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    Nordio firma richiesta per perseguire architetto di Putin

    Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei confronti di Lanfranco Cirillo, noto come “l’architetto di Putin”, imputato a Brescia per plurimi reati di contrabbando doganale e falso in atto pubblico. Trattandosi di reati commessi all’estero, la Procura di Brescia aveva chiesto al Ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all’articolo 9 del codice penale.    Lanfranco Cirillo si trova attualmente a Mosca; nel mese di gennaio 2023, la Russia ha comunicato all’Italia l’assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo acquisito la cittadinanza russa. 

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    Frontalieri, ok unanime dal Senato all’accordo tra Italia e Svizzera

    Via libera all’unanimità dall’Aula al Senato al ddl per la ratifica dell’Accordo tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizione dei lavoratori transfrontalieri e del Protocollo che modifica la Convenzione tra i due Paesi per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. Il provvedimento è stato quindi approvato in via definitiva con 120 voti favorevoli.Le disposizioni dell’accordo dell’accordo Italia-Svizzera sui frontalieri prevedono innanzitutto il principio di reciprocità . A differenza del precedente accordo del 1974, che regola unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera, il presente accordo disciplina anche il trattamento dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. L’accordo stabilisce anche il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza del lavoratore frontaliero, sia allo Stato alla fonte del reddito del lavoro dipendente. In particolare, i salari sono imponibili nel Paese di svolgimento dell’attivita’ lavorativa, ma entro il limite dell’80 per cento di quanto dovuto dallo stesso Paese in base alla normativa sulle imposte dei redditi delle persone fisiche. Lo Stato di residenza applica poi le proprie imposte sui redditi ed elimina la doppia imposizione relativamente alle imposte prelevate nell’altro Stato. Inoltre la Camera ha inserito una norma transitoria sul telelavoro ed è prevista l’eliminazione della Svizzera dalla lista degli Stati privilegiati sull’Irpef.FdI, accordo Italia-Svizzera per equità – “Esprimiamo particolare soddisfazione per il voto, oggi, dell’accordo Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri. Votiamo un testo unificato con una modifica rispetto al testo precedentemente approvato al Senato, includendo i lavoratori che operano nel servizio presso il proprio domicilio”. Lo dichiara in Aula del Senato, durante la dichiarazione di voto, Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia. “Questi accordi – prosegue – sono il frutto di un confronto decennale tra le parti interessate e vanno nella direzione dell’equità fiscale, tema a noi caro sempre, non solo in questo caso”. L’auspicio, aggiunge Zedda, è che “azioni similari vengano intraprese anche con Paesi come Francia e Principato di Monaco, dove sono oggi presenti iniquità fiscali per i lavoratori frontalieri”.Lega, con accordo più tutele per lavoratori – “Bene l’approvazione definitiva del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera. Con il voto di oggi abbiamo una definizione chiara delle aree di frontiera e tutele per i lavoratori, come l’aumento della Naspi erogata sul parametro svizzero e l’utilizzo di un fondo per erogare assegni integrativi dello stipendio dei lavoratori nei territori italiani di confine. Rendendo più attrattive dal punto di vista salariale queste aree, scongiuriamo la desertificazione e poniamo le basi per un serio riequilibrio e, in prospettiva, sviluppo dei territori lombardi e piemontesi di confine con la Svizzera. Obiettivo della Lega resta la realizzazione di Zone Economiche Speciali per i territori di confine delle province di Como, Varese, Sondrio e VCO, così come abbiamo chiesto in una proposta di legge già nella scorsa legislatura”. Così in una nota i parlamentari lombardi della Lega Stefano Candiani, Massimiliano Romeo ed Eugenio Zoffili a margine dell’approvazione a Palazzo Madama del ddl di ratifica degli accordi Italia-Svizzera sui lavoratori frontalieri.Pd, bene accordo Italia-Svizzera – “E’ un grande risultato, che ci rende particolarmente soddisfatti”. Cosi Alessandro Alfieri, vice presidente vicario dei senatori democratici, ha espresso il voto favorevole del Pd al ddl di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera. “Un lavoro importante, che si chiude dopo due anni e mezzo, fatto con gli amministratori locali e tante realtà territoriali a partire dalle forze sociali”, spiega Alfieri sottolineando come “il provvedimento riconosca per la prima volta una specificità delle fasce di confine entro i venti chilometri. Quindi si tratta di una conquista, anche perchè abbiamo mantenuto gli impegni principali: mantenere inalterate le risorse destinate ai comuni della fascia di confine e allo stesso tempo tutelare i lavoratori frontalieri che hanno progettato la loro vita in base all’attuale livello di tassazione. Ma la vera innovazione è che costruiamo il primo esperimento di federalismo fiscale destinando l’extragettito dei nuovi lavoratori frontalieri a progetti infrastrutturali e socio economici dei territori di confine”. Alfieri ha chiesto infine “l’impegno del governo a chiudere velocemente con la controparte elvetica una intesa definitiva sullo smart working per evitare che i lavoratori frontalieri paghino più tasse. L’obiettivo che si vuol raggiungere è tutelare coloro che lo utilizzano fino al 40 per cento delle ore settimanali. Quindi bene l’emendamento approvato alla Camera, che copre i lavoratori fino al 30 giugno, ma c’è bisogno che il governo mantenga gli impegni. Siamo preoccupati che il ministro Giorgetti sia in ritardo rispetto alla parte elvetica. Ora dobbiamo dare un orizzonte certo e di serenità a quelle famiglie che rischiano di avere minori introiti ogni mese in busta paga” “Serve – conclude Alfieri – un ultimo sforzo per chiudere questo percorso proficuo iniziato sotto la spinta del partito democratico e che oggi portiamo finalmente a compimento”.Autonomie, con accordo stop a doppie imposizioni – “Con il voto di oggi in Senato, è definitivamente approvata la legge di ratifica dell’accordo Italia-Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri.” Così in una nota il senatore e relatore del provvedimento Luigi Spagnolli e la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. “Con l’accordo – spiegano i parlamentari – vengono eliminate ai lavoratori transfrontalieri le doppie imposizioni sugli stipendi e altre remunerazioni analoghe. A beneficiarne saranno circa 73 mila lavoratori, tra cui circa mille, residenti soprattutto in Val Venosta, che ogni giorno dalla Provincia di Bolzano raggiungono la Svizzera per andare a lavorare. L’accordo, in sostituzione di quello del 1974, stabilisce il principio della tassazione concorrente. Alla Svizzera viene riconosciuta un’imponibilità entro il limite dell’80% di quanto dovuto in base alle normative elvetiche sulle imposte sui redditi delle persone fisiche. L’Italia poi applicherà le proprie imposte sui redditi, eliminando la doppia imposizione relativamente alle imposte già prelevate dall’erario svizzero. Altra novità rispetto all’accordo del 1974, è che la nuova disciplina non regolamenta unicamente il trattamento dei transfrontalieri italiani che lavorano in Svizzera, ma anche quello dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia. Il nuovo regime sarà in vigore dal primo gennaio 2024”.

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    Mattarella, elezioni Ue determinanti, l’Europa siamo noi

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Il prossimo anno ci saranno le
    elezioni del Parlamento europeo. Una straordinaria occasione di
    democrazia per i cittadini di 27 Paesi. L’Europa siamo noi”. Lo
    ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
    nell’intervista rilasciata a ‘Poste News’ il giornale del gruppo
    Poste Italiane. (ANSA).   

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    Tajani, C.Conti? Eserciti il potere senza invasioni di campo

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – In Italia c’è “il potere legislativo,
    esecutivo e giudiziario: quando uno invade il territorio
    dell’altro c’è qualcosa che non funziona”. Così il vicepremier
    Antonio Tajani ai cronisti che gli chiedevano della Corte dei
    Conti. La Corte “deve applicarsi nella giustizia contabile, deve
    giudicare dopo non deve dare un parere preventivo”, “non tocca
    ai giudici fare le proposte”. La magistratura “deve esercitare
    il potere giudiziario non il potere politico. Io – conclude –
    preferisco sempre i giudici che lavorano nel silenzio e
    applicano la legge”. (ANSA).   

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    Tajani, si va verso una proposta di elezione diretta del premier

    (ANSA) – ROMA, 31 MAG – “Credo si debba andare avanti
    procedendo di pari passo” con l’autonomia e la riforma
    costituzionale: “Noi non abbiamo pregiudizi ma mi pare si vada
    verso una proposta di elezione diretta del presidente del
    consiglio in modo che ci sia un equilibrio, un governo che dura
    a lungo al centro e poi una autonomia amministrativa. Noi
    abbiamo fatto in modo che il testo dell’autonomia fosse
    equilibrato”. Così il ministro degli Esteri e vicepremier
    Antonio Tajani interpellato dai cronisti sulle riforme. (ANSA).   

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    M5s occupa la giunta per le elezioni. FdI, violenti

      Occupazione della giunta delle elezioni. È la mossa di M5s per protestare contro la possibile approvazione di un emendamento della maggioranza al regolamento che definisce, a seguito di ricorsi, la validità o la nullità delle schede alle politiche.
    Da tempo M5s ha lanciato l’allarme sulla possibilità che l’approvazione della modifica che prevede di considerare in base al principio del favor voti valide anche le schede con più segni ma su liste che sostengano lo stesso candidato all”uninominale possa portare a un ribaltamento del voto.

       
    “Ci batteremo in ogni sede contro questa schifezza”, attacca il capogruppo Francesco Silvestri. Ma per Fdi si tratta di un “atto di una violenza estrema che preclude l’esercizio della normale dialettica politica”. Solo “il senso di responsabilità di chi ha subìto questo sopruso ha evitato conseguenze peggiori”, spiegano i componenti della giunta per le elezioni di Fratelli d’Italia.
    La riunione della giunta viene spostata in un’altra commissione presidiata dai commessi per provare a proseguire i lavori ma i deputati pentastellati si schierano di fronte alla porta. Intanto il questore di Fdi Trancassini ha appena finito di spiegare di voler evitare l’intervento dei commessi che gli sarebbe consentito da regolamento quando arriva i il leader dei cinquestelle Giuseppe Conte. I due si appartano per un colloquio alla ricerca di una soluzione. Poi arriva anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana a conferma della gravità della situazione.
    I nomi dei parlamentari col seggio a rischio – secondo uno studio del M5s – sarebbero oltre trenta e in alcuni casi anche big come la ministra Eugenia Roccella o l’ex ministro Roberto Speranza o ancora il Senatur Umberto Bossi. Solo disinformazione, è stata però la replica di Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia in giunta e presentatore dell’emendamento. La vicenda parte da un ricorso, presentato appunto dall’azzurro Andrea Gentile e riguardante un collegio uninominale in Calabria vinto per 482 voti dalla pentastellata Anna Laura Orrico.
    Ma un riconteggio delle nulle nel senso chiesto dalla maggioranza, secondo lo studio M5s, potrebbe farle perdere il collegio in favore dell’esponente di FI. Orrico non perderebbe, pero’, il seggio visto che risulterebbe eletta al plurinominale Calabria-P01 ai danni della collega Elisa Scutella’ . E’ il cosiddetto meccanismo del ‘flipper’ dalle conseguenze difficilmente prevedibili. In questa maniera, sempre stando al dossier potrebbe, d’altro canto, sperare di rientrare alla Camera l’ex deputata e avvocatessa di Italia Viva Lucia Annibali candidata in Toscana dove il recupero di appena 85 schede nulle in favore del centrodestra modificherebbe il riparto e avrebbe l’effetto diretto di un seggio in piu’ attribuito al Terzo Polo e un seggio in meno alla coalizione di centrosinistra che perderebbe quello di Marco Simiani del Pd. In serata prevale la prudenza: la riunione viene sconvocata e se ne riparlerà tra una settimana.

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    Salta la seduta della Giunta per le elezioni, voto rinviato

    La riunione della Giunta per le elezioni prevista per oggi – dopo le proteste del M5s – è stata sconvocata. A darne notizia è il presidente Federico Fornaro. “Abbiamo deciso per il rinvio di una settimana”, spiega il questore Paolo Trancassini dopo una riunione con Giuseppe Conte e il presidente della Camera Lorenzo Fontana. La Giunta avrebbe dovuto votare un emendamento della maggioranza che prevede di considerare valide anche le schede nelle quali ci siano più segni sulle liste della stessa coalizione.
    I lavori della Giunta erano stati bloccati in precedenza dopo che alcuni componenti del gruppo del Movimento 5 stelle alla Camera avevano occupato la Giunta per le elezioni contro l’emendamento Pittalis e sulle conseguenze dell’emendamento della maggioranza sulle schede nulle. Il resto dei deputati era stato bloccato nell’area antistante la giunta.

       

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    Mattarella abbraccia la Romagna, ‘l’Italia è con voi’

    Alla Romagna che resiste Sergio Mattarella ha portato l’abbraccio dello Stato, ricambiato dalla gente, e una promessa: il presidente della Repubblica sarà garante con il Governo affinché il sostegno per la ripartenza non abbia pause e prosegua anche quando i riflettori dell’emergenza saranno inevitabilmente affievoliti. Iniziando dalla piccola Modigliana, devastata dalle frane, e concludendo insieme a tutti i sindaci a Faenza, Mattarella ha dedicato una giornata intensa ai territori alluvionati, facendo tappa anche a Forlì, Cesena, Ravenna e Lugo, rendendosi conto dei danni causati dai fiumi e dal fango e incontrando le persone che due settimane fa si sono viste la casa improvvisamente piena d’acqua, i volontari che hanno lavorato giorno e notte, gli amministratori che hanno cercato di far fronte ai problemi enormi dei primi giorni e ora sono alle prese con una lenta ripresa.
    Mattarella a Cesena, volontari gli donano il gilet con la scritta ‘tin bota’

    Il messaggio di vicinanza è arrivato subito, in piazza Saffi a Forlì: “Tutta l’Italia vi è vicina e non sarete soli nella ricostruzione che deve essere veloce. C’è l’esigenza che si rilanci. E’ un’esigenza nazionale”, ha detto Mattarella, che poco prima aveva sorvolato le aree colpite in elicottero, “ho visto molte ferite”, ha commentato, e poi aveva scelto il borgo di Modigliana, rimasto a lungo isolato, come primo approdo. Qui ha percorso le strade del paese al fianco del sindaco Jader Dardi e del presidente della Regione Stefano Bonaccini e ha ricevuto il primo di tanti tributi della popolazione, che lo ha ringraziato, applaudito, invocato.

    Agenzia ANSA

    L’uomo e la canoa, l’anziano e la casa demolita per l’argine (ANSA)

    E il presidente ha lodato “la grande maestria ma soprattutto la grande generosità” di chi ha lavorato, oltre a ricordare le vittime. La giornata ha vissuto anche una polemica istituzionale, nata a distanza. “Peccato che oggi non ci sia nessuno del governo a illustrare al Capo dello Stato le criticità, nessuno è stato invitato. Non fa niente, l’importante è arrivare ai risultati”, ha detto a Rainews24 il ministro della Protezione civile Nello Musumeci. Pronta la gelida replica del Quirinale, con il consigliere per la stampa Giovanni Grasso: “Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del primo settennato”. Benvenuto lo è stato certamente Mattarella in Romagna, come hanno sottolineato i sindaci che lo hanno incontrato, le persone che lo hanno accolto. “Il fatto che abbia deciso di stare un’intera giornata è un segno di vicinanza del capo dello Stato, il segno più importante per noi, vedete quanto è ben voluto dalle persone”, ha sottolineato il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Che nel pomeriggio, a Faenza, ha parafrasato l’inno della Romagna risuonato tante volte oggi: “La Romagna è anche sua presidente, è di tutto il Paese!”.
    Mattarella in Emilia-Romagna, applausi e ovazioni a Forli’: ‘Non rimarrete soli’

    A dar voce alle preoccupazioni del territorio è stato il sindaco di Faenza Massimo Isola: “Abbiamo paura di essere dimenticati”. Ma Mattarella ha rassicurato, insistendo su un concetto: “Io sarò accanto al governo per sostenere senza pause e senza incertezze il sostegno per una ripresa piena. Le istituzioni nazionali hanno questo obiettivo. Dovete avere la certezza che ciò proseguirà anche a riflettori spenti. Non vi saranno pause nell’attenzione”. E ancora: “Vi sarà una costante e non momentanea attenzione da parte delle pubbliche istituzioni nazionali. E anche io parteciperò a questa attenzione piena e costante affinché, a fari spenti, a riflettori appannati dopo l’emergenza, si continui con la medesima attenzione”.
    Mattarella in Emilia-Romagna, prima tappa a Modigliana

    Il territorio colpito, ha detto ancora, “è di grande importanza per l’Italia, non solo per le sue dimensioni, per la storia per la vivacità del tessuto urbano e delle contrade agricole. Tutto questo richiede una ripartenza veloce, immediata, senza pause. Naturalmente con l’aiuto di tutte le istituzioni a partire da quella centrale, con l’aiuto già programmato dal governo che è impegnativo ed importante. Bisogna fare in modo che non vi siano sentimenti di resa, di abbandono”.

    Agenzia ANSA

    Un cesto con i prodotti dell’agricoltura romagnola salvati dall’alluvione, dall’insalata all’ aglio, dai ravanelli ai carciofi, dai cetrioli agli asparagi è stato consegnato dagli agricoltori della Coldiretti in piazza Saffi a Forli al presidente della Rep… (ANSA)