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    Quirinale: positivi dopo voto in isolamento a casa o Covid hotel

    I grandi elettori positivi al Covid potranno uscire dall’isolamento soltanto per votare e dunque dovranno indicare una casa a Roma o un Covid hotel dove tornare in quarantena dopo ogni scrutinio. Lo prevede il decreto approvato ieri dal governo, che chiede alla Camera di comunicare al prefetto della capitale la fascia oraria in cui i positivi – che ad oggi sarebbero circa 35 – saranno chiamati a votare per il nuovo presidente della Repubblica, nel ‘drive in’ creato all’esterno di Montecitorio.
    A quanto confermano diverse fonti, non è allo studio l’allestimento di un Covid hotel ad hoc per i parlamentari e delegati regionali positivi o in quarantena, ma chi non risiede a Roma potrà fare richiesta di alloggiare in uno dei Covid hotel già esistenti nella capitale. In alternativa dovranno indicare “altro luogo idoneo dove proseguire il periodo di isolamento o di quarantena” e quindi scegliere un appartamento o anche una struttura ricettiva adeguata. Chi è in quarantena potrà infatti uscire solo per andare a votare con la propria auto o un mezzo sanitario e poi dovrà tornare nel proprio domicilio, se non vuole violare il “divieto” previsto dalla legge di dormire o consumare i pasti in altro luogo.
    I questori della Camera hanno già indicato le modalità per chiedere le procedure speciali di voto. Una mail dovrà essere inviata entro le 17 di domani o alla vigilia di ciascuna successiva votazione, per chi si scoprisse positivo in un secondo momento. Alla mail dovrà essere allegata una liberatoria per accettare di rendere “conoscibile” la propria condizione sanitaria, nell’ambito delle procedure di voto.
    A tutti i grandi elettori sarà misurata la temperatura all’ingresso di Montecitorio: chi ha più di 37,5 farà subito un tampone rapido e se negativo potrà entrare in Aula a votare, se positivo verrà indirizzato al ‘drive in’. 

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    Appalti: intesa governo-Anac, più efficienza accorpando acquisti

    Accorpare e centralizzare il più possibile gli acquisti per spuntare prezzi migliori, arginare deficit organizzativi dovuti alla frammentazione e istituire un’anagrafe unica delle stazioni appaltanti: con un protocollo d’intesa tra il premier Mario Draghi e il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Giuseppe Busia, entra nel vivo il processo di riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, tra i punti qualificanti del Pnrr.
    “Da tempo Anac sosteneva l’urgenza di intervenire sul caos delle oltre 36mila stazioni appaltanti, in direzione di una riduzione e semplificazione”, sottolinea il presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busia: “Va superato il limite territoriale. Se una regione è capace e si è specializzata in una tipologia di acquisti, deve poterlo fare senza limiti regionali, favorendo acquisti a prezzi migliori di beni di maggiore qualità, con maggiore conoscenza del mercato e capacità di spuntare condizioni migliori. Pensiamo a cosa sarebbe accaduto se i vaccini anti-Covid fossero stati acquistati da ogni singola Asl, invece che a livello europeo”.
    Si punta ad agire in tempi stretti: il tavolo di lavoro congiunto Governo-Anac dovrà rendere operativo il nuovo sistema perché risulti pronto e collaudato prima dell’entrata in vigore della riforma del Codice degli appalti. Entro il 31 marzo verranno adottate le Linee guida con le modalità operative.   

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    Pg Perugia, “inquietante” situazione criminalità minorile

    (ANSA) – PERUGIA, 22 GEN – Appare “inquietante” per il
    procuratore generale presso la Corte d’appello di Perugia,
    Sergio Sottani, “la situazione della criminalità minorile” in
    Umbria, “espressione di un disagio che da anni investe la
    regione”. Lo ha sottolineato in occasione della cerimonia di
    inaugurazione dell’anno giudiziario svoltasi a Perugia.   
    Il procuratore generale ha sottolineato come “dai dati
    pubblicati dalla Regione Umbria nell’anno 2020 emerge un
    preoccupante aumento di consumo di sostanze stupefacenti tra gli
    adolescenti, così come il numero di ricoverati, a causa del
    consumo, supera la media nazionale”.   
    In aumento “sia pure in termini limitati” i procedimenti per
    maltrattamenti e stalking. “Le misure dirette ad evitare la
    diffusione del contagio – scrive Sottani -, con una diminuzione
    della mobilità, hanno avuto l’effetto indiretto di una
    diminuzione dei reati contro il patrimonio ma rimane alta la
    preoccupazione per i furti in abitazione, cioè per i reati di
    maggiore allarme sociale in tema di tutela della proprietà
    individuale e della libertà personale”.   
    Diminuisce anche, sempre quale effetto collaterale della
    ridotta mobilità, la criminalità collegata allo “spaccio da
    strada” di stupefacenti, ma rimane “preoccupante” il numero di
    reati collegati al traffico di droga. “Particolare attenzione”
    da parte delle Procure del distretto per i reati di omicidio
    colposo e di lesioni colpose commessi con violazione delle norme
    in materia di circolazione stradale, “per i quali si confida, a
    breve, di redigere un protocollo distrettuale, e per quelli
    legati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, in costante
    aumento e di cui poco si parla se non in occasione di alcuni
    gravi incidenti”. (ANSA).   

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    Tre no vax sospesi, sindaco ha uffici vuoti e chiede aiuto

    (ANSA) – BADALUCCO, 22 GEN – Il sindaco di Badalucco
    (Imperia) Matteo Orengo è costretto a sostituire tre dipendenti
    ultracinquantenni no vax del proprio Comune, che dal prossimo 15
    febbraio dovranno per forza restare a casa, in base alla nuova
    normativa che prevede l’obbligo di Green Pass rafforzato sui
    luoghi di lavoro. Il primo cittadino ha annunciato la volontà di
    firmare una convenzione con il vicino Comune di Taggia (Imperia)
    per usufruire dell’attività di tre dipendenti per qualche ora a
    settimana per evitare che gli uffici, Anagrafe e Stato civile,
    Servizi Sociali e Segreteria e Bilancio e Commercio, restino
    vuoti.   
    “Dopo due alluvioni e il Covid, speravo finalmente di potere
    avere un anno tranquillo per lavorare con serenità, e invece
    niente – afferma il sindaco -. In Comune lavorano cinque
    dipendenti, tre dei quali sono senza vaccino e con obbligo
    vaccinale”.   
    Prima di arrivare alla decisione di sostituirli il sindaco
    aveva provato a contattarli, ma senza esito. “Prima che uscisse
    il decreto ci siamo riuniti, cercando di capite lo scenario, ma
    loro hanno ribadito l’intenzione di non vaccinarsi andando
    incontro a conseguenze lavorative ed economiche, come la
    rinuncia dello stipendio e la sospensione”.   
    Prosegue il primo cittadino: “E’ una scelta che non condivido
    e non capisco, ma indubbiamente ritengono di dover combattere
    questa battaglia e di trovarsi nel giusto. Ora sto cercando di
    ristrutturare questi uffici, ma non sarà semplice, visto che chi
    subentrerà dovrà prendere confidenza con nuove password e metodi
    di archiviazione”. Nei prossimi giorni, grazie alla
    disponibilità del sindaco di Taggia, Mario Conio, Orengo dovrà
    firmare una convenzione per usufruire dell’aiuto dei dipendenti,
    almeno fino al 15 giugno, quanto dura la sospensione per i non
    vaccinati. (ANSA).   

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    Quirinale: Serracchiani, non possiamo permetterci la perdita di Draghi

    Per Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera, è necessaria “una scelta coesa e unitaria” sul Colle, “non è questo il tempo dei capi partito o dei nomi di parte”. “Nessuno ha i numeri per eleggere da solo il capo dello Stato, neppure il centrodestra con un proprio nome. Per quanto riguarda noi, stiamo lavorando a un alto profilo istituzionale e condiviso, e alla definizione di un patto di legislatura”, dice intervistata dal Corriere della Sera.    “Quello che non possiamo assolutamente permetterci è di non averlo (Draghi, ndr) né da una parte né dall’altra. Noi riteniamo che sulla presidenza della Repubblica si debba innanzitutto partire da alcune considerazioni fondamentali: dobbiamo tenere insieme sia il passaggio delicato e solenne del capo dello Stato, sia la continuità dell’azione di governo per consolidare la ripresa economica e metterci alle spalle la pandemia”, spiega.    Al giornalista che le chiede se per il Colle sia più istituzionale Amato o Casini, ribatte: “Non mi sembra il caso di fare il totonomi. Sono tutte figure stimate che hanno avuto ed hanno ruoli istituzionali”. E Casellati? “Abbiamo detto che non è il momento dei nomi di parte”, replica ancora Serracchiani, sostenendo che l’elezione del Capo dello Stato “sia l’occasione perché il patto con i 5 Stelle si consolidi”.    

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    Foto Hitler chiama “Mario”, revocate deleghe assessore

    Subito revocate all’assessore Angela Maria Sartini (già sospesa dalla Lega) le deleghe a lei assegnate nella Giunta comunale di Orvieto dopo che questa ha pubblicato sul suo profilo Facebook personale una foto di Hitler sorridente e al telefono con la scritta “ciao Mario volevo farti i complimenti”. Lo ha annunciato il sindaco Roberta Tardani, che guida un esecutivo di centrodestra. Questa ha spiegato sempre su Fb che la decisione è stata presa “alla luce dell’intollerabile e inopportuno post”.    “Si possono non condividere e criticare le decisioni di un Governo – ha scritto Tardani – ma quanto pubblicato non può essere tollerato né giustificato e non voglio che sia minimamente accostato a questa amministrazione e in nessun modo alla storia e all’immagine della nostra città.️ In attesa di un confronto con la Lega e le altre forze politiche di maggioranza, tratterrò a me le deleghe precedentemente assegnate all’assessore Sartini”.    Per l’ormai ex assessore la Lega Umbria aveva già disposto “l’immediata sospensione” dal partito. “Riteniamo il post – ha sottolineato il partito – del tutto inappropriato e di cattivo gusto. Anche il legittimo dissenso rispetto alle decisioni prese dal Governo non può e non deve mai travalicare il buon senso.    Ancora più grave tirare in ballo pagine di storia così dolorose.    Nei prossimi giorni il direttivo regionale incontrerà lo stesso assessore per un confronto”.    Raggiunta dall’ANSA, Sartini aveva detto di non voler commentare il post, poi rimosso.    L’assessore aveva le deleghe a politiche e servizi sociali, famiglia, scuola, istruzione e formazione, giovani e futuro, pari opportunità e politiche di genere.     Il consigliere comunale di opposizione alla Giunta di centrodestra Franco Raimondo Barbabella ha stigmatizzato sempre su Facebook il post sottolineando: “se un assessore in carica espressione di un partito di governo pubblica una foto di Hitler che fa i complimenti al presidente del Consiglio, il cui significato non può sfuggire a nessuno, che tipo di problema pone non solo a sé ma al sindaco? In modo più chiaro, può ignorare questa che comunque la si consideri è un’enormità?”. Diversi i commenti al post sui social anche da vari cittadini che ne criticano il contenuto.

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    Foto Hitler che chiama “Mario”, Lega sospende assessore

    (ANSA) – ORVIETO (TERNI), 21 GEN – “Immediata sospensione”
    dalla Lega per Angela Maria Sartini, assessore del Carroccio al
    Comune di Orvieto, dopo che questa ha pubblicato sul suo profilo
    Facebook personale una foto di Hitler sorridente e al telefono
    con la scritta “ciao Mario volevo farti i complimenti”.   
    “Riteniamo il post del tutto inappropriato e di cattivo gusto”
    ha sottolineato la Lega Umbria in una nota.   
    “Anche il legittimo dissenso rispetto alle decisioni prese dal
    Governo – ha evidenziato ancora il partito – non può e non deve
    mai travalicare il buon senso. Ancora più grave tirare in ballo
    pagine di storia così dolorose. Nei prossimi giorni il direttivo
    regionale incontrerà lo stesso assessore per un confronto”.   
    Raggiunta dall’ANSA, Sartini ha detto di non voler commentare
    il post, poi rimosso. L’assessore ha le deleghe a politiche e
    servizi sociali, famiglia, scuola, istruzione e formazione,
    giovani e futuro, pari opportunità e politiche di genere.   
    Il consigliere comunale di opposizione alla Giunta di
    centrodestra Franco Raimondo Barbabella ha stigmatizzato sempre
    su Facebook il post sottolineando: “se un assessore in carica
    espressione di un partito di governo pubblica una foto di Hitler
    che fa i complimenti al presidente del Consiglio, il cui
    significato non può sfuggire a nessuno, che tipo di problema
    pone non solo a sé ma al sindaco? In modo più chiaro, può
    ignorare questa che comunque la si consideri è un’enormità?”.   
    Diversi i commenti al post sui social anche da vari cittadini
    che ne criticano il contenuto. (ANSA).   

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    Quirinale: incontro Letta-Renzi. Domani a Roma vertice di centrodestra

    I partiti continuano il confronto in vista delle votazioni per eleggere il nuovo capo dello Stato che partono lunedì alle 15 con la Camera convocata in seduta comune. Un incontro di primo mattino, a Palazzo Giustiniani, si è svolto tra il segretario del Pd Enrico Letta e il leader di Iv Matteo Renzi. Ieri il segretario Dem ha incontrato il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
    Si è tenuto a Villa San Martino di Arcore, residenza brianzola di Silvio Berlusconi, un vertice di Forza Italia. Presenti i capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, e al Senato, Anna Maria Bernini, e la senatrice Licia Ronzulli, oltre al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. La delegazione è arrivata alla Villa del Cavaliere verso l’ora di pranzo ed è uscita verso le ore 16. Al centro del colloquio, l’eventuale corsa del leader di Forza Italia per il Quirinale. “Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si sono sentiti oggi al telefono. È in programma per domani, a Roma, un vertice della coalizione – E’ quanto si legge in una nota congiunta dei tre leader -. In occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, il centrodestra avrà una posizione condivisa e unitaria”. 
    “Domani, molto probabilmente, il presidente Berlusconi scioglierà la riserva, sentito ovviamente anche le informazioni e i pareri dei partiti di coalizione”, ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Barelli, fuori da Villa San Martino ad Arcore. “Il presidente Berlusconi, insieme ai leader dei partiti di centrodestra, per domani ha organizzato un incontro che era già in calendario – ha aggiunto -. Il centrodestra è unito. Questo è nelle corde di Berlusconi e di tutti gli altri leader. La cosa importante è che il presidente Berlusconi sia molto concentrato affinché il centrodestra possa dire la sua per le elezioni del Presidente della Repubblica”. A chi gli chiedeva di che umore fosse il Cavaliere, Barelli ha risposto: “come sempre ottimo”, aggiungendo che “il centrodestra è unito e deciderà assieme. Siamo ormai a ridosso delle elezioni e quindi è opportuno che i leader si incontrino per stabilire operativamente la linea comune da condurre durante la prossima settimana”.
    “Ci sono 3 o 4 ipotesi. Agli italiani dico: è complicato ma giovedi’ o venerdi avrete un presidente. Non vi preoccuapte se ora c’è una girandola di nomi”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi a “L’aria che tira” su La7, dove ha affermato che al momento sul Quirinale si è ancora “in alto mare, ma è normale”.
    IL DIARIO DEL COLLE
    Ascolta “Renzi: giovedì avremo un presidente, Draghi in pole position” su Spreaker.

     
    Lunedì mattina sono convocati i grandi elettori di Forza Italia, circa 150 fra senatori, deputati e delegati regionali, si apprende da fonti di FI, per coordinare il lavoro in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica e per rafforzare il coordinamento con le altre forze politiche del centrodestra.
    ‘Farò una o più proposte assolutamente di alto livello senza che nessuno possa permettersi di mettere veti”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto a Radio Libertà, il nuovo nome di Radio Padania. “Ho l’onere e l’onore di fare una proposta o anche più proporste condivise – ha aggiunto – c’è Draghi presidente del Consiglio, vediamo fare scelte condivise”. “Nomi? non vorrei dannegiare un percorso utile che stiamo facendo”, ha spiegato Salvini.
    “Se va Draghi va al Quirinale, c’è contestualmente un nome già deciso come premier che ha Salvini agli interni e Di Maio agli esteri, come al primo Conte. Con la differenza che questa volta è una maggioranza di centrodestra e M5S senza il PD. Altrimenti, se Draghi impone, anche il PD. Non c’è possibilità che Draghi faccia sciogliere nulla perché la sua indicazione è contestuale all’indicazione del Presidente del Consiglio. È chiarissimo”, ha detto Vittorio Sgarbi a RTL 102.5. “Forza Italia ha varie possibilità – ha detto ancora Sgarbi – Berlusconi potrebbe fare un nome nell’area di Forza Italia rimanendone leader. Quel nome, mettiamo la Casellati, è un nome che è espresso da Forza Italia e contemporaneamente lascia a lui il partito. Se il nome è esterno, come potrebbe essere Draghi, allora si può dire che può uscire perfino una votazione. Mi pare che se lui ragiona riesce ad uscire dalla partita vincitore perché di fatto in questo momento si parla solo di lui. Anche se non si candida ha tenuto fin qui e può decidere. Domani o dopodomani deve dire il nome che propone agli altri. Una volta fatto la partita è chiusa e lui in qualche modo l’ha guidata”, conclude Sgarbi.
    “In caso Draghi vada al Colle ci sono due opzioni: un Governo che sostituisca Draghi con un altro tecnico di garanzia e allora non faccio nomi per non fare danni ad amici che siedono al Governo, magari rafforzato con l’ingresso di alcuni ministri politici. Oppure un Governo politico in cui i leader si impegnano direttamente”. Così il governatore Giovanni Toti a Rainews24. Secondo Toti “è più difficile” la seconda opzione di un “Governo politico, in cui i partiti si impegnano in modo sostanziale e allora ci sarebbe una riduzione dei tecnici e un premier scelto all’interno del mondo politico con un riequilibrio ad altri esponenti di maggioranza di altri partiti, in modo da valorizzare la presenza al Governo in vista delle prossime elezioni. Queste sono le due strade”.
    Intanto prosegue il dibattito sul voto per i grandi elettori positivi o in quarantena. Una richiesta al governo di intervenire per consentire il voto sul Quirinale dei grandi elettori “in isolamento o quarantena Covid”. La avanza il presidente della Camera Roberto Fico in una lettera al ministro Federico D’Incà, che l’Ansa ha visionato. Nella riunione dei capigruppo, spiega Fico, “si è ribadito che solo un intervento regolatorio del governo, alla luce del vigente quadro normativo, potrebbe autorizzare, dettando le prescrizioni sanitarie necessarie”, i grandi elettori “a lasciare il proprio domicilio”. Poi “spetterebbe alla Camera l’onere della definizione delle concrete modalità di esercizio del diritto di voto”.
    Arriva un decreto legge per permettere ai grandi elettori in isolamento o in quarantena per il Covid di partecipare alle votazioni per il Quirinale