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    ELEZIONI 2021, Letta: 'Si vince allargando la coalizione'. Conte: 'Ora è il momento della semina'

    Il voto per le amministrative, i commenti e le reazioni.
    “Credo che non si possa trattare in modo superficiale il dato sull’astensionismo: quando si vota in città importanti e c’è un astensionismo intorno al 50% non è una crisi della politica ma della democrazia”. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni nella sede di FdI a Roma. “La partita è ancora aperta e la più importante è Roma”. “FdI è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco e mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione FdI è molto competitivo”, ha detto ancora la presidente di Fratelli d’Italia. 
    “Deciderò nei prossimi giorni sulle indicazioni di voto, personale e senza contropartita”, dice il candidato sindaco di a Roma, Carlo Calenda nel corso di una conferenza stampa al suo comitato.”Credo che quello che sta maturando a Milano è qualcosa di importante, un evento quasi storico”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando i primi risultati elettorali che lo danno in vantaggio con oltre il 50% delle preferenze.’Sono contento di essere il primo a commentare, sono abituato a metterci la faccia e non a dare colpe agli altri. Il primo commento è sull’affluenza: la maggior parte non ha votato. E’ per me e tutti un’autocritica. Occorre essere più concreti sulla vita reale. Non possiamo perdere tempo su vicende private”. Così il leader della Lega, Salvini che sottolinea: ‘Abbiamo scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto di dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta. ‘L’anno prossimo votano 25 capoluoghi, città importanti da Genova a Palermo, da Monza a Lecce, – aggiunge-  il centrodestra ha il dovere di individuare i suoi candidati il prima possibile entro il mese di novembre per avere 5-6 mesi di tempo per spiegare la nostra idea di buon governo”. Così Matteo Salvini allo speciale Tg1 sulle amministrative, invitando il centrodestra a “scegliere presto e insieme i candidati’. ‘Oggi votavano gli italiani per eleggere i sindaci: se qualcuno usa il voto per abbattere il governo di unità nazionale si sbaglia di grosso. Noi qua stiamo e qua rimaniamo. Non mi appassiona il dibattito sulla legge elettorale, ma quello sul lavoro, tasse e futuro del Paese’.
    “In questo momento la Lega ha rispetto a ieri 50 sindaci in più, la Calabria è una soddisfazione enorme. Torino e Roma sono ballottaggi aperti tutti da giocare”, ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa nella sede del partito di via Bellerio a Milano.
    Letta: grande vittoria Pd rafforza governo – “Questa grande vittoria del Pd e del centrosinistra rafforza l’ Italia e il governo: siamo tornati in sintonia con il Paese”. Così il leader del Pd, Enrico Letta. “Si vince allargando la coalizione .- ha sottolineato – andando oltre il Pd. Abbiamo dimostrato che la destra è battibile”. “La destra ha sbagliato campagna elettorale. Vinceva quando aveva un federatore, Berlusconi. Senza Berlusconi non vince più”.
    Conte: per il M5s questo è il momento della semina – “L’avevo detto, ci avrei messo la faccia e ce la metto, questo è il tempo della semina per il M5s, siamo appena partiti con il nuovo corso, si è insediato appena prima che si depositassero liste, il nuovo corso non ha potuto dispiegare appieno le sue potenzialità. I risultati confermano l’enorme potenzialità del nuovo corso e la prospettiva seria di lavorare con le forze progressiste”. È il primo commento sul voto per le amministrative del leader del M5s, Giuseppe Conte, al Tg1.
    Boccia: ‘Massima unità centrosinistra premia’ – “I risultati che stanno arrivando ci confortano, sono molto soddisfacenti. Ci sono valutazioni che possono essere fatte e che ci confermano le scelte di massima unità possibile che Letta ha cercato nel centrosinistra”. Lo ha detto il deputato Pd, Francesco Boccia, responsabile Organizzazione del Pd, commentando il voto al Nazareno. “Siamo orgogliosi di prendere atto che il Pd è il primo partito nelle città italiane e probabilmente nella Regione Calabria”. Lo ha detto il deputato Pd, Francesco Boccia, responsabile Organizzazione del Pd, commentando il voto al Nazareno.
    Renzi: ‘Liste Iv davanti a M5s e spesso decisive’ – “I dati dai seggi mostrano risultati molto buoni per i candidati sostenuti da Italia Viva. Sono felice soprattutto per i nostri candidati già eletti sindaci al primo turno”. Lo scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi. “E a chi ironizzava sui sondaggi faccio notare che quasi ovunque le nostre liste sono davanti ai 5Stelle e spesso decisive per la vittoria dei candidati. Davvero una splendida giornata. Avanti così”, aggiunge.
    Lupi: scelta dei candidati di centrodestra? Sembrava XFactor – “Ci siamo presi una bella scoppola, non siamo riusciti a mettere in campo una proposta in grado di far tornare al voto il centrodestra. La responsabilità è della politica, non dei cittadini. Ho apprezzato l’autocritica di Salvini. A Milano i nostri elettori non sono andati a votare o pensavano che la partita fosse già persa. Su Napoli, Milano e le grandi città sembrava di essere a X Factor. E questo lo paghi”. Così Maurizio Lupi, Presidente di Noi con l’Italia, su La7.
    Orlando: il governo ne esce rafforzato – “Da questo voto il governo esce rafforzato, il Pd è la forza che con più determinazione ha sostenuto le scelte che il governo ha assunto. Credo che si può andare avanti con più velocità e determinazione”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e capodelegazione del Pd, Andrea Orlando, commentando il voto al Nazareno.

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    Elezioni amministrative 2021 – Risultati in tempo reale

    ORE 20.59 – PROIEZIONI CONSORZIO OPINIO ITALIA PER RAIBOLOGNA Matteo Lepore 60.1% – Fabio Battistini 30.7%MILANO: Giuseppe Sala 57.4% – Luca Bernardo 32.1%NAPOLI: Gaetano Manfredi 63.0% – Catello Maresca 22.2%ROMA: Roberto Gualtieri 26.9% – Enrico Michetti 30.6%TORINO: Valentina Sganga 8.7% – Stefano Lo Russo 44.2%TRIESTE: Roberto Dipiazza 45.4% – Francesco Russo 32.0%ORE 18.50 PROIEZIONI OPINIO-RAI, A ROMA PD AL 16,4% E FDI AL 15,6% Il Pd con il 16,4% è attualmente al primo posto delle liste a Roma, secondo le Proiezioni di Opinio per la Rai. Al secondo posto Fdi con il 15,6%. La lista Calenda sindaco al terzo posto con il 15,3%. A seguire il Movimento 5 Stelle con il 12,8%; la Lega è al 4,6%. Le liste civiche ‘Gualtieri sindaco’ e ‘Michetti sindaco’ sono rispettivamente al 7,9% e al 5,1%. La ‘lista civica Virginia Raggi’ è al 4,3%. 
    ORE 18.40 – A Milano Sala al 55.32%Beppe Sala raccoglie il 55,32% dei voti a Milano, quando sono state scrutinate 134 sezioni su 1248. Il candidato del centrodestra, Luca Bernardo, è al 34% 
    ORE 18.00 Suppletive: affluenza al 44,16% a Roma, al 35,59% a Siena Affluenza sotto il 50% alle suppletive della Camera che si sono svolte per il collegio uninominale Toscana 12 (Siena) e per quello Lazio 1-11 Roma (Quartiere Primavalle). In Toscana hanno votato in 71.197 (il 35,59% degli aventi diritto); a Roma sono andati alle urne in 89.748 (il 44,16% degli elettori).
    ORE 17.23 – Suppletive: Letta vince a SienaUn applauso a Enrico Letta è arrivato dallo staff e dai vertici regionali e locali del Pd nel corso di una riunione al comitato elettorale, quando è arrivato il dato delle suppletive nella città di Siena, comunicato dai vari seggi e che vedono Letta vincente.
    ORE 17.05 Suppletive: Letta allunga al 49% (191 sezioni su 292 )Mentre sono state scrutinate 191 sezioni 292 del Collegio Toscana 12 per le elezioni suppletive alla Camera, il segretario del Pd Enrico Letta ‘allunga’ rispetto agli altri candidati attestandosi al 49,34%, pari a 19.784 voti. Il candidato del centrodestra Tommaso Marrocchesi Marzi è al 39,36% pari a 15.785 voti. Segue il segretario del Pc Marco Rizzo al 4,44% con 1.779 voti.
    ORE 16:47 PROIEZIONE SWG-LA7Comunali Roma Enrico Michetti (centrodestra) 31.8%, Roberto Gualtieri 24.1%, Virginia Raggi 21.1% e Carlo Calenda con 18%.Comunali Bologna Matteo Lepore (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 62, seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con il 28.Comunali a Milano il candidato Giuseppe Sala (centrosinistra) raggiunge una percentuale di 58,2 seguito da Luca Bernardo (centrodestra) con 30.7.
    ORE 16:09 PROIEZIONI OPINIO RAIComunali Roma: Testa a testa tra Enrico Michetti (centrodestra) e Roberto Gualtieri (centrosinistra) nella prima Proiezione per Opinio-Rai per le Comunali a Roma: per entrambi la forchetta è tra il 27 e il 31%. Virginia Raggi (M5s) è al 17-21%, Carlo Calenda al 16-20%. Comunali Milano: Sala (centrosinistra) 56%- Bernardo (centrodestra) 33,9%. Seguono Pavone (3,9) e Paragone (2,9).Comunali Napoli: Manfredi (centrosinistra e M5s) 62,4%, Maresca (centrodestra) il 19,2%, Bassolino (10,9%), Clemente (5,8%).Comunali Bologna: Lepore (centrosinistra) 62,6%-Battistini (centrodestra) con il 27,6%.
    ORE 15.55 PROIEZIONI FLASH SWG-LA7Comunali Milano – Sala (centrosinistra) 56,2-60.2 – Bernardo (centrodestra) con 27.2-31.2.Comunali Torino – Lo Russo (centrosinistra) 40,6-444.6% – Damilano (centrodestra) 36-40%Comunali Bologna – Lepore (centrosinistra) 58,2-62,2-Battistini (centrodestra) 27,7-31,7%.Comunali Trieste – Dipiazza (centrodestra) 42,4-46,4-Russo (centrosinistra) 30.1-34.1%.
    ore 15.56 A Torino: affluenza al 48%, il dato peggiore della storia – L’affluenza finale dei votanti a Torino è rimasta abbondantemente sotto il 50%: nei 919 seggi si sono presentati 331.488 elettori, pari al 48,06% dei 689.684 aventi diritto, il peggior risultato della storia nel capoluogo piemontese. Solo nel 2016 la percentuale degli elettori alle urne è rimasta sotto il 60%: al primo turno 57,18%, al ballottaggio 54,41%. Dieci anni fa a Torino l’affluenza finale è stata 64,73%, vent’anni fa 82,56%. Il dato più alto nel 1970, con il voto del 93,1% degli aventi diritto.
    ore 15.34: A Milano affluenza più bassa di sempre: alle urne il 47,6%. E’ in calo l’affluenza alle elezioni comunali di Milano al punto che meno di un elettore su due è andato alle urne, un dato mai verificato in città: alla chiusura dei seggi ha votato infatti il 47,6% contro il 54,6% del 2016, quando si votò in un solo giorno. Nel 2011, l’affluenza era stata molto più alta, il 67,5%.
    ORE 15.26 – AFFLUENZA ALLE ORE 15 È PARI AL 59,79%A 621 comuni campionati, su un totale di 1.153, il Viminale rende noto che la percentuale dell’affluenza alle ore 15 è pari al 59,79%. Nelle precedenti consultazioni, nel 2016, il dato era stato del 65,98% ma in quell’occasione si era andati al voto in un solo giorno.
    ORE 15.11 EXIT POLL INTENTION TECNÉ-MEDIASET:Comunali Roma il candidato Enrico Michetti (centrodestra) raggiunge una forchetta del 27-31% con Roberto Gualtieri (centrosinistra) sempre a 27-31%. Seguono Carlo Calenda (17-21%) e Virginia Raggi (16-20%).Comunali Milano: il candidato Giuseppe Sala (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 53-57 seguito da Luca Bernardo con 33-37 e Layla Pavone (M5s) 2-6.Comunali Napoli il candidato Gaetano Manfredi (centrodestra e M5s) raggiunge una forchetta del 57-62 con Catello Maresca 19-23 e Antonio Bassolino 9-13.Comunali Torino il candidato Stefano Lo Russo (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 43-47 seguito da Paolo Damilano (centrodestra) con 37-41 e Valentina Sganga (M5s) 6-10.Comunali Bologna il candidato Matteo Lepore (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 61-65 seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con 29-33.Regionali Calabria Alle regionali in Calabria il candidato Roberto Occhiuto (centrodestra) raggiunge una forchetta del 45-49 seguito da Amalia Bruni (M5s) con 24-28 e De Magistris 22-26.
    ore 15.00 EXIT POLL EXIT POLL OPINIO ITALIA PER RAI Comunali Roma – il candidato Enrico Michetti (centrodestra) raggiunge una forchetta del 27-31%. seguito da Roberto Gualtieri (centrosinistra) con il 26,5-30,5%. Seguono Carlo Calenda e Virginia Raggi, tutti e due con una forchetta 16,5-20,5%.Comunali a Milano – il candidato Giuseppe Sala (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 54-58%. seguito da Luca Bernardo (centrodestra.) con il 32-36%. Seguono Layla Pavone e Gianluigi Paragone, entrambi con una forchetta del 2-4%. Comunali Torino – il candidato Stefano Lo Russo (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 44-48%. seguito da Paolo Damilano (centrodestra) con il 36,5-40,5%. Seguono Valentina Sganga (7-9%) e Angelo D’Orsi (1,5-3,5%).Comunali Napoli – il candidato Gaetano Manfredi (centrosinistra e M5s) raggiunge una forchetta del 57-61%. seguito da Catello Maresca (centrodestra.) con il 19-23%. Seguono Antonio Bassolino (9-13%) e Alessandra Clemente (5,5-7,5%).Comunali Trieste – il candidato Roberto Dipiazza (centrodestra) raggiunge una forchetta del 46-50%. seguito da Francesco Russo (centrosinistro.) con il 29-33%. Seguono Riccardo Laterza (9-13%) e Alessandra Richetti (2-4%)Comunali Bologna – il candidato Matteo Lepore (centrosinistra) raggiunge una forchetta del 61-65%. seguito da Fabio Battistini (centrodestra) con il 26,5-30,5%.Regionali Calabria – il candidato Roberto Occhiuto (centrodestra) raggiunge una forchetta del 46,5-50.5%, seguito da Amalia Cecilia Bruni (centrosinistra) con il 24-28%; al terzo posto Luigi de Magistris con 21-25%

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    Elezioni amministrative 2021: le curiosità dai Comuni

    Dalla sconfitta del più giovane candidato d’Italia alla famiglia di scrutatori da 40 anni, al ballottaggio tra i due candidati di uno dei candidati più piccoli d’Italia. Sono molte le curiosità di questa tornata di amministrative.
    A Gaggio Montano l’unico candidato diventa sindaco
    A Trieste la famiglia di scrutinatori
    In Liguria 69 elettori e 2 candidati, è ballottaggio
    Sconfitto il candidato più giovane d’Italia
    La madre di Tamberi consigliere a Camerano

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    Comunali: madre di Gimbo Tamberi consigliere a Camerano

    La madre del campione olimpico Gianmarco ‘Gimbo’ Tamberi, Sabrina Piastrellini, è stata eletta consigliere comunale a Camerano (Ancona) con 136 voti. Piastrellini, insegnante di educazione fisica, correva con una lista civica di centrodestra Nuovamente Camerano. Entrerà in Consiglio comunale nelle file dell’opposizione con la candidata sindaco battuta Marinella Ippoliti e altri due consiglieri. 
    Sindaco della cittadina (poco più di 7.000 abitanti) è stato invece eletto il medico Oriano Mercante, segretario regionale del sindacato Anaao Assomed.   

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    Comunali: Trieste;Dipiazza,impossibile vincere a primo turno

    (ANSA) – TRIESTE, 04 OTT – “Un bellissimo risultato, sono
    molto soddisfatto e adesso aspettiamo gli eventi”. E’ il primo
    commento del sindaco uscente di Trieste e candidato del
    centrodestra, Roberto Dipiazza, sui primi parziali risultati
    dello spoglio, che lo vedono in testa.   
    Ai cronisti che all’esterno del municipio gli chiedevano se
    si aspettasse una vittoria al primo turno, Dipiazza ha
    replicato: “Quando hai 10 candidati sindaci, secondo il conto
    matematico è impossibile arrivare al primo turno, l’ho detto
    anche in tempi non sospetti”. “I cittadini di Trieste – ha
    osservato – hanno dimostrato che sono molto colti e
    intelligenti”. (ANSA).   

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    Comunali: in tre regioni sindaci rieletti a urne ancora aperte

       Nel primo giorno delle elezioni comunali in Molise c’è già un sindaco praticamente rieletto. E’ il caso del primo cittadino uscente di San Giacomo degli Schiavoni (Campobasso), unico candidato in corsa. Per dare validità al voto era necessario superare il quorum del 40% di votanti alle urne e alle 23 di ieri sera in paese l’affluenza è stata del 52%. Non è andata così finora, invece, negli altri due comuni molisani con una situazione simile, Cantalupo e Roccamandolfi (Isernia): anche qui ci sono candidati unici, ma ieri l’affluenza è stata rispettivamente del 32 e del 26%.    In regione sono complessivamente 30 i comuni alle urne. Alle 23 di ieri l’affluenza in Molise è stata del 44,3% (alle Amministrative di cinque anni fa era stata del 60,7, ma si votava in un solo giorno).    Il comune molisano dove si è votato di più è Molise – 164 abitanti, in provincia di Campobasso – con il 62,7%; quello dove si è votato di meno è invece San Biase (Campobasso) con il 14,5.    A Isernia città l’affluenza è al 46,2% 
     C’è già il sindaco anche a San Marcellino (Caserta), comune con meno di 15mila abitanti dove c’era un solo candidato dopo l’esclusione della lista concorrente: si tratta dell’uscente Anacleto Colombiano, unico candidato il cui obiettivo per essere rieletto era di superare il quorum di votanti, pari al 40%. E ieri sera il quorum è stato superato: ciò è avvenuto nella tarda serata di ieri quando l’affluenza si è attestata al 52,80% degli aventi diritto. Nel Casertano si vota in 31 comuni, compresa la città capoluogo.
    Dalla Prefettura di Caserta si apprende inoltre che sono decine le richieste di ammissione al voto da parte di cittadini senza scheda elettorale, perché magari hanno cambiato residenza e i Comuni non hanno aggiornato le novità sopraggiunte.
    Sette comuni irpini, sui 33 impegnati nel test amministrativo, hanno già il loro sindaco. In assenza di uno sfidante, l’unico avversario era il quorum, fissato al 40% più uno dei votanti, che hanno agevolmente battuto. A Lioni si riconferma Yuri Gioino; Pasquale Tirone a Manocalzati; Pasquale Chirico a Teora; Amado Della Vecchia a Torella dei Lombardi; Carmine Ciullo a Frigento; Antonio Di Conza a Lacedonia; Marcello Zecchino a Montaguto. La conferma della loro elezione dovrà però superare l’ultimo scoglio legato allo scrutinio che comincerà a partire dalle 15: il numero delle schede valide dovrà superare il 50%    
    In Liguria ci sono già 18 candidati sindaco che possono ritenersi eletti. Accade in quei Comuni sotto i 15 mila abitanti in cui è fissato il quorum al 40% più uno dei votanti per ritenere valida la votazione e in cui è stata presentata una sola lista. Prima era al 50% più uno, ma la soglia è stata abbassata in ‘era covid’. Ora devono aspettare che lo spoglio certifichi la validità del 50% più uno dei voti espressi, ma dai seggi fanno sapere che è assai molto improbabile che il 50% di chi ha votato lo abbia fatto con l’intento di non rendere il voto valido. Per loro la giornata odierna di voto potrebbe essere inutile. Comuni con un solo candidato sindaco in Liguria sono 21 su 52 al voto (sono 235 in tutta la Liguria) co 142 elettori coinvolti. Su 18 in 14 era stato superato il quorum già ieri sera alle 19, in altri quattro è stato raggiunto con la rilevazione delle 23, al momento della chiusura dei seggi. Tra i Comuni che posso contare già sul sindaco c’é Portofino (Genova) con la conferma di Matteo Viacava, molto vicino al governatore Giovanni Toti, che guidava la lista ‘Portofino tutti insieme’. Gli altri Comuni che vivono questa situazione sono Calice Ligure, Castelbianco e Nasino in provincia di Savona, Zignago in provincia della Spezia, Aurigo, Borghetto D’Arroscia, Borgomaro, Caravonica, Chiusavecchia, Cipressa, Civezza, Lucinasco, Pomepiana, Prelà, Rezzo, Terzorio e Villa Faraldi in provincia di Imperia
    Sono 7 i comuni della Calabria che, avendo superato il quorum strutturale fissato al 40% degli aventi diritto, hanno un sindaco praticamente eletto. Il più importante è Melito Porto Salvo (alle 23 di ieri aveva votato il 41,29% degli elettori) nel reggino, dove c’era una sola lista guidata da Salvatore Orlando che, per festeggiare, dovrà attendere comunque fino a domattina quando inizierà lo spoglio a conclusione dello scrutinio per le consultazioni regionali. Altro comune del reggino ionico che avrà il suo sindaco è Roghudi che conferma l’uscente Pierpaolo Zavettieri, candidato anche al Consiglio regionale. Hanno superato la soglia del quorum, in base ai dati di affluenza di ieri, anche i primi cittadini in corsa solitaria del catanzarese Luigi Aloisio a San Sostene (42,15%); Amedeo Mormile a Soveria Simeri (53,75); Alessandro Falco a Cicala (50,92%); Antonio Muraca a Serrastretta (43,68%) mentre in provincia di Cosenza Lucio di Gioia a Cerisano (44,92%) e Antonio Cersosimo a San Lorenzo Bellizzi (45,33%). Altri quattro sono i comuni calabresi con un solo candidato sindaco: Camini e Melicuccà, nel Reggino e Pietrafitta e Lago nel Cosentino.

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    Mattarella: 'Il Pnrr per rilanciare le università italiane'

      “Da corporazioni di soli docenti, o di docenti e studenti, le università hanno, progressivamente, acquisito un ruolo pubblico. Si sono trasformate da corpi ristretti di diritto civile a soggetti aperti di diritto pubblico, portatori di valori destinati a diventare solidi riferimenti. La loro storia mostra anche quanto siano radicate, nello spirito dell’Europa, le questioni delle autonomie e delle libertà”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella a Parma, nella Chiesa di San Francesco del Prato, dove gli è stata conferita la laurea magistrale ad honorem in Relazioni internazionali ed europee da parte dell’Università parmigiana.
       “La meritocrazia – ha aggiunto – non può essere sinonimo di una formula che legittimi chi si trova già in posizione di privilegio, bensì quella di chi aspira a mettersi in gioco. Un’autentica democrazia sa riconoscere che prima di ogni merito accademico esiste “un merito di vivere”, frutto dell’incontro con la realtà dei fatti e con la spinta a una emancipazione da essi. Ciascuno affronta la propria esistenza all’interno di una comunità di origine, talvolta modesta e fragile, ma deve poter scegliere di aspirare a una comunità di intenti le cui porte sono aperte dal sapere”.
    “E’ bene fare tesoro degli insegnamenti tratti in questi due anni difficili. Siamo stati costretti ad affrontare lutti, sofferenze, pesanti limitazioni, e la dura crisi che ne è scaturita condiziona ancora l’economia e gli equilibri sociali. Ma abbiamo compreso, oltre ogni ragionevole dubbio, quale valore abbiano la conoscenza scientifica, la professionalità degli operatori, la coesione sociale, la risposta comune che viene dal senso civico e dalla coscienza di un destino condiviso”, ha sottolineato il Capo dello Stato che ha continuato: “Ambire a guidare l’Europa non è possibile se non si ha una chiara visione della complessità dell’umanesimo europeo di cui le università sono parte attiva. L’umanesimo dell’università è essenzialmente racchiuso in un sentimento per il tempo e per lo spazio più largo degli interessi immediati e che supera vecchi e nuovi confini perché crede che la dignità della persona si misuri prima di tutto nel coraggio del dubbio, nel valore dell’attitudine critica”.
    “L’Ue – ha osservato – ha compiuto una svolta in questi mesi, sin dalle prime fasi della pandemia e poi culminata con il Next Generation. Ha mutato i paradigmi che avevano condizionato le politiche continentali nelle precedenti crisi degli anni Duemila, penalizzando fortemente i Paesi più deboli. E’ stata una lezione per la Ue che ha sollecitato una visione lungimirante: far diventare questo Piano la spina dorsale di una più solida e più equa, integrazione. Si tratta di un salto di qualità, capace di rafforzare i legami già esistenti tra i popoli e gli Stati dell’Unione”. “Libertà e uguaglianza, democrazia e solidarietà costituiscono i pilastri di questa Europa, le cui ‘vocazioni fondatrici’, come scrive Edgar Morin, sono proprio quella culturale e quella politica, intesa nel senso di un continuo ‘progettare, rigenerare, rivitalizzare, sviluppare e reincarnare la democrazia’. Il carattere di apertura dell’Europa, la ricchezza e le diversità insite nel suo humus, non sono, come continua Morin, ‘una mancanza di rigore’, piuttosto rappresentano oggi ‘l’unico rigore possibile'”. E ancora, Mattarella auspica che l’Erasmus riparta: “Speriamo che i progetti Erasmus presto riprendano a pieno regime, anzi che si integrino con scambi di ricerca e di esperienze lavorative. I giovani Erasmus – le generazioni Erasmus come ormai si dice comunemente – hanno ripreso una antica e rilevante tradizione universitaria. Sono diventati protagonisti di esperienze di vita, oltre che di studio. Esperienze che hanno reso più forte la loro consapevolezza di essere anche cittadini europei. Hanno avuto prova di un ethos condiviso e lo hanno incrementato nel dialogo, nell’amicizia, nello studio comune”.
    “In Italia, esiste un grande paradosso: siamo la nazione che ha dato origine, forza e continuità all’idea di università ma il nostro Paese si trova in coda, purtroppo, per numero di laureati, per investimenti. La nostra università non risulta attrattiva come meriterebbe. Potremmo dire: non è amata come dovrebbe. Sta a noi utilizzare anche le disponibilità del Piano di ripartenza per dare maggior forza alle università e renderle ancor più una risorsa essenziale per lo sviluppo del Paese”, ha affermato il Capo dello Stato. “Forse è giunto il momento per chiedere che le istituzioni europee inseriscano nella loro agenda, accanto alle grandi questioni incompiute della sicurezza e della armonizzazione economica e fiscale, anche il tema della dimensione universitaria. Appare maturo il tempo di un diritto universitario europeo, inserito se necessario nei Trattati, così da porre il nostro continente all’avanguardia nel fornire un supplemento di garanzie, se occorre anche speciali e temporanee, agli studenti e ai docenti delle università, nel loro percorso. Si tratta di questione che deve essere proposta e può trovare posto nel percorso di riflessione della Conferenza sul futuro dell’Europa”. 
       “Giuseppe Mazzini – ha ricordato Mattarella – ci dice “che la patria è la casa dell’uomo, non dello schiavo”. La Patria Europa, con le sue università, può essere l’approdo anche per chi, qui giunto o che giunge tra noi, vuole, attraverso lo studio e il confronto con i maestri, sfuggire alle schiavitù che ci circondano”.  E sul tema del Pnrr ha osservato: “Questo Piano di ripartenza sia la spina dorsale di una nuova, più solida e più equa, integrazione del Continente. Si tratta di un salto di qualità, capace di rafforzare ulteriormente i legami già esistenti tra i popoli e gli Stati dell’Unione. Dobbiamo attenderci e contribuire a innovazioni profonde, sulle modalità del lavoro e della produzione, sull’uso delle tecnologie, facendo in modo che la distribuzione dei saperi non incida sull’effettivo esercizio dei diritti dei cittadini, col rischio di nuove disuguaglianze.
       Contingentata e chiusa al pubblico, la cerimonia è in diretta streaming sul sito dell’ateneo (www.unipr.it). In platea anche i ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, e del Lavoro, Andrea Orlando.
        Dopo l’intervento del rettore, Paolo Andrei, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Giovanni Francesco Basini lha letto la motivazione del conferimento, e Antonio D’Aloia, docente di Diritto Costituzionale, ha pronunciato la laudatio. 
        La Laurea ad honorem, motiva l’Università, per onorare “l’altissimo profilo” di Sergio Mattarella, “nazionale e internazionale, politico e istituzionale” e per “riconoscere il suo quotidiano impegno istituzionale, civile e morale, nella garanzia attiva e nella testimonianza concreta dei valori costituzionali e della libertà, unitamente alla costante ed intensa vicinanza alla causa della ricerca, della formazione e del futuro dei giovani del nostro Paese”. 
    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto da un lungo e caloroso applauso. Poi ha ascoltato il coro dell’ateneo Ildebrando Pizzetti che ha eseguito una Lauda del XV secolo, ‘Alta Trinità beata’. “Un momento emozionante”, ha esordito Paolo Andrei, rettore di Parma Paolo Andrei, nel suo intervento. “Questa cerimonia si svolge in un luogo splendido e denso di significato, pieno di storia e storie, un luogo che riparte dopo tanti anni. Il pieno recupero della chiesa di San Francesco del Prato è orgoglio per la nostra comunità”. In questo momento, ha aggiunto, anche “l’Università riparte, con rinnovato slancio, dopo un periodo difficilissimo”.   

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    Torino: affluenza al 48%, il dato peggiore della storia

    (ANSA) – TORINO, 04 OTT – L’affluenza finale dei votanti a
    Torino è rimasta abbondantemente sotto il 50%: nei 919 seggi si
    sono presentati 331.488 elettori, pari al 48,06% dei 689.684
    aventi diritto, il peggior risultato della storia nel capoluogo
    piemontese. Solo nel 2016 la percentuale degli elettori alle
    urne è rimasta sotto il 60%: al primo turno 57,18%, al
    ballottaggio 54,41%. Dieci anni fa a Torino l’affluenza finale è
    stata 64,73%, vent’anni fa 82,56%. Il dato più alto nel 1970,
    con il voto del 93,1% degli aventi diritto. (ANSA).