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    Amato, Italia ha bisogno di donne, basta congreghe maschili

    “Il posizionamento delle donne nei ruoli apicali è condizionato dalla cooptazione maschilista. Le donne cercano di conquistare le vette. Ma più si sale e più c’è il collo di bottiglia”. Eppure, nota con la Stampa il neopresidente della Consulta Amato, c’è bisogno di una visione femminile: le donne “cambiano l’ordine del giorno”. Amato racconta di aver capito la disparità vedendo le difficoltà vissute dalla ragazza poi divenuta sua moglie. E forse non basta, riflette, una donna al vertice delle istituzioni per garantire emancipazione, e neppure la legge: anche se buona, se arriva prima che ne siano convinti i cittadini, è disattesa.

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    Centrodestra: Salvini, non è coalizione in Italia, è evidente

    “Mettiamo le mani nel piatto: il centrodestra è una coalizione in Italia? No, mi sembra evidente”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini in collegamento con il convegno “Il Futuro della destra in Europa” in corso a Marina di Carrara. “I referendum sulla giustizia saranno un banco di prova per il cosiddetto centrodestra, permettetemi di usare il ‘cosiddetto’, perché alla prova dei fatti sono stato uno dei pochi a credere all’unità della coalizione che si è sciolta come neve al sole”.
    “Quando la settimana scorsa una candidata della presidenza della Repubblica, espressione del centrodestra e altissima carica dello Stato contava, almeno sulla carta, su 450 voti ma alla prova dell’aula 70 voti di presunto centrodestra sono scomparsi, di cui più di 40 di Forza Italia, evidentemente in questo momento e da un po’ di tempo e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo”.
    “Più che un ragionamento nell’interesse collettivo e della coalizione c’è un ragionamento miope che guarda al proprio orto. Se si pensa di costruire l’Italia, l’Europa e la comunità del futuro bisogna aver chiari gli ideali. Una coalizione per essere compatta deve avere un’anima, un obiettivo. Leggo che qualcuno sta cercando l’obiettivo con Renzi e Mastella, non giudico ma penso che gli obiettivi comuni di giustizia, tassazione, difesa delle libertà non sono con vecchi esperimenti, che invece hanno l’unica ambizione la ricandidatura e la rielezione. Guardiamo un po’ oltre”.
    “Se ci sarà l’ok della Corte costituzionale sui quesiti referendari sulla giustizia si andrà a votare, credo in primavera, si parla di aprile e lì sarà un banco di prova perché una riforma della giustizia che ci porta sul modello occidentale con la responsabilità civile diretta dei magistrati, con la separazione delle carriere, la riforma del Csm, lì vediamo chi avrà un atteggiamento liberale, moderno, conservatore europeista, atlantista e chi invece giocherà per la conservazione, giocherà di rimessa”.
    “Forza Italia vuole e deve essere protagonista del rinnovamento del centrodestra alternativo alla sinistra. Un centrodestra che sarà chiamato a governare dalla maggioranza degli italiani in occasione delle prossime elezioni politiche”. E’ quanto si legge in una nota di FI diffusa dopo il colloquio avvenuto oggi ad Arcore tra il presidente di FI, Silvio Berlusconi, il coordinatore nazionale Antonio Tajani, i capogruppo parlamentari e i principali dirigenti del partito. “L’azione di governo non potrà che essere ispirata ai valori del Ppe: europeismo, atlantismo, garantismo, libertà e cristianesimo – prosegue – L’anno che ci separa dal voto dovrà vedere Forza Italia impegnata a sostenere il governo al fine di risolvere i problemi che interessano agli italiani: lotta al coronavirus, riforme del fisco, della burocrazia e della giustizia, attuazione del Pnrr e di politiche finalizzate a contrastare l’inflazione e a ridurre il costo dell’energia, dal momento che imprese e famiglie sono costrette a pagare bollette insostenibili”.

       

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    M5s: Di Maio lascia comitato di garanzia

    Luigi Di Maio si è dimesso dal comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle. L’annuncio è arrivato con una lettera inviata al presidente del Movimento Giuseppe Conte e al garante Beppe Grillo.”Ho preso questa decisione perché voglio continuare a dare il mio contributo, portando avanti idee e proposte. Voglio dare il mio contributo sui contenuti, voglio continuare a fare in modo che si generi un dibattito positivo e franco all’interno della nostra comunità. Un confronto che ci permetta davvero di rilanciare il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Se rimaniamo uniti, con le idee di tutti, torneremo a essere determinanti. Grazie a tutti per l’affetto e viva il Movimento”. Lo scrive Luigi Di Maio nella lettera con cui annuncia la decisione “di dimettersi da presidente e membro del Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle”.”Penso che all’interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee”. Lo scrive Luigi Di Maio nella lettera a Grillo e a Conte. “Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle. Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato”.
    “Il giusto e dovuto passo indietro di Luigi Di Maio rispetto al suo ruolo nel Comitato di garanzia costituisce un elemento di chiarimento necessario nella vita del MoVimento rispetto alle gravi difficoltà a cui ha esposto la nostra comunità, che merita un momento di spiegazione in totale trasparenza”. E’ quanto viene spiegato in una nota del M5s. “Il confronto delle idee e la pluralità delle opinioni non è mai stata in discussione. Questo però non significherà mai permettere che i nostri impegni con gli iscritti e con i cittadini siano compromessi da percorsi divisivi e personali, da tattiche di logoramento che minano l’unità e la medesima forza politica del MoVimento. Adesso è il momento di concentrarsi su progetti e programmi, come ci viene suggerito proprio oggi da Beppe Grillo con una riflessione ispirata alle Lezioni americane di Italo Calvino”.”Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno. La nostra visione del mondo è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale. Cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog.Fra le Cinque stelle polari “che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate” c’è l’obiettivo di “estendere la partecipazione dei cittadini alle decisioni e alla crescita della società civile”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Nell’elenco delle proposte inserisce: “Estensione dei referendum consultivi, per esempio come avviene in Svizzera da decenni. Rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione. Coinvolgimento dei percettori di ammortizzatori sociali in attività di utilità sociale”.

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    Riforme: Letta, nessuna tentazione presidenzialista

    “Nessuna tentazione presidenzialista. Utile e legittimo che di fronte a messaggi presidenziali dal forte contenuto istituzionale il Parlamento discuta e prenda impegni. Successe con Ciampi e Napolitano. Che alle ovazioni seguano i fatti è un bene per la credibilità della politica”. Lo scrive sui social il segretario del Pd, Enrico Letta.   

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    Pensioni: slitta incontro del 7, prima tavolo tecnico

    Il confronto politico tra Governo e sindacati sulle pensioni, inizialmente previsto per lunedì 7 febbraio, slitterà alla settimana successiva. Secondo quanto si apprende, l’intenzione sarebbe di fare un ulteriore passaggio tecnico sul tema della flessibilità in uscita. Su questo punto, un nuovo incontro tecnico potrebbe essere programmato per il 15 febbraio, e in quella settimana, a seguire, potrebbe poi tenersi l’incontro politico.

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    Il Papa ai sindaci: 'Investire in bellezza, educazione, legalità'

     “A volte ci s’illude che per risolvere i problemi bastino finanziamenti adeguati. Non è vero” ha detto il Papa ai sindaci. In realtà “occorre anche un progetto di convivenza civile e di cittadinanza: occorre investire in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione. Saper sognare una città migliore e condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà è un indice di cura sociale” .  “La stessa politica di cui siete protagonisti può essere una palestra di dialogo tra culture, prima ancora che contrattazione tra schieramenti diversi. La pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l’altro”. Lo ha affermato papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano i sindaci dell’Anci.”La stessa politica di cui siete protagonisti può essere una palestra di dialogo tra culture, prima ancora che contrattazione tra schieramenti diversi. La pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l’altro”. Lo ha affermato papa Francesco ricevendo in udienza in Vaticano i sindaci dell’Anci.

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    Papa: ai sindaci, pregate per me, anche io sono 'sindaco'

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 05 FEB – “Vi accompagno con la mia preghiera e la mia benedizione. E vi chiedo per favore di pregare per me. Perché anche io sono ‘sindaco’ di qualcosa.    Grazie!”. Con queste parole papa Francesco ha concluso il suo discorso durante l’udienza nella Sala Clementina ai sindaci dell’Anci. (ANSA).   

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    C.destra: Salvini, deve stare insieme ma non è una caserma

    “Il centrodestra non è una caserma, se uno preferisce andare a sinistra o con Renzi, o ricostruire una vecchia Dc, è liberissimo di farlo. Il centrodestra è culturalmente e socialmente maggioranza del Paese, governa la maggioranza delle Regioni e Comuni, quindi ha il dovere di mettersi insieme. Ma se qualcuno dice una cosa e poi ne fa un’altra, come accaduto per l’elezione del presidente della Repubblica, non dobbiamo far finta che non ci siano problemi”.    Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Zapping, su Rai Radio 1.    “In questi giorni il centrodestra, come il centrosinistra, non hanno dato dimostrazione di particolare brillantezza e compattezza. Io però – ha aggiunto – più che le sigle, se stai con Renzi, con Casini, di qua di là, mi interessano i progetti. Noi siamo alternativi alla sinistra sui temi del lavoro, delle pensioni. Io ricordo la Lega è quella di quota 100, il Pd quello della legge Fornero. Sull’immigrazione e la sicurezza abbiamo idee diverse. Sulle tasse la Lega difende la Flat Tax, mentre altri sono per la patrimoniale. A me più che il toto-Renzi o il toto-Casini interessano i progetti”. 
    Giorgia Meloni è stata “ingenerosa, io fra il mio partito e il mio Paese ho scelto il mio Paese. Sicuramente con delle difficoltà, perché governare con ministri come Speranza e Lamorgese non è facile”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, replica alla leader di FdI che gli ha chiesto se “preferisce tra stare nel campo del centrodestra costi quel che costi o l’alleanza col centrosinistra se non conviene quella col centrodestra”. “Siamo in emergenza sanitaria, pandemica, non è un momento normale – ha detto Salvini, a Zapping, su Rai Radio 1 -. Io fra il partito e l’Italia ho scelto l’Italia. In condizioni normali, mai nella vita governo con il Pd e la sinistra. Quando l’anno scorso il presidente Mattarella, che ieri è stato acclamato da tutti con 55 applausi ed elogiato da tutti, ha chiesto ai partiti una scelta di responsabiolità e generosità, di superare gli steccati ideologici e mettersi insieme per un anno e mezzo o quello che serve fino a che la pandemia non sarà scongiurata, io ho detto sì. Qualcun altro ha detto no, lecitamente, liberamente”. 
     “Mattarella è stato, è e sarà un ottimo presidente della Repubblica. Io ho lavorato per un presidente donna, non l’ho mai nascosto, sarei stato orgoglioso di essere non un unico protagonista ma parte di un Parlamento che poteva eleggere il primo presidente donna della storia repubblicana”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Zapping, su Rai Radio 1. Elisabetta Belloni ed Elisabetta Casellati erano le ipotesi? “Io ho fatto almeno cinque proposte femminili, alcune senza appartenenza politica, partitica. Non andava bene nessuna proposta e allora, primo fra gli altri, ho detto al presidente Mattarella ‘ci ripensi, altrimenti qui andiamo avanti ancora una settimana’. Però – ha continuato – una donna al Quirinale è stata un’occasione che qualcuno non ha voluto cogliere e me ne dispiaccio. Al di là degli interventi a Sanremo, dei girotondi, la politica ha avuto un’occasione per eleggere una donna super partes presidente, non l’ha voluta e sarà per la prossima volta”. (