Due mesi fa era la D’Orazio e così via, ogni giorno. E’ stato fatto molto ma occorre fare molto di più”.  
    “Abbiamo due settimane di vacanza ma il pensiero da tenere chiaro in mente è che poi ci vuole la stessa determinazione se non maggiore per affrontare le sfide, i problemi, le risposte che dobbiamo dare a problemi urgenti, gravi” e in particolare “ci sono tutti i problemi che riguardano il lavoro. Infatti oggi c’è stata una riunione con il ministro del Lavoro” Andrea Orlando.  
    “E’ una situazione fluida: dobbiamo essere in ogni istante sicuri di aver fatto tutto il possibile sulla base dei dati a nostra disposizione. A parte questo e se riusciamo a essere sicuri a garantire sicurezza e fiducia in tutti gli italiani, si pensa che l’economia andrà sempre meglio ma questo non deve farci dimenticare i problemi che restano all’interno di questa crescita molto elevata: l’occupazione, le aziende in crisi, la riforma degli ammortizzatori sociali, la questione della sicurezza sul lavoro, l’agenda del Pnrr, la delega fisco, la delega concorrenza: insomma, la lista è lunga”. 

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    Unifil, situazione molto pericolosa su Linea Blu Israele-Libano

    (ANSAMed) – BEIRUT, 06 AGO – La situazione lungo la Linea Blu
    di demarcazione tra Libano e Israele è “molto pericolosa”: lo
    affermano i vertici di Unifil, la missione Onu schierata nel sud
    del Libano e di cui fanno parte un migliaio di militari
    italiani. La missione è comandata dal generale italiano Stefano
    Del Col. (ANSAMed).   

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    Bianchi: 'Green pass è modo per tornare a scuola in sicurezza'

    “Crediamo che il Green pass per il personale scolastico sia un modo per tornare a scuola in sicurezza; sarà possibile anche presentare il tampone. Abbiamo inoltre un poderoso programma per intervenire sulle classi piu’ numerose, sostenere in particolare i ragazzi delle ultime classi nel recupero di apprendimenti, interventi per la messa in sicurezza delle aule e accordi per i trasporti. L’intervento è ampio”, ha detto a Unomattina il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
    Arrivano le misure per far partire la scuola in presenza e sicurezza dal 1 settembre: dal Green Pass per il personale scolastico voluto dall’Esecutivo, al Piano scuola del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha ottenuto il via libera della Conferenza Unificata, al protocollo per la sicurezza al centro dell’incontro tra il ministero di viale Trastevere e i sindacati. “Quasi 2 miliardi sono stati previsti per la ripresa della scuola”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. In particolare il governo ha stanziato per gli Enti locali altri 200 milioni, che si aggiungono ai 70 già previsti con il Dl Sostegni bis, per interventi di edilizia leggera, affitti e noleggi di nuovi spazi e aule. 
    In classe andranno portate le mascherine ma l’obbligo di distanza di 1 metro andrà rispettata dove possibile. Il punto centrale, che sta a cuore a tutti, è la ripresa del nuovo anno scolastico in presenza: la chiusura sarà prevista solo in casi “eccezionali” di focolai o di rischio “particolarmente elevato” si legge nel provvedimento che introduce il Green pass obbligatorio per tutto il personale della scuola e dell’università. Un testo con misure stringenti, se è vero che prevede che il mancato rispetto delle disposizioni “è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.
    Il Green pass per la scuola è una misura non osteggiata dai sindacati ma neppure gradita: circa il 90%% del personale scolastico è già vaccinato e l’introduzione del Green pass non basterà, fanno notare le maggiori sigle sindacali, a scongiurare la didattica a distanza se non verranno assunte altre iniziative, dall’organico aggiuntivo, alla previsione di classi con un numero inferiore di alunni. Soprattutto il Green pass getterà sui dirigenti scolastici nuove incombenze: “penso, per esempio alla partita delle supplenze, bisognerà capire se i supplenti sono vaccinati o no o se hanno fatto un tampone di recente, rispettando al tempo stesso le graduatorie. Occorrerà aiutare le scuole in questa gestione o avranno complicazioni”, ragiona il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli. 
    Anche per lo Snals di Elvira Serafini, il Piano Scuola “scarica le responsabilità sugli istituti”, dal momento che “prevede raccomandazioni ma poche indicazioni precise”. C’è chi, come il coordinatore della Gilda Rino Di Meglio, ritiene “illogico fissare l’obbligo vaccinale per il personale scolastico ma non per la ben più folta platea studentesca, considerato che, al contrario dell’ambito sanitario, sono gli studenti a costituire un potenziale veicolo di contagio per gli insegnanti e non viceversa”. L’ Anief si dice pronto allo sciopero sul Green pass; la Uil cerca soluzioni per i lavoratori fragili “che al momento sono scoperti e ci stanno rimettendo in termini di stipendio ridotto e rischio licenziamento”, come fa notare il segretario Pino Turi. Tra le forze politiche prevale infine, con qualche mal di pancia, la convinzione che sia un bene imporre il Green pass al mondo della scuola, ma ora bisogna correre per preparare il rientro, esortano tutti.

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    Ai professori senza Green Pass, stop stipendio dopo 5 giorni di assenza

    “Abbiamo approvato un nuovo decreto legge che punta sullo strumento del green pass per gestire questa fase epidemica. I numeri davanti a noi sono incoraggianti con 70 milioni di dosi somministrate: in questa fase la scelta del governo è investire sul pass per evitare chiusure e tutelare liberta”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Ci impegniamo perche la scuola possa aprire in sicurezza in presenza da settembre e disponiamo il pass obbligatorio per tutto il personale scolastico, lo stesso per l’Università”. “Il provvedimento sul green pass è stato approvato all’unanimità in Cdm: per me non è assolutamente la vittoria di una parte ma del paese”. 
     
      

    “Il mancato rispetto delle disposizioni è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”. E’ quanto prevede la bozza del decreto sull’obbligo del green pass per la scuola e l’università in discussione al Cdm.
    Nell’articolo 1 del dl si sottolinea “con solennità”, il ritorno in presenza “per assicurare il ritorno a scuola come comunità”: “Al punto 2 si danno le regole di sicurezza: sono quelle che ci ha dato il Cts: è fatto obbligo di usare le mascherine, tranne da parte dei bambini di meno dei 6 anni e per lo svolgimento di attività sportive. E’ raccomandato il rispetto di distanza di 1 metro laddove sia possibile. Questo provvedimento è stato accompagnato da una lunga azione del ministero, avviata fin da maggio. Investiamo quasi 2 miliardi per la riapertura”: così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in conferenza stampa.
    Nell’anno 2021-2022 per “assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva” degli studenti, tutte le lezioni si svolgono in presenza. Si apre così la bozza del nuovo dl Green pass. Il testo, di 10 articoli, parte dalla scuola e stabilisce l’obbligo di mascherina (tranne sotto i 6 anni). Regioni e Comuni potranno chiudere istituti e fare lezioni in Dad solo come “deroga” per “specifiche aree del territorio o singoli istituti”, “esclusivamente in zona rossa o arancione” o per casi “eccezionali” di focolai o rischio “particolarmente elevato”. “Bene il ritorno in presenza per tutte le scuole e in tutte le zone”, ha detto il capodelegazione del M5S Stefano Patuanelli al termine del Cdm.
    Obbligo di Green pass anche per gli studenti universitari, alla ripresa dell’anno accademico. L’obbligo varrà per i professori universitari, come per tutto il personale scolastico. Una discussione sarebbe in corso sugli studenti delle superiori che abbiano più di 16 anni.
    Tamponi rapidi in farmacia ad 8 euro per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni e a 15 euro per tutti gli altri italiani. E’ quanto stabilisce il protocollo d’intesa predisposto dal Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza e i presidenti di Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite. L’ipotesi della gratuità dei test anti-Covid, spiegano fonti di governo, è stata scartata perché avrebbe potuto disincentivare i più giovani a immunizzarsi.  “E’ stato sottoscritto un accordo sul costo dei tamponi, che prevede un prezzo abbattutto di 8 euro per i 12-18 anni e 15 euro per gli altri. Al momento la norma è vigente fino alla fine di settembre e il governo si riserva di fare poi le sue valutazioni”, ha detto Speranza. 
    TRASPORTI – Il Green Pass sarà dal 1 settembre obbligatorio su navi e traghetti interregionali ad esclusione dello Stretto di Messina, sui treni di tipo Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità, sugli autobus che collegano più di due Regioni. Obbligo di certificazione verde anche per gli autobus adibiti a servizio di noleggio con conducente, ad eccezione di quelli aggiuntivi al servizio pubblico locale e regionale. E’ quanto prevede la bozza del nuovo dl sul Green Pass che il Cdm si appresta a varare. L’obbligo non applica per i soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e per i soggetti esentati dal vaccino con certificazione medica.
    Si va verso l’aumento della capienza dei trasporti a lunga percorrenza, a cominciare dai treni. Nel corso della cabina di regia l’orientamento emerso è quello di aumentare la capienza dal 50% all’80% dei posti disponibili.
    Il green pass non sarà obbligatorio per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per i treni regionali. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini rispondendo al question time alla Camera sottolineando che, per quanto riguarda il trasporto pubblico, la capienza sarà dell’80% anche in zona gialla. Il pass, ha ribadito il ministro, “è una misura di ragionevolezza e buonsenso che non mira a vietare ma a favorire gli spazi di libertà dei cittadini ed evitare nuove chiusure e lockdown”.
    I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Lo ha deciso, secondo quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia tra i capigruppo della maggioranza confermando quanto già previsto dal decreto precedente. Nel corso della discussione, sempre secondo fonti presenti alla riunione, parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre anche per gli alberghi l’obbligo ma alla fine si è deciso di mantenere invariata la norma attuale
    “In questo decreto diamo una prima soluzione ai cittadini di san Marino e disponiamo l’esenzione fino al 15 ottobre ai cittadini di san marino che hanno ricevuto il vaccino Sputnik, ma questo non significa riconoscere il vaccino Sputnik. Ciò perchè la procedura dell’Ema è in itinere”, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza.
    “Siamo pronti, abbiamo dosi a sufficienza per fare la terza dose e aspettiamo le indicazioni delle autorità scientifica per dirci il tempo giusto per somministrare la terza dose, le prime indicazioni ci lasciano presupporre che si inizierà dai piu fragili”, ha detto Speranza al termine del Cdm.
    Chi ha fatto due dosi del vaccino di Reithera sarà esentato dal Green pass, mentre chi ha fatto una sola dose avrà indicazione di fare la seconda dose con un vaccino riconosciuto, per ottenere così la certificazione verde. E’ l’orientamento che emerge dalla cabina di regia di questa mattina. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, chi ha partecipato alla sperimentazione di Reithera dovrebbe uscire dall’attuale incertezza ed essere esentato per sessanta giorni dal Green pass. L’esenzione è legata al fatto che il certificato può essere riconosciuto solo a chi abbia fatto un vaccino già vidimato dall’Ema.
    La quarantena per chi abbia completato il ciclo vaccinale, in caso di contatto con un positivo al Covid, durerà sette giorni invece di dieci. E’ l’orientamento che emerge dalla cabina di regia di governo sul Covid. I nuovi termini dovrebbero essere indicati da una circolare del ministero della Salute: la quarantena potrà terminare al settimo giorno, dopo tampone negativo.
    “Bene i test salivari nelle scuole e tampone per minori a 8 euro. Lega soddisfatta. Rispettato il principio di prudenza e raziocinio”. Lo dicono fonti della Lega al termine del Consiglio dei ministri sul nuovo decreto sul Green pass.