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    Green pass: resta obbligo per parlamentari, bocciato ricorso

    Per i parlamentari resta l’obbligo del green pass per accedere alle Camere di appartenenza. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il conflitto tra poteri sollevato dal senatore del gruppo misto Luigi Paragone e da un gruppo di deputati capitanato da Pino Cabras (L’ Alternativa c’è) contro l’obbligo introdotto nei mesi scorsi. La Corte ha ritenuto che dai ricorsi non emerga alcuna manifesta lesione delle attribuzioni proprie dei parlamentari e che spettino all’autonomia delle due Camere l’interpretazione e l’applicazione dei rispettivi regolamenti.
    I conflitti tra poteri riguardavano le delibere con cui gli organi interni di Camera e Senato – alla luce del decreto di settembre sul green pass – hanno richiesto il certificato verde per partecipare ai lavori parlamentari. Paragone e gli 8 deputati di Alternativa c’è- che avevano sottoscritto uno dei due conflitti- lamentavano la menomazione delle proprie attribuzioni costituzionali. E in particolare denunciavano le modalità di adozione dell’obbligo di green pass, cioè la sua introduzione con delibere di organi interni alle Camere (Ufficio/Consiglio di Presidenza e Collegio dei questori) anziché attraverso una modifica dei regolamenti parlamentari per cui sarebbe stata necessaria la maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Aula. Ritenevano quindi che fosse stata violata la riserva regolamentare (articolo 64 della Costituzione) e insieme fosse stata compressa la partecipazione dei singoli parlamentari al procedimento legislativo, oltre che leso il libero svolgimento del loro mandato. 
    “La pronuncia odierna della Corte Costituzionale conferma la validità delle disposizioni deliberate dal Collegio dei questori. Anche i senatori, al pari di qualsiasi altro cittadino, devono infatti rispettare le regole previste nell’ordinamento generale per tutta la collettività”. Lo affermano in una nota congiunta i senatori questori Antonio De Poli, Paolo Arrigoni e Laura Bottici.

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    No Vax, i leader di Forza Nuova indagati per terrorismo a Bari

    I leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati per terrorismo nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Bari. Nello specifico, le accuse sono di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. E’ quanto scrive oggi La Repubblica. Secondo le indagini – si legge sul quotidiano – , i due avrebbero progettato un piano per per dare vita a un nuovo organismo di matrice politico eversiva “che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova”, in cui si mettono insieme “un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, appunto Fn”, e aggregazioni “politicamente , molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax”.    

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    Draghi interviene alla Camera, l'Aula poco affollata

    Aula non affollata alla Camera durante le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi sul prossimo Consiglio UE. I gruppi più presenti nell’Emiciclo sono quelli del Pd e di Fdi, mentre vistosi sono i buchi negli altri banchi. Draghi parla tra i ministri D’Incà e Lamorgese.    

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    Dai congedi parentali alla proroga del commissario

    Lo stato di emergenza legato alla pandemia da covid è prorogato fino al 31 marzo 2022, rispetto alla scadenza prevista finora: il 31 dicembre 2021. Lo stabilisce il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri. Resta quindi in piedi gran parte delle restrizioni e delle regole con cui gli italiani hanno ormai preso forzata familiarità: dai criteri che stabiliscono quando e come una regione debba passare da zona bianca a gialla, arancione o rossa, a quelli sull’uso del green pass, fino alla possibilità che venga decretato un nuovo lockdown o che vengano limitati gli spostamenti. Ci sono poi la proroga dello smart working per i lavoratori fragili, la nascita di un hub di stoccaggio per i vaccini, il rinnovo dei poteri al commissario per l’emergenza e, con una nuova ordinanza, nuove restrizioni agli arrivi in Italia.    – Le proroghe: lo stato di emergenza è stato dichiarato il 31 gennaio 2020 ed è stato prorogato il 29 luglio e il 7 ottobre 2020 e poi il 13 gennaio e il 21 aprile 2021. Lo stato di emergenza permette di semplificare e accelerare l’adozione delle misure per affrontare la crisi. Per esempio: i ‘famosi’ dpcm, che hanno scandito in special modo la prima fase della gestione della pandemia. E l’istituzione degli organismi creati per far fronte alla diffusione del coronavirus, come il commissario straordinario e il Comitato tecnico scientifico.    – L’ordinanza: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza, che prevede l’obbligo del test negativo per chi arrivi dai Paesi dell’Unione Europea. Per i non vaccinati, oltre al test negativo è prevista una quarantena di 5 giorni. Il provvedimento – valido fino al 31 gennaio – proroga inoltre le misure già previste per gli arrivi dai Paesi Extraeuropei.    – Hub: per facilitare la campagna di vaccinazione, per il 2022 vengono stanziati 6 milioni “per la realizzazione e l’allestimento, da parte del ministero della Difesa” di un’infrastruttura in un’area militare per “lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali”.    – Congedi e smart working: sono prorogati al 31 marzo sia i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa covid sia la possibilità di smart working per i lavoratori fragili: le patologie verranno individuate con un decreto ministeriale, “da adottare entro trenta giorni”.    – Ordinanze: lo stato di emergenza dà un’arma in più al capo della Protezione civile e al commissario Francesco Paolo Figliuolo, che possono adottare ordinanze per programmare o fare proseguire “le attività necessarie al contrasto e al contenimento” dell’epidemia.    – Tamponi: fra le altre misure prorogate, i test antigenici rapidi a prezzi calmierati o gratuiti per alcune categorie – Detenuti: prorogate le norme sulle licenze premio straordinarie per i detenuti in regime di semilibertà, sulla detenzione domiciliare e sulla durata straordinaria dei permessi premio – Sanità: restano le misure che hanno facilitato l’ingresso o la permanenza nei presidi sanitari dei laureati o dei dirigenti in vista della pensione.    – Polizia: restano in vigore le misure sulla profilassi del personale di polizia, delle Forze armate e dei vigili del fuoco.   

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    Cdm, Ferrandino al posto di Di Bari al Dipartimento migranti

    Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato che Michele Di Bari, da Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione è collocato a disposizione. La decisione, resa nota dal comunicato del Cdm, arriva dopo le dimissioni di Di Bari, a seguito dell’inchiesta sul caporalato che vede coinvolta la moglie. Il Cdm ha nominato Francesca Ferrandino al posto di Di Bari: arriva da Bologna ed è destinata a svolgere le funzioni di Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.    

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    Sale la tensione sulla manovra, il Pd fa muro sulle cartelle

    Prosegue il confronto nella maggioranza sulla manovra, che approderà in Senato il 21 dicembre. Il Pd chiarisce: c’è accordo sugli 8 miliardi di tagli alle tasse, ma le cartelle non si toccano o si riapre tutto. Il governo lavora a una norma per salvare i comuni in pre-dissesto come Palermo, a Napoli, Torino e Reggio Calabria. Confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi contro il caro-bollette, 900milioni per le fasce svantaggiate. Possibile la rateizzazione per le imprese. Il ministro Cingolani pensa ad aumentare la quota di produzione nazionale di gas.La manovra arriverà in Aula al Senato martedì 21 dicembre alle 9.30. L’Assemblea esaminerà il Rendiconto di Bilancio interno e poi si terrà la discussione generale sul Bilancio senza orario di chiusura. Mercoledì le repliche del governo, poi i voti sulle tabelle e a seguire tutte le successive fasi. E’ quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, secondo quanto riferisce la presidente del Pd Simona Mapezzi.La legge di Bilancio approderà nell’Aula della Camera tra il 27 ed il 30 dicembre: emerge dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio.”C’è un accordo complessivo sugli 8 miliardi per il taglio delle tasse, e prevede che le cartelle non si tocchino. È stata anche respinta la proposta del premier Draghi, che al Pd andava bene, sulla trattenuta Irpef sopra i 75mila euro. Se quell’accordo verrà riaperto, verrà riaperto su tutto. E il Pd vedrà cosa fare con subemendamenti all’emendamento del governo che dovrebbe arrivare domani”.Così Alan Ferrari, vicecapogruppo del Pd in Senato,in una pausa delle riunioni di maggioranza sulla manovra, facendo riferimento alla possibilità caldeggiata da FI di una dilazione dei pagamenti per le cartelle notificate dal primo gennaio 2022.Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria: a questi comuni in particolare è indirizzata una norma a cui sta lavorando il governo con misure per le città metropolitane in pre-dissesto, da inserire in un emendamento ad hoc alla legge di Bilancio. A quanto si apprende la norma, in sintesi, prevede che lo Stato dia alle città metropolitane in difficoltà un contributo straordinario pluriennale, chiedendo in cambio impegni su fiscalità, riscossione, patrimonio e personale.”La legge di Bilancio arriverà in un tempo in cui la Camera non potrà fare probabilmente emendamenti per farla tornare al Senato. E’ capitato altre volte, all’inverso. E’ un problema strutturale, credo nel bicameralismo, ma il problema non va affrontato solo da Camera e Senato ma nel suo insieme, col governo. Dopo questa legge di Bilncio bisogna fare un punto su come riuscire a dare una attuazione vera al bicameralismo, che oggi ha delle difficoltà”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, nel tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare, a Montecitorio.Il governo ha depositato un emendamento alla legge di Bilancio del ministero della Giustizia per la stabilizzazione dei magistrati onorari, come anticipato dal Sole 24 Ore. Obiettivo dichiarato “dare una risposta alle sollecitazioni provenienti dalla Commissione europea”, che ha avviato nei confronti dell’Italia la procedura di infrazione contestando che l’attuale disciplina sulle toghe onorarie non sarebbe conforme ad alcune direttive della Ue.

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    Covid: Draghi proroga lo stato di emergenza, arriva il decreto

    Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per la proroga al 31 marzo dello stato d’emergenza per il Covid.Il decreto legge si compone di 11 articoli e proroga tutte le misure legate all’emergenza.Il Cdm non ha approvato alcuna misura che contempli obbligo di utilizzare mascherine all’aperto. La bozza di decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza fa slittare al 31 marzo la possibilità di limitare gli spostamenti delle persone, “su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, occorrendo, sulla totalità di esso”: dalla chiusura di strade e parchi, cinema e teatri, allo stop alle cerimonie, fino al lockdown e alla quarantena “ai soggetti che hanno avuto contatti” a rischio. La bozza prevede anche la proroga della norma che stabilisce i criteri per le zone bianca, gialla, arancione e rossa.Fino al 31 marzo 2022 sono prorogati i congedi parentali al 50% per i genitori con figli in quarantena causa Covid ed è prorogata anche la possibilità di smart working per i lavoratori fragili. Lo prevede la bozza del dl sul Covid. Con decreto ministeriale, “da adottare entro trenta giorni, sono individuate le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali, fino al 31 marzo 2022, la prestazione lavorativa è normalmente svolta in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, e specifiche attività di formazione professionale sono svolte da remoto”.Nasce un’infrastruttura, presso un sito militare, per “lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali”. Lo prevede la bozza di decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza Covid. Vengono stanziati 6 milioni per il 2022 “per la realizzazione e l’allestimento, da parte del ministero della Difesa, dell’infrastruttura presso un sito militare”. L’obiettivo è “assicurare il potenziamento delle infrastrutture strategiche per fronteggiare le esigenze connesse all’epidemia da Covid-19 e garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future”.Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato alla guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi).  Il Consiglio dei ministri, viene spiegato, ha approvato all’unanimità la nomina proposta dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Figliuolo resta commissario straordinario all’emergenza Covid e il decreto sulla proroga dello stato d’emergenza fino al 31 marzo, proroga anche i poteri del commissario, a partire da quelli di ordinanza.Nell’esercizio dei poteri derivanti dalla dichiarazione dello stato di emergenza, il capo del Dipartimento della Protezione civile e il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, “adottano anche ordinanze finalizzate alla programmazione della prosecuzione in via ordinaria delle attività necessarie al contrasto e al contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-19″. Lo si legge nella bozza del decreto Covid approvato in Consiglio dei ministri.
    E’ confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022. Lo ha detto il ministro Daniele Franco in Cdm, a quanto si apprende da fonti governative. Di questi fondi 1,8 miliardi annullano gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16kwh, 600 milioni servono ad abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5 %, inoltre per il gas gli oneri di sistema sono azzerati per tutti, per le famiglie svantaggiate gli aumenti sono annullati con 900 milioni.”Non sono d’accordo con la proroga dello stato di emergenza: se dura più di due anni è un controsenso logico e linguistico. Credo che il governo oggi debba riuscire a combattere l’epidemia ripristinando i diritti. Comincia a crearsi un problema per la democrazia. Gli unici a difendere la Costituzione siamo rimasti noi di FdI”. Così la leader di FdI, Giorgia Meloni intervistata da Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere, su Corriere.it.

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    A bollette 3,8 miliardi, 900 milioni per stop aumenti ai più fragili

    E’ confermato lo stanziamento di 3,8 miliardi per far fronte al rincaro delle bollette di luce e gas nel primo trimestre 2022. Lo ha detto il ministro Daniele Franco in Cdm, a quanto si apprende da fonti governative. Di questi fondi 1,8 miliardi annullano gli oneri generali di sistema per le utenze fino a 16kwh, 600 milioni servono ad abbassare l’aliquota Iva per il gas al 5 %, inoltre per il gas gli oneri di sistema sono azzerati per tutti, per le famiglie svantaggiate gli aumenti sono annullati con 900 milioni.Il governo valuterà l’ipotesi di rateizzare le bollette, in particolare per le imprese. E’ quanto emerge da fonti governative al termine della riunione del Cdm. La rateizzazione consentirebbe, a quanto spiegano fonti di settore, di dare sostegno alle aziende in difficoltà per i rincari, senza configurare aiuti d’impresa.