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    Tornano due prove scritte alla Maturità, presidi e studenti protestano

       Ieri gli studenti, oggi i presidi e i consigli d’istituto. Il mondo della scuola insorge contro la seconda prova scritta alla maturità. Prova che secondo l’ordinanza del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi, si svolgerà il 23 giugno, sarà diversa per ciascun indirizzo e sarà predisposta dalle singole commissioni d’esame.      Gli studenti hanno già annunciato che scenderanno in piazza per dire no alla nuova maturità. Quelli di Roma si sono dati appuntamento per venerdì con un corteo che si concluderà proprio davanti al ministero. L’Associazione Nazionale Presidi (Anp) chiede a Bianchi di “ripensarci” e senza indugi di eliminarla.    Dal Coordinamento dei presidenti del Consiglio di istituto di Roma e del Lazio viene bollata come “l’ingiusta maturità”, perché alla normalità, concetto espresso in più occasioni dal ministro, “si ritorna con i fatti quelli concreti, non a parole mettendo sulla carta un esame di maturità che è una beffa”. Un plauso viene invece da Italia Viva: Gabriele Toccafondi e Daniela Sbrollini, capigruppo in Commissione Cultura alla Camera e al Senato hanno espresso “soddisfazione” per “la decisione di lasciare spazio alle singole scuole e ai consigli di classe”.    Il fatto che la seconda prova venga elaborata direttamente dalla singole commissioni d’esame, per il ministero, consente “una maggiore aderenza a quanto effettivamente svolto dalla classe” e tiene conto “del percorso svolto dagli studenti in questi anni caratterizzati dalla pandemia”. E proprio perché c’è stata la pandemia per il presidente di Anp Antonello Giannelli “il ritorno alla normalità deve essere graduale” visto che i ragazzi che quest’anno sosterranno gli esami “si sono fatti tutto il triennio” con le conseguenze derivanti dall’epidemia ovvero tanta Dad.    Per Giannelli “sarebbe bastata una prova scritta e il colloquio anche strutturato con la tesina come si è fatto negli ultimi anni”. Questo, a suo dire, sarebbe stato in linea con il passato e al tempo stesso avrebbe rimarcato anche il ritorno alla normalità. “Il salto dall’anno scorso a quest’anno – osserva – è troppo marcato e ha anche preso di sorpresa tutti i ragazzi e le scuole” perché nessuno si aspetta di dover affrontare due prove.   Altro aspetto sottolineato dall’Anp è il carattere non nazionale della seconda prova, come di solito avviene alla maturità, “le discrepanze tra le varie classi aumenteranno” e ricorda che l’unico esempio di prova non nazionale nel passato è stata la cosiddetta ‘terza prova” subissata di critiche e poi eliminata. I presidi, e gli studenti, sperano che in sede di parere delle Commissioni Parlamentari possa esserci “un ripensamento da parte del ministro”. 

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    Lega, dal Consiglio federale fiducia in Salvini. 'Il Centrodestra è diviso? si ricostruisce'

    Dal Consiglio Federale piena fiducia e mandato al Segretario di lavorare per creare, allargare e potenziare un’alleanza alternativa alla sinistra. Lo fa sapere la Lega, mentre la riunione è ancora in corso. Il Consiglio Federale della Lega ha approvato all’unanimità alcuni obiettivi per i prossimi mesi individuati dal segretario Matteo Salvini e su cui impegna tutto il partito a cominciare da ministri, governatori, parlamentari, sindaci e amministratori locali. Nello specifico: No a nuove tasse sulla casa e alla riforma del catasto; No a nuove restrizioni e – in tema di Dad a scuola – nessuna differenziazione tra bimbi vaccinati e non vaccinati; Sì a un decreto urgente per aiutare famiglie e imprese col pagamento delle bollette di luce e gas; Sì a un impegno più concreto per la difesa dei confini e la lotta all’immigrazione clandestina. Segretari cittadini, provinciali e regionali della Lega saranno già da domani al lavoro per raccogliere nuove adesioni ed avere entro febbraio più iscritti dell’intero 2021. Ottimo clima tra il segretario Matteo Salvini e il capo delegazione della Lega al governo Giancarlo Giorgetti. Lo riferisconi diverse fonti presenti al Federale della Lega in corso a Milano. Nessun accenno alle dimissioni, da parte del Ministro per lo Sviluppo economico, collegato alla riunione da Roma.
    Arrivando in via Bellerio il segretario a chi gli chiedeva delle divisioni del centrodestra ha risposto: “Lavoro per unire, per raccogliere e andare oltre”.
    “La Lega è compatta e il centrodestra si ricostruisce, non c’è problema” ha detto Salvini. Non è mancata una frecciata al governatore della Liguria Toti. L’elezione del presidente della Repubblica “non ha visto il centrodestra prevalere perché è mancato un pezzo del centrodestra”: Matteo Salvini, segretario della Lega, è partito da questo per rispondere a una domanda sul governatore della Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo! che non ha dato il suo appoggio a Maria Elisabetta Casellati. “Non metto in discussione sindaci e governatori” ha detto, aggiungendo però che “se uno è governatore, assessore al Bilancio e alla Sanità o è Superman o….”
    “Sono orgoglioso perché il movimento della Lega è stato il più compatto” nelle elezioni del Presidente della Repubblica, “sono contento di essere colui che ha messo fine alle ipocrisie dicendo ‘piuttosto che andare avanti con i no reciproci chiediamo un sacrificio a Mattarella’, e lo rivendico. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, arrivando in via Bellerio a Milano, per il consiglio federale del partito.
    “Domani c’è il Consiglio dei Ministri, avrò un incontro con Draghi già in settimana e ovviamente non lo tedierò con federazioni, equilibri politici, leggi elettorali, di questo parleremo in consiglio federale. Quello che mi interessa è ottenere l’allentamento delle restrizioni”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, arrivando in via Bellerio a Milano, per il consiglio federale del partito. “Penso al diritto alla scuola per tutti – ha aggiunto-. Leggo di bizzarre ipotesi di divieti a scuola per bambini di 6 e 7 anni o con distinzioni tra vaccinati e non vaccinati e penso sia il momento di fare l’esatto contrario”.
     “Sono contento aver riabbracciato un amico che ha passato brutti momenti”: è quanto ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini ai giornalisti arrivando nella sede di via Bellerio per il Federale del Carroccio, parlando della visita di ieri a Silvio Berlusconi. “L’incontro con Berlusconi è andato bene soprattutto perchè è stato il suo primo giorno fuori dall’ospedale. La cosa bella di ieri è stato quell’abbraccio”.     

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    Giuliano Ferrara dimesso dall'ospedale di Grosseto

     Il giornalista Giuliano Ferrara è stato dimesso dall’ospedale ‘Misericordia’ di Grosseto dove era stato ricoverato dopo un infarto avuto a casa la sera del 27 febbraio. Giuliano Ferrara si trovava nella sua tenuta di Scansano quando si è sentito male e nella notte venne portato di urgenza in ospedale dove fu subito operato con un intervento urgente di angioplastica. Poi è rimasto ricoverato nell’Utic, l’unità di terapia intensiva cardiologica fino alle dimissioni odierne.    

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    Cantone, criminalità lanciata su crediti bonus edilizi

    (ANSA) – PERUGIA, 01 FEB – Le organizzazioni criminali “si
    stanno lanciando sul grandissimo affare” legato alla cessione
    dei crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi messi in campo
    dal Governo per mitigare gli effetti economici della pandemia.   
    Lo sostiene Raffaele Cantone, procuratore della Repubblica a
    Perugia ed ex presidente dell’Autorità anticorruzione. Il quale
    con la TgR Rai dell’Umbria ha parlato di un’indagine condotta
    dalla guardia di finanza del capoluogo umbro nei confronti di
    una società operante nel commercio di autoveicoli e di due
    persone fisiche che avrebbero generato e commercializzato in
    ambito nazionale fittizi crediti d’imposta.   
    “Crediti su lavori mai svolti che vengono messi all’incasso”
    ha detto Cantone. “Ed è stato fatto – ha aggiunto – da una
    società che prima di tutto esiste solo sulla carta e, tra
    l’altro, non ha mai svolto attività in questo specifico settore.   
    Si tratta di un’attività molto pericolosa perché anche nel caso
    di specie riteniamo che ci siano tutta una serie di collegamenti
    con ambienti della criminalità organizzata meridionale”.   
    Secondo Cantone comunque “per fortuna il Governo ha messo in
    campo uno strumento che dovrebbe rendere meno semplice la
    cessione del credito”. Cioè che i crediti possano essere ceduti
    una sola volta. (ANSA).   

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    Quirinale: Salvini, a c.destra è mancato un pezzo e non ha vinto

    (ANSA) – MILANO, 01 FEB – L’elezione del presidente della Repubblica “non ha visto il centrodestra prevalere perché è mancato un pezzo del centrodestra”: Matteo Salvini, segretario della Lega, è partito da questo per rispondere a una domanda sul governatore della Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo! che non ha dato il suo appoggio a Maria Elisabetta Casellati.    “Non metto in discussione sindaci e governatori” ha detto, aggiungendo però che “se uno è governatore, assessore al Bilancio e alla Sanità o è Superman o….” (ANSA).   

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    Imbrattata a Torino targa ricordo della prima donna avvocato

    (ANSA) – TORINO, 01 FEB – È stata imbrattata la targa che a
    Torino commemora Lidia Poet, la prima donna che in Italia sia
    entrata nell’Ordine degli Avvocati. In fondo al cognome qualcuno
    ha tracciato una vistosa lettera “a” in nero. Poet si laureò in
    giurisprudenza all’Università di Torino nel 1881. Fu ammessa
    nell’ordine due anni più tardi. La targa è posata nel giardino
    davanti al Palazzo di Giustizia. (ANSA).   

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    Conte: “Nessuna scissione, mi fido ancora di Letta”

     Nessuna scissione, anche se “è evidente che questo è il momento di un chiarimento”, dice il leader del M5s Giuseppe Conte, in un’intervista al Fatto Quotidiano in cui ricostruisce i giorni delle trattative fra le forze politiche per l’elezione del presidente della Repubblica.    E “stabiliremo tempi e modi per un confronto trasparente”, spiega. All’indirizzo di Di Maio: “dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità”. Sul nome di Elisabetta Belloni, sottolinea, c’è stato “un blocco trasversale” ma “mi fido di Letta”.    

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    Mattarella: 'Grazie, sono a servizio della Repubblica'

    “Sono al servizio della Repubblica”. Sergio Mattarella usa twitter per ringraziare i cittadini che dopo la sua rielezione hanno inondato il Quirinale di messaggi, auguri, suggerimenti ed anche alcuni critiche. Sono tutti incoraggiamenti che per lui “costituiscono una preziosa sollecitazione per l’impegno a servizio della Repubblica”. Il presidente della Repubblica dopo il richiamo del Parlamento al Colle per un secondo, non richiesto, mandato ha iniziato a riflettere sul discorso di insediamento che che per tutti i presidenti costituisce un fondamentale impegno programmatico, una sorta di indirizzo politico del settennato. Lo sta facendo con i suoi più stretti collaboratori che saranno tutti riconfermati dopo il giuramento. E c’è grande attesa per le sue parole. Il perimetro questa volta è largo: l’unica certezza è che Mattarella non ripercorrerà la strada di Giorgio Napolitano che infierì su un Parlamento che non fu capace di esprimere un nuovo presidente. Troppo forte è il rispetto per le Camere di Sergio Mattarella che infatti le ha già ringraziate per la “fiducia” accordatagli. E poi la sua elezione è nata nel segno della stabilità in un momento difficilissimo per l’intera Europa ed è su questo che insisterà il capo dello Stato. D’altronde la necessità di accompagnare la ripresa è stato il fil rouge degli ultimi mesi della sua presidenza e c’è da scommettere che Mattarella cercherà di iniettare fiducia nel Paese senza rinunciare a chiedere senso di responsabilità alle forze politiche che pur si prepareranno all’inevitabile avvio della campagna elettorale del 2023. Scontato politicamente il pieno supporto a Mario Draghi che d’altronde risulta essere pienamente omogeneo alla sua riconferma al Quirinale. E’ stato proprio Mattarella a forzarlo alla guida di un esecutivo eterogeneo che non è sbagliato definire “del presidente”.
    E l’azione di questo governo si trova esattamente a metà del guado, come confermano le parole odierne del premier che, oltre a registrare dall’Istat la conferma di una crescita vigorosa, ha annunciato di voler correre sulla messa a terra del Pnrr attraverso la realizzazione di ben “45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro”. Cifre importanti che ben spiegano perchè il presidente vigilerà adesso con la massima attenzione. Continuerà ad essere l’arbitro del primo settennato ma questa volta fischierà più spesso e i cartellini gialli potrebbero aumentare.
    Naturalmente Mattarella quando ha ricevuto i capigruppo che con imbarazzo gli chiedevano la sua disponibilità ad un secondo impegno non ha minimamente accennato alla durata del suo mandato e ben si sono guardati dal farlo i deputati. Sono sette anni, per Costituzione. Ma sottotraccia in molti già si interrogano se il presidente possa lasciare in anticipo, ove mai fosse costruito dalla politica un percorso adeguato. Non lo conoscono, osservano laconici dal Quirinale.