More stories

  • in

    Afghanistan: il faro del Parlamento italiano sulle donne

     “Sono vittime silenziose e a noi spetta il compito di non lasciarle sole”. Recita così l’ultimo messaggio, ultimo solo in ordine di tempo, apparso sui social in difesa delle donne afgane. A scriverlo oggi, su Facebook, è la senatrice del M5s Donatella Agostinelli, che ha aderito alla staffetta #donneafganelibere, avviata dall’Osservatorio sui Diritti delle donne in Afghanistan: un organismo istituito dalla Commissione per i Diritti Umani del Senato, all’indomani del ritiro da Kabul delle truppe americane. E sono molte le parlamentari italiane che si sono mobilitate per non far cadere nell’oblio il dramma che coinvolge migliaia di donne, costrette a vivere sotto il regime dei talebani, spesso in condizioni di miseria assoluta, private di ogni libertà, a cominciare da quella del diritto allo studio.    Oltre alla staffetta sui social, in loro aiuto è nato anche un Intergruppo parlamentare, proposto dalla presidente della Commissione Difesa del Senato ed ex ministro Roberta Pinotti. “E ora – incalza la capogruppo del Pd in Commissione per la tutela dei Diritti Umani, Valeria Fedeli, che è anche componente dell’Intergruppo – è giunto il momento di fare il punto. E’ mia intenzione, infatti, chiedere alla vice ministra degli Affari Esteri, Marina Sereni, di avviare una riflessione pubblica sul tema”. Perché, come ha spiegato la senatrice Paola Binetti nel primo tweet della staffetta social, “mantenere alta l’attenzione è nostro dovere”. “Siamo chiamati almeno a dare un sostegno per offrire loro una via d’uscita. Non ci sono altre strade”, twitta Laura Boldrini, presidente del Comitato per la difesa dei Diritti Umani della Camera che ha invitato ad aderire all’iniziativa anche deputati e senatori uomini, rimasti sinora silenti. “E stiamo lavorando – aggiunge Valeria Fedeli – affinché in quest’azione a difesa delle donne afgane vengano coinvolte anche le parlamentari europee”.    Nell’attesa, anche fuori dal Parlamento ci si mobilita per l’Afghanistan, come dimostra l’impegno del Pam Italia. “In linea con il progetto parlamentare a sostegno delle donne afgane, motore trainante delle famiglie – spiega il presidente del Wfp Italia, professor Vincenzo Sanasi d’Arpe – il Wfp Italia, con Banca Intesa, ha lanciato un progetto secondo i principi del World Food Programme che da oltre 60 anni aiuta le categorie più deboli e sofferenti. Il sostegno al progetto – aggiunge – rafforza la comunità che si batte per eliminare fame e discriminazioni di razza e di genere. È importante agire insieme in difesa di un Paese che soffre e rischia di diventare una delle crisi umanitarie più gravi al mondo”. https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/famiglie-afghanistan

  • in

    Camera: dal 15/2 ingresso solo con green pass rafforzato

    Approvata dall’ufficio di presidenza di Montecitorio la delibera che impone il green pass rafforzato per accesso alla Camera dal 15 febbraio. Da allora gli over 50 entreranno nelle sedi della Camera solo se vaccinati o guariti.
    Dopo la Camera anche il Senato si adegua alla normativa che impone l’obbligo di green pass rafforzato per l’accesso. Si dovrà esibirlo per entrare nelle sedi del Senato dal 15 febbraio. Così ha deciso il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama, come si apprende da fonti parlamentari. Da martedì prossimo, quindi, gli ultracinquantenni dovranno esibire il super green pass (ottenuto con la vaccinazione o se guariti) all’ingresso.

  • in

    Tweet choc del figlio di Enrico Montesano sulle bare di Bergamo

    “Le bare di Bergamo stanno al Covid come il lago della duchessa sta al sequestro Moro”: lo ha scritto sul suo profilo twitter (il tweet diffuso ieri sera è stato cancellato) il giornalista del quotidiano ‘Libero ‘ Tommaso Montesano, figlio dell’attore Enrico. Tempo addietro aveva scritto di essere “un negazionista”, ma contestava questa definizione per il padre che è un noto No Green Pass.    Il messaggio ha provocato l’immediata reazione dell’organismo sindacale della testata: “Il Comitato di redazione del quotidiano Libero si dissocia dagli interventi con i quali un collega nella sostanza nega una correlazione tra la foto simbolo delle bare di Bergamo e il Covid. E si scusa con le famiglie delle decine di migliaia di persone che hanno perso la vita a causa della pandemia. Si possono avere le idee più diverse su vaccini e Green pass, ma le teorie negazioniste sono quanto di più lontano dai valori dei giornalisti di Libero”.
    Il direttore Alessandro Sallusti ha spiegato all’ANSA “di aver chiesto all’azienda di valutare con gli uffici legali se ci sono gli estremi per un licenziamento”. “Trovo quanto scritto di una gravità inaccettabile – ha aggiunto il direttore -. Non solo è un falso ma è un falso che offende la nostra testata e la redazione: i più arrabbiati sono proprio i colleghi”.    “Il mio tweet, su cui in molti in queste ore si stanno scagliando, è stato gravemente equivocato. Il mio pensiero era un semplice parallelismo – espresso in modo icastico ma evidentemente infelice – tra la forza simbolica dei camion militari di Bergamo, che hanno avuto il merito di far aprire gli occhi anche ai più scettici che negavano la gravità della pandemia, e le immagini della ricerca del corpo dell’onorevole Moro nel lago della Duchessa che, secondo le ricostruzioni storiche, convinsero l’opinione pubblica ad accettare l’ineluttabilità del destino di Moro”, afferma, sul suo profilo Facebook il giornalista. 
     “Volevo, in sostanza, sottolineare la forza evocativa di due immagini simbolo che hanno segnato in modo indelebile la storia, anche recentemente, del nostro Paese – prosegue -. Non ho mai inteso offendere il ricordo delle Vittime né i parenti che ancora oggi ne piangono la scomparsa. Né, tantomeno, contestare l’attendibilità dell’evento che ha colpito l’intera Comunità e la Nazione”. “Se ciò è avvenuto, me ne scuso e a loro esprimo la mia più sincera vicinanza, oltre – conclude Tommaso Montesano – all’augurio di trovare al più presto conforto e giustizia. Così come mi scuso con i miei colleghi, con il direttore e con l’Azienda. Chiedo che il tweet – peraltro rimosso – non sia ulteriormente strumentalizzato per fini estranei a quello che era il mio pensiero”. 
    “Il vergognoso tweet del giornalista Tommaso Montesano offende la memoria dei morti di Bergamo e di tutte le vittime del Covid. Bene la dissociazione dei colleghi di Libero e la netta presa di posizione del direttore Sallusti, ma si è passato il segno. Quereleremo Montesano”, annuncia il sindaco di Bergamo Giorgio Gori con un tweet

  • in

    M5s: Conte, vedrò Grillo, studiamo soluzioni con i legali

    “Sì certo ci incontreremo e ci confronteremo, stiamo studiando anche con i legali le varie soluzioni. La vita e l’azione di una forza politica non può interrompersi ovviamente per un procedimento giudiziario cautelare e provvisorio e quindi stiamo cercando soluzioni per procedere ancora più forti”. Lo afferma Giuseppe Conte a chi gli chiede se sia in programma un incontro con Grillo. 
    “Il problema del caro bollette – ha detto poi Conte – in questo momento è il piu’ serio. Il governo sta lavorando a una soluzione e noi come M5s chiediamo sia una soluzione strutturale. Tutto il sistema produttivo sta soffrendo e il rischio serio è che senza interventi strutturali la crescita isa completamente compromessa e la ripartenza dimezzata”.

  • in

    Il papa boccia l'aiuto al suicidio: 'Non c'è diritto a morire'

    Non c’è un diritto alla morte. Promuovendo le cure palliative, Papa Francesco avverte: “Dobbiamo però stare attenti a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano a uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare qualsiasi forma di suicidio. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti”. 
    Bergoglio promuove,  le cure palliative. Nell’udienza generale, parlando della morte, Papa Francesco ha sottolineato che “due considerazioni per noi cristiani rimangono in piedi. La prima: non possiamo evitare la morte, e proprio per questo, dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile per curare la persona malata, risulta immorale l’accanimento terapeutico”. Il Pontefice ha allora ricordato un modo di dire semplice: “lascialo morire in pace, aiutalo a morire in pace, quanta saggezza!”. “La seconda considerazione riguarda invece la qualità della morte stessa, del dolore, della sofferenza. Infatti, dobbiamo essere grati per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette ‘cure palliative’, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”, ha sottolineato Papa Francesco.
    Si assiste “alla promozione, a livello legislativo internazionale, dell’eutanasia e del suicidio assistito, fatto che rappresenta un vero cambiamento di paradigma nella cura dei malati nelle fasi terminali della vita”, come se ci fossero “vite da scartare”. Lo dice il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Luis Ladaria, in un messaggio ai partecipanti al convegno ‘Eutanasia, vite da scartare?’ organizzato da Pro Vita & Famiglia, Euthanasia Prevention Coalition e Family Day. Il Vaticano auspica che dibattiti come questo “possano offrire un autentico contributo a favore di una vera cultura della vita”.
    L’intervento del Papa nel giorno in cui la legge sul fine vita torna alla Camera

  • in

    Alimentare: Camera, ok alla pdl sul Bio, torna al Senato

    Via libera unanime dell’Aula della Camera alla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. Il testo, approvato a Montecitorio con 421 voti a favore e nessun contrario, torna al Senato. Dal testo è stata eliminata a Montecitorio la tutela dell’agricoltura biodinamica, che era stata inserita nella prima lettura a palazzo Madama.
    L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato alla quasi unanimità due emendamenti identici di Riccardo Magi (+Eu) e della commissione che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.
    Contro questa tutela si erano opposti, tra gli altri, il Nobel Giorgio Parisi e la senatrice a vita Elena Cattaneo. 
    La tutela della agricoltura biodinamica era entrato nel testo, all’articolo 1, durante l’esame in Senato scatenando diverse critiche da parte della comunità scientifica, che si è appellata all’eliminazione di questa particolare norma. “Sono favorevole all’agricoltura biologica, ma la Biodinamica è altra cosa”, aveva detto Parisi alla vigilia della discussione in Aula del provvedimento. “Inserirla nella legge che regola il settore ha due significati negativi. Il primo culturale, l’altro economico”. Riconoscendola, infatti, “il Parlamento afferma la validità di metodi previsti da Steiner come l’uso di letame maturato nelle corna di vacca, oppure di fiori di Achillea sepolti per mesi nella vescica di cervo maschio”. Parisi rilevava inoltre che il marchio ‘Biodinamica’ “è di proprietà di una società multinazionale con fine di lucro, la Demeter Int., che con il riconoscimento legislativo acquisisce un vantaggio competitivo rilevante rispetto ai tanti agricoltori che con serietà, onestà e sacrificio si sforzano di rispettare i disciplinari dell’agricoltura biologica”.

  • in

    Vaccini: Salvini, non ho vaccinato mia figlia

     Il leader della Lega, Matteo Salvini non ha vaccinato la figlia. Lo ha raccontato lui stesso ai microfoni di Radio Capital, all’indomani della dichiarazione analoga del Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni a La Stampa.it.
    “Sono scelte – ha detto l’ex ministro dell’Interno – che spettano a mamma, papà e pediatri, non sono certo materia di dibattito politico”.    

  • in

    Peste suina: Patuanelli, un decreto questa settimana

    La diffusione della peste suina sarà oggetto di un decreto questa settimana “per tranquillizzare i mercati e contenerne gli effetti”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, riferendo sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), in audizione alle Commissioni riunite Agricoltura di Camera e Senato.