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    Tajani, cooperazione internazionale fondamentale nelle emergenze

    (ANSA) – ROMA, 05 GIU – “Abbiamo voluto fortemente che queste
    giornate di lavoro si svolgessero al nostro ministero perché
    ritengo che la collaborazione internazionale sia fondamentale
    per affrontare le emergenze che voi con grande capacità
    affrontate troppo spesso a causa del cambiamento climatico e non
    solo. Il tema è di straordinaria importanza e anche di
    impellente attualità”. Lo ha detto il ministro degli Esteri
    Antonio Tajani aprendo il Panel di Alto Livello sul tema
    “Cambiamento Climatico, Protezione Civile e Protezione
    Umana-Verso un’Efficiente Cooperazione Euro-Mediterranea”,
    organizzato alla Farnesina.   
    “Colgo l’occasione per inviare un messaggio di solidarietà
    alle famiglie delle vittime e dei feriti delle popolazioni
    colpite dall’alluvione delle regioni italiane in Emilia Romagna,
    Toscana e Marche, dove certamente la Protezione civile italiana
    ha dato il massimo e devo ringraziare anche il Meccanismo di
    protezione civile della Ue perché tante squadre di protezione
    civile e di vigili del fuoco dei paesi europei si sono
    avvicendate per soccorrere gli italiani vittime dell’alluvione
    in uno spirito di grande collaborazione”, ha aggiunto Tajani.   
    “Quando ci sono tragedie come queste o quelle che hanno
    colpito la Turchia e la Siria, a volte non sono sufficienti le
    organizzazioni nazionali, a volte mancano persone esperte: serve
    la qualità, l’esperienza e la professionalità. Lo stanno
    dimostrando le squadre estere venute in Italia. Serve una grande
    solidarietà e una grande cooperazione internazionale”. (ANSA).   

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    Varsavia, 500mila in piazza contro il governo di destra

    (ANSA) – TRIESTE, 04 GIU – Centinaia di migliaia di polacchi
    sono scesi oggi in strada per protestare “contro il carovita, le
    menzogne del potere e la corruzione” e, in vista delle elezioni
    politiche del prossimo autunno, a favore di “una Polonia
    democratica, tollerante, ed europea”. “La prima cosa da fare per
    iniziare la strada verso la vittoria è fare i conti per sapere
    quanti siamo”, ha detto loro lo storico leader di Solidarnosc
    Lech Walesa, primo presidente democraticamente eletto della
    Polonia e premio Nobel per la pace, nel discorso di avvio della
    marcia. E i conti li hanno poi fatti gli organizzatori e il
    municipio della capitale: mezzo milione di partecipanti,
    probabilmente il numero più alto dalla fine del comunismo, dopo
    la svolta democratica del 1989. A chiedere ai polacchi di
    scendere in piazza è stato Danald Tusk, premier della Polonia
    tra il 2007 e il 2014, nonché presidente del Consiglio europeo
    tra il 2014 e il 2019, diventato ora il leader del maggiore
    partito di opposizione. In questi giorni Tusk sembra essere più
    che mai nel mirino dal partito conservatore di Jaroslaw
    Kaczynski, al governo, che ha voluto una legge, già accolta dal
    parlamento, che non a caso viene chiamata dai media ‘lex anti
    Tusk’. Si tratta di un testo che mira ad escludere dalla vita
    pubblica gli esponenti politici responsabili delle “influenze
    russe” sulla sicurezza interna polacca fra gli anni 2007 e 2022.   
    Il presidente Andrzej Duda l’ha firmata la settimana scorsa
    salvo poi – in seguito ad aspre critiche, a cominciare da quelle
    del presidente americano Joe Biden e del Parlamento europeo –
    fare macia indietro, presentando una serie di emendamenti.   
    “Questo è il mio giuramento di fronte a voi: vi guiderò alla
    vittoria” alle prossime elezioni, ha detto Tusk alla folla al
    temine della manifestazione, riunita infine nella Piazza del
    Castello reale, con centinaia di bandiere polacche e europee.   
    L’ex premier si è anche impegnato per “una resa dei conti”
    sostenendo che la manifestazione di oggi ha dato nuova speranza
    alla società polacca “nonostante le divisioni seminate dal
    potere negli ultimi anni”. La data del 4 giugno non è stata
    scelta a caso.   
    In Polonia vi si celebra la Giornata della libertà e dei
    diritti civili, poiché è l’anniversario delle prime elezioni
    parzialmente libere seguite dalla sconfitta del comunismo in
    Europa, vinte da Solidarnosc. Ma al di là di ogni simbolismo, il
    primo ministro Mateusz Morawiecki ha criticato le proteste,
    paragonandole a a un “circo” e affermando che lo fa “un po’
    ridere quando le vecchie volpi che sono in politica da anni
    organizzano una marcia antigovernativa e la presentano come una
    protesta civica spontanea”. (ANSA).   

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    Il governo pone la fiducia alla Camera sul dl Pa

    (ANSA) – ROMA, 05 GIU – Il governo pone la fiducia alla
    Camera al sul dl Pa. Lo annuncia all’Assemblea di Montecitorio
    il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.   
    La conferenza dei capigruppo dovrà decidere ora sul prosieguo
    dei lavori. (ANSA).   

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    Fi: Berlusconi, adeguare partito senza mortificare nessuno

    (ANSA) – ROMA, 05 GIU – “È certamente vero che Forza Italia
    voglia adeguare la sua organizzazione ai nuovi compiti e alle
    nuove sfide anche in vista delle prossime elezioni europee. Ma
    non è vero che lo farà “con la rivoluzione” e mortificando le
    persone. Al contrario, com’è nella tradizione del partito, lo
    farà coinvolgendo tutti e valorizzando il talento di ciascuno,
    in funzione delle capacità e delle vocazioni personali.   
    Dispiacciono perciò i continui “esercizi di fantasia” nei quali
    sono impegnati tanti giornali per disegnare scenari e
    organigrammi che non hanno alcun riscontro nella realtà e
    tantomeno nelle mie intenzioni. Fortunatamente lo sanno tutti
    che a me stanno cuore i problemi dei cittadini, non i giochetti
    di partito”.   
    Lo afferma Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.   
    (ANSA).   

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    Privacy: ANSA, richieste interessati, Regolamento UE 2016/679

     Informiamo gli utenti che per l’esercizio dei diritti degli interessati ai sensi degli articoli 15-22 del Regolamento UE 2016/679 possono rivolgersi per iscritto all’Agenzia ANSA, nonché al Responsabile per il trattamento dei dati personali (Rpd-Dpo), contattabili ai seguenti indirizzi di posta elettronica certificata (PEC): agenzia.ansa@pec.ansa.it e rpd@pec.ansa.it, nonché all’indirizzo postale Via della Dataria n.94, 00187 – ROMA.
    Si informano, inoltre, gli utenti dell’esistenza dell’archivio ANSA nel quale sono annotate ed archiviate le richieste degli interessati accolte ai sensi degli art. 16-17-18 del Regolamento UE 2016/679.   

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    L’esame del dl Pa alla Camera, le opposizioni protestano

    (ANSA) – ROMA, 05 GIU – E’ in corso nell’Aula della Camera
    l’esame del decreto p.a contenente tra l’altro le misure
    riguardanti i controlli della Corte dei Conti sul Pnrr e la
    proroga dello scudo erariale. Molti gli esponenti di opposizione
    che si sono iscritti a parlare nell’ambito della discussione
    generale che dovrebbe terminare nel primo pomeriggio. Nella
    giornata di oggi, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere
    posta la fiducia sul provvedimento. (ANSA).   

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    Meloni, grati ai Carabinieri, difendono sicurezza e libertà

    (ANSA) – ROMA, 05 GIU – “Da 209 anni l’Arma dei Carabinieri
    rappresenta un punto di riferimento insostituibile per il popolo
    italiano. Da oltre due secoli l’Arma è “quella sottile linea
    rossoblù” che unisce la Nazione e rende “più visibile una storia
    di grandi e piccoli eroismi”. Il Governo esprime la propria
    riconoscenza nei confronti di ogni singolo carabiniere che, ogni
    giorno, difende la nostra sicurezza e la nostra libertà, sia sul
    territorio nazionale grazie agli oltre cinquemila presidi, sia
    nelle missioni di pace all’estero e nei vari teatri operativi:
    dall’Iraq al Kosovo, dalla Nigeria a Gibuti. Uomini e donne
    innamorati del servizio che svolgono e che sono un esempio di
    dedizione, professionalità e umanità”. Lo scrive la presidente
    del Consiglio Giorgia Meloni.   
    “Il Governo rivolge un pensiero commosso a tutti coloro che,
    indossando la gloriosa uniforme dell’Arma, sono caduti nel
    compimento del loro dovere e hanno compiuto anche gesti eroici.   
    Ricordo in particolare il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, che a
    22 anni diede la sua vita per salvare decine di innocenti presi
    in ostaggio dalle SS e ormai sicuri di essere fucilati. Il
    prossimo 23 settembre ricorreranno gli 80 anni del suo
    sacrificio, testimonianza senza tempo di cosa significhi essere
    un grande italiano e un grande carabiniere. Con affetto e
    riconoscenza la comunità nazionale si stringe oggi all’Arma dei
    Carabinieri, orgoglio dell’Italia. Viva l’Arma dei Carabinieri!
    Viva l’Italia!”, conclude. (ANSA).   

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    Fiducia al decreto Pa, Dem e M5s pronti alle barricate 

    Arriva alla Camera il decreto Pa. E a infiammare lo scontro politico sono gli emendamenti che limitano i controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr. Il governo vuole fare in fretta e, al momento, non è escluso un ricorso alla fiducia per poi tirare dritto verso l’approvazione del testo al Senato. Ma a Montecitorio Pd ed M5s si preparano a dare battaglia. Soprattutto se verrà tagliata la discussione in Aula. Partito Democratico e 5 Stelle sono già sulle barricate. Le forze di maggioranza, però, non sembrano intenzionate a prolungare un dibattito che si protrae da tempo e che l’esecutivo intende archiviare al più presto. Intanto, dopo le tensioni con la Commissione europea sui controlli della Corte dei Conti, a Palazzo Chigi è tempo di tregua. Il sottosegretario al Mef Federico Freni “derubrica” quanto avvenuto: “non è un incidente con la Commissione europea, ma con un qualsiasi funzionario”. “Un passaggio irrilevante”, “un suono di disturbo”, aggiunge, che non intaccherebbe la trattativa con la Commissione sul Piano di ripresa e resilienza. Il deputato della Lega torna quindi sul merito della questione. “Il controllo concomitante sul Pnrr – dice – è un’assoluta anomalia italiana, una sorta di cogestione che per quanto mi riguarda ha poco senso”.
    La polemica, però, non accenna a sfumare. Sulla Corte dei Conti, interviene anche il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. “La rivendicazione di un primato dei poteri discrezionali della Pa”, dichiara, è “tanto più credibile se alla richiesta di arretramento dei controlli esterni si accompagna un deciso rafforzamento delle linee di controllo interne, ma non mi pare che di ciò ci sia traccia significativa”. Per Melillo, bisogna impiegare al più presto le risorse del Pnrr, ma bisogna “farlo bene, evitando che esse si disperdano nei mille rivoli degli abusi e della corruzione”, o peggio, “che finiscano nelle mani della criminalità mafiosa”. Parole che rinfocolano gli animi delle opposizioni, ad esclusione del Terzo Polo, in vista del voto in Aula. La capogruppo dell’Alleanza verdi e sinistra Luana Zanella invita il governo a confrontarsi con il procuratore Antimafia. “Non vanno contrapposte le esigenze di rapidità nelle decisioni e di rigore nelle procedure”, rimarca. Intanto, Pd e M5s si preparano all’attacco. La norma sulla Corte dei Conti, sottolineano fonti parlamentari Dem, “è una forzatura inaccettabile alla quale ci opporremo duramente”. Del resto, il responsabile Pnrr della segreteria, aveva già evidenziato la posizione del partito: “il governo è ossessionato da chi deve fare o meno i controlli, quando invece l’ossessione deve essere sul mettere a terra i progetti”. Parole in linea con quelle del leader M5s Giuseppe Conte: “è evidente che la preoccupazione di Palazzo Chigi non sia mettere subito a terra i fondi del Pnrr ma non essere disturbati e controllati su come vengono spesi i soldi degli italiani”.
    I pentastellati, confermano fonti del Movimento, sono pronti a dare battaglia in Aula, soprattutto di fronte all’eventuale interruzione del dibattito parlamentare. Fiducia non esclusa dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Se sarà chiesta – dichiara Tommaso Foti – sicuramente sarà accordata”. Esponenti di spicco di FdI, come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, vengono chiamati in causa dal deputato di +Europa Benedetto Della Vedova. Che ricorda una proposta di legge presentata da Fdi nella scorsa legislatura, nella quale si sarebbe chiesto proprio “il controllo concomitante” della Corte dei Conti sul Pnrr. “Prima serviva ad accelerare e dare efficienza, oggi sarebbe causa dei ritardi”, ironizza. Controcorrente Azione ed Iv. Dopo il sostegno alle misure sulla corte dei conti giunto da Luciano Nobili di Italia Viva, arriva anche quello del leader di Azione Carlo Calenda. “L’avrei fatto io quel provvedimento”, dice. Quello della Corte “era un controllo assurdo e ridondante”.