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    Ddl Zan in bilico al Senato, incognita sul voto segreto

    Lo scontro finale sul ddl Zan in Senato si consumerà domattina in Aula quando terminata la discussione generale si passerà al voto sul non passaggio all’esame degli articoli. Falliti tutti i tentativi di trovare un accordo, protagonisti della giornata di oggi a palazzo Madama. La proposta di slittare di una settimana l’esame dell’Assemblea è naufragata alle 20.30 nel corso di una capigruppo quando il Pd ha avuto la certezza che la tagliola non sarebbe mai stata ritirata. Dopo la sospensione della discussione sul ddl dettata dalla pausa estiva, ad aspettare al varco il provvedimento, arrivato a palazzo Madama nell’aprile scorso, c’è infatti la richiesta di Lega e Fratelli d’Italia di mettere ai voti il non passaggio all’esame degli articoli, la cosiddetta tagliola, per andare direttamente al voto finale senza l’esame degli emendamenti. Entrambi i voti, con una richiesta sottoscritta da venti senatori, sarebbero a scrutinio segreto. Il rischio è che nel segreto dell’urna, in assenza di un accordo politico, il ddl finisca con l’essere affossato per sempre. Il Pd però promette battaglia, afferma la capogruppo dem Simona Malpezzi e cercherà in tutti i modi di ottenere il voto palese. Al termine di una giornata che ha visto protagonista nella Camera Alta una girandola di incontri, l’appello del segretario dem Enrico Letta di “cercare un’intesa” è caduto nel vuoto.”È da irresponsabili aver deciso di andare subito in aula senza trovare prima un accordo , occorreva fare un rinvio di una settimana per entrare nel merito del provvedimento cercando un’intesa, come aveva chiesto IV, cercando quelle modifiche auspicate anche da Letta. Senza questa intesa si rischia il naufragio in aula” . Così in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone al termine della capogruppo.
    “L’impegno che il Ddl Zan diventi legge qua lo prendo e lo confermo. Domani c’è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L’appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito.”Il Movimento 5 Stelle e il Gruppo Misto/Leu non parteciperanno al tavolo indetto per le ore 17 dal presidente Andrea Ostellari. Siamo assolutamente favorevoli e disponibili al confronto, ma il presupposto indispensabile per un serio dialogo è quello di ritirare la cosiddetta tagliola della richiesta del non passaggio agli articoli, dal momento che determinerebbe l’affossamento del provvedimento stesso”. Lo affermano in una nota il presidente del Gruppo M5s Ettore Licheri e Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, al termine del proficuo incontro con il deputato Alessandro Zan e la capogruppo del Pd a Palazzo Madama Malpezzi.

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    Governo, Letta: 'Sostegno convinto a Draghi'

    “Avanti con il governo Draghi, lo sosteniamo convintamente”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo alla direzione nazionale del partito.
    “Abbiamo vinto le amministrative, le abbiamo vinte ovunque, abbiamo completato questa vittoria completa e totale con il voto degli ultimi ballottaggi nelle regioni a Statuto speciale che ha confermato che la nostra vittoria non è stata episodica, ma totale, completa, al di là delle nostre più rosse aspettative”, ha detto il segretario del Pd.
    “Avanti con il piano vaccinale, che è stata una delle chiavi del successo, sulla pandemia ma anche al voto. Sicurezza e libertà sono due parole fondamentali per la ripartenza e non sono di destra”. “Avanti con il piano vaccinale e chiari e fermi con il green pass. Le resistenze sono di minoranze degli italiani che mettono a repentaglio le vite degli altri con atteggiamenti irresponsabili”.
    “Vinciamo se ci occupiamo della vita degli italiani, poi ci occupiamo di noi stessi, abbiamo vinto perché siamo tornati in sintonia con il Paese più profondo”, ha spiegato Letta.
    Poi ancora: “Di Quirinale si parla dopo che la manovra sarà approvata, l’ultima cosa che deve accadere è che queste priorità – Quirinale o discussione sule regole del voto – finiscano per asciugare le energie dell’impegno politico, che ora deve concentrarsi su altre priorità, come l’uso dei fondi del Pnrr”.  
    letta ha parlato anche del Ddl Zan: “L’impegno che il Ddl Zan diventi legge qua lo prendo e lo confermo. Domani c’è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L’appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani”. 
    Poi la manovra: “Fondamentale la continuità sui bonus, sapere che non è che si fa una norma e un attimo dopo viene cambiata, gli investimenti si fanno se sono di lungo periodo. La battaglia sui bonus, per dare continuità, è necessario farla, muovendosi in quella direzione”. “La tassa sugli assorbenti è una questione di cui dobbiamo parlare di più, raggiungere un risultato importante è anche sfatare un tabù rispetto alla necessità di intervenire”.    

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    Swg, rischio astensione alle politiche, voterebbe il 59%

    L’astensione da record registrata alle amministrative (oltre il 45% al primo turno) è un trend che rischia di investire anche le elezioni politiche, secondo l’osservatorio ‘Radar Swg’. Soltanto il 59% degli aventi diritto si recherebbe alle urne (nel 2018 lo fece il 73%), come emerge dal sondaggio su un campione di 1.200 maggiorenni. Il calo, viene spiegato nell’analisi, “è in parte dovuto al fatto che siamo ancora relativamente lontani dall’appuntamento elettorale in questione e l’offerta politica è tutt’altro che definita. Ma – si sottolinea – è da considerare con attenzione quel 19% di elettori solitamente abituati a votare che in questa situazione invece non eserciterebbero questo diritto”.    Fra i motivi delle defezioni il 38% dice di non sentirsi rappresentato da nessuna delle forze politiche in campo, e il dato sale al 47% fra chi si definisce contrario all’obbligatorietà del Green pass. L’ipotesi di consentire il voto via Internet, secondo questo sondaggio, non è un tabù: il 58% è favorevole, e il 18% degli astensionisti dice che quella soluzione aumenterebbe di molto per loro la probabilità di andare a votare.    L’osservatorio riporta anche le intenzioni di voto aggiornate al 25 ottobre: fra i primi partiti ci sono Fratelli d’Italia al 20,7%, Partito Democratico al 19,7%, Lega al 19,2%, Movimento 5 Stelle al 16,6%, Forza Italia al 6,8% e Azione 4,1%.    

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    Mattarella: 'Non possono prevalere le teorie antiscientifiche di pochi'

    “La ripartenza è una strada nuova e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, con il concorso di forze e persone. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato una prova durissima. Non possono prevalere i pochi che vogliono far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata. Gli italiani hanno dimostrato responsabilità. La ricerca e i vaccini ci hanno ridato spazi di libertà e la possibilità di riprendere in mano le nostre vite”, ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “Soltanto crescendo insieme cresceremo di più, si tratta dell’affermazione costituzionale del lavoro. Il progresso è possibile e duraturo solo se coinvolge l’intera società. Occorre avere il coraggio di adeguare le condizioni non facili di una società in cui sono aumentate le disuguaglianze. Il lavoro deve essere rimesso al centro e questa è la prova di un Paese maturo”.  
    “Il Pnrr è un’a grande occasione che non possiamo perdere”, ha detto ancora Mattarella parlando ai Cavalieri del lavoro.
    “La nostra economia cresce a ritmi incoraggianti, superiori alla media di altri paesi europei e in Italia la campagna vaccinale ha più successo che altrove”, ha aggiunto Mattarella. “Bisogna andare – ha proseguito – oltre la congiuntura favorevole e porre le basi di un miglioramento strutturale delle reti, dei fattori produttivi e dei servizi. Scontiamo ritardi antichi da recuperare”.
    “L’alleanza tra le generazioni è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi intervenuti nella società – demografici, culturali, persino antropologici – a imporci di sanare in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare. La marginalità di parte del mondo giovanile è sempre stata ragione di indebolimento delle società e delle economie: in una stagione di innovazione così accelerata, come è quella attuale, sarebbe una menomazione ancor più insopportabile. Non dobbiamo permetterlo”.
    “La ripartenza è una strada nuova. Dobbiamo percorrerla con determinazione e con speranza. Come è accaduto nel dopoguerra quando la ricostruzione è cominciata dalle macerie, quando un nuovo modello sociale, più capace di benessere, di opportunità e diritti, è scaturito dal concorso di forze e di persone che quel benessere non l’avevano mai conosciuto. Possiamo avere fiducia in noi stessi. Perché abbiamo affrontato, insieme, una prova durissima. E siamo stati capaci di solidarietà, di senso civico, di responsabilità, di dedizione al lavoro”.

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    Covid: in Cina la città di Lanzhou in lockdown

    La Cina ha messo in lockdown la città di Lanzhou, il capoluogo da 4 milioni di abitanti del Gansu, nel tentativo di bloccare un focolaio domestico di Covid-19, vietando ai residenti di uscire di casa se non in caso di emergenza. Le restrizioni sono maturate quando la Commissione sanitaria nazionale, nei suoi aggiornamenti quotidiani, ha segnalato altre 29 infezioni interne contate lunedì, di cui 6 a Lanzhou. I funzionari della città, in una nota, hanno messo in guardia che “l’ingresso e l’uscita dei residenti” saranno rigorosamente controllati e limitati alle forniture essenziali o alle cure mediche, invitando tutto i residenti a seguire le regole con rigore. L’ultimo focolaio di Covid-19 è stato confermato nella contagiosa variante Delta, con il conteggio ormai salito a circa 200 casi in tutto il Paese dal 17 ottobre, giorno della positività accertata in un gruppo di turisti che da Shanghai ha volato fino a Xi’an e poi nel Gansu e nella Mongolia Interna. I funzionari sanitari hanno anche avvertito che potrebbero emergere altre infezioni nei prossimi giorni, mentre i test saranno intensificati come ulteriore misura per combattere la diffusione dell’infezione. 
    Pechino chiuderà da domani il Tempio dei Lama, tra i siti turistici più noti della città, con l’aumento dei casi di Covid-19. La municipalità, in un avviso, ha riferito che il Tempio dei Lama (‘Yonghegong’, in cinese) sarà “temporaneamente chiuso per prevenire e controllare più efficacemente la pandemia”, a quasi 100 giorni dall’avvio delle Olimpiadi invernali. Pechino ha appena rinviato la maratona del 31 ottobre per la partecipazione attesa di circa 30.000 persone. La Commissione sanitaria nazionale ha reso noto oggi 43 nuovi contagi, di cui 29 di trasmissione locale, inclusi 3 nel distretto di Changping, a nord della capitale.
    La Russia ha registrato 36.446 nuovi casi di Covid-19 e un nuovo massimo storico di 1.106 morti nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il quartier generale di risposta al coronavirus. “Negli ultimi giorni, 36.446 casi di Covid-19 sono stati confermati in 85 regioni della Russia, compresi 2.907 casi asintomatici identificati in modo proattivo (8,0%)”, ha detto il quartier generale. Il maggior numero di morti è stato riportato da Mosca, dove il tasso di mortalità è cresciuto nell’ultima settimana praticamente ogni giorno, così come da San Pietroburgo (72) e dal Territorio di Krasnodar (40). Lo riporta Interfax.
    In Austria lunedì entra in vigore l’obbligo di Green pass sul posto di lavoro, ma non per chi lavora totalmente solo, come per esempio i camionisti. Ci sarà comunque un periodo di transizione di due settimane, durante il quale i non testati possono lavorare indossando una mascherina Ffp2. Le “3-G”, che stanno per “geimpft, genesen o getestet” (vaccinato, guarito oppure testato), valgono per tutti i posti di lavoro, dove “non può essere escluso contatto con altre persone”. L’ordinanza precisa che ogni giorno sono consentiti “due contatti all’aria aperta di non più di 15 minuti”. Con l’entrata in vigore delle “3-G” viene a meno l’obbligo di Ffp2 sul lavoro, tranne negli ospedali e case di cura. Per la movida, come le discoteche ma anche l’apres ski, non basta più il test antigenico, ma serve il tampone pcr. Sugli impianti di risalita chiusi oltre al Green pass serve anche l’Ffp2. Per i Mercatini di Natale sono invece previste le “3-G”.

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    Il Presidente Mattarella a Foggia. 'Formare coscienze contro criminalità'

       “La formazione delle coscienze è avvertita come indispensabile in tutto il nostro Paese. E sul fronte della lotta alla criminalità organizzata la formazione delle coscienze è decisiva ed è uno degli elementi cui concorre l’insegnamento universitario che, come presidio di cultura, è ovunque un elemento di sostegno”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Foggia. 
    Oggi c’è la “necessità di sostenere un’economia che cresce, di aumentare i posti di lavoro e vi è un’azione indispensabile, quella della formazione delle coscienze. Bisogna sviluppare senso della convivenza e della legalità. Anche i giovani si impegnino ad accettare il rischio, la voglia di mettersi in gioco, questo è in realtà l’orizzonte di cui tutta l’Italia ha bisogno. Dobbiamo puntare ad una crescita costante perchè tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di ripresa. C’è bisogno di un rilancio e le università sono un punto decisivo”, ha aggiunto il Capo dello Stato. “Tutto il nostro Paese è in un momento di rilancio, di esigenza di ripresa, di nuova definizione del suo modo di essere . In questo ambito Foggia e il suo territorio si collocano in maniera perfettamente coerente. C’è bisogno di un rilancio, di garantire ai giovani una prospettiva di vita , di realizzazione personale, di uguaglianza, di libertà”, ha sottolineato. 
    Poi ha osservato: “L’esortazione” dello studente “Bruno, nel chiedere ai giovani di impegnarsi, di non tirarsi indietro, di accettare il rischio e di mettersi in gioco, è l’orizzonte che tutto il nostro Paese si pone come obiettivo, di cui tutto il nostro Paese ha bisogno. La giovane generazione che cresce, consente al nostro Paese di sperare in una crescita costante, nell’innovazione, nel senso di responsabilità, nel senso di eguaglianza e di libertà realmente vissuta”.
    “Impugnare una penna, un pennello o un violino al posto di una pistola non è retorica, è un atto di coraggio, il più poetico che ci sia. È un no convinto e imperituro”, aveva detto Mirko Bruno, presidente consiglio degli studenti dell’Università di Foggia, rivolgendosi al Capo dello Stato. “In un territorio come il nostro – ha aggiunto lo studente – in cui la povertà economica è spesso causa e conseguenza di povertà educativa, in modo silenzioso e quasi invisibile, un minore viene lasciato solo, arrendevole rispetto ai propri sogni e alle proprie passioni”. Secondo lo studente, è di queste circostanze che “giova il più grande cancro di questa terra: la criminalità organizzata. Ne giova tutta quella feccia che, quotidianamente, tra le vie di questa città, accoglie all’interno giovani privi di sogni, passioni, desideri”. Fondamentale per Mirko Bruno “è il diritto allo studio declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza: esso è lo strumento più efficace – aveva concluso – contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere”.
    Il diritto allo studio “è espressione di libertà e uguaglianza”, ha dichiarato Mattarella. “L’università è un presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto degli altri ed è – ha affermato – di grande importanza in questo territorio, richiede un impegno particolare da parte delle istituzioni. Qui l’ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescere”. Il contrasto alla criminalità organizzata richiede diversi elementi, ma accanto a repressione e prevenzione, accanto all’esigenza di una Pubblica Amministrazione efficiente e trasparente, accanto alla necessità primaria di un’economia che cresce e aumenta i posti di lavoro, vi è un’azione indispensabile, cioè quella della formazione delle coscienze in tutto il Paese. Bisogna sviluppare questo senso della convivenza e della legalità e la formazione delle coscienze è particolarmente decisivo”.

        Il Presidente della Repubblica, al suo arrivo, era stato accolto da docenti, studenti e massime autorità cittadine e accademiche.
        Prima di Mattarella aveva parlato il magnifico rettore Pierpaolo Limone e dai discorsi di un rappresentante degli studenti e di un rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La prolusione, era stata affidata a Daniela Dato, docente del dipartimento di Studi Umanistici.    

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    Ddl Zan, verso la mediazione. Zan: 'Va superata la tagliola di FdI e Lega'

    La legge contro l’omotransfobia viaggia su un pericoloso crinale dal quale rischia di cadere senza potersi rialzare. E per cercare di salvarla il segretario del Pd, Enrico Letta, ha lanciato un “warning”: tentare un accordo in extremis con le forze politiche che l’avversano, provare a raggiungere un’intesa che non snaturi, però, l’impianto di un provvedimento delicatissimo ma che impatta su una richiesta “di civiltà” che arriva da molte parti della società. Il leader dem ha affidato la difficile partita ad Alessandro Zan, il deputato del Pd che ha dato il nome alla legge di cui è primo firmatario anche se già il testo del provvedimento è il risultato di un lavoro di mediazione tra le forze di maggioranza raggiunto alla Camera. Ma il testo è ora al Senato dove la discussione riprende mercoledì dopo mesi di stallo e con una ‘spada di Damocle’ sul capo che rischia di far finire tutto su un binario morto.
    Mercoledì, infatti, l’Aula di palazzo Madama voterà sulla richiesta di Fdi e di Lega di non procedere all’esame degli articoli della legge: se la Presidente Casellati ne ravviserà gli estremi il voto potrebbe anche avvenire a scrutinio segreto. E’ una “tagliola” contro la quale Zan dovrà tentare l’impossibile a stretto giro: per questo già domani incontrerà i capigruppo dei partiti per cercare di trovare un’intesa e salvare la legge senza però “stravolgerla”. “La partita è complicata ma sono fiducioso che si troverà un punto di incontro. Non possiamo aspettare, né scherzare sui diritti umani”, dice oggi il deputato che si rivolgerà anche a Fdi e Lega: “io sentirò tutti, non ho pregiudizi ma certo è che questi due partiti hanno fatto di tutto per affossare la legge, non di trovare accordo. Ci batteremo perché questo non accada”. Condizione per la “trattativa” è tuttavia il ritiro della cosiddetta “tagliola” da parte dei due partiti. Zan incontrerà i capigruppo singolarmente, in una serie di riunioni. Ma l’iniziativa l’ha presa anche il relatore della legge, il senatore leghista Andrea Ostellari. Anche lui ha convocato i capigruppo per un “tavolo politico”. Un tavolo di cui però Zan non si fida, per il semplice fatto che è stato convocato da un partito che avversa la legge. Come Fdi. “Anche se fosse leggermente modificato resterebbe inaccettabile” chiarisce infatti Lucio Malan.
     “Alla Camera l’abbiamo approvato, ora è al Senato e il dibattito dev’essere importante anche lì. Però bisogna arrivare a un’approvazione. Se poi ci sono aperture da parte del Pd questa è una questione, ma l’importante è che vada a buon fine il provvedimento”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico rispondendo a Napoli a una domanda sul ddl Zan.