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    Salvini: 'Resti 'Quota 100 'e si cancelli reddito di cittadinanza'

    “Vogliamo confermare quota cento e togliere il reddito di cittadinanza a tutti quelli che non hanno voglia di lavorare e sono tanti e sono troppi. Abbiamo fatto battaglia per smontare la legge Fornero e se il Pd e i 5Stelle vogliono tornare alla legge Fornero ve lo dico in questa domenica pomeriggio sotto l’acqua, in mezzo a tanta gente, a Pordenone, se vorranno tornare alla legge Fornero la Lega farà le barricate dentro e fuori dal Parlamento perché col lavoro non si scherza”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo a un incontro in piazza a Pordenone.
    “Nelle prossime settimane – ha detto ancora – in Parlamento si confronteranno due idee diverse: Pd e 5 Stelle proveranno a cancellare Quota 100 per tornare alla legge Fornero e confermare il reddito di cittadinanza. Noi vogliamo fare l’esatto contrario: confermate Quota 100 e togliere il reddito di cittadinanza”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini parlando a Bovolone, nel Veronese, durante un incontro per la campagna elettorale delle prossime comunali.    “Vogliamo toglierlo alle centinaia di migliaia di persone che lo prendono senza meritarlo, senza averne diritto – ha spiegato – C’è gente che qui si alza alle 6 della mattina per portare a casa 700-800 euro al mese, non è possibile che ci sia gente che porta a casa gli stessi soldi dicendo ‘no grazie, non voglio un lavoro perché preferisco stare a casa’. Quindi è garantire un’integrazione al reddito per chi non piotò lavorare, per gli anziani, per i disabili, per quelli che hanno la schiena rotta è sacrosanto”.    E ha aggiunto: “Ma bisogna toglierlo a tutti quelli che non hanno voglia di lavorare. Ci sono agricoltori, pizzaioli, che magari offrono un posto di lavoro e si sentono dire ‘no grazie, perché per un anno e mezzo io sono a posto”. Quindi ha concluso: “Se qualcuno proverà a tornare alla legge Fornero, la Lega farà le barricate dentro e fuori dal Parlamento. Cinque anni ai lavoratori e alle lavoratrici non si rubano”.   

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    Vaccini, il post choc della consigliera comunale, 'preferisco morire di Covid'

     “Preferisco morire di Covid, che piegarmi al vostro ricatto”. Lo ha scritto su Facebook una consigliera comunale della maggioranza di centrodestra a Bassano del Grappa (Vicenza), Ilaria Brunelli, contro i vaccini e l’estensione del Green pass. Il messaggio – riportano i quotidiani locali – oltre a commenti pro e contro in rete ha suscitato polemiche a livello politico, con le forze di opposizione che chiedono al sindaco, Elena Pavan, di dissociarsi e di ‘cacciarla’.    “Mesi fa – scrive Brunelli, rivolgendosi ‘al Governo, ai presidenti di Regione e ai loro seguaci’ – valutavo l’idea di vaccinarmi. Ma l’aggressività e la coercizione che adottate sono così abnormi che ho deciso che non mi vaccinerò per nulla al mondo. Lo faccio per me ma soprattutto per gli adolescenti e i giovani a cui il vostro farmaco fa più male che bene”. Il Partito Democratico di Bassano ha diffuso un comunicato nel quale chiede al sindaco di “cacciare Brunelli dalla sua maggioranza qualora la consigliera non chieda scusa e non rettifichi le sue dichiarazioni”. (ANSA).   

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    Afghanistan: Unicef, preoccupa esclusione ragazze da scuola

    (ANSA) – ROMA, 18 SET – “L’Unicef accoglie con favore la
    notizia che le scuole secondarie in Afghanistan saranno aperte
    oggi dopo aver chiuso per mesi a causa del Covid-19. Siamo
    profondamente preoccupati, tuttavia, che molte ragazze non
    possano essere riammesse in questo momento. Le ragazze non
    possono e non devono essere lasciate indietro. È fondamentale
    che tutte le ragazze, comprese quelle più grandi, siano in grado
    di riprendere la loro istruzione senza ulteriori ritardi. Per
    questo, abbiamo bisogno di insegnanti donne per riprendere
    l’insegnamento”. E’ quanto si legge in una nota dell’agenzia Onu
    per l’infanzia.   
    “Anche prima della più recente crisi umanitaria, 4,2 milioni
    di bambini non erano iscritti a scuola. Circa il 60% di loro
    sono bambine. Ogni giorno in cui le ragazze perdono l’istruzione
    è un’opportunità persa per loro, le loro famiglie e le loro
    comunità. C’è stato un progresso significativo nell’istruzione
    nel Paese negli ultimi due decenni. Il numero di scuole è
    triplicato. Il numero di bambini a scuola è aumentato da 1
    milione a 9,5 milioni. Questi – si sottolinea – sono importanti
    miglioramenti per i bambini del paese che dobbiamo rispettare e
    proteggere”.   
    “L’Unicef esorta i partner di sviluppo a sostenere
    l’istruzione per tutti i bambini in Afghanistan. E continuerà a
    sostenere con tutti gli interlocutori che tutte le ragazze e i
    ragazzi abbiano la stessa possibilità di imparare e sviluppare
    le abilità di cui hanno bisogno per prosperare e costruire un
    Afghanistan pacifico e produttivo”, conclude il comunicato.   
    (ANSA).   

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    Scuola, aumentano i positivi, si pensa a 'micro bolle'

    Da nord a sud aumentano i casi di studenti positivi e conseguentemente cresce il numero delle classi che vanno in didattica a distanza, a volte anche per mancanza di attenzione e responsabilità da parte di alcuni genitori che, come accaduto a Torino, hanno portato i due figli a scuola violando l’obbligo di quarantena e causando, di conseguenza, a pochissimi giorni dall’inizio, l’interruzione delle lezioni in presenza per tanti studenti.
    Al momento sono un centinaio le classi in dad in Italia “ma ritengo siano destinate ad aumentare”, dice il presidente di Anp Roma, Mario Rusconi.    Proprio per ridurre quarantene e didattica a distanza c’è chi pensa a ‘micro bolle’ per i ragazzi delle scuole sul modello tedesco, ricalcando quanto già avviene sugli aerei nei casi nei casi cui vengano scoperte positività, ovvero limitare l’isolamento ai contatti strettissimi di chi viene colpito dal virus ma esperti ed epidemiologi sono molto perplessi: è troppo pericoloso, dicono.
    Intanto il Codacons giudica eccessivo il numero di classi che, a pochi giorni alla ripartenza della scuola, è finito in quarantena, e punta il dito sulla scelta del Governo di delegare ai genitori la misurazione della temperatura degli studenti. “E’ indispensabile che siano le scuole a provvedere alla misurazione della temperatura agli allievi”, dice il presidente dell’Associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, che sta preparando una formale diffida al Miur e agli uffici scolastici regionali, affinché si attivino per modificare la procedura di accesso agli istituti allo scopo di evitare la quarantena a migliaia di studenti.    Il Comitato Priorità alla scuola, dal canto suo, torna a mobilitarsi il prossimo 20 settembre in tutta Italia “perché il Governo non ha proposto nessuna soluzione concreta alle carenze strutturali che affliggono la scuola da decenni, ma che sono state e saranno le principali responsabili nell’impedire un’adeguata gestione dell’emergenza sanitaria”. L’anno scolastico, fanno notare i sostenitori del Comitato, non è cominciato bene: orari provvisori, tempo scuola incompleto, cattedre vacanti, ATA insufficienti.    E a scendere in piazza sono anche docenti, presidi e studenti: avviene in Puglia, dove i sindacati della scuola hanno protestato davanti al palazzo della Prefettura di Bari contro i doppi turni di ingresso per le scuole secondarie di secondo grado, che entreranno in vigore dal 20 settembre per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto.
       E mentre ad Imperia una bidella è entrata a scuola senza green pass per la terza volta consecutiva, ha timbrato ed è stata nuovamente allontanata e sanzionata con 400 euro di multa rivendicando il proprio diritto al lavoro, malgrado sia sprovvista di certificazione verde, negli asili e nei nidi comunali torinesi si potrà accedere all’area ‘armadietti’ per il cambio di abbigliamento dei bimbi senza Green pass: lo prevede un provvedimento organizzativo interno emanato dalla Direzione dei Servizi Educativi del Comune.    E sull’organizzazione dei trasporti legata alla ripresa delle lezioni il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini assicura: “ci sono criticità specifiche ma non sistemiche, soprattutto nelle grandi città è stato fatto un passo avanti notevole rispetto all’anno scorso”.    Infine l’Ocse ha confermato che in Italia si spende poco per l’istruzione, notando però che negli anni del Covid, in particolare relativamente agli esercizi finanziari 2020 e 2021, l’Italia ha registrato un aumento di bilancio a favore dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado. 

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    Elezioni suppletive: a Siena la scommessa di Letta

    Il 3 e 4 ottobre si vota anche per le elezioni suppletive in due collegi della Camera dei deputati a Siena (collegio Toscana 12) e a Roma, Primavalle.
    Per il collegio di Siena, lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, sono in corsa il segretario del Pd Enrico Letta, l’imprenditore Tommaso Marrocchesi Marzi (civico sostenuto dal centrodestra) e il leader del partito comunista Marco Rizzo.
    Ha fatto discutere la scelta del segretario Dem di non correre sotto il simbolo del suo partito. Scelto invece un logo con il suo nome su campo rosso. “Per privilegiare – ha scritto su twitter Letta – #allargamento e spirito di #coalizione”. “È del tutto naturale, scontato – dicono dal Nazareno – che per l’elezione suppletiva in un Collegio uninominale col maggioritario un candidato sostenuto da una coalizione cosi’ ampia utilizzi un simbolo inedito e realizzato per questo. Basti pensare ai precedenti di Gualtieri e Ruotolo per le suppletive del 2020. Nel caso di Letta la coalizione intorno al suo nome e’ molto larga e composita. Una coalizione da privilegiare e rispettare con umilta’ . Il tema del logo del PD e’ una non questione politica”.
    Si vota anche nel collegio di Primavalle lasciato libero da Emanuela del Re, deputata del M5S che è divenuta incompatibile essendo stata nominata Rappresentante Permanente della UE per il Sahel. A giocarsela sono Andrea Casu per il Pd, Pasquale Calzetta di Forza Italia e Luca Palamara. A destare polemiche la mancata candidatura di un esponente M5s, in un primo tempo di era fatto il nome di Elisabetta Trenta. 

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    'Io maltrattata, Palombelli ha mai avuto pistola alla testa?'

    (ANSA) – ORISTANO, 17 SET – “Gentilissima Barbara Palombelli,
    questa nella foto sono io, e ci tengo subito a precisare che no,
    non me la sono andata a cercare, non sono mai, mai, mai stata
    aggressiva, che non sono mai stata una donna esasperante”.   
    Inizia così il post della consigliera comunale di Oristano, ex
    M5s, Patrizia Cadau, che lo scorso anno aveva deciso di
    pubblicare una sua foto, dopo avere subito maltrattamenti in
    famiglia. Oggi ci rimette la faccia – martoriata – per
    rispondere alle dichiarazioni di Barbara Palombelli, durante la
    puntata de Lo Sportello di Forum.   
    “Non avevo fatto niente, né quella volta né tutte le altre:
    eppure ciò non mi ha risparmiato dall’essere addirittura
    sequestrata in casa mia, di mangiare e dormire insieme ai miei
    figli chiusi a chiave di nascosto – scrive nel lungo messaggio
    su Facebook – Non ho fatto niente ma questo non ha impedito al
    violento di continuare ad abusare di me e dei miei figli anche
    con la minaccia armata. Palombelli, lei ha mai sentito la canna
    di un’arma premuta alla testa o in bocca? No vero? Si ritenga
    fortunata e non ci faccia la morale con tanta spocchia”.   
    “Palombelli – aggiunge – ritengo che lei sia parte del
    problema, non me ne voglia: ritengo la sua cultura, causa di
    quanto è accaduto e continua ad accadere a me, la ritengo
    responsabile del silenzio e dell’omertà cui siamo costrette a
    vivere grazie a parole come le sue: di una violenza
    insopportabile. La ritengo responsabile e a questo punto
    dovrebbe solo chiedere scusa. A tutte – conclude – A tutte
    quelle che si alzano la mattina e non sanno se la sera saranno
    ancora vive per raccontare quello che le sto raccontando io”.   
    (ANSA).   

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    Consiglio di Stato: La richiesta del Green pass è legittima, non viola la privacy

    La richiesta di Green pass non viola la privacy ed è legittima. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che, pronunciandosi in sede cautelare, ha ribadito la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative (il Dpcm del 17 giugno 2021) del sistema incentrato sulla certificazione verde Covid-19, il Green pass.
    Il Consiglio, confermando la decisione del Tar Lazio n. 4281/2021, ha respinto quanto sostenuto da 4 cittadini, non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari.
    La decisione cautelare ha rilevato che, “in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali”.In ogni caso, viene sottolineato, in sede di merito il Tar potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari.   

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    Roma: nei sondaggi Michetti avanti, Gualtieri favorito

    Enrico Michetti, candidato del centrodestra avanti, seguito dal Roberto Gualtieri del centrosinistra, che però è favorito al ballottaggio, con un 53% di preferenze: è questa la situazione della corsa a sindaco di Roma fotografata da due sondaggi (Messaggero-Swg e Corsera-Ipsos).
    A distanza gli altri due candidati principali (in corsa il 3 e 4 ottobre nella Capitale sono in tutto 22): il Corriere della Sera attribuisce il terzo posto alla sindaca uscente, Virginia Raggi (15,5%) seguita da Carlo Calenda con il 14%. Posizioni invertite per l’altro sondaggio che vede il candidato di Azione al terzo posto con una forchetta tra il 18 e il 22%, con l’esponente di M5s accreditata di un 15-19%.
    Per Michetti Ipsos vede un consenso con un range 29-33% mentre Gualtieri è al 26-30%. Swg accredita il candidato di centrodestra al 36% e quello che potrebbe essere il suo sfidante al ballottaggio al 28,5%. Ambedue i sondaggi danno l’ex ministro in pole per il successivo ballottaggio del 17-18 ottobre) anche se sono tanti ancora gli indecisi.
    Sempre per Swg, il Pd a Roma potrebbe essere il primo partito con il 22,8% seguito da Fdi con il 18.2%. Le liste pro Raggi arriverebbero al 14,3%. Posizioni identiche con valori leggermente diversi anche secondo Ipsos.