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    Quirinale, Fraccaro: 'Clima velenoso, non voterò Draghi'

    “Sta montando, e il mio caso ne è un esempio, un clima estremamente preoccupante e velenoso intorno all’elezione del Presidente della Repubblica. Perciò, vorrei sgombrare subito il campo da ogni dubbio dicendo che non voterò mai Mario Draghi”. Così il deputato M5s Riccardo Fraccaro che sottolinea: “Anche Matteo Salvini ha smentito le ricostruzioni uscite oggi sul Quirinale, seppellendo così le falsità riportate sul nostro incontro”. “In merito ad alcune ricostruzioni fantasiose riguardo il mio incontro con Matteo Salvini – aveva già detto Fraccaro -, vorrei chiarire che non si è parlato di numeri né di voti per le prossime elezioni del Presidente della Repubblica”. “La conversazione – prosegue – ha riguardato alcune ipotesi relative al Quirinale, rispetto alle quali ho consigliato a Salvini di aprire un dialogo con il Presidente Conte. Era ed è chiaro che ogni decisione in merito a tutte le ipotesi resta in mano a Giuseppe Conte, che con la sua scelta può determinare il futuro presidente della Repubblica”, conclude l’ex ministro.
    “I retroscena riportati sulla stampa sull’incontro fra me e Riccardo Fraccaro sono privi di ogni fondamento – ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini -. Si è trattato di uno fra i tanti incontri che ho avuto con diversi esponenti del M5S in queste settimane, alla Camera o al Senato. Abbiamo fra le altre cose scambiato alcune idee sul Quirinale, ma con nessuno di loro non ho mai parlato di numeri, voti o cose simili. Fraccaro mi ha poi consigliato di parlare della chiacchierata con Giuseppe Conte, come normalmente fatto”. 
    Nei confronti di Riccardo Fraccaro “non è stata assunta alcuna sanzione disciplinare”. Così fonti del M5s che spiegano: “qualsiasi sanzione, infatti, nel caso in cui venisse riscontrata la violazione dei doveri stabiliti dalla Carta dei principi e dei valori e dal Codice etico posti a presidio degli interessi e della immagine della intera comunità Cinque Stelle, non potrà che essere comminata all’esito di una puntuale istruttoria, nel rispetto delle garanzie sostanziali e procedurali statutariamente previste e del principio del contraddittorio”.

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    Covid: Dpcm, ecco le attività esentate dal green pass. Niente ritiro pensione senza pass

    Niente più ingresso libero all’ufficio postale per ritirare la pensione: dall’1 febbraio servirà il green pass. In compenso si potrà continuare ad andare al supermercato senza certificazione verde e comprare qualunque cosa, non solo beni di prima necessità. Sono le indicazioni contenute nel nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri che ha definito le “esigenze essenziali e primarie della persona da garantire anche senza il possesso” della certificazione verde. Spetterà ai titolari degli esercizi far osservare il rispetto delle prescrizioni “attraverso lo svolgimento di controlli anche a campione”.
    Ecco nel dettaglio le attività alle quali si potrà accedere dal PRIMO FEBBRAIO senza il pass.
    – ALIMENTARI E PRIMA NECESSITÀ – Commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), escluso in ogni caso il consumo sul posto; commercio al dettaglio di prodotti surgelati; commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari; commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica); commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati; commercio al dettaglio di materiale per ottica; commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento.
    Chi entra senza Green pass nei supermercati può acquistare tutti i prodotti lì venduti, non solo beni di prima necessità. Lo precisa una Faq del governo rispetto al dpcm Covid. “Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal dpcm”.
    – SALUTE – è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché a quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori. Questi ultimi però, per rimanere all’interno delle strutture residenziali, socio assistenziali, sociosanitarie e hospice dovranno aver fatto il booster oppure avere l’esito di un tampone negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti se hanno solo due dosi di vaccino o sono guariti dal virus.
    – SICUREZZA – è consentito l’accesso agli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti.
    – GIUSTIZIA – è consentito l’accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunce da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata.
    Non sarà possibile andare in un ufficio postale a ritirare la pensione se non si ha il green pass, secondo il Dpcm. E’ saltata dunque la norma inserita nella bozza con la quale erano considerate “esigenze essenziali e primarie” quelle “indifferibili e urgenti connesse alla riscossione, presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito”.
    “Contestiamo la decisione del Governo e ribadiamo che no, non è possibile controllare la certificazione vaccinale a tutti i nostri clienti. non finisce qui”. Queste le parole del presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, a commento della decisione del Governo di introdurre l’obbligo di controllo del Green Pass anche nelle tabaccherie: “Non è mancanza di volontà, è una questione del tutto pratica. I tabaccai sono spesso soli in tabaccheria e, di certo, non possono allontanarsi dal bancone per controllare il green pass sulla soglia della tabaccheria”.

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    Quirinale: arriva decreto per il voto dei positivi, ok unanime Cdm

    Arriva un decreto legge per permettere ai grandi elettori in isolamento o in quarantena per il Covid di partecipare alle votazioni per il Quirinale. Il decreto serve ad autorizzare i positivi a lasciare, in via eccezionale, il loro domicilio per votare.
    I grandi elettori in isolamento o quarantena causa Covid “sono autorizzati – prevede il decreto -, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora”.
    “Durante la trasferta necessaria a completare le operazioni di voto”, i grandi elettori positivi al Covid o in quarantena hanno il “divieto di utilizzo dei mezzi pubblici, divieto di sosta in luoghi pubblici, divieto di entrare in contatto con soggetti diversi da coloro che sono preposti alle operazioni di voto”, prevede il decreto del governo. “Hanno inoltre divieto di pernottamento e consumazione dei pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena, obbligo di utilizzo costante, all’aperto e al chiuso”, di mascherine Ffp2.
    ECCO IL DECRETO
    Attesa la richiesta formulata dal Parlamento, al fine di garantire l’esercizio del diritto di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, i componenti membri delle Camere in seduta comune e i delegati regionali convocati a partire dal 24 gennaio 2022, i quali siano sottoposti alla misura dell’isolamento, in quanto risultati positivi all’esame da contagio del COVID-19 o della quarantena precauzionale, in quanto identificati come contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva prevista dalle vigenti disposizioni, sono autorizzati, previa comunicazione all’azienda sanitaria territorialmente competente, agli spostamenti con mezzo proprio o sanitario sul territorio nazionale, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di voto e comunque con modalità tali da prevenire il pericolo di contagio, esclusivamente per raggiungere la sede del Parlamento, ove si svolge la votazione e fare rientro nella propria residenza o dimora.
    Durante la trasferta necessaria a completare le operazioni di voto, i membri componenti del Parlamento in seduta comune e i delegati regionali sono tenuti al rispetto delle seguenti prescrizioni:
    – divieto di utilizzo dei mezzi pubblici;
    – divieto di sosta in luoghi pubblici;
    – divieto di entrare in contatto con soggetti diversi da coloro che sono preposti alle operazioni di voto;
    – divieto di pernottamento e consumazione dei pasti nei luoghi diversi da quelli indicati come sede di isolamento o quarantena;
    – obbligo di utilizzo costante, all’aperto e al chiuso, dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2.
    Una richiesta al governo di intervenire per consentire il voto sul Quirinale dei grandi elettori “in isolamento o quarantena Covid” è stata avanzata dal presidente della Camera Roberto Fico in una lettera al ministro Federico D’Incà, che l’ANSA ha visionato. Nella riunione dei capigruppo, spiega Fico, “si è ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie”, i grandi elettori “a lasciare il proprio domicilio”. Poi “spetterebbe alla Camera l’onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto”. 
    Per il voto verrà allestito un seggio drive in nel parcheggio di via della Missione. 

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    Moby: Casaleggio, nessun favoritismo politico grazie a me

    “Lo ribadisco per l’ennesima volta: nessun nostro cliente ha mai avuto dei favoritismi politici grazie a me. È un fatto incontestabile, non un’opinione. Non è più tollerabile dovermi difendere da accuse per fatti che non ho mai commesso”. Così Davide Casaleggio che annuncia: “Il 2022 sarà un anno di cambiamenti”.
    Per il presidente della Casaleggio Associati, inoltre, nell’ l”‘affaire Moby”, la società “è parte lesa”.   

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    Ior, Cipriani e Tulli devono risarcire 40 milioni euro

    E’ stata confermata in appello la condanna degli ex amministratori dello Ior Paolo Cipriani e Massimo Tulli. La Corte di Appello ha pienamente riconosciuto le ragioni dell’Istituto per le Opere di religione e ha condannato Cipriani e Tulli -rispettivamente ex direttore e vicedirettore generale della ‘banca vaticana’ – a risarcirgli circa 40 milioni di euro. Lo comunica lo Ior. 
    E’ stata depositata il 18 gennaio 2022 la sentenza con cui la Corte di Appello vaticana ha rigettato integralmente le istanze degli ex direttore generale e vice direttore dell’Istituto e, confermando integralmente la sentenza emanata in primo grado nei loro confronti, li ha condannati a risarcire allo Ior i danni da essi cagionati, che ha liquidato in euro 35.740.587 a titolo di danno emergente, nonché in euro 4.799.445 a titolo di lucro cessante (pertanto per un totale di euro 40.540.032, oltre svalutazione monetaria e interessi legali).
    La Corte ha posto le spese di giudizio a carico degli appellanti, incluso quelle relative al primo grado. Il giudizio riguarda la ‘mala gestio’ con cui Paolo Cipriani e Massimo Tulli hanno disposto alcuni investimenti dell’Istituto tra il 2010 e il 2013, e che si sono rivelati sin da subito dannosi in quanto problematici e, in diversi casi, anche illegittimi e oggetto di procedimenti penali.
    “Il giudizio fa seguito ad una profonda opera di rinnovamento e trasformazione dell’Istituto in attuazione delle importanti riforme del settore finanziario vaticano e della Santa Sede – sottolinea lo Ior -, grazie alle quali l’Istituto ha potuto identificare gli abusi commessi ai suoi danni e difendere il proprio patrimonio, che poi è patrimonio della Chiesa”. È stato il primo nel suo genere all’interno dello Stato della Città del Vaticano, che è servito da apripista ad altri casi analoghi, tuttora in corso.

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    Benedettini Norcia, nuovo monastero segno speranza

    (ANSA) – NORCIA (PERUGIA), 21 GEN – La costruzione del nuovo
    monastero dei benedettini di Norcia “rappresenta un segno di
    grande speranza”. Lo sottolinea la comunità religiosa guidata da
    padre Benedetto Nivakoff che dopo i terremoti del 2016, si è
    trasferita sulla collina di San Benedetto in Monte, pochi
    chilometri fuori dal centro storico della città. Le giornate dei
    religiosi sono ancora scandite dalla preghiera e dal lavoro.   
    Da un paio di anni sono iniziati i lavori di ricostruzione di
    un antico convento cappuccino che diventerà la casa “ufficiale”
    dei 20 monaci oggi presenti in Valnerina. Il priore ha aperto
    all’ANSA le porte del cantiere, ma anche quelle della preghiera
    e del pranzo assieme all’intera comunità. Permettendo così di
    vivere un’intera giornata immersi nella fede e nella
    progettazione di un futuro che passerà inevitabilmente da
    un’altra ricostruzione, quella della Basilica del santo patrono
    d’Europa.   
    E sull’ipotesi che i monaci facciano ritorno in Basilica, dice
    che i nursini e i tanti visitatori “troveranno sicuramente la
    nostra presenza”. “Nel senso – aggiunge – che il nostro cuore
    sta nella Basilica e in particolare nella cripta dove nacquero
    San Benedetto e Santa Scolastica. Non appena sarà terminata la
    ricostruzione sarà nostra speranza di presentare quello spirito
    benedettino che è rimasto lì per secoli”. (ANSA).   

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    Papa: forte impegno della Chiesa a dare giustizia alle vittime di abusi

    “Nella lotta contro gli abusi di ogni tipo” la Chiesa “sta portando avanti con ferma decisione l’impegno di rendere giustizia alle vittime degli abusi operati dai suoi membri, applicando con particolare attenzione e rigore la legislazione canonica prevista”. Così il Papa. “In questa luce ho recentemente proceduto all’aggiornamento delle Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, con il desiderio di rendere più incisiva l’azione giudiziaria. Questa, da sola, non può bastare per arginare il fenomeno, ma costituisce un passo necessario per ristabilire la giustizia, riparare lo scandalo, emendare il reo”.

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    Caro bollette, cabina di regia e poi il Cdm

    Stamani la cabina di regia tra Draghi e i capi delegazione della maggioranza di governo sulle misure contro i rincari delle bollette e sui ristori per le attività colpite dalle restrizioni anti Covid. A seguire previsto il Cdm. Affrontare i dossier più urgenti, dai ristori per le attività in crisi a causa delle restrizioni anti-Covid al nuovo scudo contro il caro-bollette. Valutare gli effetti delle ultime misure per contenere il virus, a partire dalla situazione della scuola. Mentre i partiti cercano – e per ora non trovano – una intesa sul nuovo presidente della Repubblica, Mario Draghi non ferma l’attività del governo, chiama il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Palazzo Chigi per discutere delle misure per calmierare i rincari dell’energia, vede il ministro Bianchi, prepara la cabina di regia che precederà, stamattina, il Consiglio dei ministri per il varo del nuovo pacchetto che vale complessivamente attorno ai 6 miliardi. I nuovi interventi per arginare gli aumenti di luce e gas sono i più complessi da preparare: i tecnici lavorano tutto il giorno per mettere a punto le norme ma non si trova ancora, salvo novità dell’ultima ora, una soluzione a prova di costituzionalità per chiedere un contributo alle società energetiche che hanno incassato extra-profitti in questo periodo, come più volte auspicato dallo stesso Draghi. Ci saranno, però, il rinnovo del meccanismo delle aste per l’emissione di CO2 – da destinare a ridurre i rincari anziché il debito pubblico – e anche il taglio attraverso la cartolarizzazione di parte degli oneri di sistema. Si tratterebbe di circa 4 miliardi (1,5 dalle aste Ets e 2,5 dalle cartolarizzazioni) che si aggiungono ai 3,8 già stanziati per far fronte ai super-rincari di luce e gas nel primo trimestre. Se le misure della manovra guardavano soprattutto alle famiglie, questa volta l’intervento dovrebbe dare una mano anche alle imprese – e agli enti locali – che a loro volta sono alle prese con bollette extra-large. Gli industriali si dicono soddisfatti, dopo l’incontro con Draghi a Palazzo Chigi che avevano chiesto nei giorni scorsi. Il premier ascolta le richieste di Bonomi e spiega le linee di intervento, garantendo attenzione all’industria che è ripartita di slancio dopo lo stop della pandemia e ora rischia di fermarsi proprio a causa del caro-energia. Un tema su cui tutti i partiti sono in pressing da settimane: Matteo Salvini ormai non passa giorno senza elencare nel dettaglio le difficoltà di un settore specifico (oggi era la volta delle imprese di Abruzzo e Molise, con bollette “quadruplicate” e “migliaia di posti a rischio”). Ma anche Enrico Letta ha chiesto “un intervento più strutturale e meno una tantum per evitare che le imprese chiudano”. La maggioranza avrebbe voluto di più, mettendo mano al deficit con un nuovo scostamento di bilancio, ma l’elezione del Capo dello Stato tra 4 giorni ha imposto di muoversi intanto con quello che si è recuperato tra nuove misure e le pieghe del bilancio. Le risorse anti-Covid, poco più di un miliardo che andrà a discoteche, impianti sportivi, mondo dello spettacolo e della cultura, oltre al turismo, sono recuperati da fondi già a disposizione dei ministeri che verranno reindirizzati verso le attività in crisi (tra le misure, 200 milioni andranno a quelle più impattate dal Covid, mentre 160 milioni andranno al tessile). Poi si vedrà, una volta capito chi sarà il nuovo inquilino del Colle e il destino del governo. Nel frattempo Draghi – che dovrebbe mantenere la linea del silenzio e non fare conferenza stampa dopo il Cdm – procede con un’agenda fitta di incontri tra cui spicca, poco prima dell’ora di pranzo, quello con il presidente di Stellantis, John Elkann. Un incontro tenuto riservatissimo e del quale non emergono dettagli. Ma che arriva dopo le parole dell’ad Tavares sui costi delle fabbriche italiane e l’assenza di adeguati incentivi alla transizione verso l’auto elettrica.