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    Mattarella: il volontariato è straordinaria energia civile

    “Il volontariato è una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. Rinsalda i legami tra le persone, è vicino a chi si trova nel bisogno, riduce i divari sociali, promuove l’accoglienza e la sostenibilità”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale deI Volontariato. La Giornata serve “a dare il giusto valore alle numerose testimonianze di umanità e di altruismo che migliorano la nostra vita, senza le quali istituzioni e ordinamenti non sarebbero in grado di garantire appieno i principi cui si ispirano”.   
     “Abbiamo avuto ulteriore prova dell’importanza e del coraggio dei volontari e delle loro associazioni nell’emergenza provocata dalla pandemia. I volontari sono stati in prima fila, accanto a medici e infermieri, nel prestare cura ai malati, nel sostenere chi è rimasto solo, nel costruire connessioni laddove tanti rischiavano di venire esclusi” Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio per la Giornata internazionale del Volontariato “voluta 36 anni or sono dalle Nazioni Unite”.    “Il rispetto dei diritti e delle libertà della persona, nella solidarietà,- afferma il Capo dello Stato – è il patrimonio più prezioso che dobbiamo trasferire alle nuove generazioni: e a questo patrimonio i volontari contribuiscono con passione e ideali, con la forza della loro testimonianza”.    “Le istituzioni – locali, nazionali, internazionali – hanno nei volontari e nelle loro associazioni alleati importanti nell’affrontare i cambiamenti che si rendono necessari per costruire una società migliore”, conclude Mattarella. 

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    Occhiuto: 'Da lunedì obbligo di mascherina in Calabria'

    “Entro stasera firmerò un’ordinanza con la quale dispongo, da lunedì 6 dicembre, l’obbligo per tutta la popolazione over12 di indossare la mascherina, anche all’aperto, su tutto il territorio regionale”.  E’ quanto fa sapere il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
    “Una misura che ritengo necessaria – prosegue Occhiuto – per tentare di arginare i contagi. Renderemo disponibili le scorte di mascherine contenute nei magazzini della Regione per i Comuni che ne avessero necessità”. Oggi in Calabria si sono registrati 456 nuovi contagi e sono aumentati i ricoveri sia in terapia intensiva, sia nei reparti di cura. “I contagi continuano a salire – sottolinea Occhiuto in una nota – e con loro una conseguente pressione sulla rete ospedaliera. Ci avviciniamo a grandi passi ai giorni di festa, e le nostre città saranno piene di calabresi, dapprima impegnati negli acquisti pre-natalizi, e subito dopo intenti a festeggiare il Natale e il Capodanno. Si moltiplicheranno, insomma, le occasioni di assembramenti, e il virus purtroppo in uno scenario di questo tipo potrebbe diffondersi con ancora più facilità.   

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    Quirinale: Tajani, se Draghi va al Colle si va al voto

     “Se Draghi viene eletto al Colle si deve andare alle elezioni”. Così il coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani a Rainews24. 
    “Non vedo nessuno che abbia la stessa autorevolezza di Draghi, in grado di tenere politicamente una maggioranza così eterogenea”, ha aggiunto 

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    Violenza sulle donne, ecco cosa cambia con il ddl

    Prevenire e contrastare la violenza contro le donne. E’ l’obiettivo del ddl approvato dal Consiglio dei ministri, che mette in campo una serie di misure per proteggere le vittime. Si va dall’estensione dei casi di procedibilità d’ufficio,senza cioè bisogno della denuncia, al fermo immediato di stalker e violenti in caso di imminente pericolo per la donna, all’aumento delle pene per chi è già stato ammonito per violenza domestica.E ancora: si potenzia l’uso dei braccialetti elettronici (e chi li manomette finisce in carcere), c’è un giro di vite sulla sospensione della pena e si potranno applicare ai violenti le misure di prevenzione previste per i mafiosi. Subito il sostegno economico e la tutela da parte delle forze di polizia per le donne che denunciano e sono in una situazione di rischio concreto. E gli orfani non dovranno aspettare l’esito del processo per l’indennizzo.    AI VIOLENTI LE MISURE PREVISTE PER I BOSS – Si amplia la possibilità di applicare le misure di prevenzione, previste dal codice antimafia – quali sorveglianza speciale, obbligo e divieto di soggiorno – anche ad altri reati contemplati dal Codice Rosso come tentato omicidio, violenza sessuale, deformazione permanente del viso.    PIU’ RICORSO AL BRACCIALETTO ELETTRONICO – Sia per arresti domiciliari, sia in caso di divieti di avvicinamento o obbligo di allontanamento dalla casa familiare: chi non acconsente alla sua applicazione, subisce una misura cautelare più grave.Va in carcere chi manomette il dispositivo. FERMO IMMEDIATO SE GRAVE RISCHIO PER DONNA – Lo dispone il pm o in caso di urgenza la polizia giudiziaria nei confronti di chi è gravemente indiziato di delitti compresi nel Codice Rosso, in caso di grave ed imminente pericolo per la vita o l’incolumità della vittima.    SI RAFFORZA ARRESTO OBBLIGATORIO IN FLAGRANZA – Per chi viola il divieto di avvicinamento alla vittima, in modo da prevenire più efficacemente il rischio di condotte violente. Anche al di fuori dell’arresto in flagranza di reato, si potranno applicare misure cautelari coercitive per tutti i casi di lesioni, quando ricorrono le aggravanti del codice rosso.    TUTELA POLIZIA PER CHI DENUNCIA ED E’ IN PERICOLO – Se le forze dell’ordine accerteranno una situazione di pericolo concreto per la donna che ha denunciato il compagno violento, potrà essere disposta una vigilanza dinamica a sua tutela. Non si tratta di una scorta ma potrà essere un monitoraggio della casa dove vive STRETTA SU SOSPENSIONE PENA – La potrà ottenere solo il reo che abbia compiuto un percorso di recupero. Qualsiasi violazione da parte del condannato comporterà la revoca.    SI PROCEDE D’UFFICIO SE VIOLATO AMMONIMENTO – Non ci sarà più bisogno della denuncia della vittima per procedere per percosse, lesioni e violenza sessuale non aggravata se il responsabile ha violato l’ammonimento del questore cioè ha reiterato le stesse condotte. In questo caso la pena viene aumentata di un terzo.    PERSONA OFFESA SARA’ INFORMATA SU SCARCERAZIONE – Sull’uscita dal carcere del condannato o dell’indagato saranno avvisati anche Questore e Prefetto, per valutare eventuali misure di prevenzione e/o protezione della vittima. SUBITO AIUTI ECONOMICI A DONNE E ORFANI – La provvisionale arriverà nella fase delle indagini, senza dover attendere l’esito del processo. E potrà essere pari a un terzo dell’indennizzo totale.    

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    Manovra: non c'è intesa Cdm, salta contributo solidarietà

    Nel Consiglio dei ministri salta l’idea di introdurre un contributo di solidarietà a carico dei redditi più alti per far fronte al rincaro delle bollette. Contrari i partiti del centrodestra e Italia Viva. ‘Incomprensibile lo stop a Draghi dei ministri renziani’, dice il Pd. I sindacati pensano allo sciopero generale. ‘In questo momento sarebbe sbagliato’, avverte Confindustria. Lo stanziamento contro il caro bollette in manovra salirà tuttavia di circa 800 milioni. In Cdm si è discusso anche sull’ipotesi di un taglio una tantum dei contributi nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i 35mila euro di reddito. All’intervento sarebbe dedicato un miliardo e mezzo.
    Un’informativa del ministro Daniele Franco, la discussione del premier Mario Draghi e i ministri, la pausa per trovare soluzioni alternative al contributo di solidarietà e poi l’intesa, senza un voto formale di un emendamento che dovrebbe essere presentato direttamente in Parlamento. E’ questo, secondo quanto si apprende da fonti governative, lo schema seguito nel Consiglio dei ministri per arrivare all’accordo su come distribuire gli 8 miliardi per il taglio delle tasse stanziati con la manovra.Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv.Lo stanziamento contro il caro bollette in manovra salirà in tutto di circa 800 milioni: è quanto si apprende fonti di governo. Le risorse arriveranno per circa 500 milioni dal ‘tesoretto’ della riforma di Irpef e Irap per il 2022 e per circa 300 milioni da altri fondi reperiti in bilancio e non utilizzati appieno. In tutto quindi per il primo trimestre del prossimo anno ci sarà un intervento da 2,8 miliardi.”Il confronto con le parti sociali è importante. Abbiamo convenuto che è giusto ragionare anche sul cuneo, ci sono degli spazi e siamo in grado di farlo. Importante dunque un intervento sul cuneo fiscale per i lavoratori sotto i 35mila. Tutto questo senza inficiare l’impianto della riforma fiscale che rappresenta un grande punto di caduta ottenuto dal lavoro delle sei forze politiche maggioranza, che sono molto diverse tra loro. Scaglioni, importi e detrazioni restano invariati”. Così il vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Soddisfazione della Lega per altri 300 milioni che il governo ha deciso di recuperare da risparmi di spesa – senza toccare patrimoni, risparmi e lavoro – e che serviranno a calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas. In Parlamento la Lega chiederà di fare ancora di più, recuperando risorse dagli sprechi del reddito di cittadinanza”. E’ quanto riferiscono fonti della Lega in una nota.La maggioranza è divisa sulla proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, per sterilizzare gli aumenti delle bollette per le famiglie. Si tratterebbe della idea di annullare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni).”Il tema non è il governo, sono i partiti che di fronte ad una legge di Bilancio, che doveva essere il primo mattone per la costruzione del futuro in previsione anche del Pnrr, si sono concentrati su una decisione di spartizione degli 8 miliardi che nulla ha a che vedere con la crescita, nulla con i giovani”, per i quali la manovra “non ha un aspetto positivo”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a Sky Tg24. “Vedo di nuovo concentrarsi i partiti su provvedimenti di bandiera e non invece su un quadro complessivo di opportunità del Paese”, aggiunge.”Ritengo che lo sciopero sia sbagliato: in un momento come questo il Paese ci chiede altro, di metterci ad un tavolo, di ragionare e trovare soluzioni. Già da tempo ho dato la mia disponibilità al sindacato, vedo una parte responsabile che ha voglia di dialogare, aupisco che tutto il sindacato abbia voglia di confrontarsi con noi per trovare le soluzioni”, afferma Bonomi. “Mi fa piacere sentire in queste ore che anche il sindacato è venuto sulle posizioni di Confindustria dicendo che per mettere più soldi in tasca agli italiani bisogna tagliare il cuneo fiscale”, aggiunge.Al momento “non ci sono risposte” alle richieste contenute nella piattaforma sindacale unitaria per una vera riforma fiscale e delle pensioni che superi la legge Fornero, per sostenere il lavoro contrastando la precarietà e nuove politiche industriali. Questa la valutazione al centro del direttivo in corso della Cgil, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. L’orientamento sarebbe quello di “proseguire e anche intensificare la mobiltazione, senza escludere iniziative di carattere generale”.”Non siamo soddisfatti” perché la proposta del governo sul fisco “non dà risposte a lavoratori e pensionati”. Così il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, a “Un giorno da pecora”. L’idea di congelare il taglio Irpef per i redditi oltre 75mila euro “non è la nostra richiesta. Abbiamo chiesto che le risorse siano utilizzate sul cuneo fiscale e dare potere d’acquisto a lavoratori e pensionati, con misure strutturali. Le scelte non vanno in questo senso”. Se non cambia, si valuta lo sciopero? “Vediamo – risponde -. Aspettiamo di capire la proposta finale. Aspettiamo fino alla fine, nei prossimi giorni valuteremo e decideremo”. L’emendamento del governo alla manovra confermerà il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022. E’ quanto si apprende da diverse fonti presenti alla cabina di regia a Palazzo Chigi, secondo le quali non si è toccato lo stanziamento alla base dell’accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell’Economia per il taglio delle tasse.
    “Ci sono valutazioni in corso per migliorare il profilo distributivo della manovra anche per tenere conto delle richieste dei sindacati. Il punto di convergenza sarà un miglioramento del profilo distributivo anche con interventi temporanei che tengano conto delle famiglie più disagiate e del caro bollette”. Lo dichiara la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, di Leu, al termine della cabina di regia, lasciando Palazzo Chigi.
    “La proposta di sterilizzare per il 2022 ed 2023 gli effetti della riduzione della pressione fiscale sui redditi al di sopra dei 75 mila euro è una proposta giusta. Che coglie l’esigenza di introdurre elementi di solidarietà per ridurre le distanze e promuovere coesione sociale”. Lo dichiarano i senatori Pd Alan Ferrari, vicecapogruppo, e Daniele Manca, capogruppo in commissione Bilancio. “Impiegare questo contributo di solidarietà sulla riduzione delle bollette può essere altrettanto sensato. Tuttavia per ridurre i costi delle bollette elettriche per famiglie ed imprese servono molte più risorse dei 250 milioni di cui si parla”.Quello di Iv in consiglio dei ministri sul cosiddetto contributo di solidarietà è stato “un atteggiamento assolutamente pregiudiziale nei confronti di una proposta ragionevole da parte del presidente Draghi che avrebbe contribuito a trovare ulteriori risorse contro il caro bollette”. Lo ha detto il responsabile economia e finanze del Pd, Antonio Misiani, contattato telefonicamente. “Da parte della destra questo tipo di atteggiamento era in qualche misura prevedibile, ma da parte di Italia Viva è stata una scelta incomprensibile, uno stop a Draghi che li allontana dal campo riformista. La proposta era un semplice rinvio dello sgravio per una parte dei contribuenti, senza mettere in discussione l’impianto della riforma”.”Se fosse un prelievo sarebbe una patrimoniale, ma non è un prelievo” perché è uno sconto “che slitta all’anno dopo”, quindi “non è ancora stato percepito. Non è un danno come un prelievo, ma non possiamo dire che ci faccia piacere”: lo ha detto il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto (Fi), raggiunto al telefono dall’ANSA dopo la cabina di regia del governo alla quale ha preso parte, commentando l’ipotesi di congelare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75 mila euro. Pichetto ha spiegato che in cabina di regia “si è posto il tema di un intervento aggiuntivo per contrastare il caro prezzi e per un intervento sul cuneo fiscale più incisivo”. C’è quindi l’ipotesi di agire “con uno slittamento” dei benefici del primo passo della riforma dell’Irpef “sui redditi più alti”. Una soglia che “dovrà valutare Draghi” e che l’ipotesi per ora considera tra 50 e 100 mila. I risparmi si aggirano sui 250 milioni di euro, spiega il viceministro. “Come Forza Italia non vediamo bene questo intervento ancorché non tocchi l’impianto dell’accordo di maggioranza. Ma questo avvio” di riforma “fatto sulla prima parte” dei redditi “e non completamente, non lo vediamo bene”.
    “Se deve essere una patrimoniale ci piace poco. Sul contributo per limitare e impedire l’aumento delle bollette si possono trovare i soldi nell’applicazione della riforma Irpef, un paio di miliardi. Comunque discuteremo e vedremo in che consiste questa proposta, ma se si tratta di una nuova patrimoniale non siamo a favore”. Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani commentando la proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti contro il caro bollette, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma.Arriva un fondo da 30 milioni per le assunzioni nei piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti e uno stanziamento ad hoc da 67 milioni per i Comuni del Sud per i contratti a professionisti ed esperti. Lo prevede l’accordo tra governo e Anci siglato a Palazzo Chigi. I fondi per i piccoli comuni, spiega una nota, andranno ai sindaci che nonostante i nuovi spazi assunzionali resi disponibili, non abbiano risorse finanziarie utilizzabili.

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    Stupore del Colle, Mattarella conferma la contrarietà al bis

    Dal Quirinale trapela un certo stupore per le interpretazioni sul disegno di legge costituzionale per cancellare il semestre bianco e inserire il divieto di rielezione del Presidente della Repubblica. La circostanza che in Parlamento ci si proponga di inserire nella Costituzione questo divieto – si fa notare – è infatti motivo di ulteriore conferma della ben nota opinione dell’attuale Presidente.    

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    Violenza donne: via libera del Cdm al disegno di legge

    Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, a quanto si apprende da fonti governative, al disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Il testo è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani.
    Per alcuni dei reati contro le donne, in particolare nei casi di violenza domestica, i magistrati potranno procedere anche d’ufficio. Lo prevede la bozza del disegno di legge “per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confrotni delle donne e della violenza domestica”. Il testo, di 11 articoli, è in discussione in Consiglio dei ministri e alcune norme potrebbero ancora essere modificate.
    L’organo di polizia che procede a seguito di denuncia o querela in ambito di violenza domestica, “qualora dai primi accertamenti emergano concreti e rilevanti elementi di pericolo di reiterazione della condotta”, lo comunica al prefetto competente il quale può adottare “misure di vigilanza dinamica, da sottoporre a revisione trimestrale, a tutela della persona offesa”. 
    Le pene previste per i reati di percosse, lesioni, minacce, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate “se il fatto è commesso nell’ambito di violenza domestica da soggetto già ammonito”. Lo prevede la bozza del ddl sulla violenza sulle donne e domestica.
    Il pubblico ministero può disporre anche al di fuori dei casi già previsti (come la flagranza di reato) “il fermo della persona gravemente indiziata” di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori o di un “delitto consumato o tentato, commesso con minaccia o violenza” (per cui la legge prevede “ergastolo o reclusione superiore nel massimo a tre anni”) se “sussistono specifici elementi per ritenere grave e imminente il pericolo”, quando” non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice”. Lo prevede la bozza del ddl contro la violenza sulle donne e domestica.
    Al disegno di legge sulla violenza contro le donne, un testo frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Erika Stefani ce dovrebbero parlarne in conferenza stampa.Una tutela dinamica alle donne che denunciano violenza, nei casi più gravi e senza stravolgere la vita delle vittime: questa misura, fortemente voluta dal ministro Maria Stella Gelmini, compare nel disegno di legge sulla violenza contro le donne approvato in Consiglio dei ministri. Dopo una denuncia o una querela, le forze dell’ordine, dopo i primi accertamenti, in caso di pericolo concreto potranno dunque avviare l’iter per disporre una vigilanza a tutela della persona offesa.
    La conferenza stampa delle ministre
    “C’è un impegno di tutto il governo, con grande convinzione, nel contrasto alla violenza maschile contro le donne”. Lo dice la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti in conferenza stampa. “C’è una strategia contro la violenza maschile sulle donne. C’è un intervento importante anche per gli orfani di femminicidio. Nessun alibi, non si può tollerare questo fenomeno aberrante”, aggiunge.
    “In caso di atteggiamenti violenti si potrà procedere di ufficio”, afferma la ministra dell’Interno, Lamorgese, che aggiunge: “tante volte non denunciano perché in situazioni anche economiche difficile”.
    “Il provvedimento contiene una pluralità di misure. Con un duplice obiettivo: rafforzare strumenti di prevenzione e protezione delle donne”, afferma la ministra della Giustizia Marta Cartabia. “C’è la possibilità di applicare il fermo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne”, continua.
    “Per la sospensione condizionale della pena, prevediamo un rigoroso rispetto dei percorsi di recupero e un uso più diffuso, vasto, robusto del braccialetto elettronico che pone il violento di fronte all’alternativa di indossarlo o finire in carcere. Poi c’è una provvisionale per gli orfani di femminicidio, da erogare non al termine di un lungo processo ma dopo le indagini preliminari”, spiega la ministra del Sud Mara Carfagna, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

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    Papa: 'I lager del 20/o secolo? Ci sono anche oggi per i migranti'

    “Noi ci lamentiamo quando leggiamo le storie dei lager del secolo scorso, dei nazisti, di Stalin. ‘Come mai è potuto succedere?’ Ma sta succedendo anche oggi, nelle spiagge vicine, ponte di schiavitù”. Così il Papa, parlando ‘a braccio’ durante la preghiera ecumenica con i migranti a Nicosia. “Ho guardato alcune testimonianze filmate: storie di tortura. Questo lo dico perché è compito mio far aprire gli occhi. E’ la guerra di questo momento, è la sofferenze di fratelli e sorelle. E non possiamo tacere”.”Scusatemi, ma vorrei dire quello che ho nel cuore: i fili spinati, ma questa è una guerra di odio che vive un Paese, ma finiscono anche in altre parti dove si mettono per non lasciare entrare il rifugiato, quello che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia, che sta fuggendo dall’odio si trova davanti a un odio che si chiama filo spinato”, prosegue il Papa: “che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi davanti a queste cose. Non possiamo tacere e guardare dall’altra parte in questa cultura dell’indifferenza”. “L’odio ha inquinato anche le nostre relazioni tra cristiani. E questo lascia il segno, un segno profondo, che dura a lungo. È un veleno da cui è difficile disintossicarsi. È una mentalità distorta, che invece di farci riconoscere fratelli, ci fa vedere come avversari, come rivali, quando non come oggetto da vendere, o da sfruttare”. Lo ha detto papa Francesco durante la preghiera ecumenica con i migranti nella Chiesa di Santa Croce a Nicosia, dopo averne ascoltato quattro testimonianze.