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    Quirinale, appello da Maraini a Littizzetto: 'Sia una donna'

    “Vogliamo dirlo con chiarezza: è arrivato il tempo di eleggere una donna” al Colle. E’ quanto scritto in un appello “alle forze politiche chiamate a votare il prossimo Presidente della Repubblica” firmato da Dacia Maraini, Edith Bruck, Liliana Cavani, Michela Murgia, Luciana Littizzetto, Silvia Avallone, Melania Mazzucco, Lia Levi, Andrée Ruth Shammah, Mirella Serri, Stefania Auci, Sabina Guzzanti, Mariolina Coppola, Serena Dandini, Fiorella Mannoia. “Ci sono in Italia donne che per titoli, meriti, esperienza ed equilibrio possono benissimo” salire al Quirinale, anche se “non è questa la sede per fare un elenco di nomi”, aggiungono.
    “Tra poco – è scritto nell’appello – sarete chiamati ad eleggere il Presidente della Repubblica, e crediamo sia giunto il momento di dare concretezza a quell’idea di parità di genere, così tanto condivisa e sostenuta dalle forze più democratiche e progressiste del nostro Paese. Vogliamo dirlo con chiarezza: è arrivato il tempo di eleggere una donna. Si parla di democrazia dei generi ma da questo punto di vista l’Italia è una democrazia largamente incompiuta, tanto più rispetto a paesi come Germania, Gran Bretagna, Austria, Belgio, Danimarca, Islanda, Norvegia, Finlandia. Eppure sappiamo che ci sono in Italia donne che per titoli, meriti, esperienza ed equilibrio possono benissimo rappresentare l’intera nazione al massimo livello. Non è questa la sede per fare un elenco di nomi ma molte donne hanno ottenuto stima, fiducia, ammirazione in tanti incarichi pubblici ricevuti, e ci rifiutiamo di pensare che queste donne non abbiano il carisma, le competenze, le capacità e l’autorevolezza per esprimere la più alta forma di rappresentanza e di riconoscimento. Questo è il punto. Non ci sono ragioni accettabili per rimandare ancora questa scelta. Ci rivolgiamo a voi, fate uno scatto. L’elezione di una donna alla Presidenza della Repubblica sarà la nostra, e la vostra, forza”.

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    Rebus Covid sul Colle, oggi almeno 30 non voterebbero

    Solo a Montecitorio il 30 dicembre una trentina di deputati risultavano bloccati a casa, contagiati dal Covid o in quarantena, quasi il 5%. Basta questo dato a capire come la pandemia sia un fattore di incertezza tutt’altro che secondario sulla corsa al Colle, a cui darà ufficialmente il via il presidente della Camera, Roberto Fico, annunciando martedì la prima convocazione del Parlamento in seduta comune.
    Al momento, si ipotizza la prima votazione per il 24 gennaio, e in queste tre settimane la curva epidemiologica sarà osservata con grande attenzione non solo dai partiti, alle prese con la delicata trattativa per scegliere il nuovo presidente della Repubblica, ma anche dal comitato tecnico scientifico di Montecitorio. I tecnici hanno già una prima riunione in agenda lunedì, per iniziare a valutare tutte le soluzioni per organizzare la tredicesima elezione del capo dello Stato, in condizioni decisamente straordinarie rispetto alle precedenti. Di fronte ai rischi di contagio, la priorità è evitare assembramenti nella gestione dei grandi elettori, che al momento (salvo appunto contagi e quarantene) sono 1.007, e diventeranno 1.008 quando sarà proclamata il deputato eletto il 16 gennaio nella corsa alle suppletive del collegio Roma 1 per il seggio lasciato libero dal nuovo sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Difficilmente ci sarà invece il tempo per la nomina del senatore destinato a prendere il posto a Palazzo Madama di Adriano Cario, decaduto per brogli.
    Con ogni probabilità si procederà con una votazione al giorno anziché due o anche tre come successo in passato. La prima sarà fissata da Fico, la data delle altre eventuali sarà scelta dalla riunione dei capigruppo. I tecnici di Montecitorio potrebbero organizzare il voto a fasce orarie, con tempi allungati dalle operazioni di sanificazione dell’Aula, e non è del tutto escluso che vengano prese in considerazione soluzioni alternative agli storici catafalchi, ossia le cabine elettorali, per conciliare le esigenze di segretezza e igiene.
    Un sostanzioso numero di assenze per Covid non cambierebbe comunque il quorum, che è di 672 voti nei primi tre scrutini e 505 a partire dal quarto. Di certo, però, potrebbe complicare e rendere incerte le strategie dei partiti, che al momento si muovono ancora in maniera tutt’altro che compatta. Anche per questo, da settimane fra i parlamentari si rincorre l’idea che, di fronte a una nuova impennata dei contagi, si potrebbe comporre un fronte unito per chiedere a Sergio Mattarella la disponibilità a un nuovo mandato. Lo stato della curva epidemiologica al 10 gennaio, secondo fonti parlamentari, sarebbe un punto di riferimento per ogni ragionamento di questo tipo. 

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    Covid, Locatelli: 'Obbligo vaccinale? Condizioni mature'

    Siamo in una fase di crescita “pressoché esponenziale dei contagi. L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni”. Lo dice in un’intervista a Repubblica Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico. “Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – aggiunge – Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario e porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime”.    In Italia “1,3 milioni di persone sopra i 60 anni non sono vaccinate. È un gruppo di connazionali che oggi rischia molto”.    L’obbligo vaccinale “è una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali.    Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse”. Bisogna adottare “tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c’è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate. È importante quindi che tutti usino i dispositivi di protezione. Le Ffp2 sono più efficaci delle chirurgiche. Devono avere un prezzo calmierato e omogeneo sul territorio”.    I dati inglesi ci dicono che con omicron “il rischio di finire in ospedale è un terzo rispetto a Delta. Per quanto riguarda la mortalità è ancora presto, non abbiamo dati sufficienti, ma ci aspettiamo una riduzione simile”. Dalla Gran Bretagna arriva un dato ulteriore sull’efficacia “della terza dose: 88% nel prevenire il ricovero”. Rispetto ai vaccini dei bambini “sulla sicurezza non è emerso il minimo segnale di allarme”. La priorità di questo governo “è sempre stata permettere le lezioni in presenza. Rimandare gli alunni a casa sarà l’ultima cosa che faremo, è un dovere nei confronti delle nuove generazioni”. (ANSA).   

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    Nucleare: Salvini, Lega pronta a chiedere il referendum

     L’Ue apre alla possibilità di includere l’energia nucleare e il gas naturale come fonti green, con l’obiettivo di accelerare il percorso verso un’Europa a emissioni zero. La Commissione ha elaborato una bozza di piano in questo senso che, se riceverà l’appoggio della maggioranza degli Stati membri, entrerà in vigore dal 2023. Una decisione che incontra subito il plauso del leader della Lega Matteo Salvini, già pronto a chiedere un nuovo referendum sul nucleare. “Sembra che finalmente anche la commissione si prepari a riconoscere gas e nucleare come energie green.
    L’Italia non può stare ferma”, dice Salvini, che cavalca da settimane il tema dell’emergenza energetica. “La Lega è pronta anche a raccogliere le firme per un referendum che porti il nostro Paese in un futuro energetico indipendente, sicuro e pulito”, dice. A preoccupare in questo momento è soprattutto il caro-bollette, dopo l’ennesima stangata sul fronte delle tariffe di luce e gas, la politica è in pressing sul governo perché trovi una soluzione al problema. Salvini, dopo la telefonata di giovedì al premier Mario Draghi, sollecita “un tavolo nazionale sul caro-bollette, tema diventato insieme al Covid la vera urgenza dei prossimi mesi. Famiglie e attività produttive non aspettano”, insite il leader della Lega. Un tavolo sul quale il ministero dello Sviluppo è pronto a portare “le riflessioni già avviate per individuare le soluzioni per i settori industriali più impattati”, assicura il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, che dopo aver già assicurato che le misure del governo (l’ultima gli 3,8 miliardi in legge di bilancio) verranno ulteriormente rafforzate, indica la necessità di “scelte urgenti per famiglie e imprese che implicano una riflessione più generale sulla sovranità energetica del nostro Paese”. La proposta del tavolo è accolta con favore da Forza Italia, che si prepara a presentare al governo un pacchetto di proposte, annuncia la vicepresidente del gruppo al Senato Licia Ronzulli, per risolvere in maniera strutturale il problema, da una maggior produzione nazionale di gas alla ricerca sul nucleare di ultima generazione. Altre proposte arrivano dal M5s, dall’ipotesi di rendere strutturale l’utilizzo dell’extragettito delle aste CO2, fino all’idea che chi ha ottenuto enormi profitti dai rincari contribuisca nel contrasto all’emergenza energetica.

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    Quirinale: L'addio di Mattarella apre la corsa al Colle

    Il saluto di Mattarella agli italiani apre la corsa al Colle. Nell’ultimo discorso di Capodanno, visto da 13,5 milioni di telespettatori (share del 66%), il presidente sottolinea la coesione mostrata in questi 7 anni (‘non mi sono mai sentito solo’), ringrazia chi si è vaccinato fidandosi della scienza, censura i no vax, invita i giovani ad avere fiducie e a prendersi il loro futuro e traccia l’identikit del suo successore sui valori dell’unità istituzionale e morale.
    La politica plaude compatta l’ultimo messaggio di fine anno di Sergio Mattarella. Mario Draghi lo ringrazia per l’attenzione all’unità nazionale. Spicca però il silenzio di Silvio Berlusconi, a pochi giorni dal probabile ‘annuncio della sua candidatura al Colle, considerato ormai certo. E, nella prospettiva della partita del Colle, si registra lo stop all’ipotesi di un Mattarella bis da parte dell’asse sovranista. Non solo FdI, ma, per la prima volta in modo esplicito, anche la Lega sbarra la strada alla conferma dello status quo. Prendiamo atto – riferiscono fonti leghiste – delle ripetute dichiarazioni di Mattarella, indisponibile a un bis, “e non intendiamo forzare né la sua volontà né la Costituzione”.
    Una presa di posizione, questa del partito verde, che, se venisse confermata anche in futuro, renderebbe impossibile un’intesa d’emergenza dell’attuale maggioranza sul “bis”, facendo risalire automaticamente le chance della soluzione Draghi al Colle. Ma si tratta solo di suggestioni. Tutto sarà più chiaro attorno al 10 gennaio, quando anche alla luce dei dati del contagio, si capiranno meglio le intenzioni dei partiti. Il Pd si riunirà il 13, mentre il prossimo vertice del centrodestra dovrebbe tenersi già la prossima settimana. In quella riunione dovrebbe essere ufficializzata la candidatura di Silvio Berlusconi, che già ieri, ha fatto parlare di se. Appena un’ora prima del tradizionale discorso del capo dello Stato, il Cavaliere aveva diffuso la notizia di aver avuto una “lunga e cordiale” telefonata con Vladimir Putin.
    Un modo evidente per far capire a tutti di avere ancora una intensa rete di rapporti internazionali. Quindi, in serata, un messaggio agli italiani sui social, dai toni quasi presidenziali, ma senza alcun cenno alle parole del Presidente uscente. Forza Italia fa sapere che dietro questa scelta non c’è alcun giudizio su Mattarella, tuttavia resta questa anomalia. Tutti gli altri leader invece hanno lodato a caldo le parole di Mattarella, dalla fermezza sui vaccini, ai riferimenti sull’unità nazionale e l’incoraggiamento ai giovani. 

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    Quirinale: per il saluto di Mattarella 13,5 milioni di italiani

    In piedi, con le bandiere della Presidenza della Repubblica, dell’Italia e dell’Europa alle spalle, dal palazzo del Quirinale, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha pronunciato il messaggio di fine anno, alla viglia della scadenza del settennato.
    IL DISCORSO DEL PRESIDENTE – “Credo che ciascun Presidente della Repubblica, all’atto della sua elezione, avverta due esigenze di fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno. E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell’istituzione che riceve dal suo predecessore e che – esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del suo mandato – deve trasmettere integri al suo successore”. E’ tutto in questa frase il lascito di Sergio Mattarella nell’ultimo discorso agli italiani nel quale conferma che “tra pochi giorni” si esaurirà il suo compito al Quirinale, “come vuole la Costituzione”. Un compito impegnativo ed emozionante, lungo sette anni nei quali, ha sottolineato: “Non mi sono mai sentito solo”.. Un discorso breve e senza troppi altri messaggi alla politica, con la dichiarata intenzione “di uscire in punta di piedi”, spiegano al Colle, anche per non lasciare un bagaglio troppo pesante al suo successore. Un intervento di circa 15 minuti, in piedi dallo studio alla Palazzina del Quirinale, con tanti passaggi dedicati ai giovani. Parole che trasmettono fiducia nel futuro – “sono certo l’Italia ce la farà” – e con le quali non ha nascosto i tanti problemi ancora da affrontare. Il presidente ha più volte ringraziato gli italiani per la serietà dimostrata nella pandemia, sembrando a tratti commosso nel congedarsi dai cittadini che piano piano hanno imparato ad apprezzarne proprio la discrezione e l’etica di fondo. Una discrezione che non gli ha impedito, neanche questa sera, di ribadire la sua fiducia nella scienza e la dura condanna – pur senza mai citarli – degli atteggiamenti no-vax che ha definito “offensivi” nello sprecare i vaccini rispetto ai troppi lutti del Paese.
    IL DISCORSO INTEGRALE
    Si è trattato di un messaggio fra i più brevi pronunciati da Mattarella a fine anno, con una sola citazione, quella della lettera ai suoi studenti scritta dal professor Pietro Carmina, vittima del crollo di Ravanusa. Una scenografia sobria, con inquadrature che hanno ripreso il Presidente della Repubblica a persona intera e a tratti in primo piano.

    Ravanusa, Mattarella cita il professore Pietro Carmina: “Non siate mai indifferenti”

    Davanti alla tv per l’ultimo messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre 13,5 milioni di spettatori pari al 66% di share.
    Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ringraziato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’invito all’unità nazionale, alla solidarietà, al patriottismo. “Sono parole che toccano il cuore di tutti i cittadini. È il miglior augurio di buon anno per l’Italia”.
    LE REAZIONI POLITICHE

        

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    'Pietro era un angelo', parla la collega del docente morto a Ravanusa

    “Era una persona molto sensibile, che non esitava a sostenere chi gli stava accanto soprattutto, nei momenti più difficili. Grazie al suo aiuto anche io ho superato una fase molto critica della mia vita. E’ stato molto vicino pure a mio figlio Raimondo, così come sicuramente a tanti altri giovani”. Ha le lacrime che le rigano il volto, Nicoletta Marchese, 55 anni, insegnante di Lettere e Latino nell’istituto comprensivo Ugo Foscolo di Canicattì (Agrigento) ricordando il suo collega Pietro Carmina, 69 anni, docente di Filosofia e Storia, e collaboratore del dirigente scolastico, una delle nove vittime dell’esplosione dell’11 dicembre scorso a Ravanusa nell’agrigentino.
    “Sono rimasta commossa dalle parole del presidente della Repubblica”, aggiunge. Ieri Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno ha citato la lettera che il professore aveva scritto ai suoi studenti prima di andare in pensione, nel 2018 dopo 43 anni di servizio: ‘Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare… “Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo”, ha aggiunto Mattarella.
    “Quando il capo dello Stato – racconta Nicoletta – ha parlato del mio compianto collega, i miei figli mi hanno abbracciata, visibilmente commossi. E io ho sussurrato trattenendo i singhiozzi: ‘Pietro, mio adorato amico, la tua immensa umanità arriverà ora nelle case degli italiani”. Ricorda: “era il Professore per antonomasia, ci amava tutti, indistintamente. Non potrò mai dimenticare la sua pacca sulla mia spalla in un momento particolarmente difficile della mia vita: ‘coraggio, Nicoletta, sono accanto a te’, mi ripeteva”. Anche nei momenti di difficoltà tutte le mattine arrivava a scuola con il sorriso, con una battuta per smorzare le tensioni”.
    Poi Nicoletta guarda nel vuoto e come se vedesse il suo collega, aggiunge: “Era signorile nell’abbigliamento, nel portamento, nella grande capacità di eloquenza. Le sue parole ti penetravano l’anima. Di lui ricordo in particolare gli ultimi giorni di scuola. Sulla sua scrivania un volume di filosofia, ‘te lo regalo, così non mi dimenticherai’, mi disse. Ed adesso, caro Pietro nessuno potrà mai dimenticarti, angelo tra gli angeli, ci proteggerai. Accanto a me, i mie familiari Carmen e Raimondo, mi accarezzano e mi dicono: Mamma sorridi, il professore si arrabbierebbe, se ti vedesse piangere”.   

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    Francia assume presidenza dell'Ue, la Germania alla guida del G7

    (ANSA) – ROMA, 01 GEN – La Francia ha assunto oggi la
    presidenza di turno dell’Unione europea per i prossimi sei mesi
    con un programma ambizioso, un’Europa “potente” e “sovrana”,
    come ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel suo
    discorso di fine anno. Parigi succede alla Slovenia e nella
    seconda metà dell’anno passerà il testimone alla Repubblica
    Ceca. In mezzo per la Francia anche le elezioni presidenziali
    che si svolgeranno ad aprile. Per celebrare il momento, a
    mezzanotte la Torre Eiffel e l’Eliseo si sono illuminati di blu,
    il colore dell’Europa, come lo saranno diversi monumenti
    simbolici in tutta la Francia per la prima settimana di gennaio.   
    Oggi è anche il giorno in cui la Germania ha assunto la guida
    del G7 prendendo il testimone dalla Gran Bretagna. Il
    cancelliere Olaf Scholz e il ministro degli Esteri Annalena
    Baerbock, hanno annunciato che la lotta al riscaldamento globale
    sarà la priorità della presidenza tedesca del G7 assieme alla
    gestione della pandemia di Covid. Il G7 potrebbe essere un banco
    di prova per il governo tedesco soprattutto per quanto riguarda
    i rapporti con Turchia e Russia, rispetto ai quali il
    cancelliere intende mantenere una linea di continuità con le
    politiche di Angela Merkel. (ANSA).