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    Morto Vincenzo Porcacchia, diresse per anni il Gr Rai

    All’età di 85 anni è morto Pier Vincenzo Porcacchia già Direttore Tgr, Gr2 e Gr Rai (azienda in cui ha lavorato fino al 1992) e della Scuola di Giornalismo di Perugia ed ex Capo Ufficio Stampa della Camera dei Deputati dal 2002 al 2009.    Era nato a Roma il 6 luglio 1936 ed era iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 14 aprile 1964. I funerali si svolgeranno a Tarquinia (Viterbo).    Pier Vincenzo Porcacchia è stato per venticinque anni “un punto di riferimento della Rai, al cui servizio ha messo tutta la sua professionalità, anche come primo direttore della Tgr, oltre che del Gr2 e del Gr Rai”. La presidente della Rai Marinella Soldi, l’amministratore delegato Carlo Fuortes e il Consiglio di amministrazione ricordano il giornalista Pier Vincenzo Porcacchia, sottolineando “la sua dedizione ai valori del servizio pubblico, dimostrata anche attraverso la passione e l’impegno con i quali ha seguito i giovani giornalisti durante il suo incarico di direttore della Scuola di giornalismo della Rai di Perugia”.    Pier Vincenzo Porcacchia “era un uomo della Rai. Quello che si potrebbe definire un “uomo d’azienda”. Perché credeva nella funzione e nella missione del Servizio Pubblico. Straordinario professionista, di grande autorevolezza. Rafforzata dai suoi modi sempre gentili”, sottolinea l’Usigrai, ricordando che “Con misura ed equilibrio è stato direttore del Gr2 (Giornale Radio Rai) e della TgR”. È stato anche il primo Direttore della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia, istituto di formazione fondato e finanziato dalla Rai. “Incarico – scrive l’Usigrai- che ha svolto per oltre un decennio con la passione di chi credeva nella formazione dei giovani giornalisti e nell’importanza per la Rai di investire nella creazione di un bacino di giovani professionisti”. (ANSA).   

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    Draghi: 'Violenza odiosa, tutela donne priorità assoluta'

    “La tutela delle donne è una priorità assoluta per il Governo, che intende affrontare l’odioso problema della violenza di genere in tutti i suoi aspetti, dalla prevenzione al sostegno alle vittime”. Lo dichiara il premier Mario Draghi esprimendo pieno sostegno alle misure di contrasto alla violenza di genere presentate in vista della giornata mondiale del 25 novembre. “Il Governo stanzia nuove risorse per aiutare le donne, per accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza, per favorirne l’indipendenza economica” per rafforzare l’assistenza alle donne e ai minori “a difesa dei loro diritti e della nostra società”.

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    Gb: Rowling, 'ricevute minacce di morte per polemica trans'

    (ANSA) – LONDRA, 22 NOV – J.K. Rowling ha rivelato di aver
    ricevuto numerose minacce di morte mentre criticava tre
    attivisti per i diritti dei transgender che avevano pubblicato
    una loro foto su Twitter davanti all’indirizzo di casa
    dell’autrice, rendendolo così facilmente riconoscibile.   
    La scrittrice finisce così nuovamente al centro di una accesa
    polemica dai toni spesso violenti per aver difeso posizioni
    femministe tradizionali riguardo la questione della difesa di
    identità di genere biologica delle donne. La creatrice di Harry
    Potter ha ringraziato la polizia della Scozia, dove risiede, per
    averla assistita. I manifestanti si erano fatti fotografare
    davanti all’abitazione della scrittrice con alcuni cartelli, di
    cui uno riportava la scritta “Trans Liberation Now”. Rowling
    aveva risposto in questo modo, ribadendo la sua volontà di
    espressione: “Dovrebbero riflettere sul fatto che ho ricevuto
    così tante minacce di morte che potrei tappezzare la casa ma non
    ho smesso di parlare”.   
    Solidarietà alla scrittrice è stata espressa dal premier
    britannico Boris Johnson tramite un suo portavoce: “Nessun
    individuo dovrebbe essere preso di mira in quel modo. Tutti
    hanno il diritto di essere trattati con dignità e rispetto e le
    persone devono essere in grado di condividere le proprie
    opinioni allo stesso modo”. (ANSA).   

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    Putin, 'garantiamo gas all'Ue, soprattutto col Nord Stream 2'

    (ANSA) – MOSCA, 22 NOV – In una conversazione telefonica
    con Mario Draghi il presidente Vladimir Putin ha confermato la
    disponibilità della Russia a garantire forniture ininterrotte di
    gas naturale all’Europa a lungo termine, in particolare
    attraverso il gasdotto Nord Stream 2. Lo ha riferito il servizio
    stampa del Cremlino. “Su iniziativa di Mario Draghi, è stato
    sollevato il tema della cooperazione nel settore energetico.   
    Vladimir Putin ha confermato la disponibilità della Russia a
    garantire forniture ininterrotte di gas naturale all’Europa a
    lungo termine, in particolare utilizzando le capacità del
    gasdotto Nord Stream 2”. Lo riporta la Tass. (ANSA).   

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    Basta 'manel', memorandum per parità genere nella comunicazione

    (ANSA) – ROMA, 22 NOV – Basta con i “manel”: convegni,
    commissioni, comitati, dibattiti, trasmissioni radio-televisive
    dove solo uomini sono invitati a parlare, dove solo un genere è
    rappresentato. E’ il messaggio lanciato nel corso di dibattito,
    organizzato in occasione della Giornata internazionale per
    l’eliminazione della violenza contro le donne, nel quale Rai
    Radio1, con la Rappresentanza in Italia della Commissione
    europea, ha presentato il Memorandum d’Intesa “No Women No Panel
    – Senza Donne Non Se Ne Parla” per una rappresentazione
    paritaria ed equilibrata nelle attività di comunicazione.   
    Molte le istituzioni coinvolte, che hanno aderito
    contribuendo anche alla stesura del documento, un lavoro di
    elaborazione che è durato un anno. Fra queste, la Presidenza del
    Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità.   
    “Serve un cambiamento culturale – ha detto nel corso della
    conferenza stampa la ministra delle Pari Opportunità Elena
    Bonetti -. La unidirezionalità di un messaggio comunicativo che
    non tenga in conto il necessario dialogo tra la diversità di
    genere è del tutto inadeguata ad affrontare le sfide della
    complessità, che si affrontano in un approccio capace di tenere
    conto della doppia esperienza dell’umanità, che è quella
    maschile e femminile. Donne e uomini – ha proseguito – hanno
    competenze che hanno il diritto di essere espresse, lo dico da
    donna di scienza”.   
    La direttrice di Radio Uno e Gr Simona Sala ha ricordato
    le battaglie sul tema portate avanti nel corso del suo mandato.   
    “Andiamo avanti – ha sottolineato – perché questa idea di
    apertura venga applicata sempre più, in modo tale che ogni volta
    che si organizza un evento, un convengo, una task force si tenga
    conto della rappresentanza di genere”.   
    L’iniziativa ha ricevuto l’adesione del Capo dello Stato
    Sergio Mattarella, che ha inviato per l’occasione una medaglia
    di grande formato della Presidenza della Repubblica quale premio
    di rappresentanza. (ANSA).   

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    Iv: alla Leopolda lungo applauso a Boschi, lei si commuove

    Un lungo applauso ha accompagnato la chiusura dell’intervento alla Leopolda di Maria Elena Boschi, che ha ricordato la vicenda Banca Etruria. “C’è un momento in cui si raggiunge un limite, basta – ha detto – la macchina del fango l’hanno fatta loro e noi l’abbiamo subita. Ma non ci avete fatto niente. Continueremo a combattere”

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    Alto Adige: morto ex leader separatisti Sepp Mitterhofer

    (ANSA) – BOLZANO, 21 NOV – E’ morto all’età di 89 anni Sepp
    Mitterhofer, per decenni fu alla guida dell’Heimatbund, la lega
    patria sudtirolese, che in Alto Adige riunisce i circoli del
    separatismo. Durante il cosiddetto processo di Milano per gli
    attentati sudtirolesi degli anni 60 fu condannato a 12 anni, dei
    quali scontò 8 anni in carcere. L’Heimatbund lo ricorda come
    “instancabile combattente”. La Sued-Tiroler Freiheit, il partito
    fondato da Eva Klotz, afferma che Mitterhofer “si è battuto per
    la libertà del Sudtirolo e dell’autodeterminazione. (ANSA).   

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    Renzi: 'Al voto né con il centrodestra, né con Pd-M5s: il centro sarà uno spazio politico decisivo'

    Giornata conclusiva della Leopolda a Firenze. Intervento finale di Matteo Renzi 
    “Ho l’impressione che i principali leader delle forze politiche italiane, i leader di M5s, Pd, Lega e FdI, abbiano l’interesse ad andare a votare: interesse che è politico, e in alcuni casi personale, perché qualcuno vuole portare in parlamento prima possibile il suo gruppo di riferimento, è un dato di fatto oggettivo”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’intervento finale di Leopolda 11. “La democrazia italiana è più forte, di tutto anche del mojito di Salvini o della pochette di Conte”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’intervento finale di Leopolda 11. “Noi abbiamo fatto – ha aggiunto – contro l’opinione dell’allora gruppo dirigente del Pd l’operazione contro il Papeete nell’agosto del 2019, prendendo una scatola di Maalox e accettando di stare al governo con i 5 Stelle in quella stagione, perché sapevamo che se avessimo detto il contrario, cioè se avessimo portato il paese a votare, il paese sarebbe finito nelle mani di Salvini e meloni per 5 anni, e tra due mesi avrebbero eletto un presidente sovranista. Non le prendo lezioni da chi in quella stagione politica ci spiegava che bisognava affrontare a viso aperto il populismo e sovranismo: non è così, ci vuole flessibilità in politica”. Renzi ha citato un discorso del 1978 di Aldo Moro: “La nostra flessibilità ha salvato fino a qui più che il nostro potere la democrazia italiana, diceva, e la nostra flessibilità nel 2019 prima e nel 2021 poi forse non ha salvato la democrazia italiana, ma salvato la stabilità economica europea mandando a casa prima Salvini e poi Conte”.
    “Se Salvinie la Meloni faranno l’asse di destra e il Pd rinnegando le battaglie che abbiamo fatto insieme sceglie di allearsi con Il M5s è naturale che alle elezioni di giugno dovremmo occupare quello spazio politico della Leopolda, noi siamo quelli che sono sempre rimasti là”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, chiudendo la Leopolda, a Firenze. Il centro è “uno spazio politico di vittoria o di sconfitta che in questo momento segna i governi in Germania, Francia, Usa, che può essere e probabilmente sarà decisivo alle elezioni, specie se ci saranno nel 2022” dice leader di Italia Viva. “A Palermo non stiamo con Miccichè, stiamo con Davide Faraone che è una cosa diversa; poi Micciché faccia lui, Provenzano faccia lui, ma noi a Palermo ci candidiamo per guidare una città che negli ultimi anni non è riuscita neanche a seppellire i propri morti”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’intervento finale di Leopolda 11. “Caro Davide, Palermo ha bisogno di te, e noi siamo convinti che la tua candidatura a sindaco di Palermo non sarà figlia di un accordicchio con qualche forza politica, ma sarà una candidatura che parla alla città di Palermo”, ha aggiunto Renzi.
    LA DIRETTA