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    Scuola, quarantena ridotta ai solo contatti stretti

    Quarantena ridotta e solo per i contatti stretti del positivo: Sarebbe questo, secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, l’orientamento del governo per quanto riguarda la gestione dei casi di Covid nelle scuole. “Dobbiamo assolutamente rivedere la questione legata alla quarantena”, ha detto a ‘Radio Anch’io’ su Radio Rai, e per farlo l’orientamento dell’esecutivo è di “non far scattare più la quarantena per tutta la classe di fronte a un caso positivo ma solo per gli studenti che sono stati a più stretto contatto con il positivo” e di “ridurre i termini” dell’isolamento, poiché “siamo di fronte a ragazzi vaccinati”.
    Bianchi, entro novembre bandi scuola Pnrr per 5 miliardi – “Entro novembre siamo pronti a bandi per 5 miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti”.
    I progetti del Pnrr legati alla scuola e alla ricerca sono fondamenti per garantire il “futuro del Paese. Io credo sia utile andar fuori ma con la consapevolezza che si puo’ portare tutto dentro e non con la certezza che non si può tornare”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo la prima cabina di regia del Pnrr su scuola e università, sottolineando come questi interventi mettano al “centro i giovani che sono al centro del futuro del Paese insieme alle donne”.
    “Entro novembre siamo pronti a bandi per 5 miliardi, un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese. Si tratta di 3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 per le scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti”.

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    Austria, Kurz tira dritto: 'Mi difenderò dalle false accuse'

    “Le accuse sono false, ma proprio perché sono false mi danno la forza per difendermi e per andare avanti”. Lo ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz alla stampa prima di recarsi dal presidente Van der Bellen. “E’ giusto che la giustizia indaghi contro chiunque, ma la presunzione di innocenza, almeno fino a ieri, è un pilastro della nostra democrazia”, ha aggiunto Kurz. “L’Oevp – ha proseguito – si impegnerà per garantire stabilità nel Paese. Con i Verdi finora abbiamo governato bene, anche durante la pandemia, ma se ora ritengono di volersi cercare una nuova maggioranza sono liberi di farlo”. 
    Kurz, al centro di un’inchiesta dalla procura anti-corruzione, alle ore 16 è stato ricevuto dal presidente Alexander Van der Bellen. Il suo vice, il verde Werner Kogler, nel primo pomeriggio si è già confrontato con Van der Bellen sulla “difficile situazione nella quale attualmente si trova il paese”. “Ora – ha aggiunto – servono stabilità e trasparenza”. In una nota i Verdi hanno messo in discussione la “capacità di azione” del cancelliere, alla luce dell’inchiesta su sondaggi e inserzioni pagati dalla mano pubblica.
    I Verdi, il partner di coalizione del partito popolare Oevp di Sebastian Kurz, hanno invitato tutti i capigruppo in parlamento per un giro di consultazioni. Nel frattempo i tre partiti di opposizione – Spoe, Neos e Fpoe – hanno annunciato mozioni di sfiducia contro il cancelliere. Il futuro del governo, in questo momento, dipende perciò dai Verdi, che oggi, a 24 ore dalle perquisizioni nella cancelleria e nella sede dell’Oevp, hanno preso le distanze da Kurz. “Non possiamo andare avanti come se nulla fosse”, ha detto il vice cancelliere Kogler.
       

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    Papa: 'La vita sulla terra è minacciata, serve responsabilità'

    Il Papa torna a chiedere “responsabilità” e decisioni “concrete” per invertire la rotta sull’ambiente e il clima. “Credo che ne siamo tutti consapevoli: il male che stiamo procurando al pianeta non si limita più ai danni sul clima, sulle acque e sul suolo, ma ormai minaccia – ha sottolineato Papa Francesco parlando alla Università Lateranense – la vita stessa sulla terra. Di fronte a questo, non basta ripetere affermazioni di principio, che ci facciano sentire a posto perché, tra le tante cose, ci interessiamo anche di ambiente. La complessità della crisi ecologica, infatti, esige responsabilità, concretezza e competenza”.
    L’università – ha detto il Papa – può essere “un punto di incontro per la riflessione sull’ecologia integrale, capace di raccogliere esperienze e pensieri differenti, coniugandoli attraverso il metodo proprio della ricerca scientifica”. Lo ha detto sottolineando che “in tal modo l’Universitas si mostra non soltanto espressione dell’unità dei saperi, ma anche depositaria di un imperativo che non ha confini religiosi, né ideologici, né culturali: custodire la nostra casa comune, preservarla dalle azioni scellerate, magari ispirate da una politica, un’economia, e una formazione legate al risultato immediato, a vantaggio di pochi”. Papa Francesco ha aggiunto: “Si stanno allontanando le aspettative legate agli obiettivi dello sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030, insieme a più specifici traguardi collegati alla protezione dell’aria, dell’acqua, del clima o alla lotta alla desertificazione. Forse perché abbiamo legato questi traguardi solo a un rapporto causa-effetto, magari in nome di un efficientismo, dimenticando che non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia. Senza una vera ecologia integrale avremo un nuovo squilibrio, che non solo non risolverà i problemi, bensì ne aggiungerà altri”.
    Il Papa invita a cambiare comportamenti in nome di una ecologia integrale. E per questo auspica “un atteggiamento che richiede apertura, creatività, offerte formative più ampie, ma anche sacrificio, impegno, trasparenza e rettitudine nelle scelte, specie in questo tempo non facile. Abbandoniamo definitivamente quel ‘si è fatto sempre così’, è suicida questo”, ha detto nel suo intervento alla Lateranense. Proseguire sempre sulle stesse strade del passato “non rende credibili perché genera superficialità e risposte valide solo in apparenza. Siamo chiamati, invece, a un lavoro qualificato, che domanda a tutti generosità e gratuità per rispondere a un contesto culturale le cui sfide attendono concretezza, precisione e capacità di confronto. Che Dio ci colmi della sua tenerezza e riversi sul nostro cammino la forza del suo amore, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione”, ha concluso il Papa.

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    Salvini: 'Togliere l'aggiornamento del catasto. Niente aumento tasse, mettiamolo scritto'

    “Sono titoli che leggo da anni, per tanti giornali la Lega è morta da anni, Salvini prende schiaffi da anni, ma noi siamo ancora qui. Al Consiglio dei ministri porteremo posizioni europeiste e chiederemo sostanziali riaperture. Nel programma di governo c’è il no a nuove tasse. Io mi fido di Draghi oggi ma tra un anno chi ci sarà? L’80% degli italiani ha una casa”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a Rtl 102,5 torna a parlare della legge delega sul fisco chiedendo un impegno al premier. “Chiedo di togliere quel comma dell’aggiornamento, tutto il resto va benissimo. A me interessa che nessuno paghi un euro di più: nella delega fiscale questo non c’è scritto. Sull’Iva si parla di rimodulazione, precisiamo in basso? Altrimenti dopo Draghi si alzano le tasse, bastano due righe”.
    “Se Draghi mi dice non aumento le tasse, mettiamolo per iscritto. Di lui mi fido, di altri no. Se viene un Monti? Con quella delega in bianco uno può aumentare le tasse e qualcuno mi direbbe, Salvini ma tu c’eri? Aumentare le tasse non è un problema per la Lega, ma per le associazioni, l’edilizia”.
    “Non approvo un documento – dice Draghi – che ci dice che si paga di più tra due anni. Nel documento votato nel Cdm da altri non ci sono passaggi definiti su Irap, su rottamazione saldo e stralcio”. 
    “Al Consiglio dei ministri di oggi proporremo idee europeiste su un piano sostanziale di riaperture”.  “Il Cts propone il 35%? – dice a proposito delle discoteche – Noi chiediamo almeno il doppio della capienza: se chiedi il green pass allora dai lavoro, sennò siamo alla follia”.    

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    Calenda, Conte campione di trasformismo e qualunquismo

    Non si placa la polemica tra l’ex premier Giuseppe Conte e il candidato sindaco a Roma Carlo Calenda dopoc he ieri l’avvocato gli ha dato dell'”arrogante”. “Giuseppe Conte – torna a replicare Calenda – ieri mi ha attaccato spiegando la sua magnifica storia di coerenza e serietà. Per essere chiari, considero Conte campione di qualunquismo e trasformismo. Non gli ho mai sentito fare un ragionamento interessante o affrontare una questione con competenza”, scrive su Twitter Calenda.   

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    Draghi, 'Il governo va avanti, non pensa alle elezioni'

     “Riforma del catasto, aumenti di Imu e tasse sulla casa? Oggi e domani, dalla Lega un secco NO. La casa degli italiani non si tocca e non si tassa”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini in una nota.
     “Il governo va avanti: l’azione del governo non può seguire il calendario elettorale”. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia, rispondendo a una domanda sull’eventuale apertura di una crisi dopo gli attacchi di Matteo Salvini. “Il governo – prosegue Draghi – non aumenta le tasse “e il motivo è semplice, l’ho detto tante volte: l’economia italiana prima del Covid era molto fiacca e quando è entrata nella pandemia ha avuto un trauma, un tracollo tra i più alti tra i paesi Ue. Ora è il momento in cui le attività economiche sono ripartite, quindi lasciamo che ripresa si consolidi, non turbiamola con attacchi fiscali: questo il motivo dietro a questa decisione. Quella sul catasto – sottolinea – è una “operazione di trasparenza. Perché nascondersi dietro l’opacità e calcolare le tasse sulla base di numeri che non hanno senso? Sono numeri che sono stati verificati vent’anni fa, moltiplicati per un numero, 160, che è il frutto di un negoziato. Non è meglio fare luce, essere trasparenti? E poi la decisione se far pagare o meno è una decisione assolutamente diversa ma intanto facciamo chiarezza”.
    “Ieri o l’altro ieri ho detto chiedete a Salvini. Oggi lui ha parlato e ha detto che la partecipazione al governo non è in discussione: ci vedremo nei prossimi giorni”. Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia rispondendo alla domanda se il governo rischi una crisi.Dopo il duro scontro a distanza, la Lega ammorbidisce i toni: “Bene Draghi contro patrimoniale e nuove tasse sulla casa, adesso il Parlamento in Aula tolga ogni accenno a riforma del Catasto che preluda a nuove tasse sulla casa”.I governatori della Lega Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Maurizio Fugatti (Provincia Autonoma di Trento), Christian Solinas (Sardegna), Donatella Tesei (Umbria) e Luca Zaia (Veneto) sostengono che “sulla delega fiscale è necessario un approfondimento. Servono in primo luogo garanzie che né questo né i prossimi governi utilizzino la riforma del catasto per innalzare surrettiziamente le tassazioni sulla casa. In assenza di tali certezze, si rischierebbe di andare a colpire, duramente e ingiustamente, due pilastri del Paese quali il settore edilizio e le famiglie”. In mattinata, quello del leader della Lega era stato un attacco a tutto campo. “Discoteche riaperte col green pass, ma solo col 35% di capienza? Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori”.
    “Non firmo un assegno in bianco e non mi basta che il ministro dell’Economia mi dica che gli aumenti saranno dal 2026”, dichiara il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando della delega fiscale e l’ipotesi di un rialzo delle tasse sulla casa, ai cronisti fuori dal Senato. “Questa è una patrimoniale su un bene già tassato”, ha aggiunto. “Contiamo che il Parlamento, che può intervenire, modifichi questi passaggi e tolga qualsiasi ipotesi di riforma del catasto e di patrimoniale sulla casa dalla delega fiscale”.
    “La Lega non ha votato la delega fiscale perché al comma 32 dell’articolo 7 c’è scritto, alla lettera A, che è previsto un aumento possibile delle tasse sulla casa con queste parole: “Il governo è delegato alla riforma del catasto per attribuire a ciascuna unità immobiliare, e al relativo valore patrimoniale, una rendita attualizzata’. E alla lettera B prevede “meccanismi di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e della rendita delle unità immobiliare urbane’. Io sono in questo Governo per ridurle le tasse non per aumentarle”, prosegue Salvini mostrando ai cronisti i documenti della delega fiscale varata ieri dal governo con l’assenza dei ministri leghisti.
    “Il passaggio che porta all’emersione del nero e dell’abusivo va benissimo, ma ogni possibilità attuale o futura di un aumento della tassa sulla casa non potrà mai avere il sostegno della Lega. Il sostegno della Lega al Governo non è in discussione quando si tratta di tagliare le tasse”.
    “Basta togliere questi 2 commi dalla delega fiscale e facciamo un buon servizio non alla Lega ma al Paese”, assicura il leader della Lega con i cronisti che, fuori dal Senato, gli chiedevano cosa succederà senza quelle modifiche. “Sono ottimista e conto che il Parlamento rispetti il mandato che ha avuto: noi abbiamo dato la fiducia al governo Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle”, ribadisce.
    “No, no la Lega è dentro la maggioranza. Se vogliono, escano Letta e Conte perché il Parlamento ha dato la fiducia a Draghi per abbassare le tasse non per aumentarle” insiste Salvini rispondendo a chi gli chiede se la Lega uscirà dalla maggioranza di governo dopo il mancato voto sulla delega fiscale.
    “Il Parlamento tolga questo passaggio e poi tiriamo dritti sul taglio dell’Irap, sull’abbassamento dell’Iva, sulla revisione degli scaglioni Irpef e un impegno che chiedo personalmente al presidente Draghi, glielo chiesi a marzo scorso e siamo arrivati a ottobre, è di un intervento risolutivo sulle cartelle esattoriali. Ci sono 120 milioni di cartelle di Equitalia che rischiano di essere un’ammazzata definitiva nella ripresa delle famiglie post covid”, prosegue l’esponente leghista.
     Ma all’attacco contro il Governo va anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che su facebook tuona: “Fratelli d’Italia continuerà a fare le barricate per impedire l’ennesima stangata nei confronti dei cittadini. Basta tasse”. 

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    Nadef, ok di Camera e Senato alla risoluzione di maggioranza

    Con 379 voti favorevoli, 42 contrari e 4 astenuti la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla Nadef.
    Via libera dall’Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def 2021. I sì sono stati 190, 37 no e un astenuto. Respinta la risoluzione presentata da Fratelli d’Italia.
    Il governo, nel prorogare il Superbonus, dovrà valutare la possibilità di estenderlo anche agli immobili in stato di degrado, i cosiddetti immobili collabenti, non accatastati o accatastati tra quelli che non producono reddito. Lo chiede la risoluzione di maggioranza al Nadef nella versione definitiva. Il governo, nel prorogare il Superbonus del 110%, dovrà – si legge – “valutare di includere altre tipologie di edifici,al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura”. 
    L’impegno per il governo sull’estensione del Superbonus agli immobili “a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti” è stato inserito nella risoluzione al Nadef dopo un lungo confronto tra i gruppi di maggioranza, protrattosi sino a pochi minuti prima del deposito in Aula. La logica dell’impegno inserito nella risoluzione, spiegano fonti di maggioranza, consiste nel raggiungere l’obiettivo pratico di un miglioramento energetico effettivo del maggior numero di immobili oggi esistenti. Durante la discussione era stato osservato che sono numerosi oggi gli edifici cosiddetti collabenti, cioè fortemente degradati e accatastati nella categoria F/2 o non accatastati, per evitare la pressione fiscale. Alla fine del 2020 le unità accatastate in categoria F/2 sono 550 mila.
        

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    Angela Merkel saluta l'Italia, a Roma vede il Papa e Draghi

    Una “visita d’addio”, dopo 16 anni come cancelliera tedesca e punto di riferimento per l’Europa. A 10 giorni dal voto con cui ha cominciato a delinearsi la Germania che verrà dopo di lei, Angela Merkel torna a Roma per i saluti: un’ultima giornata particolare nella capitale, prima di tornarci magari come turista. Per il suo commiato, intanto, sono previsti due incontri ai massimi livelli: papa Francesco e il premier Mario Draghi.
    La missione romana della cancelliera inizierà in Vaticano, dove vedrà il Pontefice, con cui in questi anni ha condiviso l’impegno su diversi temi, dal clima all’accoglienza umanitaria. A seguire è atteso il faccia a faccia a Palazzo Chigi con Draghi, suo interlocutore chiave negli anni alla guida della Bce, cui ora sembra simbolicamente affidare il testimone di figura di garanzia della tenuta dell’Europa.
    “Penso che abbiamo bisogno di un’Italia economicamente forte e Mario Draghi ha già fatto passi importanti per raggiungere questo obiettivo”, ha commentato la cancelliera parlando al termine del vertice Ue-Balcani occidentali a Brdo, in Slovenia, prima di partire per l’Italia. Per il presidente del Consiglio, Merkel ha speso parole d’elogio, ricordando che con le sue scelte a Francoforte “ha compiuto passi importanti per salvare l’euro”. Ora, ha aggiunto, ha “un ruolo completamente diverso”, con un governo “molto inclusivo”, e “non vedo l’ora di compiere questa visita”.
    In Italia, dove ha più volte trascorso le sue vacanze, da Ischia all’Alto Adige, Merkel potrebbe tornare presto anche da privata cittadina. Il marito, il chimico 72enne Joachim Sauer, farà parte dell’Accademia delle Scienze di Torino come membro internazionale. E per la cancelliera, che ha detto di volere adesso riposarsi un po’, potrebbe essere l’occasione per tornare più spesso nel nostro Paese.