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    Covid: Bonaccini, con autotest evitiamo pandemia burocratica

    (ANSA) – BOLOGNA, 23 GEN – “Dobbiamo evitare come Paese che
    la pandemia sanitaria si trasformi in pandemia burocratica”. Lo
    ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a
    ‘Domenica In’ su Raiuno, raccontando l’esperienza dell’autotest
    lanciato nella propria regione per positivi asintomatici,
    vaccinati con terza dose. “Bisogna cercare regole e modalità –
    ha detto Bonaccini – per evitare di avere persone bloccate in
    casa per settimane. Da un lato snelliamo il sistema, sgraviamo i
    sanitari che possono occuparsi di quelli che hanno bisogno
    davvero e non blocchiamo a casa le persone che stanno bene. E’
    un patto coi cittadini”.   
    Bonaccini ha ricordato anche i dati delle vaccinazioni in
    Emilia-Romagna: il 93,6% della popolazione sopra i 12 anni con
    una dose, il 91,5% che hanno due dosi, e oltre la metà ha già
    avuto il booster. “Abbiamo 3,7 milioni di vaccinati con ciclo
    completo su 4 milioni e meno di 300mila sono i non vaccinati
    eppure nei reparti di terapia intensiva due terzi sono non
    vaccinati. Bisogna fidarsi nella scienza”. (ANSA).   

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    Papa: quanto dolore morti in mare perché non li fanno sbarcare

    “Quanto dolore sentiamo nel vedere fratelli e sorelle nostri morire sul mare perché non li lasciano sbarcare. E questo, alcuni in nome di Dio!”. Lo ha detto papa Francesco in un passaggio ‘a braccio’ della sua omelia nella messa nella Basilica di San Pietro in occasione della terza Domenica della Parola di Dio.
    Papa Francesco stamane celebra la messa in occasione della III Giornata della Parola di Dio, da lui stesso istituita il 30 settembre 2019. Nel corso della celebrazione, per la prima volta, con un nuovo rito preparato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Papa conferisce a uomini e donne laici provenienti da diversi Paesi del mondo il ministero del Lettorato e il ministero del Catechista. Concelebrano la liturgia con il Pontefice dieci cardinali, dieci vescovi e 120 sacerdoti: i concelebranti principali all’Altare della Confessione sono l’arcivescovo Rino Fisichella e il vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, rispettivamente presidente e delegato per la catechesi del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione.
       

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    Letta: 'Scontro nel centrodestra, ora nome condiviso'

     È in programma domattina alle 10.30 alla Camera il vertice del centrosinistra: Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza saranno accompagnati dai capigruppo del Pd, del M5S e di Leu. L’incontro potrebbe essere preceduto da un incontro dei soli tre leader. Letta domani dovrebbe tornare a incontrare anche Matteo Renzi, mentre fonti Dem spiegano che vedrà Matteo Salvini appena possibile, così come gli altri leader del centrodestra.”Il centrodestra non è maggioranza e non ha quindi diritto di prelazione sul Quirinale. Lo abbiamo detto fin dall’inizio. Ora col ritiro di Berlusconi e lo scontro deflagrato all’interno del centrodestra tutto è chiaro. Ora ci vuole accordo alto su nome condiviso e Patto di Legislatura”. Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.”Il centrodestra da settimane sta bloccando il Paese col suo impossibile assalto al Colle. Un assalto che respingiamo e non consentiremo”. Così fonti del Nazareno. “I numeri lo certificano: nessuno ha la maggioranza in questo Parlamento e non è con una campagna mediatica martellante che il centrodestra la otterrà. Il Pd ha una posizione coerente e lineare dall’inizio: presidente super partes di unità nazionale, sostenuto da una maggioranza larga almeno tanto quanto quella che sostiene l’attuale esecutivo, e patto di legislatura. Si ragioni su questo nell’interesse della nazione in una fase così complessa della vita repubblicana”.Il centrosinistra potrebbe scegliere il nome di Andrea Riccardi come candidato di bandiera nelle prime votazioni per il Quirinale. Lo si apprende da diverse fonti di centrosinistra. Il nome sarebbe emerso in ambienti M5S e viene confermato da fonti Dem come possibile scelta condivisa. Domani è in programma una serie di riunioni per valutare il da farsi.”La fermezza del nostro ‘No’, il dialogo intrattenuto da Conte con i rappresentanti del centrodestra e le possibili azioni forti che abbiamo paventato hanno sicuramente inciso sul doveroso ritiro della candidatura da parte di Silvio Berlusconi. Ora il centrodestra non si chiuda di nuovo in un vicolo cieco, non è il momento della supponenza per nessuno. Non si crei un nuovo stallo sbandierando presunte prelazioni e precedenze. Non siamo al campetto sotto casa dove si invoca la proprietà del pallone per scegliere chi gioca…è il momento della responsabilità: si favorisca il dialogo per individuare il profilo autorevole e condiviso che serve a tutto il Paese”. Lo affermano fonti M5S dopo il vertice di centrodestra. Giuseppe Conte ha presieduto stamane la cabina di regia dei 5 stelle,in attesa di incontrare domani alla Camera i grandi elettori del MoVimento. A quanto si apprende da fonti della cabina, permarrebbero ancora i dubbi sulla opzione Draghi al Quirinale soprattutto nella logica della tenuta dei gruppi pentastellati. Conte, che ieri ha avuto anche un contatto con Giorgia Meloni, domani mattina parteciperà al vertice con Enrico Letta e Roberto Speranza. Fonti presenti alla riunione odierna ricordano comunque che non ci sono veti sul nome dell’attuale premier. I 5 stelle starebbero pensando ancora all’ipotesi di un candidato di bandiera.

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    Quirinale, Berlusconi si ritira: 'Draghi rimanga premier'

    Silvio Berlusconi fa un passo indietro e rinuncia, in nome della ricerca dell’unità del Paese. E’ quanto si apprende dal vertice del centrodestra. Faremo proposta condivisa del centrodestra all’altezza, – è la linea di Berlusconi – in grado di avere il massimo consenso possibile.Mario Draghi deve rimanere al suo posto, si completi l’opera con l’attuale governo. E’ un passaggio in sintesi della nota di Silvio Berlusconi che, a quanto apprende l’Ansa, Licia Ronzulli sta leggendo in apertura del vertice dei leader.  Nel messaggio letto da Ronzulli, Berlusconi ha detto di aver verificato l’esistenza dei consensi per una sua eventuale corsa al Quirinale, ha ringraziato chi lo ha supportato e ha ribadito di aver servito il Paese.”L’Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi”. E’ quanto si legge in una nota del leader di FI, Silvio Berlusconi. “La nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia – ha aggiunto – superando le lacerazioni e al di là delle legittime ed anzi necessarie distinzioni”.”Considero necessario che il governo Draghi completi la sua opera fino alla fine della legislatura per dare attuazione al Pnrr, proseguendo il processo riformatore indispensabile che riguarda il fisco, la giustizia, la burocrazia”.”Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica. Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi”. Così una nota di Silvio Berlusconi.”Scelta decisiva e fondamentale, Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al centrodestra”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini dopo la decisione del Cavaliere. “Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al Centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra”, afferma Salvini.
    “Abbiamo apprezzato il senso di responsabilità di Silvio Berlusconi, che a seguito della verifica che si era riservato di fare per accertare le effettive possibilità di elezione, ha rinunciato a offrire la sua disponibilità alla candidatura a Presidente della Repubblica”. È quanto afferma una nota di Fratelli d’Italia dopo il vertice di centrodestra. “Durante la riunione non sono state formulate da alcuno specifiche proposte di candidatura né tantomeno sono stati posti veti di alcun genere. Piuttosto, durante la riunione, FdI ha insistito affinché fosse chiaro che non auspica in alcun modo che la legislatura prosegua, come invece possono eventualmente ritenere le forze politiche della maggioranza”. Così una nota di FdI smentisce indiscrezioni emerse durante il vertice di centrodestra: “La questione di Mario Draghi al Quirinale, sulla quale non abbiamo espresso alcun giudizio, non è stata posta e sarebbe semmai problema che possono avere le forze che partecipano al suo governo”.”Lo avevamo affermato in modo chiaro: la candidatura di Silvio Berlusconi era irricevibile. Con il suo ritiro facciamo un passo avanti e cominciamo un serio confronto tra le forze politiche per offrire al Paese una figura di alto profilo, autorevole, ampiamente condivisa”. Lo scrive su Twitter il leader del M5s Giuseppe Conte.”Con il suo gesto Berlusconi testimonia con generosità e profondo senso dello Stato la sua statura di uomo delle istituzioni ed è un sentimento di gratitudine condiviso da tutto il Centrodestra. Siamo fiduciosi che anche gli altri schieramenti del Parlamento mostreranno altrettanta sensibilità e responsabilità istituzionale”. Lo affermano Lorenza Cesa, segretario nazionale dell’Udc e Antonio De Poli, presidente nazionale del partito.
    IL VERTICE QUESTA VOLTA E’ SU ZOOM
    Giuseppe Conte ha presieduto stamane la cabina di regia dei 5 stelle, in attesa di incontrare alla Camera i grandi elettori del MoVimento. A quanto si apprende da fonti della cabina, permarrebbero ancora i dubbi sulla opzione Draghi al Quirinale soprattutto nella logica della tenuta dei gruppi pentastellati. Conte, che ha avuto anche un contatto con Giorgia Meloni parteciperà al vertice con Enrico Letta e Roberto Speranza. Fonti presenti alla riunione odierna ricordano comunque che non ci sono veti sul nome dell’attuale premier. I 5 stelle starebbero pensando ancora all’ipotesi di un candidato di bandiera.
    ‘Basta nomi di parte. Servono coesione e serietà’. È intanto il messaggio lanciato dal Partito democratico sul proprio account Twitter. ‘Il Pd sta lavorando per garantire stabilità all’Italia con un patto di legislatura e l’elezione di un presidente della Repubblica autorevole e super partes. Eletto da una maggioranza, la più ampia possibile, in nome dell’unità della Nazione e dell’interesse generale’, si legge nel tweet. 
    “Noi abbiamo messo in ordine le priorità. Al primo punto c’è la necessità di trovare un accordo per avere un presidente della Repubblica super partes; al secondo, c’è l’accordo per il rilancio dell’azione di governo; e terzo, discutere di come portare avanti la legislatura fino alla fine. Queste le priorità in questo ordine rigoroso”. L’ha detto Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd ospite di Sky tg24. E sulla riforma della legge elettorale, ha aggiunto: “Se la legislatura deve arrivare alla sua scadenza, la legge elettorale è una delle cose fondamentali con il nuovo Parlamento e perché la gente non va più a votare. Io personalmente sono convinto che un sistema proporzionale possa rispondere meglio a esigenze di rappresentanza nel paese. Ma lo discuteremo insieme alle altre forze politiche”.

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    Quirinale: Da bis a scoiattolo, le parole della corsa al Colle

    Le strategie, gli obiettivi, le variabili: le parole chiave che hanno dato ritmo ai dibattiti di questa corsa al Colle. ATREJU – La versione invernale della kermesse di FdI apre i giochi facendo sfilare sul palco l’intero arco costituzionale. Ma più che lanciare larghe intese, fa emergere qualche crepa nell’asse Meloni-Salvini.
    BIS – C’è chi lo chiede apertamente, chi lo esclude, chi ancora si augura senza dirlo una conferma di Mattarella. Che però lo esclude pubblicamente almeno una dozzina di volte.
    COVID – La variante che ha costretto a introdurre il voto al ‘drive in’ per contagiati e in quarantena. Niente da fare per i no vax, esclusi dai 1.009 grandi elettori.
    DONNA – Il 60% degli italiani ne vorrebbero una al Colle, si sprecano petizioni e ipotesi, da Moratti a Casellati, e si propone anche Gianna Nannini. Intanto su 58 grandi elettori solo sei sono donne.
    ELEZIONI ANTICIPATE – Lo spauracchio degli onorevoli che temono di non essere confermati alle prossime Politiche, le prime con il taglio dei parlamentari.
    FRANCHI TIRATORI – Sono stati fatali anche per Merzagora, Fanfani, Leone, Forlani e Prodi. Oggi ancor più temuti in un Parlamento balcanizzato.
    GIACCHETTA – Tutti raccomandano che non va tirata né a Draghi né a Mattarella, ma non pochi ci provano. “A chi lo fa con me – la battuta di Prodi – gli lascio la giacca”.
    INCONTRI – Pubblici, istutuzionali, segreti, su zoom, in ristoranti o salotti, scandiscono l’avvicinamento all’elezione. Manca solo il più evocato, il tavolo dei leader.
    KINGMAKER – Chi non può ambire al trono ma indirizza la scelta del nuovo sovrano: un ruolo conteso fino all’ultimo fra Berlusconi e Salvini.
    LARGO (campo) è l’orizzonte di Letta e Conte, alle prossime elezioni si vedranno i risultati, le trattative sui Quirinale ne hanno sottolineato le insidie.
    MANNY TUTTOFARE – Renzi pesca dal mondo dei cartoni per descrivere il suo il ruolo, promettendo di replicare il blitz risolutivo di sette anni fa.
    NUMERI – Il quorum è sempre quello: 673 voti ai primi tre scrutini, 505 dal quarto, quando secondo i più si sbloccherà lo stallo.
    OPERAZIONE SCOIATTOLO – La strategia di Berlusconi per cercare i voti fra i parlamentari degli altri gruppi non allineati, affiancato da Sgarbi nell’inusuale ruolo di telefonista.
    PATRIOTA – Deve esserlo il candidato ideale per FdI. Patriota è Pertini, replica il Pd. Patriottismo è rendere “la Repubblica unita e solidale”, il promemoria di Mattarella.
    QUIRINAL GAME – Brutale come il gioco del gambero della serie tv corerana, la corsa al Colle costringe mosse spregiudicate a passi avanti, indietro e di lato.
    RUOLO – Nel messaggio di fine anno Mattarella ha definito così il suo incarico: non mandato, perché quello può essere replicabile.
    SEMIPRESIDENZIALISMO – A novembre Giorgetti dà il primo scossone al Palazzo affermando che “Draghi potrebbe guidare il convoglio anche dal Quirinale”.
    TRASFORMISMO – Vecchio vizio politico, e il traffico si intensifica con l’avvicinarsi del voto per il capo dello Stato con un paio di cambi di casacca anche alla vigilia.
    VETI – Il centrodestra non ne accetta, il centrosinistra ne oppone uno sostanziale, su Berlusconi.
    ZAN (il ddl) – A fine ottobre al Senato viene affossata la legge, naufragano le prove tecniche di intesa sul Quirinale.   

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    Quirinale: il centrodestra si vede su Zoom, il vertice questa volta è virtuale

    Niente pranzi o faccia a faccia, per la prima volta tutti collegati via Zoom. A due giorni dal primo voto per il Quirinale, con Silvio Berlusconi rimasto ad Arcore e Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Roma, il centrodestra sceglie di riunirsi in modalità ‘virtuale’ per fare il punto sul cruciale appuntamento per l’elezione del nuovo capo dello Stato.
    Segno dei tempi e della pandemia che con i primi lockdown ha ormai sdoganato le riunioni da remoto. Anche la politica si adegua, perfino su una partita così delicata com’è quella del presidente della Repubblica.
    Critico per i rischi sulla riservatezza è Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia: “Convocare un vertice da remoto, senza sapere quante persone ascoltano, è l’ultima scivolata, almeno si spera, del centrodestra”. E si chiede “come sia pensabile, senza perdere in credibilità, trattare una vicenda tanto cruciale come è l’elezione del presidente della Repubblica con tanta superficialità e approssimazione”. 

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    Ultimo saluto a Sergio Lepri, alla camera ardente in Campidoglio tanti amici e colleghi

    L’abbraccio di tanti colleghi, che hanno ricordato i suoi insegnamenti, la sua vicinanza anche negli ultimi anni e il suo supporto nei momenti difficili, le immagini di alcuni momenti di intimità familiare, le dedica di tre poesie dalle tre amate nipoti. È stata una cerimonia ricca di commozione e affetto quella che si è svolta alla Sala della Protomoteca in Campidoglio per l’ultimo saluto a Sergio Lepri, maestro di giornalismo e storico direttore dell’ANSA, scomparso due giorni fa a 102 anni.
     Ascolta “La lezione di Sergio” su Spreaker.

     Ad attendere il feretro assieme ai tre figli Maria, Paolo e Stefano il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Roma – ha detto – rende omaggio ad una leggenda del giornalismo, storico direttore dell’agenzia ANSA, che con la sua autorevolezza è stato punto di riferimento per generazioni di professionisti dell’informazione”. Erano presenti anche tutti i vertici dell’ANSA, il presidente Giulio Anselmi, l’amministratore delegato Stefano De Alessandri e il direttore Luigi Contu, che ha ricordato di essere stato assunto da Lepri nel 1987 e ha sottolineato quanto il patrimonio di esperienze che gli ha donato, da direttore e poi nei tanti incontri avuti con lui negli ultimi anni, gli sia stato prezioso nel lavoro quotidiano.
    In Campidoglio anche molti dei colleghi che hanno lavorato con lui all’agenzia che ha diretto per 30 anni, fino al 1990, con i quali Lepri ha continuato ad avere una corrispondenza fittissima, fondando anche una rivista online. Tutti hanno sottolineato il suo rigore professionale, la ricerca continua della massima obiettività possibile e la sua attenzione alla scrittura delle notizie. Un’attenzione – come ha ricordato Silvia Garambois, presidente dell’associazione Giulia – a tutti gli aspetti del linguaggio, in particolare in relazione al rispetto della parità di genere. Dietro al libro con tutte le firme, anche una corona di fiori rossi della redazione dell’ANSA, con la scritta “Ciao direttore”.
    Non è stato dimenticato il ruolo di partigiano e difensore della libertà di stampa che Lepri ebbe già nei tempi del fascismo. L’Associazione Nazionale Partigiani gli ha reso omaggio, ricordando che tutti gli anni, fino alla fine, un rappresentante gli portava a casa la tessera dell’Anpi. Il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti ha rimarcato che “il potere di Lepri consisteva proprio nell’esercizio della libertà che metteva in pratica ogni giorno”.
    Tanti momenti di intimità familiare nelle fotografie proiettate nel corso della cerimonia: immagini dalla sua casa in montagna, a Cortina, le partite di tennis, praticato fino a tarda età, ritratti con l’amatissima moglie Laura e le tre nipoti Virginia, Laura ed Emma, che hanno letto tre poesie, tra cui l’Infinito di Leopardi, che le univano al nonno. Anche il direttore di Radio 1 Andrea Vianello ha voluto sottolineare quanto il rapporto con Lepri, il dialogo avuto con lui e la lettura dei suoi libri, sia stata utile per ricominciare a parlare dopo l’ictus che lo ha colpito. Le ceneri di Lepri saranno deposte nel cimitero fiorentino di San Miniato al Monte, accanto a quelle della moglie Laura, morta nel giugno 2011.