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    M5s: incontro Grillo-Di Maio

    Lungo incontro questo pomeriggio tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio per fare il punto sui 5 stelle. Al termine del lungo colloquio bocche cucite sui contenuti. Virginia Raggi ha da poco lasciato gli uffici di Luca Amato, il notaio a cui spesso il Movimento 5 stelle ha fatto riferimento per certificare i propri atti. L’ex sindaca di Roma è salita a bordo dell’auto di scorta senza dire nulla alla ventina di giornalisti che da ore si spostano fra hotel e studi legali di Roma per provare a rintracciare gli incontri programmati da Beppe Grillo con i big del M5s.    

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    Liberation conferma, Luc Montagnier è morto

    E’ morto a Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi, il professor Luc Montagnier, premio Nobel per i suoi studi sull’Aids, diventato negli ultimi anni un riferimento dei no vax. La notizia circolava da ieri sera sui social. Oggi l’ha confermata il quotidiano Liberation: Montagnier aveva 89 anni.
    Le fonti citate da Liberation sono il certificato di decesso del professore, morto martedì scorso all’Ospedale americano di Neuilly, depositato in Comune. E la testimonianza della dottoressa Béatrice Milbert, con la quale avrebbe dovuto organizzare una tavola rotonda a Ginevra nel gennaio 2021, che ha confermato il decesso. Ieri sera ad annunciare la morte di Montagnier era stato il sito di France Soir, una testata dove trovano grande spazio le tesi e i temi cari alla galassia no vax. Nessun altro media aveva confermato. Oggi era stato anche il controverso professor Didier Raoult, il “padre” della clorochina, con la quale curava i suoi pazienti di Covid-19 a Marsiglia, a confermare il decesso. 
    “Questa volta il cuore ha ceduto”: lo ha riferito il medico Gérard Guillaume, considerato tra i più fedeli collaboratori di Luc Montagnier, interpellato dall’ANSA a Parigi. Alla domanda sulle cause del decesso del professore francese Premo Nobel per la medicina, se fosse morto per Covid-19, Guillaume si è limitato a rispondere: “Non spetta a me dare informazioni, spetta alla famiglia decidere se esprimersi o meno. Io posso dire che se n’è andato in pace, con dignità, accanto ai propri cari. Era molto anziano, malato da tempo, fragile. Questa volta il cuore ha ceduto”. 
     Dopo il sito francese France Soir anche il professore francese, Didier Raoult, oggi ha annunciato la morte del virologo che negli ultimi tempi aveva abbracciato posizioni no-vax. “Luc Montagnier è morto. Perdiamo un uomo la cui originalità, l’indipendenza e le scoperte sull’Rna hanno permesso la creazione del laboratorio che ha isolato e identificato il virus dell’Aids”: scrive sul suo profilo Twitter il controverso professore dell’ospedale di Marsiglia, Didier Raoult, che nei primi tempi della pandemia divenne popolarissimo per le sue ricette alternative nella cura del coronavirus a base di idrossiclorochina.
    Queste scoperte, prosegue Raoult, sono valse a Montagnier “la gloria, il Premio Nobel nonché l’inaudita ostilità dei suoi colleghi. L’attenzione portata alle sue ultime ipotesi fu sproporzionata”, continua Raoult. Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio, ma finora nessuna fonte ufficiale né altri media francesi e internazionali hanno confermato la morte del noto virologo, che secondo France Soir – sito di informazione considerato controverso in Francia – sarebbe morto martedì 8 febbraio “all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine”. 

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    Covid: convoglio camionisti no-vax dalla California a Washington

    Fa scuola anche in Usa “Freedom convoy”, la protesta dei camionisti canadesi contro l’obbligo di vaccino che ha paralizzato Ottawa ed altre citta’ del Paese, oltre al ponte commerciale piu’ trafficato con gli Usa.Negli Stati Uniti e’ stato organizzato il “People’s Convoy”, un convoglio di mezzi pesanti che si radunera’ il 4 marzo in California per dirigersi poi verso la capitale americana. Lo scrive Politico.La mobilitazione, sostenuta da influencers di estrema destra e politici conservatori, compreso Donald Trump, ha guadagnato l’attenzione dei gruppi estremisti e suprematisti.Online stanno gia’ circolando diversi messaggi criptati con consigli sulla logistica, il fundraising ed altro supporto tecnico per bloccare varie citta’.    

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    Ielo primo testimone in processo Palamara-Fava a Perugia

    (ANSA) – PERUGIA, 10 FEB – Sarà il procuratore aggiunto di
    Roma Paolo Ielo il primo testimone, citato dall’accusa, a essere
    sentito dal tribunale di Perugia (il 16 febbraio) nel processo
    che vede imputati l’ex magistrato romano Stefano Rocco Fava e
    l’ex consigliere del Csm Luca Palamara per rivelazione di
    segreto d’ufficio. E’ quanto scaturito dall’udienza di oggi.   
    Una quarantina i testimoni indicati dalla Procura del
    capoluogo umbro, dalle difese degli imputati e dalle parti
    civili. Ammessi dal collegio al termine dell’esame delle
    eccezioni preliminari. Tra questi, appunto, anche Ielo che nel
    procedimento si è costituito parte civile, rappresentato
    dall’avvocato Filippo Dinacci, nei confronti del solo Fava.   
    Il tribunale ha anche rigettato l’eccezione di nullità del
    decreto che dispone il giudizio proposta dalle difese. Ha quindi
    dichiarato aperto il dibattimento e valutato le richieste
    istruttorie delle parti.   
    Ammessa, tra l’altro, una intercettazione eseguita con il
    trojan il 16 maggio del 2019 tra Palamara e Fava. Secondo la
    difesa di quest’ultimo dal colloquio emerge “la prova decisiva
    che dimostra la sua innocenza”.   
    Al termine dell’udienza Palamara e Fava hanno reso delle
    dichiarazioni spontanee per ribadire la loro estraneità alle
    accuse. (ANSA).   

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    Desaparecidos, confermato l'ergastolo a ex dittatore Perù

    La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo per l’ex dittatore peruviano Francisco Morales Bermúdez, accusato della scomparsa di diversi italiani perpetrata attraverso il Piano Condor, il sistema di repressione degli oppositori politici in America Latina negli anni ’70 e ’80. La prima sezione ha respinto il ricorso presentato dopo le sentenze di primo e secondo grado a Morales Bermúdez, che lo scorso ottobre ha compiuto cento anni, e Martinez Garay. Un terzo ricorrente, Ruiz Figuroa, nel frattempo – nel 2019 – è deceduto.
    I precedenti procedimenti, in primo e secondo grado, avevano visto sotto esame la posizione degli ex Capi di Stato ed esponenti delle giunte militari e dei servizi di sicurezza di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay in carica tra gli anni ’70 e ’80, accusati di aver realizzato in quegli anni una repressione ai danni degli oppositori.
    Tra i ventisette imputati, otto dei quali accusati dell’omicidio plurimo aggravato di 23 vittime italiane della repressione, c’erano anche Luis Garcia Meza Tejada (ex presidente della Bolivia), Luis Arce Gomez (ministro interno della Bolivia), Juan Carlo Blanco (ministero degli esteri dell’Uruguay), Jeronimo Hernan Ramirez Ramirez (militare del Cile), Valderrama Ahumada (ex colonnello dell’esercito del Cile) e Pedro Richter Prada (ex primo ministro del Perù, poi deceduto).    

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    Giorno ricordo: Sala, no a negazionismo

    (ANSA) – MILANO, 10 FEB – “Il Giorno del Ricordo è la
    ricorrenza attraverso cui il nostro Paese fa i conti con un
    passato a lungo negato. Un momento in cui abbiamo il dovere
    morale e civile di commemorare il sacrificio degli italiani
    dell’Adriatico orientale, le vittime e gli esuli dalla Venezia
    Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia”. Così il sindaco
    di Milano, Giuseppe Sala, ha parlato della giornata che si
    celebra oggi in cui si ricordano le vittime delle foibe in un
    post sulle sue pagine social, dove ha postato la foto del
    monumento dedicato ai martiri delle foibe che si trova a Milano.   
    “Gli orrori delle Foibe sono una macchia indelebile della
    nostra storia – ha concluso il sindaco – . Per questo è
    fondamentale ricordare e tramandare per scongiurare il male e il
    negazionismo”. (ANSA).   

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    Draghi, intervento ampio sulle bollette, fino a 7 miliardi

     Un nuovo decreto sulle bollette ci sarà. Presto. E di “ampia portata”. Il premier Mario Draghi sceglie lo sfondo del porto di Genova, dove è tornato ieri per promuovere il Pnrr, per lanciare un messaggio rassicurante: non solo il Piano coi fondi europei sosterrà crescita e stabilità del Paese nel medio periodo ma nel frattempo il governo non “dimentica famiglie e imprese in difficoltà” e, anzi, sta lavorando a un nuovo provvedimento per calmierare gli aumenti di luce e gas che hanno registrato un “boom”, certifica l’Arera, nonostante gli interventi messi in campo finora.   
    Il prezzo dell’energia elettrica nei primi tre mesi dell’anno è raddoppiato (+55%) e poco meno ha fatto il gas (+41,8%), creando problemi non solo alle attività produttive ma anche ai sindaci, che stasera in protesta “spegneranno” i monumenti, gli uffici pubblici, alle asl e agli ospedali.
    Di tutto questo dovrebbe tenere conto il nuovo intervento che potrebbe valere tra i 5 e i 7 miliardi, come ha spiegato la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, assicurando che questa volta si dovrebbero anche “rafforzare i bonus sociali”. Si parte da circa 4 miliardi che arrivano in parte (per circa 1,5 miliardi) dalla prima mini tassazione degli extraprofitti realizzati dagli impianti a fonti rinnovabili. Altre risorse dovrebbero arrivare dalla destinazione dell’intero incasso delle aste di Co2 alla riduzione delle bollette, misura che l’Arera invita a rendere “strutturale”. L’autorità per l’energia chiede anche al governo di rivedere in modo stabile gli oneri di sistema, eliminando dalla bolletta quelli che non hanno a che fare “con il sistema energetico”. Ma la ricerca dei fondi è in corso e il perimetro dell’intervento sarà definito nel dettaglio solo quando si avrà piena contezza delle risorse. Che non saranno a deficit perché, almeno per il momento, a Palazzo Chigi e al Mef si continua a escludere il ricorso a uno scostamento di bilancio.    Tutti i partiti, però, restano in pressing: Giuseppe Conte chiede soluzioni “strutturali”, la Lega lamenta in un flash mob alla Camera anche le difficoltà di piscine e impianti sportivi” ed esulta per l’annuncio di Draghi, mentre Enrico Letta insiste che bisogna fare presto per non azzoppare la ripresa, ed elenca tra le proposte del Pd anche quella di aumentare la produzione di gas nazionale, che pure è una delle opzioni sul tavolo. Per le misure di medio periodo si guarderebbe anche alla revisione degli stoccaggi mentre non si esclude, tra gli interventi immediati, di prevedere aiuti anche per il trimestre in corso per le imprese energivore.    Il nuovo decreto-energia dovrebbe arrivare la prossima settimana, mentre venerdì si dovrebbe chiudere in Consiglio dei ministri sulla riforma del Csm, mentre i ministri leghisti Garavaglia e Giorgetti stanno lavorando per portare al più presto il testo sulle concessioni balneari, su cui con il ministro Mariastella Gelmini hanno incontrato gli enti locali.    Ma la questione più urgente restano le bollette.    Che si tratti di una “mina” sulla strada della ripresa, come ribadisce il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il governo è ben consapevole, tanto che si appresta a varare il quarto intervento in pochi mesi. Ma non cala la fiducia che l’economia possa superare la congiuntura e mantenere una crescita “sostenuta, equa e sostenibile” che è “il miglior custode della stabilità”, ha detto Draghi visitando oltre al Porto di Genova anche il cantiere del Terzo Valico. Per la prima uscita dell’anno – a cui dovrebbero seguirne altre – il premier sceglie una città che è diventata “modello”, che grazie al “coraggio dei genovesi” ha mostrato al Paese intero “come ripartire dopo una tragedia”. Con un pensiero alle vittime del crollo del Ponte Morandi, e l’altro alla “collaborazione, rapidità e concrettezza” di tutti i soggetti coinvolti nella ricostruizione, Draghi ha sottolinato che quelli che ci aspettano sono “anni cruciali”, in cui andranno centrati “tutti gli obiettivi del Pnrr” per “una questione di serietà” verso i cittadini e i partner europei, ma anche di “affidabilità”. E per i quali servirà “lo stesso spirito di rinascita che oggi vediamo a Genova”.