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    Occhiuto,no ad alibi 'ndrangheta,in Calabria si può lavorare

    (ANSA) – CATANZARO, 03 DIC – “Noi abbiamo la necessità di
    raccontare un’altra Calabria, diversa da quella che viene spesso
    raccontata come una una regione dove non si lavora e non serve
    lavorare e dove la ‘ndrangheta impedisce lo svolgimento di
    attività che sono normali in altre aree. E’ bello che qui ci
    siano gli uomini delle istituzioni che insieme salutano
    eccellenze della Calabria che hanno dimostrato che qui, invece,
    si può lavorare perché la ‘ndrangheta fa schifo, ma non deve
    diventare un alibi per dire che non si può fare nulla”. Lo ha
    detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto
    intervenendo a Catanzaro alla cerimonia di consegna delle Stelle
    al merito a 51 calabresi nuovi “Maestri del lavoro”.   
    Alla manifestazione, svoltasi nella Prefettura di Catanzaro alla
    presenza del prefetto Maria Teresa Cucinotta, hanno partecipato
    il Console regionale della Federazione Maestri del Lavoro
    Francesco Saverio Capria ed il direttore dell’Ispettorato
    regionale del Lavoro Giuseppe Patania. Presenti anche i prefetti
    di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone, Vittoria Ciaramella,
    Roberta Lulli e Maria Carolina Ippolito.
    “C’è molto da fare – ha aggiunto Occhiuto – proprio nella
    direzione di costruire nuovo lavoro. Il mio governo sta operando
    su due direttrici: da un lato andare incontro alla necessità di
    rendere più dignitoso, dal punto di vista economico e della
    stabilità, il lavoro precario, che c’è ed è tanto, e, inoltre,
    di crearne di nuovo, intervenendo sulle politiche attive. In
    accordo con il sindacato, istituiremo un organismo che si
    occuperà di vigilare per garantire la sicurezza sui luoghi di
    lavoro”.   
    La cerimonia si è conclusa con la consegna delle onorificenze ai
    nuovi “Maestri del lavoro”, provenienti da tutta la Calabria.   
    (ANSA).   

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    Le Facoltà di Medicina restano a numero chiuso

     Le Facoltà di Medicina restano a numero chiuso. Lo ha ribadito la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, oggi a Sassari. “Per il momento escludo l’eliminazione del numero chiuso per l’accesso alle Facoltà di Medicina. Lo scorso anno abbiamo avuto 70mila aspiranti per 14 mila posti disponibili, ospedali e atenei non sono in grado di assorbire 70 mila aspiranti, anche perché dobbiamo fare in modo che la qualità della formazione resti alta. È vero che la pandemia ha fatto emergere una mancanza di medici, ma si tratta di una carenza della presenza di medici sul territorio, non della presenza complessiva”.  La ministra Messa è giunta stamani a Sassari per partecipare alla cerimonia di premiazione dei vincitori della sezione ‘Arti figurative, digitali e scenografiche’ del Premio nazionale delle arti (PNA).    “Se noi guardiamo il numero di medici per abitante – ha spiegato Messa a margine di una visita nelle nuove strutture dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi – l’Italia è fra le prime in Europa, manca però la distribuzione corretta di questi medici e quindi è un incrocio che Università, territori regioni e comuni devono fare”.    “Il numero programmato degli studenti di Medicina è aumentato nel corso degli anni, siamo arrivati a più di 14mila partendo da circa 10mila. Adesso abbiamo sbloccato l’imbuto che c’era tra la laurea in medicina e la scuola di specializzazione, e ora arrivano 19mila borse di studio. Bisogna poi fare in modo – ha concluso l’esponente del Governo – che i medici restino nel nostro Paese, cercando di dare loro una valorizzazione per quello che hanno studiato”. (ANSA).   

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    Salvini, rispettare volontà Mattarella, giusto il cambio

    “Mi sembra che Mattarella abbia detto (cosa intende fare, ndr). Va rispettata la sua volontà ed è giusto il cambio”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un mandato bis dell’attuale presidente della Repubblica, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma. Poi ha ribadito l’intenzione di “fare un regalo agli italiani” con la scelta di un capo dello Stato “equidistante” e ha concluso: “Io sto lavorando per unire, spero che nessuno lavori per dividere”.
    “Il governo Draghi – ha ribadito intanto Silvio Berlusconi – deve andare avanti tutto il tempo necessario fino al 2023, ma è destinato a rimanere un’eccezione giustificata dall’emergenza”. Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi in una lettera inviata all’assemblea nazionale dell’Udc, in corso a Roma, e letta dal coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani. 

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    Papa a Cipro, incontro con gli ortodossi

    Nella sua seconda giornata a Cipro, Papa Francesco incontra gli ortodossi, è a una messa per la piccola comunità cattolica locale e sarà in preghiera con i migranti. Al mattino, all’ Arcivescovado ortodosso di Nicosia, la visita di cortesia di a Chrysostomos II, arcivescovo ortodosso di Cipro. Poi l’incontro con il Santo Sinodo presso la Cattedrale ortodossa e la celebrazione della messa per la comunità cattolica al ‘Gsp Stadium’ della capitale cipriota. Nel pomeriggio la preghiera ecumenica con i migranti nella Chiesa parrocchiale di Santa Croce, prima del rientro alla Nunziatura apostolica, dove il Papa alloggia nel suo soggiorno a Cipro.
    “Dinanzi a ogni oscurità personale e alle sfide che abbiamo davanti nella Chiesa e nella società, siamo chiamati a rinnovare la fraternità. Se restiamo divisi tra di noi, se ciascuno pensa solo a sé o al suo gruppo, se non ci stringiamo insieme, non dialoghiamo, non camminiamo uniti, non possiamo guarire pienamente dalle cecità”. Così papa Francesco nella messa celebrata al Gsp Stadium di Ncosia per la comunità cattolica di Cipro. “La guarigione – ha affermato – viene quando portiamo insieme le ferite, quando affrontiamo insieme i problemi, quando ci ascoltiamo e ci parliamo. È la grazia di vivere in comunità, di capire il valore di essere comunità”. “Lo chiedo per voi – ha proseguito -: possiate stare sempre insieme, essere sempre uniti; andare avanti così e con gioia: fratelli cristiani, figli dell’unico Padre. E lo chiedo anche per me”. “E’ bello vedervi e vedere che vivete con gioia l’annuncio liberante del Vangelo – ha detto Francesco -. Vi ringrazio per questo. Non si tratta di proselitismo, ma di testimonianza; non di moralismo che giudica, ma di misericordia che abbraccia; non di culto esteriore, ma di amore vissuto. Vi incoraggio ad andare avanti su questa strada”. “Usciamo a portare la luce che abbiamo ricevuto – ha esortato -, usciamo a illuminare la notte che spesso ci circonda! C’è bisogno di cristiani illuminati ma soprattutto luminosi, che tocchino con tenerezza le cecità dei fratelli; che con gesti e parole di consolazione accendano luci di speranza nel buio. Cristiani che seminino germogli di Vangelo nei campi aridi della quotidianità, che portino carezze nelle solitudini della sofferenza e della povertà”. Secondo il Pontefice, “ciascuno di noi è in qualche modo cieco a causa del peccato, che ci impedisce di ‘vedere’ Dio come Padre e gli altri come fratelli”. “Questo fa il peccato, distorce la realtà – ha spiegato -: ci fa vedere Dio come padrone e gli altri come problemi. È l’opera del tentatore, che falsifica le cose e tende a mostrarcele sotto una luce negativa per gettarci nello sconforto e nell’amarezza”. “E la brutta tristezza, che è pericolosa e non viene da Dio, si annida bene nella solitudine – ha aggiunto Francesco -. Dunque, non si può affrontare il buio da soli. Se portiamo da soli le nostre cecità interiori, veniamo sopraffatti. Abbiamo bisogno di metterci l’uno accanto all’altro, di condividere le ferite, di affrontare insieme la strada”.
    E saranno 50 i rifugiati che, per iniziativa di papa Francesco, verranno trasferiti da Cipro in Italia e tutte le operazioni riguardanti il trasferimento, l’ospitalità in Italia e il percorso di integrazione saranno economicamente a carico della Santa Sede. A quanto si apprende da fonti ben informate, il primo gruppo di 12-15 persone dovrebbe partire prima di Natale, gli altri seguiranno tra gennaio e febbraio 2021. Dal punto di vista normativo, l’operazione viene definita un “ricollocamento per motivi umanitari”. L’accompagnamento dei 50 rifugiati in Italia e il percorso di integrazione saranno curati dalla Comunità di Sant’Egidio. Tra le 50 persone attualmente ospitate a Cipro e che saranno trasferite in Italia, ve ne sono di nazionalità della Siria, del Congo, del Camerun e alcune dall’Iraq. Tra loro anche delle famiglie con bambini. 

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    'Nostalgia di futuro', premio alla carriera a Giulio Anselmi

    (ANSA) – ROMA, 03 DIC – NewsMedia4Good, progetto che guarda
    al futuro dell’editoria supportata dall’IA e da Metaverso, è
    stato al centro della 13/a edizione di Nostalgia di Futuro,
    l’evento annuale organizzato a Roma, nella sede della Fieg, da
    Osservatorio TuttiMedia, network europeo che riunisce i media e
    le aziende attenti alla transizione digitale. L’Osservatorio ha
    assegnato il premio alla carriera a Giulio Anselmi, presidente
    dell’ANSA ed ex presidente della Fieg, che ha insistito sulla
    “qualità” come elemento che lega tutte le piattaforme di
    informazione. “Nostalgia di Futuro come titolo di questo evento
    – ha detto – ben rappresenta un filo continuo all’interno della
    nostra informazione, di quella storica, di quella contemporanea,
    di quella futura. Che deve essere seria, credibile, affidabile.   
    Solo cosi potrà sopravvivere”.   
    Di NewsMedia4Good, dopo l’introduzione di Franco Siddi
    (presidente TuttiMedia), hanno parlato Derrick de Kerckhove
    (consigliere scientifico TuttiMedia e docente Polimi); Paolo
    Liguori (Mediaset); Paolo Benanti (teologo e docente Pontificia
    Università Gregoriana di Roma); Carlo Branzaglia (coordinatore
    scientifico Scuola Postgraduate IED Milano) e Costanza Sciubba
    Caniglia (Harvard University).   
    Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha
    condiviso in un messaggio l’utilità di NM4G: “Se il nostro
    obiettivo è un mondo digitale sicuro che sia uno strumento di
    autonomia per tutti, l’attuazione della tabella di marcia Onu
    per la cooperazione digitale ci aiuterà a raggiungerlo per
    creare e promuovere un’informazione utile per connettere i
    cittadini, per aiutarli a comunicare in modi diversi, al passo
    con i tempi, ma che permettano a tutti di sentirsi parte
    integrante della comunità”. La commissaria per l’Innovazione, la
    Ricerca, l’Educazione, la Cultura e la Gioventù, Mariya Gabriel,
    premiata da Otm con “Donna è Innovazione 2021”, ha dedicato in
    un messaggio il riconoscimento “a tutte le donne impegnate senza
    sosta in prima linea nella risposta all’emergenza pandemica”.   
    Fabrizio Carotti (direttore generale Fieg), ha detto che la
    Federazione Italiana Editori Giornali sostiene il progetto
    perché c’è bisogno di un cambio di passo nell’editoria. (ANSA).   

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    Ddl, braccialetto elettronico a chi maltratta le donne

    Sicurezza, protezione, prevenzione e sostegno economico alle vittime: sono i principali pilastri su cui si basa il pacchetto di misure sulla violenza contro le donne che, nella forma del disegno di legge, andrà domani in Consiglio dei ministri. Un articolato non ancora definito nei dettagli e oggetto di discussione anche in queste ore, almeno in alcuni suoi aspetti.    Tra le misure al vaglio, in particolare, vi sarebbe anche la possibilità di procedere d’ufficio per determinate fattispecie che oggi prevedono la denuncia della vittima: si tratta dunque di avviare un’inchiesta senza querela, ma al momento questa norma – di cui pure si è parlato anche in occasione delle varie iniziative della giornata internazionale contro la violenza sulle donne – non compare nella bozza.    Una delle misure che invece viene data per certa è l’applicazione del braccialetto elettronico agli uomini che maltrattano, molestano o perseguitano e, più in generale, un rafforzamento degli interventi cautelari nei loro confronti.    Specularmente, sono previsti interventi volti a rafforzare la tutela delle donne che denunciano. Al provvedimento hanno lavorato in particolare le ministre dell’Interno e della Giustizia, Luciana Lamorgese e Marta Cartabia, insieme alle colleghe Gelmini, Carfagna, Bonetti e Stefani, ciascuna per il proprio ambito di competenza. “La gravità dei fatti chiamano le istituzioni a ripensare norme e procedure più adeguate, consapevoli che serve un approccio globale”, aveva detto la Guardasigilli nei giorni scorsi.    Più nello specifico, il pacchetto di norme dovrebbe proporre interventi sul codice penale e di procedura penale per rafforzare gli strumenti di prevenzione, come l’ammonimento, sulla falsariga di quello che avviene per lo stalking. Si punta ad aumentare la pena e prevedere la procedibilità d’ufficio per le percosse e le lesioni quando il fatto è commesso nell’ambito della violenza domestica, in questo modo sarebbe possibile l’arresto obbligatorio in flagranza per i violenti. Si dovrebbe poi intervenire per rendere più effettivi l’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, accompagnandolo con il braccialetto elettronico e, nel caso in cui sia negato il consenso, disporre anche misure cautelari più afflittive. La delega penale ha previsto l’arresto in flagranza per chi viola il divieto di avvicinamento, ora si dovrebbe intervenire con misure cautelari per evitare che la persona arrestata sia rimessa in libertà in attesa di giudizio.     

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    Manovra: domani decreto fiscale in Cdm, ai redditi bassi il 47% degli sgravi

    Domani il decreto fiscale sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri. Lo annuncia il segretario confederale della Cgil al termini dell’incntro governo-sindacati sulla Manovra. “Ci hanno detto che domani intendono andare al Consiglio dei ministri” sul tema del taglio delle tasse in manovra “e domattina prima di andare al Consiglio dei ministri il presidente farà un nuovo passaggio con i sindacati confederali” precisa Landini. A Palazzo Chigi all’incontro sulla manovra hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ed i sindacati. Con il premier, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Per i sindacati, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
    I circa 2 miliardi di avanzo sul 2022 derivanti dal minor costo del taglio di Irpef e Irap saranno destinati in parte al taglio delle bollette, in parte a una decontribuzione una tantum. E’ quanto si apprende da fonti sindacali e di governo, a margine del tavolo a Palazzo Chigi sulla manovra. E sulla decontribuzione Sbarra leader della Cisl spieha: “Abbiamo apprezzato che il governo abbia messo un miliardo e mezzo per la decontribuzione per fasce di reddito al di sotto dei 47mila euro, per i lavoratori dipendenti. Una misura temporanea che abbiamo chiesto diventi strutturale”. E ancora: “Un confronto importante. Il governo ci ha presentato l’impianto di ripartizione dei 7 miliardi sull’Irpef: l’85% viene destinato nelle fasce di reddito al di sotto dei 50 mila euro per lavoratori dipendenti e pensionati. Abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente gli sgravi fiscali per le persone collocate nelle fasce medio basse, basse”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi.
    In particolare, ha fatto sapere il governo, il 47% delle risorse destinate al taglio delle tasse in manovra andranno ai redditi più bassi. Ai redditi fino a 15mila euro andrà 1,1 miliardi e a quelli da 15mila a 28mila euro 2,2 miliardi. Dunque alle fasce più basse andranno in totale 3,3 miliardi, quasi la metà dei 7 miliardi disponibili in manovra per il taglio dell’Irpef.
    E il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine di un incontro a Milano sulla storia economica italiana, ha detto: “Sono deluso dall’approccio dei partiti alla manovra”. “Ho sempre dichiarato – ha aggiunto – che sosteniamo l’azione di questo governo perché riteniamo che vada nella direzione delle riforme, di cui questo Paese ha bisogno da 25 anni. È un momento storico, così come ho dichiarato in diverse occasioni, ma certo quando vedo i partiti che presentano più di 6mila emendamenti per la gestione del fondo di otto miliardi, su cui dicevano di aver trovato un accordo politico, francamente rimango colpito”.

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    Il Consiglio di Stato respinge un ricorso: i medici non possono rifiutare il vaccino Covid

    Il personale sanitario “per legge e ancor prima per il “giuramento di Ippocrate” è “tenuto in ogni modo ad adoperarsi per curare i malati, e giammai per creare o aggravare il pericolo di contagio del paziente con cui nell’esercizio della attività professionale entri in diretto contatto”. E’ uno dei passaggi del decreto con il quale il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di un medico abruzzese contro la sospensione per il suo rifiuto di vaccinarsi, rifiuto motivato “sulla base di dubbi scientifici certo non dimostrati”.