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    Usa: rogo in California minaccia l'iconica Highway 1

    (ANSA) – WASHINGTON, 22 GEN – Ancora emergenza incendi in
    California dove un enorme rogo si sta estendendo nella regione
    della costa centrale del Big Sur, minacciando l’autostrada che
    costeggia il Pacifico, l’iconica Highway 1, e costringendo le
    autorità a emanare un’ordine di evacuazione nella contea di
    Monterey dove vivono circa 430.000 persone. L’incendio, chiamato
    Colorado Fire, è partito dal canyon di Palo Colorado e ha già
    ridotto in cenere circa 600 ettari di vegetazione. Al momento è
    stato contenuto solo al 5%. L’autostrada è chiusa. (ANSA).   

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    Via dal governo 'perché musulmana', nuova tegola su BoJo

     Ancora grane per Boris Johnson, non bastasse il cosiddetto scandalo Partygate sui ritrovi alcolici organizzati a Downing Street dalla tarda primavera del 2020 in barba alle restrizioni anti Covid cui lo stesso governo Tory aveva sottoposto in quei mesi milioni di britannici, dalla regina in giù. Questa volta a creare imbarazzo e polemiche è una deputata del suo partito, Nusrat Ghani, la quale ha denunciato di essere stata esclusa dall’esecutivo due anni fa solo per il fatto di essere “una donna musulmana”.    L’accusa, rivolta al ministro capogruppo (Chief Whip) della maggioranza Tory alla Camera dei Comuni, Mark Spencer, l’uomo incaricato di sorvegliare la disciplina di partito in Parlamento, è stata respinta dall’interessato. Ma il vespaio divampa sia tra le opposizioni (decise a cavalcare l’ondata che minaccia sempre più concretamente di travolgere Johnson), sia soprattutto nella parrocchia del premier, dove s’invoca l’ennesima inchiesta interna.

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    Mattarella a Palermo: folla lo applaude, “Grazie presidente”

    Il capo della Stato Sergio Mattarella è a Palermo dove trascorrerà la giornata in attesa della prima votazione di domani a Montecitorio per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Poco prima delle 11 Mattarella è uscito dalla sua abitazione, nella centrale via Libertà, per recarsi a Messa, anche se questa volta dovrebbe assistere alla funzione religiosa all’interno della caserma del Comando Regione carabinieri in Corso Vittorio Emanuele e non, come di consueto, nella vicina parrocchia di San Michele.
    All’uscita di casa, ad attenderlo, ha trovato una folla di curiosi che lo ha applaudito gridando “Grazie presidente”. Il capo dello Stato ha risposto con un sorriso e salutando con la mano.
    Il presidente della Repubblica, che ha raggiunto ieri il capoluogo siciliano, dovrebbe rientrare a Roma martedì ma potrebbe anticipare già a domani nel caso di una elezione immediata del suo successore già al primo scrutinio.

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    Quirinale, al primo voto senza intesa. Si ragiona sull'ipotesi Riccardi

    Vigilia del primo scrutinio per eleggere il tredicesimo presidente della Repubblica. Giornata frenetica per partiti e grandi elettori, con incontri pubblici e riservati. C’è tempo fino a giovedì per trovare il nome giusto, visto che nelle prime votazioni serve la maggioranza dei due terzi e dalla quarta basteranno 505 voti. 
    “Servono candidati di alto profilo, largamente condivisi e che siano in grado di rappresentare tutti gli italiani. Nelle prossime ore promuoveremo i confronti necessari per arrivare a un tavolo con tutti i gruppi parlamentari per indicare il nome condiviso”. Così la nota congiunta di Enrico letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza al termine della riunione tra Pd, M5s e Leu. “Nella riunione di domani mattina sarà concordato il comportamento per la prima votazione”. 
    È “molto probabile” che il centrosinistra vada verso la scheda bianca alla prima votazione. Lo affermano fonti di centrosinistra al termine del vertice alla Camera. La decisione sarà presa nel vertice di domani mattina.  “Finalmente ci si può confrontare sui nomi. L’identikit è quello indicato ormai da settimane: profilo non di parte, autorevole. Incontri che dovrebbero preludere a un tavolo tra tutte le forze politiche. Si ragiona su Andrea Riccardi come profilo di presidente ideale”. Lo affermano fonti del Nazareno sottolineando che è stato un “buon incontro” stamani tra Conte, Letta e Speranza, in un “clima positivo” e con “spirito unitario”.
    Letta oggi dovrebbe tornare a incontrare anche Matteo Renzi, mentre fonti Dem spiegano che vedrà Matteo Salvini appena possibile, così come gli altri leader del centrodestra. “Draghi ha salvato l’Italia, va bene a Palazzo Chigi, va bene al Colle, ma non può stare da entrambe le parti. Al Quirinale non si va contro i partiti. Penso che la candidatura di Draghi, ammesso che abbia una propria strategia, possa stare in piedi solo che abbia questo elemento politico. Al Quirinale ci vai soltanto con un’iniziativa politica”, dice Renzi, leader di Italia viva, a Mezz’ora in più. “La prima possibilità è che si vada su un presidente o una presidente che garantisca Draghi a Palazzo Chigi, perché di perderlo non possiamo permetterci. L’alternativa è una scelta politica”, aggiunge.
    Ieri a sparigliare le carte è arrivato il passo indietro di Silvio Berlusconi che rappresenta l’avvio di una partita che si gioca su un piano inclinato. Tenere insieme Quirinale e governo, questa la scommessa di Enrico Letta e anche di Giuseppe Conte, che solo garantendo il prosieguo della legislatura può tenere uniti i suoi gruppi parlamentari. “Affrontiamo questo difficile passaggio coi nostri alleati. Coi quali a partire da oggi, dopo la fine della candidatura di Berlusconi che aveva bloccato fino a ieri tutto, concorderemo nomi e proposte”, ha scritto su Twitter in mattinata il segretario del Pd.
    “Il Movimento 5 stelle ha un unico obiettivo e lo perseguirà fino alla fine: ha 235 voti di grandi elettori che mette a disposizione degli interessi degli italiani di avere un presidente autorevole che ci renda tutti orgogliosi di essere italiani e ben rappresentati. Continueremo a lavorare in questa direzione”. Così Giuseppe Conte prima della riunione con gli alleati dopo la quale si è dichiarato “molto soddisfatto” .  “Sono ottimista e lo sono ancor di più quando lavoro nell’interesse del Paese”, dice parlando con i cronisti al termine del vertice alla Camera di centrosinistra. “Non abbiamo parlato di nomi”, risponde a chi gli chiede dell’ipotesi Pier Ferdinando Casini. Salvini vi ha presentato la sua rosa di nomi? “Non abbiamo ancora parlato di nomi neanche con lui”, risponde. E’ caduto il veto M5s sul nome di Mario Draghi? “Noi facciamo proposte, non poniamo veti”.
    “Non si può partire dopo tutto questo stallo con un diritto di prelazione da parte del centrodestra. Serve una figura che possa rappresentare il Paese e non una marcatamente di parte”. Lo ha affermato la capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Petris, arrivando alla Camera per la riunione del centrosinistra sul Quirinale. “Mario Draghi deve restare a palazzo Chigi? Valuteremo la soluzione migliore per il Paese nel corso della riunione del centrosinistra”, ha aggiunto De Petris, assieme al capogruppo del partito alla Camera, Federico Fornaro che, a chi gli domandava se c’è l’intenzione di proporre un nome di bandiera, ha risposto: “Si valuterà insieme. Oggettivamente Berlusconi era l’ostacolo maggiore sulla strada di un nome condiviso e votato dalla maggioranza”.
    Salvini oggi incontrerà i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e successivamente i governatori e i delegati regionali della Lega. Le riunioni sono previste nel pomeriggio.
    “Dopo la straordinaria generosità di Silvio Berlusconi, il centrodestra è al lavoro nella certezza che – nell’interesse del Paese – da sinistra non ci saranno No o veti incrociati come avvenuto fino a ieri. Siamo pronti a proporre donne e uomini di altissimo profilo”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

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    Zangrillo, Berlusconi al San Raffaele da stamattina

    (ANSA) – MILANO, 23 GEN – “Il Presidente Silvio Berlusconi si
    trova da questa mattina all’ospedale San Raffaele e si sta
    sottoponendo ai controlli clinici periodici, programmati da
    tempo inseriti in un protocollo standard”: è quanto comunica in
    una nota il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo.   
    “Proprio per la contemporaneità tra la scadenza dei controlli
    e il delicato momento politico, il Presidente Berlusconi –
    prosegue la nota – ha deciso di recarsi oggi al San Raffaele
    solo dopo aver comunicato le sue intenzioni rispetto alla
    candidatura per la Presidenza della Repubblica”. (ANSA).   

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    Berlusconi al San Raffaele per controlli di routine.

    Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è all’ospedale San Raffaele per eseguire alcuni esami di controllo di routine. Ieri l’ex premier ha annunciato la propria rinuncia alla corsa al Colle. Berlusconi è ricoverato all’ospedale San Raffaele da giovedì scorso.    

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    Quirinale, Renzi: Casini è tra i nomi, Riccardi non ha chance

     “Casini sicuramente quando ha fatto il presidente della Camera lo ha fatto bene. Viene fuori sui giornali che è una delle personalità a cui si pensa”. Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia viva, a Mezz’ora in più. Andrea Riccardi? “E’ una persona straordinaria, gli voglio molto bene, ha fatto benissimo il ministro, ma credo che non abbia nessuna possibilità di essere eletto. Il M5s lo vuole come candidato di bandiera, per stare sui giornali. Ma questo non è Sanremo, non si vince il premio della giuria”, aggiunge.
    “Draghi ha salvato l’Italia, va bene a Palazzo Chigi, va bene al Colle, ma non può stare da entrambe le parti. Al Quirinale non si va contro i partiti. Penso che la candidatura di Draghi, ammesso che abbia una propria strategia, possa stare in piedi solo che abbia questo elemento politico. Al Quirinale ci vai soltanto con un’iniziativa politica”, dice Matteo Renzi. “La prima possibilità è che si vada su un presidente o una presidente che garantisca Draghi a Palazzo Chigi, perché di perderlo non possiamo permetterci. L’alternativa è una scelta politica”, aggiunge.
     “Stiamo alle grandi finte, siamo al tatticismo esasperato. Come quando ci si deve aggiustare ai canapi alla linea di partenza. Avete presente il Palio di Siena? L’elezione del presidente della Repubblica è come il Palio di Siena, tatticismo per ore e poi si risolve tutto in pochi minuti. Io non escludo Draghi. Al momento è tutta tattica”, dice Renzi.
    “Riunisco i grandi elettori di Iv domani alle 9. Martedì sera c’è riunione molto più decisiva dei grandi elettori di Italia viva, in questa ammuina penso che difficilmente venga fuori un nome prima”, dice Renzi. “Al momento è tutta tattica, si capisce meglio qualcosa martedì”, aggiunge. 

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    Quirinale: Riccardi: storico, ex ministro, fondatore di S.Egidio

    Quando il 7 febbraio 1968 Andrea Riccardi, allora diciottenne studente del Liceo Virgilio, si riuniva per la prima volta nell’oratorio della Chiesa Nuova, a Roma – quella di San Filippo Neri – con alcuni altri liceali, mettendo le basi di quella che sarebbe diventata la Comunità di Sant’Egidio, non sapeva certo la strada che avrebbe fatto la Comunità in tutto il mondo operando per la solidarietà verso gli ultimi e per la pace, fino a essere soprannominata l'”Onu di Trastevere”, né tanto meno che un giorno il suo nome sarebbe stato valutato in un vertice politico, quello del centrosinistra di oggi, come possibile candidato per la Presidenza della Repubblica.
    Romano, 72 anni compiuti esattamente una settimana fa, docente di Storia contemporanea e studioso della Chiesa cattolica, Riccardi è stato anche ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione nel Governo Monti, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, e dal 22 marzo 2015 è presidente della Società Dante Alighieri. La sua formazione e la sua attività nel campo sociale sono figlie dell’humus cattolico negli anni del post-Concilio, quando la conoscenza del mondo della povertà e marginalità nelle borgate romane lo portò a fondare quella Comunità di Sant’Egidio, che oggi è diffusa il 70 Paesi e che opera in un ventaglio di settori, dall’aiuto ai poveri, agli anziani, ai senzatetto, ai profughi e agli immigrati – tra le prerogative della Comunità il lancio dei “corridoi umanitari” -, fino alle mediazioni diplomatiche internazionali per la risoluzione dei conflitti, specie nelle aree più disagiate del pianeta.
    Il suo impegno per la pace lo ha visto mediatore nelle trattative per chiudere la guerra civile in Mozambico. La pace, firmata a Roma il 4 ottobre 1992, è stata frutto di oltre due anni di trattative svoltesi nella sede romana di Sant’Egidio, che hanno valso a Riccardi e all’attuale cardinale di Bologna Matteo Zuppi la cittadinanza onoraria del Mozambico. Negli anni seguenti, l’impegno per la pace è proseguito su molteplici scenari, compresa la promozione del dialogo tra religioni e culture diverse con gli annuali incontri internazionali nel segno dello “spirito di Assisi”. Innumerevoli le pubblicazioni da storico e saggista e anche i premi e le onorificenze ricevuti in Italia e all’estero per la sua attività.