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    Verso Cdm su Green Pass giovedì, in stand by la riforma del fisco

    Il governo va verso l’introduzione dell’estensione del Green Pass in Consiglio dei ministri giovedì. E’ quanto si apprende da diverse fonti di governo che confermano, come l’esecutivo sia pronto al decreto sul “super Green Pass”. Pressoché certa l’estensione del certificato verde per il settore pubblico anche se alcuni aspetti del dl andranno limati nelle prossime ore. Mentre per l’estensione ai privati potrebbe essere necessaria un’ulteriore riflessione. E, anche sulla riforma del fisco, spiegano fonti del governo, sarebbero necessari “ulteriori approfodimenti”. Difficile, quindi, che la delega approdi in Cdm questa settimana.
    Il testo sulla delega foscale, che affronterà diversi temi, dalle semplificazioni del fisco al calo dell’Irpef per i ceti medi, potrebbe contenere anche la delicata riforma del catasto. Prima del varo dovrebbe tra l’altro essere oggetto di una interlocuzione tra governo e partiti di maggioranza. 
     “Si rispetti la volontà del Parlamento, che attraverso la commissione Finanze si è espressa, pressoché all’unanimità, sul fatto di evitare la revisione del catasto, aumentando di fatto la tassazione sugli immobili”. Così il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito. “Così come, per quanto riguarda l’aumento delle bollette, troviamo insieme, in commissione, una soluzione. Forza Italia ha una sua proposta: niente Iva, a fronte di un aumento così sostanzioso delle bollette. Lo Stato abbia il coraggio di non imporre alcuna gabella”, conclude.
    “Per quanto riguarda la semplificazione fiscale, come M5S stiamo facendo una battaglia importante sull’Irap, per abbassare le tasse, per supportare le imprese”. Lo ha affermato Alessandra Todde, viceministra per lo Sviluppo economico, a margine di un confronto con le categorie produttive nella sede di Confesercenti a Grosseto.
    “Le ipotesi di riforma del catasto avanzate dalla stampa vedono la Lega assolutamente contraria.” Così Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Camera. “La posizione della Lega e del Parlamento sul tema è chiara: nessun inasprimento delle imposte sugli immobili, né diretto né indiretto, nessuna revisione degli estimi catastali, neanche sotto la foglia di fico della “parità di gettito”. La casa in Italia è già supertassata: non possiamo permetterci che un altro aumento delle tasse stronchi la ripresa nel ’22, ripetendo l’errore fatto nel 2012 con l’Imu”.La Commissione Giustizia del Senato ha votato il mandato al relatore della riforma del processo civile. Si tratta dell’ultimo passaggio in Commissione della riforma che approda in Aula domani, mercoledì.

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    Il pressing dei partiti, intervenire subito sulle bollette

    Da Salvini al Pd, da Fi a LeU: tutti concordi nel chiedere al governo di intervenire per il taglio delle bollette che, secondo il ministro Cingolani, rischiano di crescere del 40%. Salvini: ‘Ho chiesto a Draghi di portare a zero l’aumento delle tasse in bolletta’. E il premier, intervenendo al forum italo-tedesco ha detto: ‘Lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione’ legata al Next Generation Ue.”I dati tendenziali sugli aumenti dei costi dell’energia sono noti e monitorati da tempo dagli addetti ai lavori: le variazioni delle bollette sono stabilite ogni trimestre dall’autorità per l’energia sulla base del costo delle materie prime come il gas e dal costo della CO2″. Lo sottolinea il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. “Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette dovuti a queste congiunture internazionali e per fare in modo che la transizione verso le energie più sostenibili sia rapida e non penalizzi le famiglie”, conclude il ministro.”Ho espresso la mia solidarietà e ho appena parlato con il Ministro dell’Ambiente Cingolani. Non è possibile aspettare che le bollette della luce e del gas aumentino del 40%”. Lo ha detto il leader della Lega e senatore, Matteo Salvini, a margine di una visita a Mercato centrale di Milano. “Quindi ho chiesto fortemente a nome della Lega al governo e al presidente Draghi in primis interventi per tagliare la parte di tasse che appesantisce le bollette” ha concluso, in modo “che questo aumento arrivi a zero”.”Il caro bollette è una mazzata per le famiglie e le imprese e rischia di compromettere la ripresa. Come PD chiediamo al governo di stanziare le risorse necessarie per tutelare i consumatori dagli aumenti. L’impennata senza precedenti delle bollette energetiche conferma la necessità di rafforzare gli strumenti per rendere socialmente sostenibile la transizione ecologica. Paesi come Spagna e Germania stanno varando iniziative legislative, spostando parte degli oneri di sistema ad altre fonti di finanziamento”. Così su Fb, Antonio Misiani, responsabile Economia nella Segreteria del Pd.”Questo aumento delle bollette è assolutamente eccessivo, qualunque siano le ragioni globali che lo provocano. Ci vuole un intervento del governo per ridurre una tantum gli oneri di sistema e così limitare un impatto che è una gelata sui consumi delle #famiglie e sulla #ripresa.” Lo scrive in un tweet il segretario del Pd Enrico Letta.”Si rispetti la volontà del Parlamento, che attraverso la commissione Finanze si è espressa, pressoché all’unanimità, sul fatto di evitare la revisione del catasto, aumentando di fatto la tassazione sugli immobili”. Così il deputato di Forza Italia, Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito. “Così come, per quanto riguarda l’aumento delle bollette, troviamo insieme, in commissione, una soluzione. Forza Italia ha una sua proposta: niente Iva, a fronte di un aumento così sostanzioso delle bollette. Lo Stato abbia il coraggio di non imporre alcuna gabella”, conclude.

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    Draghi: 'Fare quello che si deve, anche se è impopolare'

    Draghi a Bologna cita Andreatta e dice: ‘”Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato’ anche quando sono impopolari, ha sottolineato. Il governo lavora al Green pass esteso ma è ancora tensione con la Lega: Salvini si dice d’accordo con Zaia per un ‘uso limitato’ del certificato.Il governo va verso l’introduzione dell’estensione del Green Pass in Consiglio dei ministri giovedì. E’ quanto si apprende da diverse fonti di governo che confermano, come l’esecutivo sia pronto al decreto sul “super Green Pass”. Pressoché certa l’estensione del certificato verde per il settore pubblico anche se alcuni aspetti del dl andranno limati nelle prossime ore. Mentre per l’estensione ai privati potrebbe essere necessaria un’ulteriore riflessione. E, anche sulla riforma del fisco, spiegano fonti del governo, sarebbero necessari “ulteriori approfodimenti”. Difficile, quindi, che la delega approdi in Cdm questa settimana.”Da ministro, Andreatta si è mosso in modo coraggioso e onesto in anni drammatici per la Repubblica, e non ha esitato a prendere decisioni necessarie anche quando impopolari. “Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato,” come sintetizzò con efficacia.” Lo ha sottolineato il premier Mario Draghi in un passaggio del suo intervento all’Intitolazione dell’Aula Magna della Bologna Business School a Beniamino Andreatta.”Regione Lombardia ormai ha vaccinato più dell’80% dei suoi cittadini, volontariamente e spontaneamente. Quindi non servono obblighi o costrizioni, ci hanno detto che l’immunità si sarebbe raggiunta con il 70% o l’80% delle vaccinazioni, quindi ci siamo. -Ringraziamo chi si è vaccinato, io tra loro, ma non possiamo rovinare la vita di chi ha fatto un’altra scelta.” Lo ha detto Matteo Salvini a margine del Mercato Centrale. “Ho appena sentito Zaia, che ribadisce che va usato in maniera limitata. Noi siamo contro l’obbligo vaccinale, siamo per la spiegazione e l’educazione. Sono perfettamente d’accordo con quanto dichiarato da Zaia”. Slittano a domani mattina, mercoledì 15 settembre, i lavori dell’Aula del Senato sul dl Green pass, originariamente previsti per oggi pomeriggio alle 16. Lo si apprende al termine della capigruppo. Lo slittamento per permettere alla commissione Affari costituzionali di proseguire i lavori. La commissione è attualmente impegnata sul voto dei 103 emendamenti presentati.

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    Green pass: al Senato slitta a mercoledì. Salvini: tamponi gratis

    Slittano a mercoledì mattina alle 9.30 i lavori dell’Aula del Senato sul dl Green pass. Lo slittamento per permettere alla commissione Affari costituzionali di proseguire i lavori. La commissione è attualmente impegnata sul voto dei 103 emendamenti presentati. 
    Sì della Lega, seppur su un semplice parere, al decreto che introduce il green pass nelle scuole e nei trasporti pubblici, all’esame della Commissione Affari sociali della Camera. In Commissione per le Politiche Ue la Lega ha votato per dare il parere favorevole al decreto, insieme agli altri partiti della maggioranza. Un piccolo giallo era sorto in mattinata dato che il capogruppo della Lega in Commissione, Alessandro Giglio Vigna, aveva chiesto uno slittamento della seduta, per lo scarso preavviso di convocazione. Quando tuttavia la seduta si è svolta la Lega ha votato a favore del decreto. Intanto in Commissione Affari sociali sono stati presentati 269 emendamenti. La presidente Marialucia Lorefice (M5s) ne ha dichiarati inammissibili 28 per estraneità di materia, mentre altri due sono stati ritirati dal proponente. Tuttavia il governo ha ieri a sua volta presentato un emendamento con i contenuti del decreto 122, quello approvato venerdì in COnsiglio dei ministri, contenente l’ulteriore estensione del green pass. Entro domani dovranno essere depositati i sub-emendamenti, dopo di che si inzierà il voto, con l’obiettivo di concludere venerdì. 
    “Ho chiesto al ministro d’Incà se il governo intende mettere la fiducia. Al momento non è ancora deciso, è possibile, ma non è ancora scontato. Noi non faremo ostruzionismo ma avremmo il piacere di votare i nostri emendamenti”. Lo dice Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, a margine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Gli emendamenti “possiamo anche ridurli notevolmente, alle parti essenziali, ma avremmo piacere di poterci confrontare in Aula – prosegue Ciriani – La nostra proposta al governo è quella di metterci d’accordo su pochi emendamenti da votare domani in aula evitando la fiducia”.
    “Continuiamo a insistere su questo. Noi chiediamo milioni di tamponi rapidi gratuiti o a basso prezzo per milioni di famiglie di italiani in difficoltà”. Lo ha detto il leader della Lega e senatore, Matteo Salvini, a margine della sua visita al Mercato Centrale della Stazione centrale di Milano. “Il tampone rapido e gratuito è una soluzione, spero che nessuno si metta di traverso”. 
       

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    Fontana, ora si può parlare di 'immunità di gregge'

    (ANSA) – MILANO, 14 SET – “Oggi abbiamo raggiunto l’80% della
    popolazione lombarda vaccinata con ciclo completo. Un traguardo
    importante che ci fa sentire più tranquilli, considerato che per
    la maggior parte delle infezioni sopra tale soglia si comincia a
    parlare di ‘immunità di gregge’. Credo che, se chi ancora non ha
    aderito si convincerà, le problematiche legate al Covid si
    ridurranno in maniera sostanziale e, mi auguro, definitiva”. Lo
    ha detto il presidente di Regione Lombardia a margine della
    conferenza stampa di presentazione dell’evento ‘High Summit 26’,
    questo pomeriggio, a Palazzo Lombardia. (ANSA).   

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    Governo: alle 16:30 Conte e ministri M5s vedono Cingolani

    Alle ore 16:30, a quanto si apprende, il presidente del M5S Giuseppe Conte assieme ai ministri del Movimento incontrerà, al Mite, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani. L’incontro è stato chiesto nei giorni scorsi da Conte per un chiarimento sulle priorità del governo in merito ai dossier legati alla sostenibilità e alla transizione ecologica.    

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    Il Papa: “Mai ridurre la croce ad un simbolo politico”

    “Non riduciamo la croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale”. Così il Papa nel rito bizantino a Presov. “Non si contano i crocifissi: al collo, in casa, in macchina, in tasca – ha detto -. Ma non serve se non ci fermiamo a guardare il Crocifisso e non gli apriamo il cuore, se non ci lasciamo stupire dalle sue piaghe aperte per noi, se il cuore non si gonfia di commozione e non piangiamo davanti al Dio ferito d’amore per noi. Se non facciamo così, la croce rimane un libro non letto, di cui si conoscono bene il titolo e l’autore, ma che non incide nella vita”.
    Secondo il Papa, nei nostri tempi “qui, grazie a Dio, non c’è chi perseguita i cristiani come in troppe altre parti del mondo”, ha detto nell’omelia a Presov. “Ma la testimonianza può essere inficiata dalla mondanità e dalla mediocrità – ha avvertito -. La croce esige invece una testimonianza limpida. Perché la croce non vuol essere una bandiera da innalzare, ma la sorgente pura di un modo nuovo di vivere”. “Quale modo? – ha chiesto il Pontefice – Quello del Vangelo, quello delle Beatitudini. Il testimone che ha la croce nel cuore e non soltanto al collo non vede nessuno come nemico, ma tutti come fratelli e sorelle per cui Gesù ha dato la vita”.    “Il testimone della croce – ha proseguito – non ricorda i torti del passato e non si lamenta del presente. Il testimone della croce non usa le vie dell’inganno e della potenza mondana: non vuole imporre sé stesso e i suoi, ma dare la propria vita per gli altri”. “Non ricerca i propri vantaggi per poi mostrarsi devoto – ha aggiunto -: questa sarebbe una religione della doppiezza, non la testimonianza del Dio crocifisso”.    Secondo Francesco, “il testimone della croce persegue una sola strategia, quella del Maestro: l’amore umile. Non attende trionfi quaggiù, perché sa che l’amore di Cristo è fecondo nella quotidianità e fa nuove tutte le cose ma dal di dentro, come seme caduto in terra, che muore e produce frutto”.

    La croce era strumento di morte, eppure da lì è venuta la vita. Era ciò che nessuno voleva guardare, eppure ci ha rivelato la bellezza dell’amore di Dio. Per questo il santo Popolo di Dio la venera e la Liturgia la celebra nella festa odierna. #EsaltazionedellaCroce
    — Papa Francesco (@Pontifex_it) September 14, 2021

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    Quirinale, Letta: 'Favorevole a coinvolgere l'opposizione'

    Botta e risposta tra Enrico Letta e Giorgia Meloni alla presentazione di un libro. Distanze inevitabili fra i due: anche quando gli obiettivi sono gli stessi, come cambiare la legge elettorale, le ricette sono diverse. Però c’è sintonia sul metodo per scelta del prossimo Presidente della Repubblica: dialogo fra maggioranza e opposizione.
    Letta arriva puntuale alla presentazione del libro di Fabrizio Roncone, Razza Poltrona, a Roma. Giorgia Meloni ritarda una quarantina di minuti. Foto di circostanza prima di salire sul palco. Garbo, eleganza, ma sorrisi forzati. Poi il dibattito: tutti e due non vogliono più una legge elettorale che fa scegliere ai capicorrente, ma quando Giorgia Meloni mette sul tavolo il semipresidenzialismo alla francese, Letta scuote la testa: “Non condivido”. Uno spiraglio di vicinanza si apre sul tema del presidente della Repubblica, introdotto dalle considerazioni sull’immagine poco commendevole che dà la politica dei nostri giorni. “Sono favorevole perché la discussione sul nome di un nuovo capo dello Stato veda l’opposizione coinvolta. Sono favorevole a un coinvolgimento di Fdi, a un voto che metta tutti insieme”.
    Mentre Giorgia Meloni azzarda una previsione sul prossimo presidente della Repubblica, ma solo per bocciarla: “Credo che le quotazioni di Mattarella siano molto alte, ma non condivido questa scelta. Forzare le regole per una seconda volta mi pare brutto. E non credo che Draghi sia particolarmente interessato”. Quindi, il punto di incontro con Letta: “Sarebbe una grande vittoria della politica aprire un dialogo”.