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    Afghanistan: colloquio Draghi-Putin su G20

    Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Al centro dei colloqui – si legge in una nota -vi sono state la situazione in Afghanistan e la preparazione del Vertice G20, che si terrà a Roma a fine ottobre.    

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    Alto Adige: 80 anni Durnwalder, 'sono un vecchio larice'

    (ANSA) – BOLZANO, 22 SET – Si paragona ad un vecchio larice,
    l’ex governatore altoatesino Luis Durnwalder che domani compie
    80 anni. “Come gli anelli del tronco, con quelli larghi che
    indicano gli anni migliori e quelli stretti degli anni meno
    buoni, la mia vita ha avuto alti e bassi”, racconta l’ex
    presidente all’ANSA, ricordando la fine del suo primo
    matrimonio, “di certo anche per colpa del lavoro”, e la morte
    di sua figlia, della quale ha appreso da un bigliettino che gli
    è stato allungato durante una conferenza.   
    Per quanto riguarda invece la sua vita politica Durnwalder si
    dice fortunato. “Sono stato in politica in un’epoca nella quale
    era impossibile non fare nulla”, spiega. “E’ toccato a me –
    aggiunge – rendere visibili le competenze conquistate da
    Magnago, Benedikter e Riz. Tutti assieme (politici, imprenditori
    e dipendenti) abbiamo trasformato il povero Alto Adige in una
    terra di benessere”. L’ex governatore è convinto che “l’Alto
    Adige oggi è anche una speranza per molte altre minoranze nel
    mondo. Abbiamo dimostrato che , grazie alle trattative, la
    tenacia e la pazienza, i conflitti possono essere risolti senza
    spargimento di sangue. Siamo un’opera europea”. (ANSA).   

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    Papa: la violenza sulle donne è una piaga aperta

    “La violenza sulle donne è una piaga aperta, dappertutto”. Lo ha detto il Papa nell’udienza generale ripercorrendo il recente viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia e ricordando in particolare “la testimonianza della Beata Anna Kolesárová, ragazza slovacca che a costo della vita difese la propria dignità contro la violenza: una testimonianza più che mai attuale, purtroppo”. 
    Durante il recente viaggio “nel cuore dell’Europa – ha detto Francesco –  ho pensato spesso ai padri dell’Unione europea, come l’hanno pensata, non come un’agenzia per distribuire le colonizzazioni ideologiche alla moda”.

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    Green pass, Mattarella ha firmato Costa: 'Verso teatri e cinema al 75-80%'

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato in serata il decreto Green pass. Il decreto “misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione nell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”, può ora andare in Gazzetta ufficiale. 
    “Quella del vaccino e quindi del Green Pass obbligatorio per i sanitari è una norma pro tempore, perché non obbligheremo certo i nostri operatori sanitari alla vaccinazione eterna – ha spiegato il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri all’Aria che tira su La7 -. E’ un momento di emergenza. La cosa più probabile è che in base alla circolazione del virus, in base al numero dei vaccinati verso la fine di novembre, metà dicembre, la norma venga prorogata”. 
    “Se avremo ancora il Green Pass per lavorare? Dipenderà dalla circolazione del virus e dalle eventuali altre varianti. Per quanto riguarda il personale sanitario non vaccinato è meno del 2%, ossia 35 mila persone, numero che spero si riduca ulteriormente”, ha aggiunto Sileri. “Il Green Pass è obbligatorio per i i sanitari – ha concluso – perché non si possono mettere a rischio coloro che entrano in ospedale e hanno una malattia. L’ospedale è un luogo di fragilità, i pazienti vanno protetti. Non bastano le mascherine per proteggersi e francamente già ci vorrebbero le Ffp2 e non le chirurgiche”.
    Per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “il governo ha preso un impegno preciso e il 30 settembre ci sarà una valutazione: credo che ci saranno le condizioni per procedere a un ampiamento delle capienze per teatri e cinema. Credo ci possa essere una tappa intermedia sull’aumento che può prevedere un 75-80% per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%”. “Nella valutazione a fine mese – ha detto a ‘Un giorno da pecora’ – potranno essere incluse anche le discoteche cui daremo una risposta: importante è creare condizioni per riaprile e si può anche iniziare – ha detto – con una capienza del 75% col green pass”. Rispondendo poi alla domanda se si dovranno utilizzare le mascherine in discoteca, questa, ha affermato Costa, “è un’altra indicazione che ci darà il Cts, la scienza”. In generale, ha aggiunto, “il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia un tema da rimandare”. Riferendosi quindi al green pass, “è uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 mln di certificati verdi che sono stati scaricati, i cittadini hanno preso coscienza di questo strumento”. Il sottosegretario ha sottolineato che con il green pass c’è stato un incremento delle vaccinazioni e “ci auguriamo che si continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo sia raggiungibile”. Quanto alla terza dose di vaccino anti-Covid a tutta la popolazione, “la politica deve attendere le indicazioni della scienza”, ha rilevato, sottolineando di essere inoltre favorevole alla vaccinazione per i bambini una volta che le agenzie regolatorie e l’Aifa si saranno pronunciate in merito.
    “Credo che sia opportuno l’utilizzo del green pass anche in Parlamento, nel momento in cui lo prevediamo per altri luoghi. Ma c’è tuttavia una valutazione da fare: l’Aula è il luogo dove i parlamentari esprimono il proprio voto, e ci può essere un parlamentare no-vax e questo diventa un problema – ha detto ancora il sottosegretario Costa -. Se introduciamo il green pass e c’è un parlamentare contrario al green pass, rischiamo infatti di negare il diritto al voto e quindi il diritto alla rappresentanza”. “E’ una valutazione non secondaria. C’è un tema di rappresentatività democratica”.

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    Giustizia: il governo pone la fiducia in Senato sulla riforma del processo civile

    Il governo ha posto formalmente in Senato la questione di fiducia sul maxi-emendamento sulla riforma del processo civile. La richiesta è stata fatta in Aula dal ministro Federico D’Incà.
    Sono iniziate le dichiarazioni di voto in Senato sulla questione di fiducia posta dal governo sulla riforma del processo civile. In Aula è presente il ministro per la Giustizia Marta Cartabia.

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    Green pass bis: Camera conferma la fiducia, 413 sì

    La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge green pass bis. I voti a favore sono stati 413, 48 i contrari, un astenuto. L’Assemblea ora passa al seguito dell’esame del provvedimento.
    La Lega era presente al 60%; hanno votato, tutti a favore, 80 deputati su 132; Fdi era presente al 78 % (19 su 37). L’unico astenuto è stato l’ex ministro M5S Luciano Fioramonti. Il gruppo più presente è stato quello del Pd (86 votanti su 93).
    “Rinnoviamo la fiducia al governo Draghi, ma ricordiamo la promessa di non aumentare in nessun modo le tasse, di aprire i cantieri e tenere sotto controllo i costi dell’energia. Parliamo di questo, non di ius soli. Pensiamo sia giusto porre dei problemi per trovare soluzioni condivise e positive per il Paese”, aveva affermato nell’Aula della Camera Rossana Boldi della Lega in dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Green pass bis, su cui il suo gruppo voterà a favore.
    “La vita degli italiani – spiega – oggi dipende dal possesso di un Qr code, non da un vaccino. La gente non deve impazzire per avere il green pass. Le nostre mail sono piene di richieste di cittadini che sono bloccati in un limbo. Abbiamo cercato di risolvere dei problemi, e insisteremo sulla validità per 12 mesi del green pass per i guariti e per l’indennizzo ai malati”. Secondo Boldi, “c’è stato un fallimento nella comunicazione. Spiegare meglio che chi si vaccina vuole bene a se stesso e poi ai suoi cari e alla fine al resto del mondo: questo doveva essere il primo messaggio da mandare”.

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    Cartabia, non sottovalutiamo problemi magistratura

    (ANSA) – PERUGIA, 21 SET – “Non possiamo sottovalutare la
    gravità e l’ampiezza dei problemi che hanno travolto la
    magistratura italiana anche di spicco. Non vogliamo distogliere
    lo sguardo da questo ma vogliamo anche non farci solo
    ipnotizzare da questi problemi. C’è un altro volto della
    magistratura”: lo ha detto la ministra Marta Cartabia
    intervenendo all’Università degli Studi di Perugia. Per la quale
    ha indicato in Rosario Livatino “l’emblema di quella
    magistratura non solo giovane ma credibile”. “La giustizia qui a
    Perugia ha un grande valore simbolico per tutto il Paese, anche
    per la competenza sulla magistratura della Capitale” ha detto
    Cartabia.   
    La procura di Perugia sta tra l’altro conducendo i vari filoni
    d’inchiesta che coinvolgono l’ex consigliere del Csm Luca
    Palamara e sulla presunta loggia segreta Ungheria.   
    “E’ stato ricordato poco fa Rosario Livatino – ha detto ancora
    Cartabia – che è l’emblema di quella magistratura non solo
    giovane ma credibile che da quanto vedo nelle mie visite alle
    Corti d’appello costituisce la gran parte della magistratura
    italiana che è operosamente al servizio dei bisogni di giustizia
    dei cittadini e della società che hanno volti sempre nuovi,
    sempre più urgenti. Come – ha concluso la ministra – l’emergenza
    ambientale ma anche quella legata violenza contro le donne”.   
    (ANSA).   

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    Donato lascia la Lega: 'Decreti liberticidi'. Salvini: 'Chi va via lo saluto e tanti auguri'

    Ha timori per l’unità del partito? “Assolutamente no”, e “chi va lo ringrazio, lo saluto e tanti auguri”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini rispondendo ai giornalisti dopo la decisione dell’europarlamentare Francesca Donato di lasciare il partito in polemica sul Green pass sostenendo che è prevalsa la posizione di Giorgetti.
    Su questo aspetto Salvini ha risposto: “Non commento le fantasie, commento la realtà e la realtà sono le bollette e le tasse”. Salvini è intervenuto a margine di un incontro elettorale a Montepulciano (Siena) a sostegno del candidato del centrodestra per le suppletive Tommaso Marrocchesi Marzi. 
    L’europarlamentare, Francesca Donato, in una nota aveva annunciato l’addio alla Lega. “Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”.”La mia scelta – ha spiegato – è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento”
    “Preso atto della scelta del Segretario di permanere in questo governo – ha affermato ancora l’europarlamentare – qualunque atto esso compia, assunta anche in considerazione della volontà in tal senso prevalente dei ministri e governatori della Lega, ritengo che sia oggi un fatto di coerenza con i miei valori e di rispetto per i miei elettori ma anche per i miei colleghi di partito, fare un passo indietro e smettere di farne parte”.
    Rispetto al suo posizionamento all’Eurocamera l’europarlamentare fa sapere che resterà membro del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo “ma rimarrò fuori da altre collocazioni partitiche per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”, gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese, e di tutti coloro che credono ancora nei valori della nostra Costituzione repubblicana, che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini”.
    “Fare parte di un partito significa fare gioco di squadra: quando prevalgono i personalismi e le divergenze sono insanabili, bene che le strade si dividano”. Così il capogruppo di Identità e democrazia al parlamento europeo Marco Zanni e il capodelegazione della lega Marco Campomenosi riguardo alla notizia dell’uscita di Francesca Donato dalla Lega. “Proseguiamo il nostro lavoro e non diamo adito alle polemiche di chi, dopo aver messo in cattiva luce la Lega per giustificare il suo abbandono, getta discredito sui colleghi. Nel nostro gruppo non c’è spazio per chi agisce in questo modo”, concludono gli eurodeputati.