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    Quirinale: Prodi, sono saggio e so che per me non è cosa

    E’ fuori dalla corsa per il Quirinale? “Io ero già prima fuori corsa. La mia maestra elementare mi ha insegnato a contare. Non è cosa, si dice. C’è l’età, c’è che sto benissimo così, ci sono tantissime ragioni. E poi c’è il realismo politico: se un uomo politico ha un mimo di saggezza deve rendersi conto delle situazioni”. Lo dice Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, a Mezz’ora in più, su Rai3.       

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    Il Papa nel campo di Lesbo: “Chiusure e nazionalismi portano al disastro”

    “Chiusure e nazionalismi – la storia lo insegna – portano a conseguenze disastrose”. Così il Papa a Lesbo. “È un’illusione – ha detto – pensare che basti salvaguardare se stessi, difendendosi dai più deboli che bussano alla porta. Il futuro ci metterà ancora più a contatto gli uni con gli altri. Per volgerlo al bene non servono azioni unilaterali, ma politiche di ampio respiro”. La storia “lo insegna ma non lo abbiamo ancora imparato. Non si voltino le spalle alla realtà, finisca il continuo rimbalzo di responsabilità, non si deleghi sempre ad altri la questione migratoria, come se a nessuno importasse e fosse solo un inutile peso”.
    “È triste sentir proporre, come soluzioni, l’impiego di fondi comuni per costruire muri, dei fili spinati. Siamo nell’epoca dei muri, dei fili spinati”, ha detto il Papa. Certo, “si comprendono timori e insicurezze, difficoltà e pericoli. Si avvertono stanchezza e frustrazione, acuite dalle crisi economica e pandemica, ma non è alzando barriere che si risolvono i problemi e si migliora la convivenza”. “È invece unendo le forze per prendersi cura degli altri secondo le reali possibilità di ciascuno e nel rispetto della legalità – ha aggiunto -, sempre mettendo al primo posto il valore insopprimibile della vita di ogni uomo”.
    “È facile trascinare l’opinione pubblica instillando la paura dell’altro; perché invece, con lo stesso piglio, non si parla dello sfruttamento dei poveri, delle guerre dimenticate e spesso lautamente finanziate, degli accordi economici fatti sulla pelle della gente, delle manovre occulte per trafficare armi e farne proliferare il commercio?”. Così il Papa. “Vanno affrontate le cause remote, non le povere persone che ne pagano le conseguenze, venendo pure usate per propaganda politica! Per rimuovere le cause profonde, non si possono solo tamponare le emergenze. Occorrono azioni concertate e grandezza di visione”.
    “Non scappiamo via frettolosamente dalle crude immagini dei piccoli corpi di bambini stesi inerti sulle spiagge. Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre distanti, sta diventando un freddo cimitero senza lapidi”. “Questo grande bacino d’acqua, culla di tante civiltà, sembra ora uno specchio di morte – ha rilevato -. Non lasciamo che il ‘mare nostrum’ si tramuti in un desolante ‘mare mortuum’, che questo luogo di incontro diventi teatro di scontro! Non permettiamo che questo ‘mare dei ricordi’ si trasformi nel ‘mare della dimenticanza’. Vi prego, fermiamo questo naufragio di civiltà!”.
       Entrato nel Reception and Identification Centre di Mytilene, a Lesbo, Papa Francesco si è diretto a piedi verso il luogo della cerimonia intrattenendosi ungo il tragitto con i profughi in sua attesa, accarezzando in particolare i tanti bambini, spesso molto piccoli, stringendo mani, dispensando sorrisi, saluti e parole di conforto e incoraggiamento. Il Papa si ferma anche ad ascoltare le storie e le invocazioni di alcuni dei rifugiati, delle provenienze più diverse, dall’Asia, al Medio Oriente, all’Africa. Al termine della cerimonia ufficiale, presenti anche la presidente della Repubblica Ekaterini Sakellaropoulou e l’ordinario della diocesi, arcivescovo Josif Printezis, Francesco si fermerà ancora con alcuni rifugiati e visiterà le loro abitazioni. Circa 200, anche qui con diversi bambini, quelli che lo attendono nel luogo dell’incontro, tutti dotati di cuffiette per la traduzione simultanea delle sue parole.
    I rifugiati sono stati nel frattempo in parte ricollocati o trasferiti in altre isole dell’Egeo, e nel campo di Mytilene, soprannominato dai greci ‘Moria 2.0’, ve ne sono oggi alcune migliaia, con numeri che oscillano tra i 2.000-2.500 e gli oltre 4.000-4.200. Secondo la Caritas, attualmente neile baracche, tendoni e container risiedono 2.200 persone: in effetti il campo avrebbe una capacità di 8.000 persone ma in questo periodo vengono accettati meno rifugiati per ragioni legate al Covid. Le provenienze vanno dalle zone di conflitto dell’Asia e del Medio Oriente fino a quelle dell’Africa. Le condizioni di vita nel campo sono migliorate rispetto a quello di ‘Moria’, considerato una sorta di inferno, ma sempre molto dure, e le attese dei permessi di asilo in Europa lunghissime. Molte le famiglie con bambini anche in tenerissima età.
    Ad Atene, alle 16.45 la messa nella ‘Megaron Concert Hall’ e alla 19.00 la visita di cortesia che l’arcivescovo ortodosso Ieronymos II renderà al Ponteficepresso la Nunziatura apostolica. 

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    Scuola: i presidi, usare subito l'esercito per tamponi tempestivi

    “Per ridurre il ricorso alla Dad l’esercito e il generale Figliuolo dovranno essere subito operativi e risolvere due questioni su cui, finora, moltissime Asl hanno fallito, o non sono riuscite fino in fondo. Primo: garantire un testing tempestivo. Secondo: in caso di contagio, far partire all’istante il tracciamento che permette l’individuazione dei contatti del positivo”. Lo sottolinea Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, in un’intervista al Sole 24 Ore.    “Se non si migliora qui – prosegue Giannelli – qualsiasi protocollo per gestire il Covid nelle scuole, salvando le lezioni in presenza, è destinato a rimanere inattuato. Ed è impensabile che sui presidi ricadano anche le inadempienze dei dipartimenti di prevenzione”. Per Giannelli, “adesso saremo a 10mila classi da remoto”. “Stiamo entrando nei mesi invernali e i contagi, purtroppo, sono in risalita, anche tra i giovani tra i 5 e gli 11 anni, non vaccinati. I sieri quindi proteggono – sottolinea -. Auspico campagne di comunicazione a tappeto sui benefici dei vaccini”.   

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    Mattarella: il volontariato è straordinaria energia civile

    “Il volontariato è una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. Rinsalda i legami tra le persone, è vicino a chi si trova nel bisogno, riduce i divari sociali, promuove l’accoglienza e la sostenibilità”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale deI Volontariato. La Giornata serve “a dare il giusto valore alle numerose testimonianze di umanità e di altruismo che migliorano la nostra vita, senza le quali istituzioni e ordinamenti non sarebbero in grado di garantire appieno i principi cui si ispirano”.   
     “Abbiamo avuto ulteriore prova dell’importanza e del coraggio dei volontari e delle loro associazioni nell’emergenza provocata dalla pandemia. I volontari sono stati in prima fila, accanto a medici e infermieri, nel prestare cura ai malati, nel sostenere chi è rimasto solo, nel costruire connessioni laddove tanti rischiavano di venire esclusi” Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per la Giornata internazionale del Volontariato “voluta 36 anni or sono dalle Nazioni Unite”.    “Il rispetto dei diritti e delle libertà della persona, nella solidarietà,- afferma il Capo dello Stato – è il patrimonio più prezioso che dobbiamo trasferire alle nuove generazioni: e a questo patrimonio i volontari contribuiscono con passione e ideali, con la forza della loro testimonianza”.    “Le istituzioni – locali, nazionali, internazionali – hanno nei volontari e nelle loro associazioni alleati importanti nell’affrontare i cambiamenti che si rendono necessari per costruire una società migliore”, conclude Mattarella. 

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    Occhiuto: 'Da lunedì obbligo di mascherina in Calabria'

    “Entro stasera firmerò un’ordinanza con la quale dispongo, da lunedì 6 dicembre, l’obbligo per tutta la popolazione over12 di indossare la mascherina, anche all’aperto, su tutto il territorio regionale”.  E’ quanto fa sapere il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
    “Una misura che ritengo necessaria – prosegue Occhiuto – per tentare di arginare i contagi. Renderemo disponibili le scorte di mascherine contenute nei magazzini della Regione per i Comuni che ne avessero necessità”. Oggi in Calabria si sono registrati 456 nuovi contagi e sono aumentati i ricoveri sia in terapia intensiva, sia nei reparti di cura. “I contagi continuano a salire – sottolinea Occhiuto in una nota – e con loro una conseguente pressione sulla rete ospedaliera. Ci avviciniamo a grandi passi ai giorni di festa, e le nostre città saranno piene di calabresi, dapprima impegnati negli acquisti pre-natalizi, e subito dopo intenti a festeggiare il Natale e il Capodanno. Si moltiplicheranno, insomma, le occasioni di assembramenti, e il virus purtroppo in uno scenario di questo tipo potrebbe diffondersi con ancora più facilità.   

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    Quirinale: Tajani, se Draghi va al Colle si va al voto

     “Se Draghi viene eletto al Colle si deve andare alle elezioni”. Così il coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani a Rainews24. 
    “Non vedo nessuno che abbia la stessa autorevolezza di Draghi, in grado di tenere politicamente una maggioranza così eterogenea”, ha aggiunto 

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    Violenza sulle donne, ecco cosa cambia con il ddl

    Prevenire e contrastare la violenza contro le donne. E’ l’obiettivo del ddl approvato dal Consiglio dei ministri, che mette in campo una serie di misure per proteggere le vittime. Si va dall’estensione dei casi di procedibilità d’ufficio,senza cioè bisogno della denuncia, al fermo immediato di stalker e violenti in caso di imminente pericolo per la donna, all’aumento delle pene per chi è già stato ammonito per violenza domestica.E ancora: si potenzia l’uso dei braccialetti elettronici (e chi li manomette finisce in carcere), c’è un giro di vite sulla sospensione della pena e si potranno applicare ai violenti le misure di prevenzione previste per i mafiosi. Subito il sostegno economico e la tutela da parte delle forze di polizia per le donne che denunciano e sono in una situazione di rischio concreto. E gli orfani non dovranno aspettare l’esito del processo per l’indennizzo.    AI VIOLENTI LE MISURE PREVISTE PER I BOSS – Si amplia la possibilità di applicare le misure di prevenzione, previste dal codice antimafia – quali sorveglianza speciale, obbligo e divieto di soggiorno – anche ad altri reati contemplati dal Codice Rosso come tentato omicidio, violenza sessuale, deformazione permanente del viso.    PIU’ RICORSO AL BRACCIALETTO ELETTRONICO – Sia per arresti domiciliari, sia in caso di divieti di avvicinamento o obbligo di allontanamento dalla casa familiare: chi non acconsente alla sua applicazione, subisce una misura cautelare più grave.Va in carcere chi manomette il dispositivo. FERMO IMMEDIATO SE GRAVE RISCHIO PER DONNA – Lo dispone il pm o in caso di urgenza la polizia giudiziaria nei confronti di chi è gravemente indiziato di delitti compresi nel Codice Rosso, in caso di grave ed imminente pericolo per la vita o l’incolumità della vittima.    SI RAFFORZA ARRESTO OBBLIGATORIO IN FLAGRANZA – Per chi viola il divieto di avvicinamento alla vittima, in modo da prevenire più efficacemente il rischio di condotte violente. Anche al di fuori dell’arresto in flagranza di reato, si potranno applicare misure cautelari coercitive per tutti i casi di lesioni, quando ricorrono le aggravanti del codice rosso.    TUTELA POLIZIA PER CHI DENUNCIA ED E’ IN PERICOLO – Se le forze dell’ordine accerteranno una situazione di pericolo concreto per la donna che ha denunciato il compagno violento, potrà essere disposta una vigilanza dinamica a sua tutela. Non si tratta di una scorta ma potrà essere un monitoraggio della casa dove vive STRETTA SU SOSPENSIONE PENA – La potrà ottenere solo il reo che abbia compiuto un percorso di recupero. Qualsiasi violazione da parte del condannato comporterà la revoca.    SI PROCEDE D’UFFICIO SE VIOLATO AMMONIMENTO – Non ci sarà più bisogno della denuncia della vittima per procedere per percosse, lesioni e violenza sessuale non aggravata se il responsabile ha violato l’ammonimento del questore cioè ha reiterato le stesse condotte. In questo caso la pena viene aumentata di un terzo.    PERSONA OFFESA SARA’ INFORMATA SU SCARCERAZIONE – Sull’uscita dal carcere del condannato o dell’indagato saranno avvisati anche Questore e Prefetto, per valutare eventuali misure di prevenzione e/o protezione della vittima. SUBITO AIUTI ECONOMICI A DONNE E ORFANI – La provvisionale arriverà nella fase delle indagini, senza dover attendere l’esito del processo. E potrà essere pari a un terzo dell’indennizzo totale.    

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    Manovra: non c'è intesa Cdm, salta contributo solidarietà

    Nel Consiglio dei ministri salta l’idea di introdurre un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti per far fronte al rincaro delle bollette. Contrari i partiti del centrodestra e Italia Viva. ‘Incomprensibile lo stop a Draghi dei ministri renziani’, dice il Pd. I sindacati pensano allo sciopero generale. ‘In questo momento sarebbe sbagliato’, avverte Confindustria. Lo stanziamento contro il caro bollette in manovra salirà tuttavia di circa 800 milioni. In Cdm si è discusso anche sull’ipotesi di un taglio una tantum dei contributi nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i 35mila euro di reddito. All’intervento sarebbe dedicato un miliardo e mezzo.
    Un’informativa del ministro Daniele Franco, la discussione del premier Mario Draghi e i ministri, la pausa per trovare soluzioni alternative al contributo di solidarietà e poi l’intesa, senza un voto formale di un emendamento che dovrebbe essere presentato direttamente in Parlamento. E’ questo, secondo quanto si apprende da fonti governative, lo schema seguito nel Consiglio dei ministri per arrivare all’accordo su come distribuire gli 8 miliardi per il taglio delle tasse stanziati con la manovra.Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv.Lo stanziamento contro il caro bollette in manovra salirà in tutto di circa 800 milioni: è quanto si apprende fonti di governo. Le risorse arriveranno per circa 500 milioni dal ‘tesoretto’ della riforma di Irpef e Irap per il 2022 e per circa 300 milioni da altri fondi reperiti in bilancio e non utilizzati appieno. In tutto quindi per il primo trimestre del prossimo anno ci sarà un intervento da 2,8 miliardi.”Il confronto con le parti sociali è importante. Abbiamo convenuto che è giusto ragionare anche sul cuneo, ci sono degli spazi e siamo in grado di farlo. Importante dunque un intervento sul cuneo fiscale per i lavoratori sotto i 35mila. Tutto questo senza inficiare l’impianto della riforma fiscale che rappresenta un grande punto di caduta ottenuto dal lavoro delle sei forze politiche maggioranza, che sono molto diverse tra loro. Scaglioni, importi e detrazioni restano invariati”. Così il vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Soddisfazione della Lega per altri 300 milioni che il governo ha deciso di recuperare da risparmi di spesa – senza toccare patrimoni, risparmi e lavoro – e che serviranno a calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas. In Parlamento la Lega chiederà di fare ancora di più, recuperando risorse dagli sprechi del reddito di cittadinanza”. E’ quanto riferiscono fonti della Lega in una nota.La maggioranza è divisa sulla proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, per sterilizzare gli aumenti delle bollette per le famiglie. Si tratterebbe della idea di annullare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni).”Il tema non è il governo, sono i partiti che di fronte ad una legge di Bilancio, che doveva essere il primo mattone per la costruzione del futuro in previsione anche del Pnrr, si sono concentrati su una decisione di spartizione degli 8 miliardi che nulla ha a che vedere con la crescita, nulla con i giovani”, per i quali la manovra “non ha un aspetto positivo”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a Sky Tg24. “Vedo di nuovo concentrarsi i partiti su provvedimenti di bandiera e non invece su un quadro complessivo di opportunità del Paese”, aggiunge.”Ritengo che lo sciopero sia sbagliato: in un momento come questo il Paese ci chiede altro, di metterci ad un tavolo, di ragionare e trovare soluzioni. Già da tempo ho dato la mia disponibilità al sindacato, vedo una parte responsabile che ha voglia di dialogare, aupisco che tutto il sindacato abbia voglia di confrontarsi con noi per trovare le soluzioni”, afferma Bonomi. “Mi fa piacere sentire in queste ore che anche il sindacato è venuto sulle posizioni di Confindustria dicendo che per mettere più soldi in tasca agli italiani bisogna tagliare il cuneo fiscale”, aggiunge.Al momento “non ci sono risposte” alle richieste contenute nella piattaforma sindacale unitaria per una vera riforma fiscale e delle pensioni che superi la legge Fornero, per sostenere il lavoro contrastando la precarietà e nuove politiche industriali. Questa la valutazione al centro del direttivo in corso della Cgil, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. L’orientamento sarebbe quello di “proseguire e anche intensificare la mobiltazione, senza escludere iniziative di carattere generale”.”Non siamo soddisfatti” perché la proposta del governo sul fisco “non dà risposte a lavoratori e pensionati”. Così il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, a “Un giorno da pecora”. L’idea di congelare il taglio Irpef per i redditi oltre 75mila euro “non è la nostra richiesta. Abbiamo chiesto che le risorse siano utilizzate sul cuneo fiscale e dare potere d’acquisto a lavoratori e pensionati, con misure strutturali. Le scelte non vanno in questo senso”. Se non cambia, si valuta lo sciopero? “Vediamo – risponde -. Aspettiamo di capire la proposta finale. Aspettiamo fino alla fine, nei prossimi giorni valuteremo e decideremo”. L’emendamento del governo alla manovra confermerà il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022. E’ quanto si apprende da diverse fonti presenti alla cabina di regia a Palazzo Chigi, secondo le quali non si è toccato lo stanziamento alla base dell’accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell’Economia per il taglio delle tasse.
    “Ci sono valutazioni in corso per migliorare il profilo distributivo della manovra anche per tenere conto delle richieste dei sindacati. Il punto di convergenza sarà un miglioramento del profilo distributivo anche con interventi temporanei che tengano conto delle famiglie più disagiate e del caro bollette”. Lo dichiara la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, di Leu, al termine della cabina di regia, lasciando Palazzo Chigi.
    “La proposta di sterilizzare per il 2022 ed 2023 gli effetti della riduzione della pressione fiscale sui redditi al di sopra dei 75 mila euro è una proposta giusta. Che coglie l’esigenza di introdurre elementi di solidarietà per ridurre le distanze e promuovere coesione sociale”. Lo dichiarano i senatori Pd Alan Ferrari, vicecapogruppo, e Daniele Manca, capogruppo in commissione Bilancio. “Impiegare questo contributo di solidarietà sulla riduzione delle bollette può essere altrettanto sensato. Tuttavia per ridurre i costi delle bollette elettriche per famiglie ed imprese servono molte più risorse dei 250 milioni di cui si parla”.Quello di Iv in consiglio dei ministri sul cosiddetto contributo di solidarietà è stato “un atteggiamento assolutamente pregiudiziale nei confronti di una proposta ragionevole da parte del presidente Draghi che avrebbe contribuito a trovare ulteriori risorse contro il caro bollette”. Lo ha detto il responsabile economia e finanze del Pd, Antonio Misiani, contattato telefonicamente. “Da parte della destra questo tipo di atteggiamento era in qualche misura prevedibile, ma da parte di Italia Viva è stata una scelta incomprensibile, uno stop a Draghi che li allontana dal campo riformista. La proposta era un semplice rinvio dello sgravio per una parte dei contribuenti, senza mettere in discussione l’impianto della riforma”.”Se fosse un prelievo sarebbe una patrimoniale, ma non è un prelievo” perché è uno sconto “che slitta all’anno dopo”, quindi “non è ancora stato percepito. Non è un danno come un prelievo, ma non possiamo dire che ci faccia piacere”: lo ha detto il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto (Fi), raggiunto al telefono dall’ANSA dopo la cabina di regia del governo alla quale ha preso parte, commentando l’ipotesi di congelare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75 mila euro. Pichetto ha spiegato che in cabina di regia “si è posto il tema di un intervento aggiuntivo per contrastare il caro prezzi e per un intervento sul cuneo fiscale più incisivo”. C’è quindi l’ipotesi di agire “con uno slittamento” dei benefici del primo passo della riforma dell’Irpef “sui redditi più alti”. Una soglia che “dovrà valutare Draghi” e che l’ipotesi per ora considera tra 50 e 100 mila. I risparmi si aggirano sui 250 milioni di euro, spiega il viceministro. “Come Forza Italia non vediamo bene questo intervento ancorché non tocchi l’impianto dell’accordo di maggioranza. Ma questo avvio” di riforma “fatto sulla prima parte” dei redditi “e non completamente, non lo vediamo bene”.
    “Se deve essere una patrimoniale ci piace poco. Sul contributo per limitare e impedire l’aumento delle bollette si possono trovare i soldi nell’applicazione della riforma Irpef, un paio di miliardi. Comunque discuteremo e vedremo in che consiste questa proposta, ma se si tratta di una nuova patrimoniale non siamo a favore”. Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani commentando la proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti contro il caro bollette, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma.Arriva un fondo da 30 milioni per le assunzioni nei piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti e uno stanziamento ad hoc da 67 milioni per i Comuni del Sud per i contratti a professionisti ed esperti. Lo prevede l’accordo tra governo e Anci siglato a Palazzo Chigi. I fondi per i piccoli comuni, spiega una nota, andranno ai sindaci che nonostante i nuovi spazi assunzionali resi disponibili, non abbiano risorse finanziarie utilizzabili.