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    Manovra: Meloni, chiesto a Draghi 8 miliardi vadano al taglio del cuneo

    “Abbiamo portato al presidente del Consiglio alcune nostre rivendicazioni e proposte, oggi sulla manovra, partendo dalle tasse su cui Fratelli d’Italia rivendica che 8 miliardi vadano interamente sul lavoro e sul taglio del cuneo contributivo da dividersi tra aziende e lavoratori possibilmente con priorità a giovani e donne”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni dopo l’incontro con il premier Draghi a Palazzo Chigi, durato un’ora e mezza. 

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    Sardegna: Piano casa, cade vincolo costruzioni in zone umide

    (ANSA) – CAGLIARI, 03 NOV – I vincoli imposti in Sardegna col
    Piano casa approvato a gennaio sono caduti: nella fascia
    protetta delle zone umide si potrà di nuovo costruire e
    apportare modifiche sull’esistente, proprio come accadeva prima.   
    A liberare i 300 metri dalla battigia di stagni e laghi è un
    emendamento alla legge omnibus approvata nei giorni scorsi, ma
    del quale si ha conoscenza solo ora perché il Consiglio
    regionale ha esaminato le ultime proposte di modifica a ritmi
    molto sostenuti.   
    Un emendamento che porta la firma di Giorgio Oppi (Udc), Franco
    Mula (Psd’Az), Francesco Mura (Fratelli d’Italia), Dario Giagoni
    (Lega), Michele Cossa (Riformatori), Angelo Cocciu (Forza
    Italia) e Roberto Caredda (Misto).   
    La correzione era molto attesa perché riguarda da vicino città
    come Cagliari, Quartu e Olbia, e sarà efficace con l’entrata in
    vigore della omnibus. In pratica, nella zona protetta, restano
    inedificabili solo le aree libere da volumi che ricadono in zone
    omogenee E (usi agricoli) ed F (insediamenti turistici), mentre
    si potrà costruire nelle zone A (insediamenti storici), B
    (tessuti urbani consolidati), D (insediamenti produttivi), ma
    anche C (espansioni urbane) e G (servizi generali) nel caso in
    cui siano contigue agli abitati.   
    Sugli edifici esistenti sono comunque sempre consentiti gli
    interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di
    restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione
    edilizia e di nuova costruzione (cioè nuovi manufatti, o
    ampliamento di quelli esistenti fuori dall’edificio principale,
    prefabbricati, magazzini, depositi merci). Inoltre, sempre
    secondo la nuova norma, “sono in ogni caso fatti salvi i piani
    di risanamento urbanistico attuati, nonché quelli già
    regolarmente approvati con convenzione efficace”.   
    I 300 metri delle zone umide sono così rimasti blindati per nove
    mesi, da gennaio a oggi per effetto di un emendamento al Piano
    casa proposto dal Pd e approvato col voto segreto. (ANSA).   

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    Il Senato approva il testo unico sulle malattie rare, è legge

    “È legge, finalmente. Appena approvato all’unanimità in sede deliberante in commissione il testo unico su malattie rare. Un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie e un esempio di buona politica. Ora bisogna attuare le normative in tutte le regioni, mettere a sistema l’esistente , aggiornare il piano per le malattie e rare ogni tre anni. Il testo é un nuovo inizio, la giustezza di un Servizio Sanitario si misura da come trattiamo le malattie rare.Oggi è una buona giornata”. Lo dice la presidente della commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Annamaria Parente.
    “Ci sono voluti più di 3 anni e mezzo per arrivare a questa vittoria, ma oggi il Testo Unico Malattie Rare è una Legge dello Stato, la prima che definisce organicamente le malattie rare, i diritti di chi ne è affetto e il quadro organizzativo. Siamo però di fronte ad una legge quadro, con cui sono state poste le fondamenta di un cambiamento, ma c’è molto ancora da fare” e “noi vigileremo affinché vengano approvati tutti gli atti necessari alla sua attuazione”, che sono in particolare 5. Così la direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare, Ilaria Ciancaleoni Bartoli, commenta l’approvazione definitiva del Testo Unico Malattie Rare, una norma che vedrà i primi effetti pratici da qui a un anno.
    L’elenco delle malattie rare che dovrà essere aggiornato
    Dal momento dell’entrata in vigore della legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, decorreranno infatti i termini entro i quali produrre 5 atti necessari alla sua piena attuazione.
    – Entro due mesi deve essere istituito il Comitato Nazionale per le Malattie Rare con decreto del Ministero della Salute
    – Entro 3 mesi deve essere istituito il Fondo di Solidarietà per le persone affette da malattie rare con decreto del Ministero del Lavoro di concerto con Ministero della Salute e MEF.
    – Vi sono poi due accordi che devono essere presi in sede di conferenza Stato-Regioni entro 3 mesi: uno è relativo all’approvazione del Secondo Piano Nazionale Malattie Rare e riordino della Rete; l’altro è un accordo con cui dovranno essere definite le modalità per assicurare un’adeguata informazione a professionisti sanitari, pazienti e famiglie.
    – Entro 6 mesi, servirà anche un Regolamento del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Università e Ricerca, per stabilire i meccanismi degli incentivi fiscali in favore dei soggetti, pubblici o privati, impegnati nella ricerca e produzione dei farmaci orfani.
    “In ogni caso entro 6 mesi dalla pubblicazione, e quindi prima della prossima estate, tutti questi atti dovranno essere disposti e solo verso la fine del 2022 potremo cominciare a vedere i reali effetti di questa Legge. I tempi sono questi e bisognerà attenderli, ma non un giorno di più”, conclude la direttrice Ciancaleoni Bartoli.
     

    È stato approvato oggi in Senato all’unanimità il disegno di legge su malattie rare. Prevede tra l’altro l’aggiornamento dell’elenco delle malattie, il potenziamento degli screening e l’istituzione di un fondo destinato a pazienti e famiglie.Il SSN deve prendersi cura di tutti.
    — Roberto Speranza (@robersperanza) November 3, 2021

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    Covid: bocciata proposta FdI per commissione d'inchiesta

    Stop alla proposta di istituire subito una commissione d’inchiesta sul sistema sanitario nazionale e la gestione della pandemia, avanzata da Fratelli d’Italia. A bocciarla è stata la commissione Sanità del Senato.
    In una nota dei capigruppo di maggioranza nella commissione, si legge che l’esame della proposta riprenderà non appena sarà terminato lo stato di emergenza Covid.    

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    Unesco, impuniti 9 su 10 omicidi di cronisti

    (ANSA) – SIRACUSA, 03 NOV – Nove assassini su dieci di
    giornalisti non vengono perseguiti. Un livello di impunità
    dell’87 per cento. Il dato è emerso stamane a Siracusa dove si è
    aperto l’incontro “Come fermare i reati contro i giornalisti”
    organizzato dall’associazione “Ossigeno per l’Informazione” su
    mandato dell’Unesco nell’aula magna del Siracusa international
    institute for criminal justice and human rights. E’ stato Tawfik
    Jelassi, assistente del direttore generale dell’Unesco a fornire
    alcuni numeri.   
    “Ci sono stati 400 assassini di giornalisti negli ultimi due
    anni – ha detto Jelassi – e negli ultimi due giorni sono morti 3
    giornalisti in Messico e nelle Filippine. I 139 professionisti
    uccisi in America Latina tra il 2011 e il 2020 avevano ricevuto
    minacce. Abbiamo bisogno di un’azione giudiziaria per mettere
    fine all’impunità, rischiamo di arrivare tardi. Bisogna
    garantire libertà espressione e diritto all’informazione”.
    Il rappresentante Unesco ha annunciato che il prossimo anno ci
    sarà a Siracusa un corso di formazione per pubblici ministeri
    per dare strumenti per esaminare la problematica relativa ai
    reati contro i giornalisti. (ANSA).   

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    Pizza insieme per Di Maio e Giorgetti a Roma

    Seduti ad un tavolino di legno e intenti a parlare. E’ la fotografia, pubblicata dal Corriere.it, che ritrae il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ieri sera in una pizzeria romana in via Flaminia. 

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    Reddito: Decaro, Governo acceleri su ricerca lavoro

    (ANSA) – BARI, 03 NOV – “Io credo che il Reddito di
    cittadinanza sia una misura fondamentale perché sono tantissime
    le persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di poter
    sopravvivere. Ha aiutato molto alcune zone del nostro Paese, ma
    vanno fatte sicuramente delle modifiche sulla parte legata alla
    ricerca del lavoro. Credo che il Governo debba fare uno sforzo
    per accelerare su questo aspetto”. Lo ha detto il presidente
    Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, presentando il Puc
    (Progetto di utilità collettiva) che impegnerà 42 baresi
    percettori del Reddito di cittadinanza per un anno negli uffici
    della Procura di Bari.   
    “Noi sindaci – ha detto Decaro – abbiamo chiesto al Governo,
    se dovessero essere fatte delle modifiche, di essere ascoltati
    sul Reddito di cittadinanza. A parte l’utilizzo distorto da
    parte di qualcuno, su cui anche le stesse Procure in Italia
    stanno indagando, credo che forse bisognerebbe puntare di più su
    delle attività formative con politiche attive del lavoro, fare
    progetti triennali attraverso gli uffici provinciali del lavoro.   
    Ma da sindaco, come tanti sindaci del nostro Paese, posso dire
    che il Reddito di cittadinanza è stato una forma di sostegno al
    reddito famigliare che ha permesso a tante persone di avere un
    tetto sulla testa e di mettere un piatto a tavola per loro e per
    i loro figli, di restituire dignità a queste persone che in
    qualche maniera hanno la possibilità di restituire qualcosa alla
    loro comunità”. “Una parte dei sindaci – ha continuato – chiede
    di focalizzarsi sulla possibilità di far svolgere ai percettori
    del Reddito di cittadinanza attività di carattere formativo per
    riattivarsi nel mondo del lavoro: questa secondo noi potrebbe
    essere una soluzione”. “Oggi funziona il sostegno al reddito –
    ha concluso – ma ancora la norma che aveva previsto il Reddito
    di cittadinanza non riesce a dare uno sbocco lavorativo, perché
    la procedura ancora non si è concretizzata. Credo che il Governo
    debba fare uno sforzo per accelerare su questo aspetto, magari
    con una nuova norma di accompagnamento al lavoro” per i
    percettori del sussidio”. (ANSA).