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    Barbero: 'Donne insicure e poco spavalde, meno successo'

    Scoppia la polemica sui social dopo le dichiarazioni sulle donne dello storico e scrittore Alessandro Barbero su ‘La Stampa’, secondo il quale “Vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi”. E, sapendo di rischiare di essere “impopolare”, Barbero si domanda: “E’ possibile che in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che aiutano ad affermarsi?”.
    Insorgono con una valanga di reazioni di indignazione, rabbia, sdegno i suoi lettori, le femministe, il mondo accademico e della politica e le persone comuni e l’hastag #Barbero diventa trend topic su twitter. “Uno storico capace che dice castronerie di proporzioni cosmiche senza vergognarsene. #Barbero C’é da domandarsi cosa stia accadendo agli intellettuali in questo paese. Sembrano tutti cacciari. Boh” scrive su twitter Carlo Calenda. “Ma cos’è, una gara a chi la spara più grossa?” dice Marianna Aprile, E, “Niente, abbiamo perso pure Barbero” sottolinea Maria Cafagna.
    “Alessandro Barbero era un simpatico divulgatore, che ha deciso d’improvviso di demolire simpatia e storia con demagogia su greenpass, guerra mondiale e ora “differenze strutturali” con gli uomini che impedirebbero alle donne successi politici. Temo interventi su razza ed è chiusa” dice Gianni Riotta.
    E Anna Paola Concia tuona, facendo riferimento al femminicidio nel bresciano di Elena Casanova: “Vede #Barbero questo è un esempio di uomini #spavaldi che in modo arrogante ha avvisato tutti che avrebbero ucciso questa donna. E lo ha fatto senza che nessuno lo abbia fermato. Spavaldo lui, spavaldo chi non lo ha fermato?”.
    Anche la scrittrice e giornalista Costanza Rizzacasa D’Orsogna sottolinea: “Peraltro, l’aggresività non dovrebbe affatto essere un valore, né sul lavoro né altrove”.
    E Lavinia scrive: “Non ho particolare stima di #Barbero, ma leggere nelle sue frasi un attacco alle donne è la solita imbarazzante strumentalizzazione di chi vuole fare del vittimismo un tratto caratteriale femminile. Sempre più fiera, da donna, di non far parte di questa setta di analfabete. “vale la pena di chiedersi, professor #Barbero, quanto le donne devono faticare ogni giorno per avere successo anche senza essere ‘spavalde’, aggressive e sicure di se’.
    Ma semplicemente come sono” afferma la scrittrice Viola Ardone. Ma c’è anche chi si schiera dalla parte dello storico che già aveva guidato la protesta degli accademici contrari al Green pass, come Alberto Castiglioni che dice: “Barbero si conferma un gigante. #Barbero è semplicemente una persona onesta che ha coraggio di affermare pensieri scomodi . Dubito che il professore intendesse dare un giudizio negativo o creare una classifica uomo vs donna. Semplicemente siamo diversi e complementari”. E Daniela Santanché afferma: #Barbero ci insegna cos’è davvero, sotto i birignao radical chic, un (cosiddetto) intellettuale progressista… Non a caso l’unico leader donna in Italia si chiama @GiorgiaMeloni, e non sta a sinistra!”

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    Bonomi attacca i partiti, 'stanno assediando il premier'

    Il premier Draghi sa cosa serve al Paese per crescere, i partiti invece “non l’hanno ancora capito”. È critico il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che, commentando la manovra con il Corriere della Sera, afferma che i partiti “stanno dando l’assalto alla diligenza com’è successo in tutte le manovre finanziarie precedenti, in cui ognuno di solito dà battaglia per la sua bandierina”.
    “Siamo sicuri che il governo sappia bene ciò che va fatto – aggiunge -, ma i partiti lo assediano”. E così “un partito dà battaglia per le pensioni, un altro per il reddito di cittadinanza, un terzo per qualcos’altro ancora”, prosegue il numero uno degli industriali. “La sensazione – dichiara Bonomi – è che ancora oggi i partiti non abbiano capito che bisogna concentrare le risorse sulla crescita e sulla produttività”. Il presidente di Confindustria ha “l’impressione che non venga permesso al governo Draghi di fare quello che il premier ha sempre detto che serve all’Italia: tecnologia, produttività e crescita”.
    Il reddito di cittadinanza “va cambiato – per Bonomi -, perché non intercetta gli indigenti del Nord e disincentiva tanti anche al Sud dal cercare lavoro nell’economia ufficiale”. E poi, sulle pensioni, “non mettiamoci a giocare con le quote 100, 102 o 104, pubblico sì, privato no… Così si sprecano risorse”, aggiunge.     

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    Trovati resti umani vicino ad oggetti del fidanzato di Gabby Petito

    Resti umani e il cadavere di un cane sono stati rinvenuti in Florida, nell’area di Tampa, non lontano da dove erano stati trovati oggetti appartenenti a Brian Laundrie, il fidanzato di Gabby Petito, la ragazza trovata strangolata in Wyoming. Lo ha reso noto l’Fbi. In corso gli esami per verificare l’identità del cadavere.
    Tra gli oggetti trovati al di fuori di un sentiero del Myakkahatchee Creek Environmental Park e, sembra, appartenenti a Brian Laundrie, ci sono uno zainetto e un block notes, hanno spiegato gli investigatori. Un medico legale è sul posto per gli accertamenti del caso. 

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    Gelmini: “Berlusconi era federatore, ora divisioni profonde”

    “I candidati li hanno scelti prevalentemente gli alleati e non candidare Lupi a Milano come chiedeva Berlusconi è stato un errore, candidare Michetti a Roma è stato un gigantesco errore però, dobbiamo dirci anche, che potevamo essere più forti con Berlusconi nel chiedere candidature più forti. Io l’ho detto con chiarezza: il rapporto con gli alleati dovrebbe contemplare anche le delegazioni che sono al governo. L’ho detto anche a Salvini. Pd e M5s sono ormai una coalizione, noi ci troviamo in Cdm con la Lega che arriva all’ultimo minuto e non sa se deve uscire, se partecipa al voto, quale sarà la posizione e non c’è una sintesi dentro il centrodestra perchè quando Forza Italia era il primo partito Berlusconi sapeva fare il federatore, oggi non c’è e ci sono delle divisioni enormi. In Forza Italia ci sono sempre stati i falchi e le colombe e francamente oggi non è la stagione dei falchi. Se non vogliamo che Fi si riduca ad un cortile in cui sono elette 10 persone la linea politica è più quella di Mara Carfagna che di altri, è una linea di centrodestra, moderata e che ha cultura di governo”. Lo ha detto, a quanto raccontano, Mariastella Gelmini nel corso della riunione del gruppo d Fi.    Gelmini poi fa riferimento, sempre a quanto riferiscono, alla lettera inviata da Berlusconi per designare Barelli come capogruppo: “Se qualcuno ha forzato per far mandare una lettera a Berlusconi la spaccatura è forte e da questa parte non era c’era candidato un amico della Gelmini o di Brunetta (il riferimento è a Sestino Giacomoni ndr) ma un collaboratore tra i più stretti di Berlusconi quindi vuol dire che c’è un problema. Mi auguro che sia la sensibilità di Berlusconi di ascoltare chi è da 15 anni in questo partito e provare a trovare una sintesi. Se faremo finta che i problemi non ci sono perchè non abbiamo votato o andremo a traino di Lega e Fdi ci sarà posto per poche persone in Parlamento e qualcun altro occuperà il nostro spazio perchè secondo me il tempo del populismo e degli estremismi è finito”.
    Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, è in corso una riflessione politica fra i tre ministri di Forza Italia, Mariastella Gelmini, Renato Brunetta e Mara Carfagna. L’incontro si tiene a Palazzo Vidoni, sede del ministero per la Pubblica amministrazione.

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    Draghi in Senato: 'Campagna vaccinale in Italia più spedita che in Ue'

     “Dopo un’avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti” e “in Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86% sopra i 12 anni almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi nelle comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo del 20-21 ottobre. 
    “Voglio ringraziare tutti i cittadini – ha proseguito il premier – che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni. La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini. Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità. Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l’Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri, e all’immane opera logistica compiuta sin dall’inizio di questo governo”. Un applauso dell’Aula ha sottolineato il passaggio su medici e infermieri.
    “Il Consiglio europeo – ha detto ancora Draghi – riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili, perché possano proteggere i loro cittadini e per impedire l’insorgenza e la diffusione di nuove e pericolose varianti. Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale”. 
    “Al Consiglio, discuteremo inoltre dell’approccio europeo per affrontare e superare eventuali future pandemie”, “dobbiamo investire nella scienza e nella ricerca, che ci hanno permesso di avere vaccini efficaci e sicuri in pochi mesi”. Draghi ha sottolineato che “dobbiamo evitare il ripetersi dei pericolosi episodi di protezionismo sanitario a cui abbiamo assistito nei primi mesi della pandemia. Continueremo a lavorare per migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate. Dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nel digitale. Vogliamo trovare soluzioni condivise su quattro versanti: la sicurezza cibernetica, la concorrenza, i servizi digitali e l’intelligenza artificiale. Sul fronte della cybersicurezza, il nostro obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro e identificare risposte rapide e coordinate. Per quanto riguarda l’agenda digitale, il Consiglio intende definire la tabella di marcia per gli obiettivi del 2030, anche con l’indicazione di scadenze e di un sistema di monitoraggio. Gli obiettivi europei per il 2030 riguardano quattro aree prioritarie: infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali. L’Italia ha fatto propri questi obiettivi (dell’agenda digitale ndr) e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo ancora indietro, ma intendiamo colmare rapidamente il divario che ci separa dal resto d’Europa, e in alcuni settori arrivare a guidare la transizione digitale europea”.
    “L’Italia sostiene il Regolamento UE sui servizi digitali, anche per proteggere efficacemente prodotti e contenuti realizzati in Italia. La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riferendo in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo. “Sulla concorrenza – ha spiegato -, lavoriamo sulle proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali. L’Italia sostiene la proposta di Regolamento sui mercati digitali e ne auspica la pronta adozione”.
    “Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”
    “Per quanto riguarda le migrazioni – ha poi ricordato Draghi –  l’Italia aveva promosso una discussione sul tema nel Consiglio europeo di giugno, con l’obiettivo di incoraggiare una gestione davvero europea dei flussi. Anche i Paesi preoccupati dai cosiddetti ‘movimenti secondari’ hanno preso atto dell’importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari e di incentivare i canali di migrazione legale. Su quest’ultimo aspetto, l’Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riferendo in Aula al Senato in vista del Consiglio europeo. “Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione. La transizione ecologica non comporta una riduzione dei posti di lavoro ma un aumento”.
    “È sempre più chiaro che la transizione digitale, quella ecologica e le altre grandi sfide globali non si possono affrontare con successo senza un profondo e massiccio intervento dello Stato. Va tenuto presente perché l’intervento dello Stato è sia a livello Ue sia nazionale e quando si discute di regole e impegni che stiamo assumendo possono essere affrontati con un impegno delle finanze degli Stati molto consistente”. Così il premier Mario Draghi nelle sue comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue. “Dopo un’avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti” e “in Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l’86% sopra i12 anni almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata”, ha affermato Draghi nelle comunicazioni alla Camera seguite a quelle del Senato.
    “Dopo aver avuto 132mila morti, in coscienza bisogna fare tutto il possibile e quello che è necessario”. Lo dice il premier Mario Draghi nella replica alla Camera, rispondendo all’onorevole Cabras di Alternativa c’è, che sollevava dubbi sul Green pass. La frase di Draghi è stata accolta da un lungo applauso dell’Aula. 
    Sul Covid “non solo il passato ma il presente ci insegna che questa è la strada giusta: il Regno Unito abbandonata ogni cautela si trova di fronte a 50mila contagi giornalieri e 200 morti ieri. Questo ci insegna che non usciremo da questa situazione in un istante. Anche nell’uscita bisognerà uscire con gradualità”, dice Draghi nella replica in Aula alla Camera. 
    “Ci sono 16 Stati a cui è riconosciuta l’estensione del Green pass. Per altri è in corso di analisi: c’è molto lavoro del ministero della Salute per accordi ad hoc. Se si riuscisse ad avere un coordinamento europeo su questo sarebbe sicuramente meglio, ne parlerò al Consiglio”, spiega Draghi.
    I dati dimostrano “l’efficacia delle misure messe in campo” con l’estensione del Green pass obbligatorio ai luoghi di lavoro: “Dal decreto con l’estensione nei luoghi di lavoro le prime dosi di vaccino sono cresciute del 46% rispetto al trend atteso dal 16 settembre”, aggiunge Draghi nella replica in Aula alla Camera.

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    Superbonus rimodulato e stop al bonus facciate, è polemica. Sindacati contro quota 102

    Superbonus, pensioni, Reddito di cittadinanza e taglio delle tasse: si apre ufficialmente la battaglia sulla manovra.
    L’invio all’Ue – e per conoscenza al Parlamento – del Documento programmatico di bilancio (Dpb), rivela alla maggioranza e alle parti sociali i contorni di una legge di bilancio da almeno 23 miliardi (ce ne sono 23,4 in deficit): tra le poste più cospicue, oltre agli 8 miliardi per il fisco, ci sono i 4,1 miliardi che vanno alla sanità, di cui 2 per l’acquisto di vaccini e medicine per il Covid e 2 miliardi contro il caro bollette. Lo spazio di manovra è enorme, ma lo sono anche gli appetiti. Perciò Mario Draghi, in Parlamento per un’informativa sul Consiglio Ue, viene sommerso di richieste di ampliare il Superbonus al 110%. Più fondi per tagliare le tasse, a discapito del Reddito, chiede Matteo Salvini a nome del centrodestra. Non “si svilisca” il Reddito, avverte Beppe Grillo. Ma le trattative forse più difficili, anche con le parti sociali, sono quelle che si annunciano sul meccanismo che sostituirà quota 100 per le pensioni e sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Dovrebbe essere convocato per la prossima settimana il Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio, che sarà probabilmente preceduto da nuove riunioni con i capidelegazione di maggioranza e con i sindacati.
    Il tema spinoso è come superare quota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato che anche l’Ocse torna a bocciare perché non sostenibile, facendo sì che il “passaggio al regime ordinario sia graduale ed equilibrato”. La proposta sul tavolo è “quota 102” nel 2022 e “quota 104” nel 2023. Ma non si esclude anche un sistema articolato su più anni. La Lega, che ha messo a verbale il suo dissenso in Cdm, punta a ottenere il meccanismo più ampio possibile, tutelando alcune categorie come i lavoratori precoci e le pmi. Il Pd con il ministro Andrea Orlando chiede di tutelare gli “usuranti” e le donne (ad ora è saltata anche Opzione donna, mentre sembra confermata l’Ape social). Dal governo non chiudono a meccanismi diversi da quello individuato, a una condizione: che siano sostenibili. Nel Dpb sono stanziati in deficit per il prossimo anno 600 milioni, ma i sindacati chiedono di più: una riforma organica. “Quota 102 è un po’ una presa in giro: noi abbiamo proposto una riforma vera del sistema e questa non lo è”, dichiara Maurizio Landini della Cgil. Per la Cisl il meccanismo individuato è “inaccettabile”, per la Uil “è una beffa”. Nell’attesa di aprire il tavolo sul taglio delle tasse, per capire come tagliare il cuneo fiscale, se incidere sull’Irpef o sui contributi, se toccare l’Irap (il governo avrebbe forti dubbi), i partiti si concentrano sui bonus edilizi. Il ministro Pd Dario Franceschini si batte contro l’eliminazione dell’incentivo al 90% per rifare le facciate. Il M5s batte sulle barricate per il “suo” Superbonus al 110%. La misura – sia pur non citata nel Dpb – è destinata ad essere confermata fino al 2023, ma solo per i condomini. Il ministro Stefano Patuanelli insiste perché sia estesa almeno a tutto il 2022 anche alle villette. “Il governo faccia di più”, insiste Giuseppe Conte. Insistono anche i piccoli comuni, con Antonio Decaro. Si vedrà. Di sicuro però la percentuale del rimborso dovrebbe calare progressivamente, al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025, secondo le ipotesi. Draghi rinvia le richieste che lo assalgono in Parlamento al tavolo adeguato: “ne parliamo in manovra”. Ma torna a insistere sui temi della transizione ecologica e digitale e sulle politiche attive del lavoro, sul fronte pubblico e privato, per evitare che la disoccupazione, mentre il mondo del lavoro cambia connotati, diventi “cronica”. E’ uno dei temi che interseca il Reddito di cittadinanza, che dovrebbe vedere controlli più stringenti e l’introduzione di un meccanismo di decalage dopo il rifiuto della seconda offerta di lavoro (ma il M5s chiede che l’importo cali solo dell’1%). Il M5s segna la sua trincea, con la richiesta di Grillo di non ridimensionare la misura, il centrodestra proverà a ridurre le risorse (8,8 miliardi di cui 800 milioni aggiuntivi). Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, sono ad ora previsti 3 miliardi, ma Orlando assicura che ci saranno risorse sufficienti a coprire la cig per tutti. Il tema – sollevato dalle piccole imprese e dalla Lega – è come ridurre il costo per i piccoli e come intersecare la riforma con la Naspi. Nessuna traccia infine c’è ancora del cashback: Conte attende di capire se e come sarà rinnovata la sua misura, ad ora sospesa. Mentre ci saranno sei mesi in più per gli incentivi alle aggregazioni bancarie, con le Dta della “norma Mps”. 

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    Media, i talebani decapitano una giovane pallavolista

    Una giocatrice della nazionale giovanile di pallavolo dell’Afghanistan, Mahjubin Hakimi, è stata decapitata dai talebani a Kabul. A denunciarlo al Persian Independent, secondo i media indiani, è una sua allenatrice, identificata per ragioni di sicurezza con lo pseudonimo Suraya Afzali. La ragazza sarebbe stata assassinata ad inizio ottobre, ma la notizia non è stata diffusa dai familiari per timori di rappresaglie.
    Secondo l’allenatrice, le circostanze dell’uccisione della sportiva erano note solo ai familiari. Prima dell’arrivo al potere dei sedicenti studenti coranici, precisano i media, la pallavolista giocava per la squadra comunale della capitale afghana. Delle giocatrici della nazionale giovanile, ha aggiunto l’allenatrice, solo due sono riuscite a scappare all’estero, mentre tutte le altre “sono state costrette a fuggire e nascondersi” e i tentativi di trovare “aiuto da organizzazioni e Paesi internazionali non hanno avuto successo”.
    Nelle scorse settimane, una trentina di atlete della nazionale di volley dell’Afghanistan avevano già raccontato di temere violenze e rappresaglie da parte dei talebani per la loro attività sportiva, chiedendo alla comunità internazionale di aiutarle a lasciare il Paese. Alcune loro compagne che invece erano riuscite a fuggire avevano denunciato l’uccisione ad agosto di un’altra giocatrice della squadra a colpi di pistola.   

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    Allarme Ue sugli estremismi, Forza nuova alla sbarra al Senato

    Una decina di giorni di trattative e discussioni dopo l’assalto alla sede della Cgil non sono bastati a ricomporre la frattura in Parlamento sul tema del neofascismo.    Fra accuse reciproche, dita puntate, distinguo e toni accesi, il dibattito in Senato si è chiuso con la votazione di due mozioni ben diverse: una, su cui hanno trovato la sintesi Pd, Leu, M5s e Italia viva, che chiede al Governo di “valutare le modalità per dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione fascista”. E una seconda sottoscritta dal centrodestra che “impegna il Governo a valutare le modalità per attuare ogni misura prevista dalla legge per contrastare tutte – nessuna esclusa – le realtà eversive”.    Un confronto che nelle stesse ore si è riproposto con simile durezza a Strasburgo, dove l’Europarlamento ha dibattuto sulla crescita degli estremisti nel continente, con Lega e Conservatori che hanno contestato la lettura della Commissione, definendola “faziosa” e “non corrispondente alla realtà dei fatti”. “Abbiamo visto come a Roma gruppi neofascisti abbiano scatenato il caos attaccando la sede di un sindacato – ha sottolineato la commissaria Ue all’Uguaglianza Helena Dalli -: ciò mostra che l’odio e l’intolleranza non sono solo all’interno di organizzazioni clandestine ma sono sempre più alla luce e rischiano di minare la stabilità delle nostre democrazie. Abbiamo bisogno di una riposta rapida e ampia all’insorgere degli istinti violenti e del razzismo”.    Un confronto ancor più duro è andato in scena a Palazzo Madama. Da una parte i partiti che una volta sostenevano il governo Conte e ora hanno trovato una sintesi sull’antifascismo, seppur con toni più morbidi nell’ordine del giorno varato nel corso del pomeriggio, in sostanza un atto di indirizzo al governo, in cui sono convogliate le quattro mozioni, sottoscritto anche dal gruppo delle Autonomie. Dall’altra Forza Italia, Lega e Fdi (quest’ultima ha ritirato la sua mozione per riproporla settimana prossima), uniti su questo fronte nel giorno del vertice fra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini per ribadire, in sostanza, che vanno condannate le violenze di ogni colore e che il Parlamento non ha gli strumenti per sollecitare il governo a sciogliere un partito senza una sentenza che ne certifichi il reato di ricostituzione del movimento fascista. Al voto per alzata di mano, i vari partiti si sono espressi solo sulla propria mozione, con un paio di eccezioni: Andrea Marcucci, a differenza del resto del gruppo del Pd, ha votato contro quella di centrodestra, così come Sandro Ruotolo del Gruppo misto.    Il governo nella fase di discussione non ha dato un parere, rimettendosi alle mozioni. La linea del premier Mario Draghi resta quella di attendere: una valutazione sullo scioglimento di Forza nuova è in corso, e verrà sviluppata tenendo conto degli input provenienti dal Parlamento ma soprattutto dei provvedimenti della magistratura.